7 research outputs found

    Looking for an objective parameter to identify early vocal dysfunctions in healthy prceived singers

    Get PDF
    The finding of minimal laryngeal dysfunctions in professional voice users is essential to prevent the onset of organic vocal pathologies. The purpose of this study is to identify an objective parameter that supports the phoniatric evaluation in detecting minimal laryngeal dysfunctions in singers. 54 professional and non-professional singers have been evaluated with laryngostroboscopy, Multi-Dimensional Voice Program (MDVP), Dysphonia Severity Index (DSI), maximum phonation time (TMF), minimum intensity of sound emission (I-min), maximum frequency (F-max), voice handicap index (VHI), singing voice handicap index (SVHI), manual phonogram and audiometric examination. The SVHI of all the “healthy” singers was on average 23.7 ± 22.5, while that of the “dysfunctional” 20.9 ± 18. No statistically significant difference was found between the SVHI scores of the total of healthy singers compared to the scores of the dysfunctional ones on the VSL (p = 0.6). The between-group comparison of the means of individual parameter values of DSI, TMF, F-max, Jitter, Shimmer, NHR, and SPI was not statistically significant (respectively p = 0.315, 0.2, 0.18, 0.09, 0.2, 0.08, 0.3). The only parameter analyzed that was statistically significant was the I-min (p < 0.05). SVHI is a valid instrument for the evaluation after a therapy but in our experience, it is not useful in distinguishing healthy from dysfunctional patients. The minimum intensity of sound emission measured with the sound level meter (I-low2) resulted a reliable parameter to identify minimal laryngeal dysfunctions and a useful tool in supporting the phoniatric diagnostic-therapeutic process in singers

    Comparazione tra parametri vocali e grading endoscopico in pazienti affetti da edema di Reinke: valutazione multidimensionale

    No full text
    Numerosi studi presenti in letteratura prendono in esame l’analisi acustica in pazienti affetti da edema di Reinke, valutando come parametro caratterizzante principalmente la frequenza fondamentale (Fo). Esistono, invece, pochi lavori che studiano il rapporto tra parametri vocali e grading endoscopico. L’obiettivo del presente studio è di individuare le alterazioni vocali caratterizzanti e studiare le loro variazioni in funzione del grading endoscopico in pazienti affetti da edema di Reinke. Abbiamo effettuato uno studio osservazionale, trasversale analitico e monocentrico su 39 pazienti (31 F, 8 M) affetti da edema di Reinke con età media di 58,23 ± 13,11 anni. Sono stati considerati come criteri di esclusione patologie benigne o maligne della laringe, pregressa chirurgia della laringe, pregressa disfonia da altra causa, paralisi cordale, malattie neurodegenerative, gravi pneumopatie, patologie organiche e funzionali del vocal tract, sordità o grave ipoacusia, età tra <18 anni o >80 anni. Tutti i soggetti inclusi sono stati valutati tramite la raccolta dei dati anamnestico-biometrici di interesse, laringostroboscopia, analisi spettroacustica della voce (Multi-Dimensional Voice Program e analisi spettrale secondo Yanagihara), tempo massimo di fonazione (TMF), intensità minima di emissione sonora (I-min), frequenza massima (F-max) e somministrazione del VHI. In funzione del grading endoscopico (classificazione di Yonekawa) non correlano né i dati anamnestico-biometrici né il VHI score; tra i parametri acustici, Shimm%, NHR e VTI correlano linearmente, mentre vAm e APQ% mostrano un andamento incrementale dei valori medi senza, tuttavia, raggiungere la significatività statistica; Jitt% ha un netto incremento tra grado I e grado II, cui segue un decremento tra grado II e grado III. Si registra un elevatissimo grado di concordanza tra grading endoscopico secondo Yonekawa e grading spettrografico secondo Yanagihara (p = 0,0000007). Alcuni parametri dell’analisi spettroacustica della voce ben correlano con il grading endoscopico, rappresentando quindi un utile strumento oggettivo di supporto nell’iter diagnostico-terapeutico

    Sperimentazione di un bedside screening test a differenti viscositĂ  per la valutazione della disfagia orofaringea

    No full text
    Scopo dello studio: La disfagia orofaringea (DO) è una condizione medica spesso sotto diagnosticata che può portare a gravi complicanze nutrizionali e respiratorie. Nei pazienti ospedalizzati la diagnosi precoce di DO, mediante bedside screening test, è stata associata ad un ridotto rischio di complicanze e ad una riduzione della durata di degenza ospedaliera. Lo scopo del presente studio è valutare l’affidabilità di un bedside screening test a differenti viscosità nell’individuare pazienti a rischio DO. Metodi: Studio prospettico su 72 pazienti (età media 72,2 ±15,3; 35 M,37 F) valutati per sospetta DO presso alcuni reparti dell'Azienda Policlinico Umberto I di Roma. La DO è stata indagata mediante una metodica a doppio cieco tra due operatori. Tutti i pazienti sono stati sottoposti alla FEES come test di riferimento e al test di screening. Il test di screening è stato eseguito con il paziente in posizione semiseduta mediante somministrazione di boli a viscosità progressivamente crescente, valutando come segnale di interruzione del test: insorgenza del riflesso della tosse, voce umida dopo la deglutizione e/o desaturazione di O2 ≥ 5%. Nei pazienti ad alto rischio di disfagia il test è stato eseguito somministrando boli in maniera decrescente partendo dalla viscosità maggiore. Il test prevedeva 4 gradi (G) di classificazione, in ordine crescente di gravità (G0=no DO, G1=DO lieve, G2=DO moderata, G3= DO severa). La Penetration-Aspiration Scale (PAS) e il Pooling score (P-score) sono stati valutati mediante la FEES. Il cut-off individuato per fare diagnosi di DO è stato PAS ≥ 3, P-Score ≥ 6 e desaturazione di O2 ≥ 2%. Risultati: Il test è risultato positivo in 67/72 pazienti (93%) con una sensibilità di 0,87 (95% I.C.0,77-0,93) e una specificità di 0,94 (95% I.C.0,85-0,98). Valore predittivo positivo 0,82 (95% I.C.0,71-0,90); Valore predittivo negativo 0,96 (95% I.C.0,88-0,99). Rapporto di verosimiglianza positivo 16,33 (95% I.C.13,43-19,85); Rapporto di verosimiglianza negativo 0,13 (95% I.C.0,10-0,16). Probabilità pre-test di DO 0,22 (95% I.C.0,03-0,43); Probabilità post-test positiva 0,82 (95% I.C.0,70-0,90); Probabilità post-test negativa 0,03 (95% I.C.-0,16-0,28). Su una popolazione di 72 pazienti con sospetto di DO soltanto il 14,9 % è risultata affetta da DO. Discussione: Al sospetto di DO non sempre corrisponde una condizione effettiva di patologia, un test bedside/screening eseguito da personale sanitario specificamente preparato consentirebbe quindi di ridurre il numero di valutazioni strumentali. Il test di screening ha presentato simili risultati sia per la DO in pazienti neurodegenerativi che post ictali, presentando però dei limiti per quel che riguarda i casi con disfagia orale e psicogena. I limiti potrebbero essere superati tramite un’accurata anamnesi e valutazione delle funzionalità orofaringee. Il test è innovativo per la possibilità di scegliere il grado di viscosità da cui partire e la misurazione simultanea di vari parametri. Conclusioni: Sulla base dei risultati preliminari il test si è dimostrato conclusivo nel discriminare la presenza o meno di DO con un ampio spettro di applicabilità nel campione di pazienti esaminati

    Reinke’s edema: new insights into voice analysis, a retrospective study

    No full text
    Summary: Purpose. Reinke’s edema (RE) is a pathological condition involving increased volume of the vocal folds and resulting in significant impact on speech, fundamental frequency, and vocal range. Literature reports few studies which analyze vocal features according to the severity of RE. The aims of this study were to investigate the aerodynamics, acoustic characteristics, and sound spectrograms of a group of RE patients and to assess whether there was any correlation with their endoscopic grading. Methods. A total of 98 patients were included in the study, 49 patients with RE and 49 healthy volunteers (HV). Multidimensional Voice Program was used to perform objective voice assessment. Maximum phonation time (MPT) and Voice Handicap Index (VHI) questionnaire were collected. The spectrograms of the vowel /a/ and of the word /aiuole/, which contains the five Italian vowels, of each patient were analyzed according to the classification of Yanaghiara modified by Ricci Maccarini and De Colle. Laryngological assessment was used to record vocal folds morphology according to Yonekawa’s classification. Univariate analysis was used to compare group outcomes. Bivariate analysis was used to compare endoscopic grading and voice analysis results. Results. Univariate analysis of the HV and RE groups revealed statistically significant differences (P < 0.05) for the following parameters: jitter%, shimmer%, harmonic-to-noise ratio (NHR), voice turbulence index (VTI), MPT, VHI except for soft phonation index. Spearman’s rank correlation showed a positive correlation between vocal parameters such as jitter%, shimmer%, NHR, VTI, and RE gradings. A negative correlation was found between MPT and RE gradings. Bivariate analysis indicated a strong positive correlation between RE grading and the spectrogram classification performed both with the vowel / a / (Rho 0.86; P = 0.0001) and with the word / aiuole / (Rho 0.81; P = 0.0001). Conclusion. The present study demonstrates that patients with RE have different voice characteristics compared to HV. In particular, the voice analysis highlighted acoustic parameters that correlated to differing degrees of RE. In addition, spectrogram analysis should be considered for acoustic assessments before and after medical and surgical therapy and also in forensic medicin

    Morfologia della laringe e tessitura: il contributo della Risonanza Magnetica

    No full text
    Scopo dello studio: La morfologia del tratto vocale e della laringe è importante per definire la classificazione vocale del cantante lirico, particolarmente all’inizio del percorso di studi per prevenire le disodie. Ad oggi in letteratura non vi sono modalità di misurazione condivise. Scopo di questo studio è valutare la correlazione tra range vocale di cantanti lirici professionisti e misurazioni anatomiche delle corde vocali (CV) e del tratto di risonanza (TDR) mediante Risonanza Magnetica (RM), con l'obiettivo di individuare misure standard di classificazione vocale. Metodi: Studio prospettico su 39 cantanti lirici professionisti (20 M 19 F; età media 36,5 ± 8,42) con attività professionale da almeno 10 anni e allenamento di oltre 8 ore settimanali. Tutti i cantanti sono stati sottoposti a valutazione laringostroboscopica, misurazione del range vocale mediante fonetogramma e RM testa - collo. Le sequenze assiali sono state utilizzate per la misurazione delle CV, invece la misurazione della lunghezza del TDR è stata eseguita utilizzando sequenze sagittali dividendolo in tre sezioni: orale, velare e faringea. Risultati: All’interno del gruppo abbiamo classificato 8 soprani, 5 mezzosoprani, 6 contralti, 7 tenori, 7 baritoni e 6 bassi. La media degli anni di attività di canto professionale è stata di 16,2 ± 5,7 l'orario medio di allenamento settimanale è stato di 8,6 ± 4,2 ore. La proporzione tra la lunghezza totale del TDR fra uomini e donne era 0,81. Differenze significative di lunghezza del TDR sono state riscontrate fra contralti e bassi rispetto alle altre categorie vocali (p= 0,001), non sono state riscontrate differenze significative fra mezzosoprani e soprani e fra baritoni e tenori (rispettivamente p= 0,20 e p= 0,11). Differenze significative nella lunghezza e larghezza delle CV sono state riscontate fra tutte le categorie vocali maschili e anche per quelle femminili ad eccezione delle categorie dei mezzosoprani e soprani. Discussione: La misurazione delle CV ha dimostrato differenze significative fra tessiture scure e chiare, confermando la necessità di individuare correttamente la tessitura da parte sia del maestro di canto che del foniatra, al fine di evitare patologie funzionali. La classificazione vocale deve comprendere l’utilizzo di mezzi di valutazione del range vocale accurati come la fonetografia. La lunghezza del tratto vocale influenza la risonanza incidendo in maniera significativa sull’emissione vocale generata, ma non sembrerebbe essere un dato oggettivo per la classificazione vocale poiché cantanti con medesime frequenze fondamentali possono dare un’impressione vocale diversa fra loro. Conclusioni: I dati ottenuti mediante studio RM dimostrano che la lunghezza delle CV è significativamente maggiore per le tessiture più scure sia in ambito maschile (basso) che femminile (contralto). Tale dato può essere tenuto in considerazione anche durante la semplice osservazione laringoscopica. Più sfumata è invece la differenza tra le dimensioni cordali di tenore vs baritono e soprano vs mezzo. Lo spessore delle corde vocale verosimilmente può fornire indicazioni, anche se nel nostro studio i dati a riguardo non hanno raggiunto la significatività per il genere femminile

    Progressione della disfagia orofaringea nella sclerosi laterale amiotrofica: studio retrospettivo longitudinale

    No full text
    Scopo dello studio era indagare il momento migliore per i successivi controlli foniatrici e comprendere i fattori di rischio associati all'insorgenza della disfagia in pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Inoltre, le scadenze relative all'indicazione di Gastrostomia Endoscopica Percutanea (PEG) e i fattori di rischio associati sono state analizzati al fine di implementare una gestione multidisciplinare. Studio retrospettivo su 108 pazienti affetti da SLA clinicamente definita (58 femmine e 50 maschi; età media alla diagnosi di SLA 66,95 ± 10,42). Il campione è stato diviso in gruppi in base all esordio (bulbare-spinale) e al Progression Index (PI)(fast/slow). La diagnosi di SLA è stata valutata in base ai criteri El Escorial rivisti. La gravità della disfagia è stata valutata utilizzando la valutazione endoscopica della deglutizione a fibre ottiche (FEES) dalla prima visita e ogni sei mesi fino all'indicazione PEG o al decesso attribuendo un punteggio mediante la Penetration Aspiration Scale. Il tasso di incidenza tempo-persona è stato stimato considerando l'insorgenza della disfagia e l'indicazione di PEG dai sintomi della SLA ed è stato riportato come tasso mensile e semestrale. L'analisi di sopravvivenza della regressione di Cox è stata eseguita per valutare i fattori di rischio disfagia e PEG. I tassi di incidenza tempo-persona della progressione della disfagia e del rischio di PEG erano aumentati in base al tipo di esordio della SLA (bulbare) e al PI (fast). I pazienti con andamento fast e il pazienti con esordio bulbare mostrano un aumento del rischio di disfagia statisticamente significativo (bulbari 178,10% hazard ratio (HR) = 2,781 P <0,01; fast 181,10% HR = 2,811 P <0,01). Per quanto riguarda il rischio di PEG, i pazienti fast e i pazienti bulbari avevano un aumento del rischio statisticamente significativo (fast 147,40% HR = 2,474 P <0,01, bulbari 165,40% HR = 2,654 P <0,01). Il nostro studio dimostra che la tempistica dei controlli foniatrici dipende dalle caratteristiche cliniche dei pazienti con SLA. In particolare, il PI è un fattore di rischio per l'insorgenza di disfagia e l'indicazione PEG e dovrebbe essere incluso nella valutazione multidisciplinare. Questi risultati sono importanti nella progettazione di future linee guida riguardanti la gestione della disfagia nei pazienti con SLA

    Accuracy of dysphagia standard assessment (DSA®) bedside screening test: a flowchart for patient eligibility

    No full text
    Abstract Background Oropharyngeal dysphagia (OD) screening tests have improved patient management; however, the complex applicability and high percentage of false negatives do not allow these tests to be considered completely reliable if not supported by an instrumental investigation. The aim of the present study is to evaluate an OD screening test, the Dysphagia Standard Assessment (DSA®) with different volumes and viscosities. Materials and methods Prospective study of 72 patients evaluated for suspected OD through a double-blind methodology conducted by two operators. All patients underwent fiberoptic endoscopic evaluation of swallowing (FEES) as a reference test and a separate DSA® test. DSA® was performed by administering boluses with different viscosities, with the signal of interruption of the test being: onset of the cough reflex, wet voice after swallowing, and/or desaturation of O2 ≥ 5%. The Penetration-Aspiration Scale (PAS) was evaluated by FEES. The cut-off identified to diagnose OD was PAS ≥ 3. Results The test showed an accuracy of 82%, a sensitivity of 0.93 (95% C.I. 0.84–0.97), and a specificity of 0.78 (95% C.I. 0.67–0.87); positive predictive value 0.55 (95% C.I. 0.43–0.67); negative predictive value 0.97 (95% C.I. 0.90–0.99), positive likelihood ratio 4.37 (95% C.I. 3.6–5.2); likelihood negative ratio 0.08 (95% C.I. 0.06–0.09). Conclusions According to the preliminary results, the test showed good outcomes in determining the presence or absence of OD with a wide spectrum of applicability with some limitations that could be overcome by the selection of a target population. For this reason, a flowchart to address patient eligibility was developed
    corecore