I resoconti di viaggio di intellettuali arabi – egiziani, siro-libanesi, tunisini – che durante l’epoca della Nahḍa, Rinascita (XIX-XX secolo), scelgono come meta l’Europa evidenziano quanto la rappresentazione e la visione dell’Altro costituiscano un aspetto rilevante nella costruzione del Sé. Analizzando questi testi, il volume rintraccia i modi in cui una particolare idea di Occidente, visto come paradigma della modernità, sia stata introiettata dagli stessi intellettuali arabi, divenendo unico e autorevole metro di giudizio della propria civiltà in un momento cruciale della sua storia. Le immagini e l’immaginario recepiti e trasmessi da questi viaggiatori-autori influiscono, infatti, sul dibattito che si andava sviluppando nel mondo arabo intorno all’edificazione di uno Stato moderno e di una società rinnovata. Il libro si divide in due parti. La prima si concentra sulla dimensione del viaggio e la sua narrazione letteraria; la seconda parte approfondisce il tema delle immagini, esaminando lo sguardo dei viaggiatori nei confronti delle esposizioni universali di Parigi, ma anche di monumenti, statue e opere d’arte delle grandi capitali europee
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