4 research outputs found

    Aquam in altum exprimere

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    Les machines élévatrices d’eau ont été pendant longtemps méconnues dans l’Antiquité romaine car seule comptait l’eau courante et abondante amenée par les aqueducs. Pourtant de nombreux sites en ont livré plusieurs exemples depuis le xixe s., témoignages de la diversité des techniques. Ces dernières années, les découvertes se sont multipliées et permettent d’appréhender ces éléments fragiles car faisant souvent appel au bois, avec les méthodes d’étude les plus récentes. La Table-ronde organisée à Ausonius en 2003 a permis de faire le point de l’état des connaissances.In the ancient Roman world, where the plentiful supply of running water by the prestigious aqueducts was what mattered most, water-lifting devices remained largely unknown. Since the 19th century, however, a range of such devices, confirming the use of several different techniques, has been found in numerous sites. Moreover, as the number of such discoveries has increased in recent years, this has enabled the most up-to-date methods to be applied to these structures which, as wood elements are often used, are particulary fragile. Aquam in Altum Exprimere, the Round-table Study Day organized by Ausonius in 2003 has contributed to a general stocktaking of our present-day knowledge on this subject

    Le acque e gli acquedotti nel territorio Ostiense e Portuense : ritrovamenti e ricerche recenti

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    Il dossier raccoglie i contributi discussi nel corso di una giornata di lavoro dedicata alla rete idrica Ostiense e Portuense. I singoli resoconti fanno parte di un’unica ricerca finalizzata a riassumere i risultati delle scoperte nel territorio, moltiplicatesi negli ultimi anni, e a fornire un primo strumento di lavoro sui problemi tecnici relativi all’approvvigionamento idrico di Ostia, Porto e dei siti del litorale. La raccolta della ricca documentazione grafica, fotografica e antiquaria esistente, confrontata con i ritrovamenti avvenuti sia recentemente che nel secolo scorso, consente l’individuazione di tre grandi linee di trasporto idrico e di posizionarle su planimetria. Mentre gli acquedotti diretti a Porto e al territorio Laurentino, in particolare al Vicus Augustanus Laurentium, presentano un andamento chiaro e regolare, l’acquedotto Ostiense si configura molto più complesso e forse costituito da varie canalizzazioni che nel tempo avrebbero contribuito all’alimentazione idrico di Ostia. Di questo, che al momento si può definire un sistema di acquedotti, vi sono testimonianze già a più di 13 km da Ostia e oltre, fino a giungere alle porte ed all’interno della città antica, ove ricerche recentissime ne hanno messo in luce i collegamenti con il grande Castellum aquae sito presso Porta Romana. Una prima analisi delle caratteristiche idrogeologiche del territorio, consente di avanzare ipotesi sulle opere di captazione che si situano, per Ostia, nella parte alta della valle percorsa dal fosso di Malafede e, per Porto, lungo il fosso della Magliana. Per le zone della costa poste a sud di Ostia si è invece più inclini a pensare ad un sistema di convogliamento, in unico canale, di più cunicoli drenanti, data la presenza di varie sorgenti, ma di piccola portata. Ai resoconti di scavi e scoperte si aggiungono contributi di carattere epigrafico, di cultura materiale e di cartografia storica, con cui si intende riassumere ad oggi lo stato delle ricerche e degli studi, da cui partire per nuovi, successivi approfondimenti.Bedello Tata Margherita, Bukowiecki Evelyne, Ricciardi Maria Antonietta, Lombardi Leonardo, Carbonara Andrea, Vittori Maria-Cristina, Vori Paola, Falzone Stella, Fogagnolo Stefania, Olivanti Paola, Tella Franco, Pellegrino Angelo, Ricci Maria-Cristina, Romoli Veronica, Dessales Hélène, Dubouloz Julien, Lauro Maria Giuseppina, De Sena Eric C., Rivello Enrica, Marinucci Alfredo. Le acque e gli acquedotti nel territorio Ostiense e Portuense : ritrovamenti e ricerche recenti. In: Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, tome 118, n°2. 2006. Antiquité. pp. 463-526
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