75 research outputs found

    The Flux-Line Lattice in Superconductors

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    Magnetic flux can penetrate a type-II superconductor in form of Abrikosov vortices. These tend to arrange in a triangular flux-line lattice (FLL) which is more or less perturbed by material inhomogeneities that pin the flux lines, and in high-TcT_c supercon- ductors (HTSC's) also by thermal fluctuations. Many properties of the FLL are well described by the phenomenological Ginzburg-Landau theory or by the electromagnetic London theory, which treats the vortex core as a singularity. In Nb alloys and HTSC's the FLL is very soft mainly because of the large magnetic penetration depth: The shear modulus of the FLL is thus small and the tilt modulus is dispersive and becomes very small for short distortion wavelength. This softness of the FLL is enhanced further by the pronounced anisotropy and layered structure of HTSC's, which strongly increases the penetration depth for currents along the c-axis of these uniaxial crystals and may even cause a decoupling of two-dimensional vortex lattices in the Cu-O layers. Thermal fluctuations and softening may melt the FLL and cause thermally activated depinning of the flux lines or of the 2D pancake vortices in the layers. Various phase transitions are predicted for the FLL in layered HTSC's. The linear and nonlinear magnetic response of HTSC's gives rise to interesting effects which strongly depend on the geometry of the experiment.Comment: Review paper for Rep.Prog.Phys., 124 narrow pages. The 30 figures do not exist as postscript file

    Antelami

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    I maestri campionesi e la "Lombardia": l'architettura del Battistero di Parma

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    Il contributo focalizza l’attenzione in particolare sulle vicende architettoniche del Battistero di Parma iniziato da Benedetto Antelami nel 1196 sulle quali ancora nel dibatitto critico più recente sono state avanzate ipotesi diverse che inevitabilmente hanno ripercursssioni sulla cronologia del grande ciclo dipinto della volta. Partendo da una rilettura delle fonti documentarie e passando poi all’analisi archeologica dell’edificio sono state individuate almeno tre fasi costruttive fino alla quarta loggetta esterna completata nel 1216, mentre la volta interna sarebbe stata costruita dopo una interruzione dei lavori tra il 1233-1248, seguita da una fase che corrisponde alla quinta loggetta cieca esterna realizzata attorno al 1259 dopo la morte di Ezzelino da Romano. L’analisi degli elementi interni ha messo poi in evidenza un cambiamento di progetto che viene introdotto al momento della costruzione della volta costolonata, cambiamento che di fatto modifica sostanzialmente il progetto originario dell’Antelami adottando elementi che marcano in senso più marcamente gotico il grande edificio parmense

    Tempio/basilica e la "religione civile" di Alberti

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    Si tratta del saggio introduttivo al catalogo della mostra tenutasi a Mantova nell’ambito del VI Centenario della nascita dell’Alberti. Il saggio cerca di fare il punto su una questione ancora centrale nel dibattito albertiano , quando cioè il grande umanista si dedica alla progettazione architettonica. Viene dunque ripercorsa l’intera attività progettuale e diversamente da quanto si continua a pensare viene indicato che solo ai primissimi inizi degli anni Cinquanta del Quattrocento, in contemporanea dunque con la presentazione del De re aedificatoria a Nicolò V, l’Alberti traduce i problemi teorici nella progettazione concreta degli edifici. La seconda parte del saggio invece è soprattutto dedicata al modo di progettare dell’Alberti in particolare del tempio e della basilica e soprattutto al significato più generele dei suoi edifici
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