Il volume affronta, con gli strumenti della teoria generale del diritto e con riferimenti filosofici organicamente innestati sul diritto positivo, il problema del rapporto tra diritto ed economia. La tesi sostenuta è che non c'è mercato senza legge, non c'è legge senza mercato: l'ordinamento giuridico delle relazioni economiche nascendo dall'incontro dialettico tra la naturalità dell'autonomia soggettiva e l'intervento integrativo delle istituzioni. A tal fine si esaminano le innovazioni apportate dal legislatore italiano a partire dagli anni Novanta nel diritto pubblico, nel diritto societario, sino a considerare il diritto commerciale comunitario e l'operare della nuova lex mercatoria. Tutto ciò conduce a mettere in discussione, per un verso, la prospettiva positivistica che fa del mercato un quid di artificiale e, per l'altro, l'analisi economica del diritto che appiattisce il fenomeno giuridico sul criterio dell'efficienza economica senza considerare l’etica e la giustizia
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