La valutazione delle competenze genitoriali e la loro recuperabilita'. Focus su una procedura di osservazione delle interazioni familiari: il Lausanne Trilogue Play clinico.

Abstract

ABSTRACT Il seguente lavoro analizza la valutazione delle competenze genitoriali e la loro recuperabilità, focalizzando l’attenzione su una procedura di osservazione delle interazioni familiari: il Lausanne Trilogue Play clinico. Il primo capitolo si sofferma sui temi chiave nella valutazione della genitorialità attraverso una pluralità di metodi e strumenti. La valutazione delle competenze genitoriali non punta ad un cambiamento bensì ad appurare le condizioni di partenza e appartiene ad una fase precedente del processo di intervento, quella relativa all’indagine, all’accertamento del danno subito dal minore e alla verifica delle capacità del genitore di riconoscerlo e di accettare un aiuto in un contesto non prescrittivo. Il secondo capitolo presenta un’analisi approfondita delle relazioni familiari, dei contesti in cui si sviluppano e le condizioni problematiche che sfociano in comportamenti violenti nelle “famiglie maltrattanti”. In questa fase ha inizio l’elaborazione di interventi idonei che consentano alla famiglia, attraverso figure professionali, di attivare un processo di trasformazione. Nella valutazione di recuperabilità genitoriale i servizi da un lato e il Tribunale dall’altro collaborano, con funzioni diverse, per esaminare la possibilità di recupero del ruolo educativo del genitore maltrattante. Nel terzo capitolo è presentata una procedura di osservazione e valutazione delle relazioni familiari, il Lousanna Trilogue Play clinico che è risultato essere un valido strumento di lavoro negli interventi a sostegno della genitorialità, quali la mediazione familiare, la terapia familiare e le consulenze tecniche. Il paradigma del Lousanne Trilogue Play clinico permette di descrivere il funzionamento familiare in relazione al livello di coordinazione che i membri della famiglia ottengono nel raggiungere insieme uno scopo condiviso, suggerito dallo sperimentatore. L’applicazione dello strumento sembra corrispondere alla necessità di favorire l’affidamento parentale condiviso, promosso dalla legge dell’8 febbraio 2006 n°54 e al bisogno di salvaguardare le funzioni genitoriali, anche dopo la separazione coniugale e di promuovere una riorganizzazione delle relazioni familiari, anche in seguito al processo separativo

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Last time updated on 15/03/2017

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