CORTI, Paola, y PIZARROSO QUINTERO, Alejandro. Giornali contro, «Il Legionario e "II Garibaldino. La propaganda degli italiani nella guerra di Spagna».

Sin resume

What's in a Name? Shifting Identities of Traditional Organized Crime in Canada in the Transnational Fight against the Calabrian ‘Ndrangheta

The Italian antimafia authorities have warned Canadian law enforcement about the risks and the growing concerns for the infiltration of clans of the Calabrian mafia, known as ‘ndrangheta, in Eastern Canada. The alarm linked to the rise of the ‘ndrangheta challenges the paradigms of traditional organized crime in Canada, because the ‘ndrangheta is presented as traditional but also innovative and more pervasive than other mafia-type groups. Through access to confidential investigations and interviews to key specialist law enforcement teams in Toronto and Montreal, this article investigates today's institutional perception of mafia – the ‘ndrangheta in particular – in Canada when compared to Italian conceptualizations. I will argue that the changes in narratives in Canada can be read in relation to changes in the Italian identity in the country, moving towards regionalization and specialist knowledge of ethnic differences

Bénédicte Deschamps, Histoire de la presse italo-américaine. Du Risorgimento à la Grande Guerre

Bénédicte Deschamps è una storica ben nota al mondo degli studiosi dell’emigrazione italiana negli Stati Uniti e ha pubblicato negli ultimi vent’anni ricerche importanti sulla stampa delle migrazioni e sul razzismo anti-italiano. Sulla base di questa sua ricca esperienza, la studiosa colloca le domande a cui questa sua ultima ricerca intende rispondere all’incrocio fra i temi della storia della stampa e quelli più generali relativi all’esperienza degli italiani negli Stati Uniti. Deschamps pa..

Chapitre 6. Réfugiés européens au xxe siècle

Dans l’europe d’après 1945, des millions d’hommes et de femmes expulsés de leur pays cherchent tout à la fois un endroit où vivre, une compensation pour leurs pertes matérielles et morales, mais aussi le moyen de relier les souvenirs du passé à leur situation présente. Ce flux de réfugiés, venus de diverses régions du continent, apparaît comme le fruit de plusieurs explications historiques : deux guerres mondiales, une pulsion nationaliste héritée du xixe siècle, et la politique de revanche e..

Chaînes migratoires régionales et communautés ethniques : l’émigration lombarde

L’historiographie sur l’émigration lombarde On a assisté dans ce début de millénaire à un foisonnement d’initiatives consacrées à l’émigration italienne. On ne peut cependant que s’étonner de la place limitée que la Lombardie y occupe ; ceci en dépit de la contribution qu’elle a donnée à l’exode italien à la fois par sa continuité dans le temps et par le nombre de ressortissants intéressés. Contrairement à ce qui s’est passé avec les régions limitrophes comme la Vénétie, le Trentin et le Piém..

Séparations et solidarités dans les communautés d'émigrants saisonniers de la région de Bielle

Audenino (Patrizia). — Separazioni e solidarietà nelle comunità di emigranti stagionali del Biellese. La vita sociale dei villaggi délia Valle Cervo, nel Biellese, è stata caratterizzata per secoli dall'assenza stagio-nale di una quota consistente degli uomini, i quali emigravano per una gran parte dell'anno, dedicandosi ad attività collegate all'edilizia. Le incombenze agricole erano invece demandate in larga misura aile donne. La forte divaricazione spaziale tra una società maschile estremamente mobile ed una società femmi-nile sostanzialmente sedentaria ha avuto delle importanti conseguenze sui ritmi demografici e sulla organizzazione domestica. Lungo gli spostamenti da un cantiere all'altro, una fitta rete di contatti personali ed epistolari univa ogni emigrante ai familiari, ai parenti e ai compaesani che condividevano la stessa esperienza ; egli disponeva cosl di un prezioso stru-mento per orientarsi all'interno del mercato del lavoro internazionale. Nelle borgate, che dalla primavera all'autunno erano «custodite» dalle donne, esistevano molteplici forme di solidarietà, le quali si manifestavano nella sfera délia coabitazione, délia parentela, del vicinato, del lavoro comunitario. Le Monde Alpin et rhodanien, 3e trimestre 1994. Familles. Destins. Destinations, pp. 69 à 87.Audenino (Patrizia). — Séparations et solidarités dans les communautés d'émigrants saisonniers de la région de Bielle. La vie sociale des villages du Val Cervo, près de Bielle, a été caractérisée pendant des siècles par l'absence saisonnière de la majorité des hommes, qui émigraient pendant une grande partie de l'année pour se consacrer aux métiers du bâtiment. De ce fait, les tâches agricoles incombaient dans une large mesure aux femmes. La grande distance qui existait entre une société masculine extrêmement mobile et une société féminine essentiellement sédentaire a eu des conséquences importantes sur les rythmes démographiques et sur l'organisation domestique. Tout au long des déplacements d'un chantier à l'autre, un réseau serré de contacts personnels et épistolaires reliait chaque émigrant aux parents et aux compatriotes qui partageaient la même expérience ; ils disposaient ainsi d'un instrument précieux pour s'orienter à l'intérieur du marché du travail international. Dans les hameaux qui, du printemps à l'automne, étaient «gardés» par les femmes, existaient de multiples formes de solidarité. Celles-ci se manifestaient dans les domaines de la cohabitation, de la parenté, du voisinage et du travail communautaire. Le Monde Alpin et rhodanien, 3' trimestre 1994. Familles. Destins. Destinations, pp. 69 à 87.Audenino Patrizia. Séparations et solidarités dans les communautés d'émigrants saisonniers de la région de Bielle. In: Le Monde alpin et rhodanien. Revue régionale d'ethnologie, n°3/1994. Familles. Destins. Destinations. Organisation domestique et parenté dans les Alpes italiennes, sous la direction de Dionigi Albera . pp. 69-87

L'emigrazione italiana in Europa 1945-57. Dibattito sul libro di Michele Colucci "Lavoro in movimento"

Dibattito storiografico sull'emigrazione italiana in Europa nel secondo dopoguerra del XX secolo

Unrecognized Pseudohypoparathyroidism Type 1A as a Cause of Hypocalcemia and Seizures in a 64-Year-Old Woman

Pseudohypoparathyroidism type 1A (PHP1A) is usually diagnosed in childhood or early adulthood. We describe the case of a 64-year-old woman admitted to the Neurological Unit for recurrent episodes of loss of consciousness and seizures. Glycemia and ECG were normal, while hypocalcemia was noted. Clinical history revealed carpo-pedal spasm since the age of 30 years, cognitive impairment, hypothyroidism since early adulthood, and menopause at 30 years. She was taking oral calcium and cholecalciferol for chronic hypocalcemia. Physical features suggested Albright’s osteodystrophy. Blood calcium was confirmed low, with increased parathyroid hormone, moderate 25OH-vitamin D deficiency, and normal creatinine. Brain CT scan revealed calcifications of the basal ganglia, cortical and subcortical white matter, and cerebellum. Therapy was switched to oral calcitriol, with normalization of calcium levels; levetiracetam was started and no further seizures occurred. The clinical diagnosis of PHP1A was confirmed by molecular analysis, which demonstrated the heterozygous c.568_571del mutation of the GNAS gene. Our report illustrates the natural history of a patient with PHP1A, which went undiagnosed until the age of 64 years, with multi-hormonal resistance and clinical sequelae evolving throughout life, and underlines the importance of diagnosing this rare disease, which has a great impact on patients and their family life

Europa in movimento. Mobilità e migrazioni tra integrazione europea e decolonizzazione, 1945-1992

Il presente volume considera il processo di unificazione europea e la scomparsa delle potenze coloniali non come fenomeni direttamente legati da un rapporto di causa-effetto: non interpreta, cioè, la creazione della comunità come una risposta al crollo degli imperi. Non li considera però neanche come fenomeni che, semplicemente, si svilupparono nello stesso periodo: la prospettiva è invece quella di analizzarli come processi che contribuirono entrambi a definire la storia, le politiche, e i confini della nuova Europa postbellica. Le modalità con cui sono stati pensati e gestiti i movimenti delle persone hanno costituito una tappa fondamentale sia nel processo di ridefinizione in chiave nazionale dei singoli stati (durante e dopo la decolonizzazione), sia nel percorso di costruzione di una nuova identità dell’Europa postbellica. Inoltre, il modo in cui sono stati pensati, gestiti e rappresentati i flussi migratori extracontinentali rivela rispetto a chi e a che cosa si sia formata quell’identità, permettendo di definirne alcuni contorni e caratteristicheil volume propone una prima rilettura della recente storia europea alla luce di due dei processi più rilevanti sperimentati dal continente nel XX secolo, cercando di rintracciare la complessità e i nodi derivanti dall’intreccio tra i due fenomeni ed evitando di analizzare la storia dell’Europa post 1945 attraverso una prospettiva monodimensionale. Allo stesso tempo intende mettere a fuoco la centralità della mobilità e delle migrazioni in relazione ai due processi, analizzandole anche in questo caso in una prospettiva che include fenomeni, protagonisti e momenti diversi al fine di complicare lo sguardo e di ricercare, attraverso una prospettiva diacronica, le radici dell’attuale dibattito sul tema. Un dibattito che appare spesso circoscritto e, di conseguenza, viziato dalle contingenze politiche, ma che invece costituisce un elemento strutturale della storia dei paesi europei e dell’Europa contemporanea