In questo lavoro viene analizzato il ruolo che le emozioni provate nel presente giocano nel modificare i ricordi del passato, prendendo in considerazione in particolar modo l’approccio e le teorie di Peter Goldie. L’ambito di indagine è quindi la memoria autobiografica e il senso che, attraverso questa, il passato può conferire alle nostre vite. La tesi centrale che viene presa in considerazione è che la memoria sia inevitabilmente legata al punto di vista presente e sorga quindi da una fusione tra quest’ultimo e il passato. Questo studio si serve inoltre della narrativa come modello per comprendere alcune caratteristiche del ricordo. In particolare, viene stabilito un parallelo tra l’“unità del ricordo” e quella della narrazione. Vengono quindi analizzati alcuni aspetti della temporalità espressa dal ricordo, in analogia con la temporalità della narrazione. A tale proposito emerge la questione della differenza tra comprensione del presente e comprensione del passato. Infine, attraverso lo studio di alcuni saggi di Bernard Williams, vengono analizzati i concetti di “agent-regret” e di “giustificazione retrospettiva”. Viene così indagata l’esposizione del sé alla sorte e l’esposizione quindi del proprio passato e del suo senso ai risvolti futuri
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