L’altro mondo di Levi. Scienza e fantascienza ne Le Storie Naturali

Abstract

La produzione narrativa più nota di Primo Levi è quella dei cosiddetti romanzi ‘testimoniali’ mentre i racconti, come Storie Naturali, costituiscono un insieme di testi a cui non sempre la critica ha riservato la giusta attenzione, pur essendo essi funzionali ad una prospettiva globale della scrittura di Levi. Storie Naturali è un titolo ripreso da Plinio, che ha un carattere antifrastico: tra scienza e fantascienza, queste storie sono naturali proprio perché prevedono l’errore, l’imprevisto, l’abnorme. Così Levi chimico-scrittore, deportato-ritornato, scienziato-letterato, è nello stesso tempo autore di romanzi drammatici e di racconti ironici e in qualche modo fantascientifici. Il punto di partenza comune è il tema della genesi, della creazione, dell’ebraismo utilizzato come elemento ontogenetico della scrittura fantastica. In realtà nessuna pagina di Levi si distacca dall’evento iniziale, la deportazione ad Auschwitz. È dal campo di sterminio dove, come dice lo scrittore, “la morte era il prodotto principale”, che è nata la necessità di raccontare, di utilizzare la scrittura come terapia, come luogo espressivo di resistenza. Anche in Storie Naturali si sente l’esigenza di Levi di avviare una comunicazione, mescolando l’influsso dell’oralità come rito di conoscenza alla necessità di testimoniare, che è uno dei temi ricorrenti della fantascienza tradizionale. Levi, nei suoi romanzi e racconti, è sempre la persona che ritorna dal mondo dei morti e racconta perché gli uomini non dimentichino. Utilizzando la metafora del centauro e dell’anfibio Levi dichiara che in lui convivono due mezzi cervelli, l’uno proiettato verso il mondo della fabbrica e l’altro verso il mondo della letteratura. È l’aver preso coscienza di questo destino a spingerlo ad una narrativa in cui è fortemente presente l’ambiguità della fantascienza. Non c’è dunque altra prospettiva, per uscire dalla contaminazione del male che egli ha conosciuto attraverso la destituzione dell’uomo, che realizzare attraverso la scrittura, che per Levi coincide con la libertà, la proiezione nel mondo del possibile

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Last time updated on 14/06/2016

This paper was published in Utrecht University Repository.

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