32 research outputs found

    Psico-antropologia del Paesaggio

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    We have a personale and collctive vision of our world. It depends on a whole series of genetic and culturale factors. The relationship we have with the environment allows us to feel part of it, without a solution of continuity. For this reason, we, ourselves, are the environment and build our identity on the basis of loving relationships, with things and people, that we establish in it

    Dual_mind: from Culture to Design

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    Molto spesso crediamo di pensare solo con la nostra mente, ma in realt\ue0 non \ue8 cos\uec. Come esseri umani, specie Homo Sapiens sapiens, cresciamo dualmente, ossia in una dimensione biologica e mentale binaria. Durante i nostri mesi di vita intrauterina, infatti sentiamo nostra madre, in tutte le sue manifestazioni mentali, fisiologiche e psicologiche. E nella nostra vita futura, usciti dal grembo materno, cercheremo, con il nostro partner, di ripercorrere il benessere affettivo che abbiamo sperimentato con nostra madre. Siamo programmati per vivere socialmente, e quando ci sentiamo soli, andiamo in sofferenza. Questa abitudine, biologicamente determinata, alla relazione sociale si manifesta culturalmente come mentalit\ue0, con la quale interpretiamo oggetti, situazioni, eventi e, dunque, anche il Design. Ecco perch\ue9 nel Design \ue8 rinvenibile una visione del mondo che appartiene a quella cultura all\u2019interno della quale il Design stesso si esprime. In questo contributo, si cercher\ue0 di comprendere come sia possibile utilizzare i contenuti della cultura nella progettazione di Design, per evidenziare le specificit\ue0 culturali che il prodotto contiene e proporre una ulteriore dimensione globale.We often believe to think with our mind, but it is not true in reality. We are human beings, and we grow up in a dual mode, at minimum. During our nine months of live, we feel like our mother, we hear her bit heart and we walk together. We are dual, and during our future life, outside of her womb, we will try to find a partner, to remain dual. In this way, our mind learns to think in a social, cultural way, because we came to life not alone, with emotions and thoughts coming from our mother. We are programmed to live in a social way, and when we are alone, or we fell alone, we become suffering. In the same way, our world, objects and situations experiences, with their products, are the outcome of a mentality, the culture results we share. Design, and all its products, are the work of this way of thinking, that is a real world vision, where persons and objects live together, and where Design becomes expressions of our mentality. Forms, colours, materials of Design are all culture and mind expressions, and in this article we find to understand how we can utilize some cultural and mind categories to encourage a design, that highlights cultural specificities and, at the same time, promotes them in the global market

    Neuro-cognitive and Global Design / Neuro-cognizione e Design Globale

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    Una delle caratteristiche pi\uf9 interessanti della cognizione umana \ue8 la capacit\ue0 di arricchire, lungo l\u2019intero arco della vita, il patrimonio delle proprie competenze in ambiti diversi. E questa capacit\ue0, esercitata costantemente sin dalla nascita, viene comunemente indicata con il termine intelligenza. \uc8, in realt\ue0, un vero prodotto di ingegneria esistenziale, perch\ue9 prevede l\u2019apprendimento di abilit\ue0 teorico-pratiche differenziate, senza che esse interferiscano fra loro. E le ricerche dimostrano che tale capacit\ue0 umana dipende dalla nostra abilit\ue0 nel fissare come assunta, acquisita ed immobile, ogni abilit\ue0 cognitiva, eliminando le interferenze che potrebbero derivare dall\u2019apprendimento di nuove abilit\ue0. In sostanza, ragioniamo per moduli prepotenti, per rappresentazioni cognitive ben perimetrate e delimitate, grazie alle quali possiamo imparare ad assumere nuovi moduli cognitivi di interpretazione della realt\ue0. Eppure, l\u2019aspetto pi\uf9 interessante di questa situazione cognitiva umana, e che desideriamo mettere in luce in questo contributo, \ue8 il ruolo della contaminazione dei saperi, intesa come interpolazione cognitiva delle diverse abilit\ue0 cognitive, in ogni forma di progettazione umana, e quindi anche nel Design. In effetti, sono molti gli studi che dimostrano l\u2019utilit\ue0 di questa contaminazione. In sostanza, ogni forma di contaminazione cognitiva permette al nostro cervello di produrre una mente in grado di bloccare e contemporaneamente dinamicizzare i diversi pattern progettuali. Questa contaminazione irrobustisce le diverse rappresentazioni cognitive e sviluppa in generale le nostre capacit\ue0 di apprendimento. Nel nostro caso, la progettazione nel Design, si amplificano tutte le abilit\ue0 legate alla soluzione di problemi che la creazione dei diversi prodotti di design, prevede.In human cognition, one of the most interesting aspects is the ability to enrich the heritage of one's skills, in different fields and throughout one's life. This power, constantly exercised since birth, is commonly referred to the intelligence. This power (intelligence) is a true product of the existential engineering. It involves learning different theoretical and practical skills, which do not conflict with each other. Research shows that this human ability depended on our ability to fix each cognitive ability, as assumed, acquired and stationary. And this happens thanks to the elimination of interferences that could derive from the learning of new abilities. In other words, we reason through overbearing modules, through well-fenced and delimited cognitive representations. Thanks to these we can learn to assume new cognitive modules of interpretation of the reality. The most interesting aspect of this human cognitive process, and which we wish to highlight in this contribution, is the role of knowledge contamination. Contamination is the cognitive interpolation of different cognitive abilities, in every aspect of human design. There are many studies that demonstrate the usefulness of this contamination. Each form of cognitive contamination allows our brain to produce a mind capable of blocking and simultaneously dynamicizing the different design patterns. This contamination strengthens the different cognitive representations and develops our learning abilities. During the Project in design, all problem-solving skills are increased, with the creation of required different design products

    Intelligere la resilienza. Alcune considerazioni di Psicologia della ricostruzione per far fronte al PTSD (Post Traumatic Stress Disorder)

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    Osservare e comprendere in profondit\ue0, oltre le apparenze, (inter e legere, etimologia di intelligenza) il processo dinamico della resilienza si rivela operazione molto interessante. Questi studi possono aiutare i progettisti e i designer, quando si trovino di fronte a situazioni emergenziali, nel favorire la ricostruzione dei legami sociali fra le persone, e l\u2019incremento della motivazione a sviluppare, appunto, atteggiamenti resilienti, dopo eventi traumatici. In questo contesto, alcune considerazioni di psicologia della ricostruzione evidenziano come il designer sia veramente nelle condizioni di agevolare un vero e proprio percorso di vita, alimentando la scoperta di nuove forze personali, al fine di superare le avversit\ue0. E poich\ue9, il processo resiliente \ue8 individuale, si costruisce nella persona in base alla propria identit\ue0, ossia \ue8 diverso per ciascuno; diventa necessario, quindi, che il designer sappia individuare queste differenze per armonizzarle in un processo di socializzazione. Situazioni, eventi, azioni e luoghi che agevolino dunque atteggiamenti prosociali e solidali, all\u2019insegna dell\u2019ottimismo, dell\u2019autostima, delle emozioni positive e del supporto sociale, possiedono una valenza pedagogica e cognitiva che i designers possono progettare nei loro interventi professionali. Il sistema dell\u2019auto-costruzione, il montaggio in situ, l\u2019adattabilit\ue0 delle soluzioni sono strumenti chiave, per esempio, utilizzati anche da Medici Senza Frontiere in territori colpiti poich\ue9 prevedono la sostituzione o l\u2019arricchimento in tempi quanto pi\uf9 possibile brevi, e tuttavia offrono spazi privati a individui e nuclei familiari minacciati da disastri antropici. Nel considerare l\u2019elementarit\ue0 dell\u2019operazione si circoscrive fortemente questo genere di emergenze, offrendo il vantaggio di un riscatto psicologico e sociale, necessariamente obbligato dalla produzione dei ripari. Il fine rimane quello di rafforzare il senso di appartenenza al gruppo e gettare le basi per una risposta allo stress pos-ttraumatico da disastro (PTSD, Post Tramumatic Stress Disorder). In tal senso si riportano le parole del Capo dello Shelter Programme della Federazione Internazionale, Graham Sauders riferite alla presentazione della mostra \u201cUna casa per tutti\u201d, tenutasi a Milano in occasione della Triennale 2008, della Light Weight Emergency Tent, utilizzata per la prima volta in occasione del terremoto del Per\uf9, nell\u2019agosto 2007: \uabIl rifugio \ue8 molto pi\uf9 che una semplice copertura. \uc8 un modo per provvedere a una famiglia o a una persona, solitamente traumatizzata da un disastro naturale o da un altro tipo di crisi, con sicurezza, con protezione dalle condizioni climatiche e dalla malattie, con un alto livello di intimit\ue0 e comfort per aiutarli a ricostruire le loro vite\ubb

    La mente ama

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    La mente umana non \ue8 il mero risultato del funzionamento neurologico cerebrale: il cervello, infatti, \ue8 un organo del tutto particolare, la cui funzionalit\ue0 e il cui sviluppo dipendono sia da fattori endogeno-fisici, sia da fattori esogeno-culturali. Per questo ogni essere umano \ue8 un vero e proprio mistero, anche dal punto di vista evoluzionistico: ecco che neppure la teoria darwiniana spiega le capacit\ue0, abilit\ue0 e competenze cognitive che la mente esprime. Ci\uf2 che la scienza occidentale ha perso di vista \ue8 che ogni essere umano \ue8 e ragiona in funzione dell\u2019amore. Tutto ci\uf2 che gli uomini fanno, implica un lavoro mentale; e la mente opera, descrive e desidera, per lo pi\uf9 sulla base di ragionamenti di tipo affettivo. In questo libro si scopre cosa accade dentro di noi, nella nostra mente, quando viviamo, quando instauriamo relazioni affettive con ci\uf2 che ci circonda, quando incontriamo l\u2019amore \u2013 non necessariamente quello di coppia \u2013 e perch\ue9 lo cerchiamo e lo vogliamo incontrare con tutte le nostre forze. Il nostro volere di fondo, quello per cui esistiamo come persone e come societ\ue0, \ue8 un volere ragionevol-mente amoroso. Il cervello umano contiene le stesse misteriose leggi dell\u2019universo, ed \ue8 forse per questo che continua a essere l\u2019oggetto pi\uf9 indagato dalla scienza. Questo libro cerca di svelarci i segreti del nostro ragionamento, come essere umani in quanto tali, per scoprire che le stelle che trapuntano il cielo abitano anche i nostri neuroni

    Prefazione

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    Work in Progress

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    Dall'open space dell'ufficio all'attivit\ue0 in solitario presso la propria abitazione. In poche settimane, il Covid-19 ha imposto a tutto il mondo di rivoluzionare il modo di lavorare. In conversazione con Alessandro Bertirotti, antropologo della mente, riflettiamo sulla trasformazione delle dinamiche relazionali e del significato sotteso allo spazio fisico (Intervista di Valentina Croci)

    The Relevant Hypothesis.

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    We all believe that thinking is an individual and solitary executive function, which is entirely independent of others, and it could be considered as such if we refer to the activity itself, as it is related to the relationship between our own brain and mind. Nevertheless, when we think about anything external or internal to ourselves, we unconsciously refer to our social and cultural background, the one in which we developed and experienced since birth. Designers do rely on their own ideas while \u201cthinking\u201d about the realisation of a project, though their ideas are still interpretations of already existing and influential concepts, historically settled in the evolution of the discipline and part of an ongoing and constant cultural development. In addition, regarding the concretization of the thought, as in its codified transposition (thus forms, signs, logotypes, colours, spaces and times) the designer uses a computer and a software that were already the fulfilment of someone else\u2019s idea. Finally, once the project is realized, both ideas and thoughts, on which the design was built, will become part of a wider shared cultural and social knowledge that will affect others\u2019 ideas in different times and places. Consequently, the action of designing, even if experienced without the presence of others, still involves the mind of many and this phenomenon is not restricted to design. In fact, we can consider the development of human thoughts as the processing of previous significant ones, which have influenced history, and those that are affecting our contemporary period, finally adding our personal interpretation to them. Therefore, the question is: \u201cWhen, how and why a concept-design is relevant to reality, as it represents something that could be potentially significant to everyone\u2019s reality or, at least, to some?\u201d The aim of this paper is to highlight some Relevant Hypothesis, thanks to which it is possible to justify and legitimate the intervention of a designer\u2019s concept-design, with the purpose of offering elements defining the discipline of design itself, from artisanship, bricolage, or self-production. The Relevant Hypothesis, established since the beginning by the designer, before creating the concept-design, which reflects the outcome of his/her personal understanding of the world and relationship with customers, may become a valuable methodological help through which it will be possible to enlighten his/her intentions in the project

    Falkor, il nuovo designer che pre-vede

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    A tutti coloro che si occupano di progettazione \ue8 molto chiara la differenza fra un prototipo ed un modello. Altrettanto evidente \ue8 il fatto che tale passaggio determina l\u2019ingresso di una idea progettuale nel mondo industriale, con la sua realizzazione in serie, all\u2019interno di una precisa filiera produttiva. In questo lavoro, si cerca di evidenziare quali processi cognitivi intervengono nel momento in cui si pensa alla creazione di un prototipo che abbia in s\ue9 anche le caratteristiche per diventare facilmente modello. In effetti, questo passaggio non \ue8 scontato, e richiede l\u2019assunzione di considerazioni progettuali, creative e realizzative che mettono in gioco una serie di competenze, che spesso esulano dalle tradizionali abilit\ue0 che i progettisti sviluppano nella loro professione. L\u2019adozione del metodo induttivo, e non deduttivo, in questo caso specifico diventa la chiave di volta del passaggio mentale al quale ci stiamo riferendo. Si cercher\ue0 quindi di evidenziare quali processi mentali-progettuali sono efficaci per l\u2019attuazione di tale passaggio, nel tentativo di sottolineare l\u2019importanza che una visione per scenari possiede e conserva durante l\u2019osservazione della realt\ue0 e della ideazione del progetto stesso.The difference between prototype and model is clear to all those who study design. As evident as the fact that such a transition determines the introduction of the planning idea into the industrial field, characterized by its mass production within a specific manufacture chain. The aim of this study is to highlight the cognitive processes involved in the creation of a prototype endowed with suitable features to become a model. This process is critical, since it demands to take into consideration projectile, creative and accomplishing factors, requiring the emergence of expertise that is often missing in the typical background of a designer. The key factor of the mental process considered by this study is the adoption of an inductive method, instead of a deductive one. The study will attempts to underline which mental and design processes are efficient for the achievement of the above transition, in order to show the importance of considering different scenarios. These considerations become essential in the idealization and design of a new product

    Diversamente uguali. Noi, gli altri, il mondo

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    La pretesa, che ognuno di noi vanta, di considerarsi origi- nale crea spazi incolmabili tra gli individui e genera l\u2019 idea di essere non soltanto padroni delle proprie scelte, ma del tutto, o quasi, autonomi nelle proprie azioni. Una tale visione mega- lomane dell\u2019 io invade la dimensione esistenziale dell\u2019\uab altro \ubb, relegato a semplice spettatore della verit\ue0 che si crede di posse- dere e si vuole imporre. Partendo da questi presupposti, il testo analizza la forma- zione del concetto di io, proponendo la sua sostituzione con il termine noi, per poi approdare a quelli di altro e di mondo. - Noi: percepirsi come sintesi di quello che si crede di esse- re e di ci\uf2 che gli altri credono che noi siamo per migliorare il proprio benessere e mutare comportamenti inadatti, special- mente in contesto sociale; - gli altri: abbandonare la propria casa per spostarsi verso la terra promessa che desideriamo e che possiamo raggiungere con l\u2019aiuto della relazione affettiva con le persone e il mondo; - il mondo: reimpostare il nostro rapporto con il mondo, inteso come insieme di oggetti, situazioni ed eventi, per assu- mere la possibilit\ue0 di cambiare investendo sulle proprie moti- vazioni e intenzioni
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