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    Relazione finale per il Progetto RITMARE "Studio della rete trofica della comunitĂ  ittica in aree soggette a diverso livello di sfruttamento della pesca"

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    Il presente rapporto costituisce il documento finale della U.O. intitolata STUDIO DELLA RETE TROFICA DELLA COMUNITÀ ITTICA IN AREE SOGGETTE A DIVERSO LIVELLO DI SFRUTTAMENTO DELLA PESCA. Lo studio parte da una disamina sull’uso delle aree marine protette come strumenti di gestione della pesca sulla base di un approccio ecosistemico e si propone di verificare gli effetti di una tipologia di area protetta, ovvero le zone con divieto di pesca a strascico, sulla trofodinamica dell’ecosistema marino e sulla struttura demografica delle popolazioni sfruttate dalla pesca. Gli obiettivi specifici sono stati i seguenti: (1) studiare l’effetto della protezione sulla rete trofica demersale attraverso l’analisi della firma isotopica in alcune specie di interesse commerciale; (2) studiare il ruolo della triglia di fango, Mullus barbatus nella rete trofica demersale analizzando la relazione trofodinamica tra questa specie e i suoi predatori; (3) studiare l’effetto della protezione sulla struttura demografica dei pesci e degli invertebrati più abbondanti. L’ipotesi che abbiamo verificato è che le specie demersali in aree protette dallo strascico hanno dieta e struttura demografica differenti rispetto a quelle di aree sottoposte a strascico. In particolare ci attendiamo (1) un livello trofico più elevato a causa di una rete trofica più lunga e articolata nelle specie demersali di aree non strascicate, (2) una maggiore densità della triglia di fango e dei suoi predatori nelle aree protette dallo strascico, con similitudine fra le rispettive firme isotopiche, (3) una struttura demografica più completa e armonica (più classi di età, maggior numero di reclute dovute a maggiore abbondanza di riproduttori, e maggiore taglia massima) nelle stesse specie, (4) nessuna differenza nelle specie pelagiche fra aree strascicate e aree protette. I risultati hanno confermato in parte le ipotesi attese. L’effetto sulla trofodinamica conferma l’ipotesi secondo cui le specie demersali risentono della protezione al contrario di quelle pelagiche. Lo studio sui predatori della triglia conferma l’utilità del ricorso all’analisi isotopica per ricostruire la rete trofica. L’analisi dell’effetto della protezione sulle taglie ha confermato in buona parte l’effetto positivo della protezione in termini di aumento relativo delle classi di taglia superiori nelle popolazioni ittiche demersali

    Role of two co-occurring Mediterranean sea urchins in the formation of barren from <i>Cystoseira</i> canopy

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    In the Mediterranean Sea the co-occurring sea urchins Paracentrotus lividus and Arbacia lixula are usually considered to share the same ecological role in the formation of barren from Cystoseira canopy. However, their foraging ability may vary due to feeding behavior and species-specific morphological traits. The relative effects of P. lividus and A. lixula on Cystoseira canopy was tested experimentally both in the laboratory, at a density of about 20 ind./m2, and in the field by gut content analysis. Field and laboratory results show that A. lixula is unable to affect Cystoseira spp. Furthermore, these results confirmed the great ability of P. lividus to consume Cystoseira canopy, thus supporting the evidence of the major role of this species in the creation of a barren state
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