8 research outputs found

    Conoscenza e trasmissione del patrimonio urbano romano. Piazza Montanara

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    From the beginning of the 1870s until the mid-1930s, a series of major transformations were un-dertaken to modernize the city of Rome, which irreversibly changed its appearance. Between 1929 and 1933, the urban area extending under the western slopes of the Campidoglio was subjected to substantial gutting for the opening of the Via del Mare, with the twofold aim of redeveloping and exalting the monuments of classical Rome under fascist ideology and directing the expansion of the city towards Ostia. The present work aims to reconstruct the fabric that constituted the area of Piazza Montanara with the objective of enhancing and disseminating knowledge of a heritage that has disappeared and making its tangible and intangible values accessible once again with a view to filling this void in the collective memory. In this sense, through the architectural-perceptual recovery of the urban reality of the early 1930s, the aim is to reconstruct the spatial genesis that characterized Piazza Montanara, methodologically based on the analysis of various historical sources such as the photo-graphs of the Demolition Fund commissioned by the Department of Antiquities and Fine Arts of the Governorate, which represent a rich and reliable document of this historical moment

    Rappresentazioni dell’architettura e dell’ambiente urbano. L’influenza italiana in Argentina

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    Fino ad oggi pochi sono gli studi che si sono occupati della produzione grafica architettonica italiana del XX secolo basata sul rapporto tra architettura e contesto urbano [1]. Alla prima metà del XX secolo è inevitabilmente legata la figura di Gustavo Giovannoni per il con- solidamento del campo teorico della conservazione e del restauro delle opere di Architettura intese come parte di una scena urbana più ampia. I suoi primi disegni infatti sono da considerarsi una “di- chiarazione di principi” riguardo alla considerazione dell’ambiente urbano. Da quel momento in poi, la cultura architettonica italiana non smetterà di approfondire l’analisi finalizzata all’inserimento di nuovi manufatti in contesti costruiti nel corso della storia. Il progetto si propone di raccogliere e analizzare questo prezioso patrimonio grafico documentario al fine di verificarne ruolo e significato in relazione alle pratiche progettuali volte ad articolare l’archi- tettura con la città, il presente con il passato. In questo senso, vista l’influenza che - in tempi diversi - questo corpus grafico teorico ha esercitato sul resto del mondo e in particolare in Argentina, la documentazione grafica selezionata sarà analizzata facendo riferimento a progetti e opere investite dall’ impronta teorica e dall’estetica della produzione italiana

    Disegno e percezione

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    Il disegno dal vero ci ha permesso di conoscere il Quarticciolo attraverso una nuova lettura legata alla percezione che consente di entrare nel merito di aspetti intangibili – come luce, ombre, atmosfere e colore – analizzabili solo attraverso il processo di rappresentazione dello spazio. Così, il percorso è iniziato dal Teatro Biblioteca Quarticciolo rappresentando la sua facciata laterale con la tecnica della matita, in quanto ciò ha permesso di porre l’accento sullo studio e la comprensione della sua complessa struttura, analizzando soprattutto le sue proporzioni e il rapporto tra i diversi elementi di varie geometrie che compongono questo edificio unico. Nel secondo e terzo disegno, invece, che ritraevano via Castellaneta da un lato e piazza del Quarticciolo dall’altro, l’accento è stato posto sulla cattura dell’aspetto cromatico degli edifici residenziali. In questo caso, si è optato per l’uso di matite colorate, poiché lavorare con questa tecnica consente di effettuare una ricognizione cromatica esaustiva, cercando di trovare le diverse sfumature di arancione e rosso nell’architettura. Mescolando diverse matite colorate, sono state individuate anche le varie tonalità di verde per rappresentare la vegetazione che fa parte del paesaggio urbano. In seguito, è stata riprodotta una vista posteriore del teatro da lontano, per comprendere meglio la sua relazione con il contesto; quindi, è stata utilizzata nuovamente la matita nera, focalizzando lo studio sugli elementi che compongono questo ambiente urbano, analizzando le proporzioni tra lo spazio pubblico, le strade e gli edifici, dove spicca l’imponente torre che domina il paesaggio. La visita si è conclusa con gli ultimi tre disegni che rappresentano largo Mola di Bari, prima da una strada di accesso, poi con la rappresentazione dell’edificio che contiene l’edicola del Divino Amore, e infine con uno sguardo dal largo verso una delle sue strade principali. In questi è stato scelto l’uso della tecnica ad acquarello, che ha fornito un nuovo modo di riconoscere lo spazio percettivo, poiché il processo di lavoro con questa tecnica è un modo molto diverso di avvicinarsi all’edificio, senza usare l’artificio grafico della linea, ma comprendendo l’architettura tramite la combinazione di materiali e colori, descrivendo le forme architettoniche solo attraverso il contrasto di luci e ombre

    Pensamiento Gráfico y Arquitectura. El caso de los sectores Bosque Este y Bosque Oeste de la UNLP

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    El plan de trabajo tiene como objetivo realizar el estudio sistemático de dos ámbitos pertenecientes a la Universidad Nacional de La Plata –UNLP- entendidos como emergentes de la relación del pensamiento gráfico y la dimensión edilicia, cultural e institucional. El análisis se centra en los sectores Bosque Este y Bosque Oeste de la UNLP, casos que forman parte del universo de estudio del proyecto de investigación “Concepción espacial y pensamiento gráfico. La historia de la Universidad Nacional de La Plata a través del lenguaje gráfico -1905-2015-“, dentro del cual se enmarca este plan. En su origen, ambos sectores pertenecen a la etapa fundacional de la ciudad y la elección de los mismos se debe a su valor histórico y patrimonial. De ese modo se realizará un estudio comparativo de dichos ámbitos, haciendo hincapié en ambos paisajes culturales, concepto entendido como aquel construido por el hombre a través de su arquitectura y uso. En este sentido, el plan de trabajo consiste en el registro, el reconocimiento, la resignificación y, de este modo, la valorización tendiente a la tutela patrimonial. Cuestiones que se gestarán no sólo a partir de las características arquitectónicas y urbanas de los caso de estudio, sino también mediante una nueva mirada en relación a la valoración como ámbitos donde se plasma el pensamiento gráfico de cada momento histórico. Cada sector en su conjunto, no ha sido hasta el momento, objeto de un estudio integral que parta de los registros gráficos y documentales y contemple el aspecto material e inmaterial, ni se ha generado, en ese sentido, una documentación que viabilice su difusión y tutela

    Pensamiento visual y memoria. Espiral de la Facultad de Arquitectura y Urbanismo de la UNLP

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    Creada en el año 1951, la carrera de Arquitectura en la UNLP tuvo su propia casa de estudios más de diez años después, en 1963, a través de un conjunto de edificios. A partir de entonces, fue incrementando y transformando su espacio construido a lo largo del tiempo en el marco de diferentes ideologías políticas, arquitectónicas y culturales. El espacio “Memoria, Recuerdo y Compromiso”, conocido como “Espiral de la FAU”, a pesar de ser una pequeña obra construida en el año 1995, generó un gran impacto en la configuración espacial del principal patio de la institución. El presente trabajo propone reflexionar sobre este espacio tan significativo de nuestra Facultad, a través de un análisis enfocado en la producción gráfica y los recursos expresivos utilizados en el concurso. Los mismos dan cuenta de las estructuras de pensamiento y representación que protagonizaron la creación de un sitio que logra mantener viva la memoria a través del tiempo. El análisis se enmarca en el Plan de Beca UNLP titulado “Pensamiento gráfico y arquitectura. El caso de los sectores Bosque Este y Bosque Oeste de la UNLP”, que parte de la hipótesis que considera a las expresiones gráficas como instrumentos que participan en el proceso proyectual y transmisoras de ideologías arquitectónicas, políticas y culturales de cada momento histórico

    Architetture elettriche in Argentina. Conoscenza tra disegno e memoria

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    L’obiettivo del contributo è quello della conoscenza di una parte del patrimonio culturale-architettonico argentino costituito dagli edifici industriali, le cosiddette “cattedrali elettriche”, identificando le connessioni culturali tra Italia e Argentina. Questo specifico patrimonio industriale infatti è spesso il frutto della capacità delle maestranze italiane emigrate in Argentina, portatrici di un bagaglio di saperi nel campo delle tecniche costruttive. Tale patrimonio ha la necessità di essere documentato per essere tutelato e valorizzato ed è pertanto indispensabile un attento monitoraggio, per valutare lo stato di conservazione e per conoscere la memoria storica. Sono state individuate numerose centrali e sottostazioni elettriche, realizzate dal 1914 dalla CIAE (Compagnia Italo Argentina di Elettricità) a Buenos Aires e nel suo territorio che costituiscono ad oggi uno straordinario patrimonio architettonico. L’architetto Giovanni Chiogna ha realizzato, in questo ambito, straordinarie architetture “elettriche” che, come moderni castelli, si fanno portatrici di un nuovo linguaggio dei paesi industrializzati del XIX secolo, affermando una precisa identità, fondendo stilemi derivanti dall’architettura romanica e medievale. Queste opere spesso hanno subito importanti trasformazioni soprattutto nel loro ri-utilizzo; lo studio indaga la tematica attraverso l’integrazione di tecniche di rappresentazione architettonica, volte a narrare la loro preziosa memori

    Progetto e memoria. Connessioni e trame grafiche per il Museo di Scienze Naturali di La Plata

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    Sin dalla sua creazione, nel 1905, l’Università Nazionale di La Plata – UNLP – è stata oggetto di molteplici studi sulla sua storia, le sue linee tematiche, i suoi laureati illustri e sulla sua architettura. Le connessioni tra pensiero visivo, politiche accademiche e campo disciplinare che sostengono le relative produzioni artistiche sono significative, soprattutto considerando le diverse influenze e la formazione dei suoi autori. In questo contesto, il lavoro propone di riflettere e diffondere il ricco patrimonio cul- turale e scientifico del Museo di Scienze Naturali per consolidarne la memoria.Al fine della sua cono- scenza sono stati analizzati alcuni disegni, realizzati con modalità diverse, nella loro evoluzione storica. Questi elaborati grafici mostrano i legami tra i modi di vedere e rappresentare l’edificio e il suo ricco patrimonio museale. I disegni del progetto originario raccontano l’edificio accademico di linguaggio eclettico creato da K. Heynemann e H. Äberg ma lo studio proposto vuole focalizzare l’attenzione sulle espressioni degli anni ‘90, che corrispondono ai moderni interventi dei primi laureati della Facoltà di Architettura e Urbanistica – FAU-UNLP– come Vicente Krause; un architetto che ha saputo cogliere con le sue sperimentazioni grafiche l’identità dell’edificio in oggetto, proponendone un ampliamento organico possibile, purtroppo mai realizzato.Ever since the National University of La Plata – UNLP – was built in 1905 many studies have been conducted regarding its history, thematic orientation, illustrious graduates and architecture. Significant links exist between the visual ideas, academic policies and disciplinary fields that inspired its artistic products, especially if one considers the multifaceted influences and training of the persons involved. Given the above, and in order to consolidate its memory, this study will reflect on and disseminate the extensive cultural and scientific heritage of the Museum of Natural Sciences. Enhanced com- prehension of the artefact was achieved by analysing several drawings which, executed using different mediums, testify to its evolution over the years.They reveal the link between the views and represen- tations of the building and its rich museum heritage.While drawings of the original project illustrate the eclectic academic building designed by K.Heynemann and H.Äberg,this study focuses on the parts designed in the nineties, i.e., the modern additions by the first graduates of the Faculty of Architecture and Urban Planning (FAU-UNLP). One such graduate was Vicente Krause, an architect whose graphic experiments captured the identity of the building in question and who proposed a feasible enlarge- ment which, regrettably, was never built

    Così è se vi pare

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    Nel paesaggio umbro, affacciato sulla Valle del Clitunno in un punto strategico tra Perugia e Spoleto, il Castello di Pissignano Alto (Campello sul Clitunno, PG) – redivivo con il nome di Borgo Lizori (lett. Lì dove-la vita-vede/si contempla) – ha un connaturato carattere iconico e scenografico che la proposta progettuale intende esaltare. Sulla scia dell’importante riqualificazione negli anni Settanta, per iniziativa di un gruppo di architetti, ingegneri, imprenditori e artigiani italiani coordinati dall’artista Antonio Meneghetti, la proposta punta a valorizzare il borgo di Lizori sfruttandone le potenzialità. La visione strategica proposta per il futuro (prossimo e meno prossimo) di Lizori si avvale proprio dell’arte, della sua natura effimera e multiforme, per ripensare l’uso ricettivo attuale, in rete con altre vicine realtà umbre, culturalmente variegate e già consolidate. Il titolo del progetto proposto riprende, perciò, l’omonima opera teatrale di Luigi Pirandello in cui si esamina la relatività della conoscenza della realtà: come in un’opera teatrale, dunque, l’esplorazione metaprogettuale presentata qui di seguito si sviluppa in tre atti (preceduti da un prologo e seguiti da un epilogo che ne trae le conclusioni)
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