44 research outputs found
Religious tourism and seduction: the case of Sacred Mount of Varallo
Since 2003 the Sacred Mount of Varallo is included in the World Heritage List of UNESCO because it represents a successful integration of architecture and fine art into a landscape of great beauty for spiritual reasons. As the other Sacred Mounts of Piemonte and Lombardia (Italy), it represents a place in witch all visitors (tourist or pilgrims) couldn\u2019t resist the attraction of and environment full of spiritual and natural seduction.
According to these characteristics, the paper aims to define who visits the Sacred Mount of Varallo and which experiences he/she is looking for. In this way we try to understand how a classical religious tourism destination could seduce the third millennium tourist.
The research methodology is based both on official statistical data, and on a questionnaire delivered to visitors
Il turismo nel Mediterraneo: i casi di Spagna e Francia
La Spagna e la Francia sono tra le pi\uf9 importanti destinazioni turistiche mondiali; il loro successo \ue8 dovuto all'imponente patrimonio naturale e culturale, alla posizione geografica vicina alle principali aree di origine dei flussi turistici e alla presenza di una ricca ed articolata offerta ricettiva. Partendo da queste premesse l'obiettivo di questo contributo \ue8 quello di cercare di offrire un quadro generale della struttura della domanda e dell'offerta dei due Stati, di analizzarne l'organizzaazione istituzionale in materia turistica e soprattutto le politiche attuate dai rispettivi governi
Da beni esclusivi a beni comuni. Il recupero delle ex caserme militari a Novara
Gli immobili di propriet\ue0 del demanio, in particolare militare, e il loro passaggio da beni a fruizione \u201cesclusiva\u201d o \u201cspecializzata\u201d a vuoti urbani, perch\ue9 soggetti a dismissione, rappresentano un tema molto interessante per la geografia. La pianificazione del territorio e la gestione del paesaggio sono infatti strettamente connessi con i piani e i progetti che prevedono la riconversione di questi complessi, spesso di notevoli dimensioni, che sorgono in prossimit\ue0, o a volte all\u2019interno dei centri urbani, in beni utilizzabili dall\u2019intera collettivit\ue0.
Il contributo intende fare il punto sulla citt\ue0 di Novara, caratterizzata dalla presenza di un significativo patrimonio di propriet\ue0 del demanio militare e oggetto di un Protocollo di intesa (tra Ministero dell'Economia e delle Finanze, Agenzia del Demanio e Comune di Novara) specificamente finalizzato alla loro valorizzazione.
L\u2019analisi si concentrer\ue0 soprattutto su alcuni importanti progetti nati dal coinvolgimento di numerosi attori locali nei percorsi decisionali, nella progettazione e nella gestione, quali: l\u2019insediamento di alcuni dipartimenti dell\u2019Universit\ue0 del Piemonte Orientale all\u2019interno del complesso dell\u2019ex caserma Perrone, la realizzazione di uno dei nuovi parcheggi del Piano di sosta Musa nell\u2019ex caserma Passalacqua e la futura costruzione del nuovo ospedale (Citt\ue0 della salute e della scienza di Novara) su aree in passato sia demaniali sia appartenenti a privati
The European Cultural Route of Saint Martin of Tours
This chapter analyses the case of the Saint Martin of Tours Route. This itinerary was incorporated as a Council of Europe Cultural Route in 2005; it links 45 countries. In accordance with a descriptive approach to the fields of human and tourism geography, this chapter explores the phenomenon of modern-day cultural and rural tourism, analyzing a faith route linked to Saint Martin of Tours. More specifically, the aim of this chapter is to investigate the activities of this route as a coordinated network, to identify possible strengths and weaknesses of the itinerary and eventually to pro- pose some suggestions to remedy and answer the challenges. A key aspect is the role that the administrative center and each local actor can play in enriching and developing the Route as a social, cultural and economic network. Other, the chapter starts with an overview of the life of Saint Martin, seeking to understand his importance to European memory and the route, with particular attention paid to the significant architectural and immaterial heritage linked to his veneration. Then, the relevance of the Route and the practices related to the actions of the actors to add the value of the itinerary will be highlighted. The final section presents the salient features of the points discussed and makes suggestions for possible application of these findings. The chapter is part an international research
Turismo religioso e cibo: le produzioni monastiche quali esempi di cultural heritage (Religious tourism and food: monastic productions as examples of cultural heritage)
L'articolo analizza il cibo come esperienza turistica e in particolare il suo ruolo di risorsa del cultural heritage di una destinazione. Dopo una prima parte teorica, lo studio si concentra sul caso del cibo monastico e sull'Abbazia di Chiaravalle a Milano
FACEBOOK: LE RELAZIONI DI PROSSIMIT\uc0 DI UN\u2019IMPRESA INNOVATIVA
La rete Internet rappresenta il simbolo dello scambio di dati su scala mondiale, nata negli Stati Uniti per scopi bellici \ue8 stata poi utilizzata da universit\ue0 e centri di ricerca per trasferire informazioni. Alla fine degli anni \u201980 ha cominciato a diffondersi in tutto il mondo, grazie alla creazione del protocollo http e all\u2019acronimo www (world wide web): una rete di scala mondiale tra computer e banche dati.
In rete \ue8 possibile ottenere ogni genere di informazione proveniente da tutto il mondo, abbattendo cos\uec le barriere economiche, fisiche e culturali che dividono i paesi e contribuendo allo sviluppo di quel \u201cvillaggio globale\u201d definito negli anni \u201960 da Marshall McLuhan.
Con l\u2019evoluzione del web, inizialmente concepito come modo per visualizzare documenti ipertestuali statici (web 1.0), e la progressiva interazione tra siti ed utenti (web 2.0) si assiste all\u2019affermazione di una dimensione sociale, di condivisione e di autorialit\ue0 rispetto alla mera fruizione. \uc8 proprio la modalit\ue0 di utilizzo della rete ad aprire nuovi scenari fondati sulla possibilit\ue0 da parte dell\u2019utente di fruire e di creare/modificare i contenuti multimediali e di trasformare notevolmente il concetto \u201cprossimit\ue0\u201d.
I social network, ovvero quei siti il cui scopo \ue8 quello di mettere in relazione gli iscritti, rappresentano un esempio attuale dell\u2019accresciuta interattivit\ue0 sito-utente e di un diverso modo di concepire la prossimit\ue0 a scala mondiale. Secondo la definizione pi\uf9 diffusa tra gli studiosi sono siti di reti sociali i servizi web che permettono la creazione di un profilo pubblico o semi-pubblico all\u2019interno di un sistema vincolato, l\u2019articolazione di una lista di contatti e la possibilit\ue0 di scorrere la lista di amici dei propri contatti.
I social networks sono uno dei fattori pi\uf9 noti e diffusi all\u2019interno del contesto di globalizzazione culturale. Se si escludono alcune aree dell\u2019Asia e dell\u2019Africa negativamente soggette al \u201cdigital divide\u201d, la loro diffusione \ue8 planetaria.
Facebook \ue8 pi\uf9 diffuso a scala planetaria ed \ue8 il social network prevalente in Nordamerica, in America meridionale, in Europa (Italia compresa), in alcune parti dell\u2019Africa, dell\u2019Asia meridionale e dell\u2019Australia. Nel 2012 Facebook ha superato gli 845 milioni di iscritti; seguito da Qzone con 560 milioni di utenti, la cui diffusione \ue8 tuttavia regionale (e limitata alla sola Cina).
Lo scopo di questo articolo \ue8 duplice: si intende analizzare sia Facebook quale esempio di impresa innovativa nell\u2019era della globalizzazione (mercato di riferimento, localizzazione ecc.) sia le relazione di prossimit\ue0 che emergono dai flussi di comunicazione tra i suoi utenti (le possibili reti spaziali)
Migrazioni e governance locale. Il caso di Novara.
La forte e visibile presenza degli stranieri ha modificato gli equilibri di molte città di provincia, creando nuovi mosaici relazionali e rendendo necessarie nuove strategie di governo. Il contributo esamina, attraverso un approccio analitico-descrittivo, rappresentativo, riflessivo e con interviste sul campo, le nuove relazioni tra migranti e cittadinanza e i luoghi ove queste sono più incisive nella città di Novara. Un’attenzione particolare è dedicata al rapporto tra governance locale e immigrazione e all’analisi di come quest’ultima venga inserita dai diversi portatori d’interesse tra gli assi strategici della programmazione dello sviluppo territoriale. L’articolo si inserisce in un filone di studi d’interesse nazionale sui nuovi mosaici relazionali, multietnici e multiculturali e rappresenta uno dei contributi derivanti da una ricerca multidisciplinare condotta a scala italiana