75 research outputs found

    Il rilievo dell’Architettura tra identificazione tipologica e strutturazione semantica. La Certosa di San Lorenzo a Padula nella rappresentazione digitale per il Cultural Heritage.

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    La digitalizzazione delle testimonianze del patrimonio costruito ha animato una nuova sfida dell’epoca contemporanea: la creazione di sistemi intelligenti, efficienti e scalabili per l’indicizzazione, l’archiviazione, la ricerca e la gestione delle collezioni digitali e della relativa documentazione. La strutturazione delle informazioni, spazializzate in ragione di attributi semantici, risponde efficacemente alle esigenze di documentazione e interoperabilità, proprie degli studi interdisciplinari, potenziando la condivisione delle risorse e la creazione collaborativa di conoscenza. L’analisi degli approcci formalizzati finora, mostra diverse questioni aperte e spunti di riflessione connessi con le implicazioni teoriche di una segmentazione architettonica guidata dalla semantica, con le potenzialità espressive e applicative di una interazione più immediata con la rappresentazione digitale nonché con le modalità di accesso e recupero della documentazione spazializzata. Un primo scopo della ricerca è la definizione di una metodologia di annotazione semantica che risolva l’ambiguità e codifichi l’incertezza della etichettatura, affinando la qualità dell’informazione. Una seconda finalità è l’indagine di approcci che razionalizzino e ottimizzino il processo di annotazione, migliorando l’interoperabilità e l’interpretabilità da parte di Intelligenze Artificiali

    Crowdmapping and civic engagement in the digital society

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    L’oggetto del mio lavoro di ricerca è il fenomeno del crowdmapping in relazione ai processi partecipativi e di engagement, sia verso la mappa che in riferimento alla dimensione civica e politica, con l’obiettivo di comprendere, da un punto di vista sociologico, gli aspetti motivazionali che ne sono a monte, i fattori che possono agevolarne, oppure ostacolarne, lo sviluppo e le ricadute sociali. L'accesso alla produzione e fruizione di informazione geografica e, quindi, di mappe, attraverso le applicazioni cartografiche del web 2.0, sta rimettendo in discussione le narrazioni broadcasting dei territori, a testimonianza di una rinnovata esigenza di costruzione sociale della conoscenza espressa e articolata nelle maglie dell'architettura partecipativa del web sociale. Paradigmatico da questo punto di vista è il proliferare di piattaforme di crowdmapping che abilitano una costruzione collaborativa della conoscenza del territorio: una mappatura soggettiva che si fonda sulla partecipazione, intesa come invito alla condivisione di parole, immagini e suoni legati a un luogo; uno storytelling costruito dal basso e condiviso in rete, attraverso i media digitali e i Social Network Sites (SNS), all'interno del quale si mescolano soggettività e intersoggettività, e capace di esprimere e inter-definire prospettive e punti di vista alternativi sui fenomeni urbani. L’analisi sociologica delle trasformazioni in atto nei processi di produzione e fruizione di informazione geografica, da un lato, e nei processi di partecipazione civica e politica, dall’altro, entrambi connessi allo sviluppo delle tecnologie digitali, costituiscono il contesto di riferimento teorico del lavoro. La ricerca empirica, di natura esplorativa e condotta con un approccio empirico eminentemente qualitativo, si è articolata in un’indagine di sfondo e nella realizzazione di 4 studi di caso.The object of my research work is the phenomenon of crowdmapping in relation to participatory and engagement processes, concerning the mapping process itself and the civic and political dimension. It aims to understand, from a sociological point of view, crowdmapping upstream motivational aspects and both enabling and preventing factors affecting its social development and repercussions. Access to the production and use of geographic information, thus maps, through the web 2.0 mapping applications, is calling into question the broadcasting storytelling of the territories, witnessing a renewed need for social knowledge-making processes expressed and articulated in the social web participatory architecture. Paradigmatic from this point of view is the proliferation of crowdmapping platforms that enable a collaborative processing knowledge of the territory: a subjective mapping that is based on participation, meant as an invitation to sharing words, images and sounds related to a place; a bottom-up and networked storytelling, through digital media and Social Network Sites (SNS), within which subjectivity and intersubjectivity are blended, and it’s capable of expressing and interpreting alternative perspectives and views on urban phenomena. The sociological analysis of the current transformations involving the production and use of geographic information processes, on the one hand, and the civic and political participation processes, on the other, both connected with the development of digital technologies, represents the theoretical background of this research work. Empirical research, of an exploratory nature and carried out with eminently qualitative empirical approach, it’s been articulated in a background analysis and an analysis of 4 case studies

    Enhancement of legal knowledge in databases of historical criminal proceedings: an informal ontology of procedural events for the record of digital historical-judicial files.

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    Questa ricerca sviluppa un’analisi del processo di digitalizzazione di fondi archivistici costituiti da milioni di documenti, riproduzioni digitali degli archivi storici giudiziari di alcuni dei principali processi per strage e terrorismo della storia della Repubblica italiana. Saranno analizzati i principali aspetti giuridici di natura processuale penale, ed aspetti collegati all’accesso alle informazioni ed agli standard di descrizione archivistica. Verrà infine proposta una ontologia informale che descrive le principali entità del dominio di conoscenza analizzato ed una naming convention per l’assegnazione di URI univoci e persistenti alle unità documentarie dell’universo archivistico considerato.This research project focuses on an analysis of the digitalization process of the archive collections containing million documents, digital reproductions of the judicial historical files of some of the main massacre and terrorism trials in the history of the Italian republic. The paper deals with the major judicial aspects of procedural criminal nature and the ones linked to the access to information and to the archival description standards . The study also puts forward a proposal for an informal ontology describing the main entities of the analysed domain of knowledge and a naming convention for the assignment of univocal and long-lasting URI to the documentary units of the archival universe taken into account

    MODELLI DIGITALI MULTISCALARI PER LA GESTIONE DELL’INFORMAZIONE TECNICA SUI PATRIMONI EDILIZI. CONOSCENZA E SUPPORTO ALLA DECISIONE PER IL MIGLIORAMENTO ENERGETICO DEL COSTRUITO.

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    La digitalizzazione delle informazioni sull’ambiente costruito è un tema di grande complessità e richiede un approccio multidisciplinare per adattarsi alle esigenze di una pluralità di utenze, che possono avvalersi di diversi modelli degli edifici per il raggiungimento di obiettivi specifici. In questo contesto, con la finalità di fornire rappresentazioni coerenti e non ridondanti, occorre pensare a nuove soluzioni per l’archiviazione e la condivisione delle informazioni tecniche, che siano in grado di capitalizzare le conoscenze già acquisite e di integrare i dati nel corso di tutto il ciclo di vita degli organismi edilizi. In questa direzione, progressivamente i metodi di rappresentazione degli edifici si sono evoluti verso le tecnologie digitali e, tra di esse, sta emergendo l’opportunità di utilizzare sinergicamente la modellazione informativa a scala edile (BIM - Building Information Modeling) e urbana (GIS - Geographic Information System) attraverso la definizione di database spaziali multiscalari. L’impiego di questi strumenti permette di costituire archivi digitali che organizzano la conoscenza sui beni sfruttando le potenzialità delle IT (Information Technology) per la realizzazione di applicazioni rivolte alla visualizzazione, all’interrogazione e all’analisi delle informazioni sul costruito. La ricerca presentata propone un flusso di lavoro per la creazione di un sistema informativo fondato su GIS e BIM, capace di raccogliere e armonizzare in un’unica piattaforma navigabile dati eterogenei sul patrimonio costruito. La struttura si fonda su un nucleo centrale costituito da un database spaziale in formato standard, che è possibile arricchire per mezzo del collegamento a moduli di approfondimento tematici e strumenti di supporto alla decisione, determinando una configurazione modulare ed estensibile. Nel caso in esame, si approfondisce il tema del comportamento energetico degli edifici esistenti e della valutazione comparativa di eventuali scenari di riqualificazione. Nel contesto europeo, l’efficienza energetica dei patrimoni immobiliari costituisce un campo di indagine estremamente stimolante in virtù della natura dei beni coinvolti, che spesso includono manufatti obsoleti dal punto di vista tecnologico, ma fondamentali nella definizione del quadro identitario delle comunità, per i quali coesistono interessi volti alla tutela del valore e all’aggiornamento delle prestazioni. La metodologia è stata applicata al centro storico della città di Pavia, con particolare riferimento all’asset immobiliare dell’Università, un patrimonio di grande interesse sia per l’eccezionale valore culturale, che per la sua vastità e varietà. In relazione al caso studio, sono state sviluppate applicazioni per la consultazione delle informazioni di carattere energetico e per la valutazione degli scenari trasformativi ottimali in funzione dei costi di gestione sul ciclo di vita. Le sperimentazioni dimostrano l’operabilità del flusso di lavoro e consentono di mettere in luce i vantaggi derivanti dalla disposizione di una piattaforma per la raccolta e la condivisione dei dati sull’ambiente costruito, concepita per supportare indagini a diverse scale di dettaglio e per essere inclusiva nei confronti di tutti le classi di utenza.The digitalisation of information on the built environment is a complex theme, which requires a multi-disciplinary approach to suit the needs of different users while each class could make use of specific models to reach their targets. In this context, with the aim of providing coherent and non-redundant representations, we need to think to new solutions for storing and sharing technical information. These should be able to capitalize existing knowledge and to integrate new data during the whole lifecycle of buildings. In this direction, representation methods have progressively evolved toward digital technologies, among those the opportunity of making joint use of GIS (Geographic Information System) and BIM (Building Information Modeling) through multi-scalar spatial database is emerging. The adoption of those tools allows defining digital archives that organize knowledge by taking advantage of the potential of IT (Information Technology) for realizing applications aimed at visualizing, querying and analysing building information. The research proposes a workflow for the creation of an information system based on GIS and BIM, able to collect and harmonize heterogeneous data on the built environment within a single platform. The structure is founded on a central core consisting of a standard spatial database, which can be enriched by linking thematic modules and decision support tools, realizing a modular and extensible configuration. In the present case, the theme of energy behaviour and refurbishment of existing buildings is examined in detail. In the European context, the energy efficiency of the built environment is a field of investigation of great interest given the building typologies that are involved. In fact, they often include constructions that are obsolete from a technical perspective, but crucial in the definition of the identity of the communities. For those buildings, interests addressed to the conservation of value and the upgrading of performance could coexist, determining a complex framework. The methodology was applied to the historical centre of Pavia, with a focus on the property asset of its University, which is extremely interesting due to its exceptional value, other than its vastness and variety. Concerning the case study, some applications for displaying energy information and assessing refurbishment scenarios were developed. The experiments show the operability of the workflow and allow to highlight the advantages deriving from the organization of a platform for collecting and sharing data on the built environment, designed to support investigation at different scales and to be inclusive with regard to all users

    Vita di un monumento. Il Ninfeo di Egeria tra storia e rappresentazione

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    Vita di un monumento ricostruisce i processi di trasformazione che hanno coinvolto il cosiddetto Ninfeo di Egeria nella Valle della Caffarella a Roma. Il volume parte dall’analisi del contesto storico, geografico e archeologico per arrivare allo studio del monumento vero e proprio, dalla costruzione fino al suo riuso e rifunzionalizzazione nel corso del tempo. Il testo provvede a una sistematizzazione della documentazione esistente e mette a fuoco le complessità della struttura. Dopo aver ripercorso l’evoluzione storica, architettonica e funzionale, focalizza l’attenzione sull’apporto di diverse strategie di rappresentazione e ricostruzione virtuale, finalizzate allo studio specialistico del Ninfeo. Tale sviluppo mira a raccontare il processo di rilievo, elaborazione e integrazione di dati eterogenei in modelli bidimensionali e tridimensionali, capaci di fornire una lettura critica del monumento e supportare il suo studio interdisciplinare. Il volume si chiude con una raccolta delle più significative rappresentazioni grafiche del Ninfeo, dalle prime attestazioni fino alla fine del XIX secolo. Le tavole, in continuità con gli argomenti trattati, coniugano le istanze di tipo storico e archeologico legate allo studio delle fonti e delle tracce esistenti con quelle della rappresentazione intesa come strumento di conoscenza

    A.R.C.A. Project. Un prototipo software per l'archiviazione, la ricerca e la comunicazione del dato archeologico.

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    ARCA Project (acronym of Archiving, Research, and Communication in Archaeology) is a multidisciplinary Ph.D research project. The aim is to create a software package for the online publication of archaeological research. Before the development of the application, we conducted a series of bibliographic studies on the openness of online publications and Cultural Heritage data, as well as the current state-of-the-art of “cultural web”. In the preliminary phase and in the final phases of development, two user studies had been made. During the first year an anonymous questionnaire was created and disseminated, with the aim of collecting opinions about functional feedback and user needs. One hundred people have been invited to take part in this evaluation process. Usability tests, instead, were performed at the end of the application development, and were aimed at detecting any potential difficulties and identifying any gaps or needed changes. The correct functioning of the software has been tested by inserting data from an archaeological excavation conducted by the University of Padua: Ca’ Tron, a multidisciplinary project, already closed and not yet published. The end result is a product that is intuitive for most users, aimed to ease the publication of media related to archaeological sites and the sharing of this very specific knowledge at different levels with experts or with a wider audienc

    Prospettive di sviluppo dei cataloghi elettronici

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    La ricerca offre una riflessione sulla natura e sull’evoluzione dei cataloghi elettronici alla luce delle più recenti innovazioni tecnologiche rappresentate dalla tecnologia dei linked data. Muovendo da un’analisi critica del modello funzionale proposto dagli ‘OPAC di nuova generazione’ e dai ‘sistemi per la scoperta’ si propone la necessità di una revisione del paradigma attuale di sviluppo verso nuovi modelli in grado di sostenere l’apprendimento durante il processo di ricerca dell’informazione. Le più note teorie cognitive dell’information behaviour costituiscono l’orizzonte teorico nel quale viene proposto un nuovo modello per lo sviluppo dell’OPAC fondato sulla centralità dell’utente, sui bisogni informativi, i comportamenti e sull'analisi delle componenti che entrano in gioco nel processo di ricerca. Si esplora, infine, la possibilità che i linked data possano essere la tecnologia più appropriata per la costruzione di nuovi OPAC basati sulla produzione di conoscenza durante il processo informativo

    Sistemi integrati per il monitoraggio ambientale e il supporto alla gestione delle risorse. Componenti, procedure e prospettive

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    I dati e le informazioni ambientali hanno notevole rilevanza per un gran numero di applicazioni e servizi, ponendosi alla base di scelte programmatiche e strategiche di molti importanti settori economici. Il loro uso operativo, tuttavia, richiede la disponibilità di strumenti tecnologici avanzati e il rispetto di rigorose procedure, non sempre adeguatamente conosciute o pienamente rispettate dagli stessi operatori del settore. Le reti pubbliche e private che operano a vari livelli territoriali e ambientali seguono normalmente procedure specifiche, diversificate in base alle esigenze operative e funzionali, ma spesso non conformi agli standard riconosciuti dagli enti preposti. Questa situazione è in gran parte frutto di un atteggiamento autoreferenziale che vedeva nella gestione autonoma dei dati e delle informazioni un elemento di forza e di potere. Soltanto recentemente, una crescente consapevolezza ambientale e una maggiore attenzione verso gli strumenti di prevenzione delle catastrofi naturali hanno portato all’adozione di principi comuni e alla condivisione di intere banche dati, rendendo sempre più rappresentativa e affidabile l’informazione prodotta dai sistemi di analisi. Così come l’uomo percepisce gli elementi dell’ambiente esterno attraverso i propri sensi e li elabora in base alle proprie conoscenze e convinzioni, così i sistemi di monitoraggio forniscono informazioni sullo stato degli elementi dinamici considerati dal sistema centrale, rilevando parametri che si trovano al di fuori del nostro controllo diretto e allargando la nostra dimensione spazio-temporale. La presenza sul mercato di strumentazione e di sistemi di monitoraggio e gestione, con un buon grado di affidabilità e a costi contenuti, ha aperto nuovi orizzonti e consentito la realizzazione di soluzioni integrate, che in determinati settori sono divenute quasi pervasive, imponendosi attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) anche nella gestione di piccole attività quotidiane. Adesso è giusto interrogarsi sui principi e sulle linee guida da seguire per trarre il massimo vantaggio da questi nuovi sistemi e su come si possano al contempo garantire privacy e sicurezza, utilizzando dati e informazioni, con valenza solo apparentemente locale o personale, a beneficio di tutti. In un mondo alla ricerca di nuovi equilibri, l’uso efficiente delle risorse è un elemento chiave per l’ottenimento di una reale sostenibilità ambientale ed economica delle attività umane, a qualsiasi livello sociale o produttivo. Il massimo dell’efficienza, in molti campi, si ottiene quando si riesce ad evitare lo spreco energetico e di risorse, senza limitare l’accesso dei vari soggetti ai benefici auspicati, salvaguardando le forme di vita, gli ecosistemi, le persone e gli stessi interessi rappresentati dalle diverse figure giuridiche che intervengono sul territorio. Il controllo dei fattori esterni al singolo soggetto e la salvaguardia degli interessi sociali possono essere affidati a sistemi evoluti, in grado di gestire la grande mole di dati richiesti in maniera oggettiva e trasparente, trasmettendo le informazioni di sintesi necessarie ai diversi attori nei modi e nei tempi opportuni. La matematica rappresenta il linguaggio comune tra mondi diversi, in grado di dare voce e peso alle diverse visioni, avvicinando progressivamente l’immagine sintetica e parziale della realtà virtuale a quella reale, che con il tempo potrà essa stessa divenire sempre meno sfuggente e indecifrabile. Attraverso l’elettronica e l’informatica, con la definizione di metodologie e principi condivisi, è possibile gestire efficacemente processi e funzioni complesse, assicurando adeguati standard di sicurezza ed efficienza. I concetti di misura e valutazione, infatti, sono direttamente collegati alla teoria della conoscenza e alla comprensione dei processi e delle dinamiche naturali, secondo le metodologie proprie delle scienze matematiche. La programmazione a medio e lungo termine, in particolare, giustifica l’implementazione e l’impiego di strumenti di indagine e l’analisi di elementi che potrebbero evolversi in maniera diversa, modificando le condizioni di contesto e mettendo in pericolo il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Una non sufficiente disponibilità di dati o la presenza di errori nella comune base di conoscenza, ha avuto e potrà avere pesanti ripercussioni sulle scelte umane, con implicazioni economiche, ambientali e sociali spesso difficilmente quantificabili. Tuttavia, un reale progresso passa necessariamente dalla verifica delle nostre ipotesi e dal riconoscimento dei limiti attuali. L’aumento della complessità delle procedure o dei modelli, indotto dalla necessità di prendere in esame un numero crescente di fattori, non implica necessariamente un miglioramento dei risultati, se la qualità dei dati impiegati in input è scarsa o se le conoscenze di base rimangono insufficienti (Taylor e Loescher, 2013). In questi casi, può essere opportuno cercare una giusta semplificazione, che dia la possibilità di comprendere gli elementi in gioco, gestendoli nel migliore dei modi, pur accettando un maggior grado di approssimazione. Questo approccio è particolarmente vantaggioso in ambiti operativi nei quali si deve compiere il primo passo verso la razionalizzazione dei processi e l’obiettivazione delle valutazioni, ma anche in contesti più evoluti, con le dovute proporzioni, nel caso in cui si cerchino di integrare soluzioni di tipo innovativo. Comunque, indipendentemente dal contesto, i sistemi di supporto alle decisioni (DSS), possono essere utilizzati per l’analisi dei dati disponibili e l’estrazione delle informazioni non immediatamente riconoscibili (Data Mining), tramite la combinazione ragionata dei piani informativi e dei dati ausiliari a disposizione, l’applicazione di principi scientificamente accettati e posti alla base dei processi decisionali dei vari responsabili o dell’utente finale. Il livello di conoscenze implementato nel software, rappresentato da procedure, algoritmi, indici e modelli, viene trasmesso in maniera chiara e trasparente a chiunque desideri comprenderne il funzionamento, con enormi vantaggi in termini di possibilità di miglioramento e progresso. Questo lavoro intende fornire una descrizione del percorso seguito e degli strumenti utilizzati dal nostro gruppo di ricerca, mostrando alcune tra le soluzioni applicative più rappresentative realizzate nel corso degli ultimi anni, nell’ambito di progetti di ricerca e sviluppo sia nazionali sia internazionali. L’obiettivo è quello di dare la possibilità agli operatori del settore di valutare l’impatto potenziale che l’adozione di questo tipo di strumenti potrebbe avere sulle normali attività di gestione delle risorse ambientali e sulle attività economiche, attraverso un incremento del livello di conoscenza dei fenomeni e, conseguentemente, delle capacità gestionali. Per il suo carattere tecnico-pratico, la pubblicazione è indirizzata alle diverse figure che a vario titolo sono interessate ad una gestione più attenta e sostenibile della attività che si conducono sul proprio territorio di competenza o sulla loro proprietà, a qualsiasi livello economico o scala spaziale di riferimento, dalla grande unità amministrativa al singolo privato cittadino. Per tutte queste figure, le nuove tecnologie offrono l’opportunità di usufruire, o di far realizzare, soluzioni personalizzate o condivise con altri attori, riducendo i costi e, al contempo, aumentando la validità delle proprie analisi, grazie alla disponibilità di una più ampia base di dati. Imprenditori, decisori e gli altri soggetti interessati dovrebbero intercettare questa opportunità, promuovendo e supportando progetti di ricerca e sviluppo (R&D projects), allo scopo di realizzare sistemi di monitoraggio e supporto coerenti, aperti alla multifunzionalità e in grado di integrare procedure e strumenti di discipline diverse. Grazie all’interoperabilità, si consentirebbe ai singoli di usufruire delle soluzioni tecniche più avanzate e alla collettività di orientare e coordinare gli sforzi economici e tecnici verso la soluzione di problemi emergenti, in modo coerente e certamente più efficace di quanto non si possa fare in assenza di metodi condivisi

    Prospettive di sviluppo dei cataloghi elettronici

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    La ricerca offre una riflessione sulla natura e sull’evoluzione dei cataloghi elettronici alla luce delle più recenti innovazioni tecnologiche rappresentate dalla tecnologia dei linked data. Muovendo da un’analisi critica del modello funzionale proposto dagli ‘OPAC di nuova generazione’ e dai ‘sistemi per la scoperta’ si propone la necessità di una revisione del paradigma attuale di sviluppo verso nuovi modelli in grado di sostenere l’apprendimento durante il processo di ricerca dell’informazione. Le più note teorie cognitive dell’information behaviour costituiscono l’orizzonte teorico nel quale viene proposto un nuovo modello per lo sviluppo dell’OPAC fondato sulla centralità dell’utente, sui bisogni informativi, i comportamenti e sull'analisi delle componenti che entrano in gioco nel processo di ricerca. Si esplora, infine, la possibilità che i linked data possano essere la tecnologia più appropriata per la costruzione di nuovi OPAC basati sulla produzione di conoscenza durante il processo informativo
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