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    I sistemi per la gestione delle risorse elettroniche (PRIMA PARTE). Gli electronic resources management systems (ERMS)

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    The paper describes the road that – at the beginning of the 2000s – led to the implementation of ERMS, management systems specifically designed for electronic resources. An ERMS is a software that enables libraries to control and manage every step of the complex e-resources life cycle, in order to rationalize the entire management process. The paper analyzes ERMS features, technical characteristics, advantages and weaknesses, as well as the main products – both proprietary and open source – available on the market. This study will be completed by a second paper focusing on library services platforms (LSP).(NB: this is the first part of a more extensive study. The second part will be published in AIB studi 2/2016)Il contributo delinea il percorso che ha portato, durante i primi anni Duemila, all’implementazione dei sistemi pensati esclusivamente per la gestione delle risorse elettroniche, i cosiddetti ERMS. Un ERMS è un software che permette alle biblioteche di controllare e gestire in modo centralizzato tutte le fasi che compongono il complesso ciclo di vita delle e-resource, al fine di razionalizzare e rendere più efficiente il processo di gestione. Esso va inoltre ad affiancarsi agli ormai consolidati ILS, ancora necessari per gestire le risorse cartacee. L’articolo analizza funzionalità, caratteristiche tecniche, vantaggi e punti critici degli ERMS e descrive i principali prodotti disponibili sul mercato, sia proprietari che open source. Lo studio relativo ai sistemi per la gestione delle risorse elettroniche sarà completato da un secondo articolo che si soffermerà sulle library services platform (LSP).(Questo articolo è la prima parte di un contributo più esteso. La seconda parte sarà pubblicata sul numero 2/2016 della rivista)

    La mappatura delle collezioni attraverso la rivisitazione di Conspectus: una proposta metodologica per le biblioteche pubbliche e i primi risultati di un caso applicativo presso la Biblioteca civica di Bolzano

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    La valutazione delle collezioni è un’attività da svolgere periodicamente, al fine di delineare una visione olistica ed esaustiva della raccolta che costituisce un indispensabile ausilio per la programmazione dello sviluppo e della gestione delle collezioni. Tra i vari metodi per la valutazione documentaria figura Conspectus, che ha avuto origine nel 1978 nel contesto delle biblioteche di ricerca nordamericane e ha alle spalle una lunga storia, in cui si intrecciano luci e ombre, sperimentazioni e critiche. Nelle biblioteche pubbliche Conspectus è stato e continua a essere poco applicato, nonostante l’esistenza di adattamenti interessanti proposti anche in ambito italiano nel primo decennio del XXI secolo. Il contributo presenta un’aggiornata e inedita rivisitazione di Conspectus, in grado di rafforzare i tradizionali aspetti positivi di questo strumento e allo stesso tempo di superare e modificare i principi non più attuali. Questa impostazione metodologica è stata impiegata per il lavoro di analisi delle collezioni di saggistica per adulti della Biblioteca civica di Bolzano, del quale vengono illustrati i primi risultati. La sperimentazione si è rivelata proficua sotto vari punti di vista e tale rivisitazione di Conspectus potrebbe essere ripresa, adattata e applicata da parte delle biblioteche pubbliche che vogliano valutare in modo analitico le loro raccolte e confrontare a livello sistemico i risultati di tale analisi per attivare (o migliorare) le politiche e le pratiche di sviluppo documentario coordinato

    Progettare le collezioni

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    Ripensare spazi e collezioni: best practices dall'IFLA Satellite Conference "Space and collections earning their keep: transformation, technologies and re-tooling" (Parigi, 13-14 agosto 2014)

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    L’articolo propone un resoconto critico della conferenza satellite IFLA “Space and collections earning their keep: transformation, technologies and re-tooling”, organizzata presso la Bibliothèque Universitaire des Langues et Civilisations (BULAC) di Parigi dall’IFLA Acquisition and Collection Development Section e dall’IFLA Library Buildings and Equipement Section. La conferenza – volta a illustrare le best practices nella ristrutturazione/riorganizzazione di biblioteche esistenti e nella costruzione di nuove strutture – ha ospitato ventidue relatori provenienti da dodici paesi diversi. Tutti i progetti presentati, pur nella varietà di contesti e di tipologie bibliotecarie, mostrano una serie di caratteristiche comuni: il recupero e la trasformazione dello spazio in relazione all’evolversi delle collezioni e delle esigenze degli utenti, e la valorizzazione della funzione sociale della biblioteca come luogo di studio (individuale e di gruppo), di intrattenimento e d'incontro. L'imperativo comune sembra essere quello di rinunciare all’idea di uno spazio fisso a favore di uno spazio che sia flessibile, piacevole e multifunzionale
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