Il Profumo. Tracce educative nella memoria e nella cultura della scuola

Abstract

Nella scuola dell’infanzia come in quella elementare, l’educazione sensoriale ha un ruolo di primo piano solo per i diversamente abili, al fine di favorire i loro massimi livelli di autonomia. Per i cosiddetti “normodotati” conta solo l’educazione intellettuale, per il perdurare di una visione idealistica poco attenta alle reali potenzialità di apprendimento, nonostante gli sforzi immani di tanta pedagogia democratica e ben intenzionata. D’altra parte, solo la qualità, quando viene salvaguardata, può offrire specificità interpretativa dei fattori sensoriali, nel loro fornire materiali indispensabili alle emozioni e ai sentimenti. La narrazione di sé può avere una funzione di condivisione e di confronto, soprattutto quando si traduce in un lavoro che è, ad un tempo, individuale e collettivo. Gli studenti spagnoli hanno capito che la ricostruzione olfattiva dell’esperienza scolastica non era solo un modo per imparare a storicizzare la propria vita, ma anche un mosaico che finiva per tracciare un preciso disegno del rapporto con il mondo scolastico nelle diverse fasi che connotano un’esperienza comune

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Archivio istituzionale della ricerca - Università di Ferrara

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Last time updated on 12/11/2016

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