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Storiografie italiane del XII secolo. Contesti di scrittura, elaborazione e uso in una prospettiva comparata
ITALIANO: I saggi raccolti in questo volume sono dedicati alla dimensione pragmatica della scrittura della storia nell’Italia del XII secolo. Tutti i contributi possono essere letti seguendo poche domande guida: perché e da chi venivano scritte le cronache? In quali ambiti e con quali obiettivi circolavano? Come venivano usate nell’agone politico? Attraverso un’innovativa prospettiva comparativa, che tiene insieme l’Italia meridionale e l’Italia
centrosettentrionale, l’obiettivo principale del volume è problematizzare, attraverso casi di studio concreti, le funzioni sociali e politiche della storia nell’Italia del XII secolo. ENGLISH: The essays collected in this volume are dedicated to the pragmatic dimension of the writing of history in 12th-century Italy. All the contributions can be read by following a few guiding questions: why and by whom were chronicles written? In what spheres and with what objectives did they circulate? How were they used in the political arena? Through an innovative comparative perspective, which holds southern and central-northern Italy together, the main objective of the volume is to problematise, by means of concrete case studies, social and political significance of history writing in 12th-century Italy
Ancient Jewish Historians and the German Reich. Seven Studies
Apart from an opening survey of modern study of ancient Jewish history, which emphasizes the foundational role of German-Jewish scholars, the studies united in this volume apply philological methods to the writings of four of them: Heinrich Graetz, Isaak Heinemann, Elias Bickerman(n), and Abraham Schalit. In each case, it is argued that some seemingly trivial anomaly or infelicity, in a publication about such ancient characters as Antiochus Epiphanes, Herod, and Josephus, points to the way in which the historian constructed, and revised, his understanding of the Jews’ situation under Greeks or Romans in light of his perception of the Jews’ situation under the Second or Third Reich. The collection also includes a study that focuses on a Jewish medievalist, Philipp Jaffé, and unravels the indirect but inexorable process that led from a scholarly feud about the editing of medieval Latin texts, in the 1860s, to the “Berlin Antisemitism Dispute” (Berliner Antisemitismusstreit) of 1879–1881, which is commonly viewed as the opening act of modern German antisemitism
Corsi e ricorsi tra mitologia, religione e archeologia storico-culturale. Alla ricerca della santità lungo il corso del fiume Oglio: Iside e Simonino
ITALIANO: Tra il XVI e il XVII secolo, gli eruditi alla ricerca del culto di Iside raccontano delle sue vestigia
presso il lago Sebino, chiamato non a caso Iseo, e lungo il corso del fiume Oglio, nella bassa Valcamonica. L’assenza di evidenze archeologiche farebbe propendere per il solito eccesso di fantasia della moda antiquaria. Ad una sorta di metamorfismo mnestico per il paredro della dea, Osiride, possiamo tuttavia associare, verso la fine del secolo XV, la figura di Simonino da Trento, un santo apocrifo che si cerca di accreditare come martire degli ebrei, a sostegno di una
campagna antigudaica il cui scopo è di eliminare i banchi ebraici presenti sul territorio di Brescia. Larga parte hanno in questa propaganda le immagini del martirio di Simonino, diffuse soprattutto in Valcamonica, Sebino e Franciacorta. La propaganda dei frati Minori Osservanti
cerca di ottenere la captatio benevolentiae della corporazione dei fabbri camuni, attribuendone loro il patronato, allo scopo di emanciparli dal prestito ebraico. Nel martirio di Simonino vediamo stratificarsi i caratteri di figure come Osiride, Dioniso e Attis, riconducibili a tradizioni iniziaticomisteriosofiche di difficile omologazione all'ordine costituito. La mitologia dell'omicidio rituale e in particolare la vicenda "storica" di Simonino rimandano a loro volta a un'altra mitologia
iniziatico-misteriosofica, quella dell'Hiram Abif delle Costituzioni massoniche del XVIII secolo. Passiamo dunque vedere in queste figure lo scivolamento dal piano mitografico dell'Eroe a quello semplicemente umano che si riflette nelle vicende storiche stesse, dove a una società
aristocratica se ne sostituisce una meno èlitaria. Nel caso della società bresciana del XV secolo, l'eliminazione del prestito ebraico rappresenta il punto di svolta per l'avvento di un ceto borghese. / ENGLISH: Between the 16th and 17th centuries, scholars researching the cult of Isis mentioned her remains near Lake Sebino, which is not surprisingly called Iseo, and along the course of the Oglio
River, in the lower Valcamonica. The absence of archaeological evidence might suggest the typical exaggeration of imagination in antiquarian fashion. However, towards the end of the 15th century, we can associate a sort of mnemonic metamorphosis with the figure of Simonino
da Trento, an apocryphal saint who was attempted to be accredited as a martyr of the Jews, in support of an anti-Jewish campaign aiming to eliminate Jewish moneylenders present in the territory of Brescia. The images depicting the martyrdom of Simonino, widely spread especially
in Valcamonica, Sebino, and Franciacorta, play a significant role in this propaganda. The propaganda by the Observant Friars Minor seeks to gain the favour of the guild of Camunian blacksmiths, attributing patronage to them, with the aim of liberating them from Jewish moneylenders. In the martyrdom of Simonino, we see a mix of characters such as Osiris, Dionysus, and Attis, attributed to initiatory-mysterious traditions that are difficult to assimilate
into the established order. The mythology of ritual murder, and particularly the "historical" narrative of Simonino, in turn, refer to another initiatory-mysteriosophical mythology, that of Hiram Abif from the Masonic Constitutions of the 18th century. Thus, we perceive in these figures the transition from the mythographic level of the Hero to the simply human level, which it´s reflected in historical events themselves, where a less elite one replaces an aristocratic society. In the case of 15th-century Brescia society, the eradication of Jewish moneylending
represents a turning point for the rise of a bourgeois class
Una famiglia, una signoria, una città. Politica e società nella contea orsiniana di Nola (XIV-XV secolo)
ITALIANO: La signoria feudale del Mezzogiorno e nel Mezzogiorno è un tema storiografico di lunga durata, che in anni recenti ha ripreso nuova linfa. Il ripensamento delle categorie interpretative del fenomeno signorile basso-medievale, una serie di approfondite analisi delle società rurali tardo-medievali e dei caratteri dei poteri feudali, le circostanziate ricostruzioni delle loro forme di amministrazione e di gestione, le indagini sulla semantica delle rappresentazioni e sul loro grado di pervasività hanno consentito il superamento di quel paradigma storiografico di una feudalità regnicola omogenea al proprio interno e monolitica nei suoi orientamenti. Inserendosi in questo dibattito, il volume propone un caso di studio: la signoria degli Orsini di Nola tra la Terra di Lavoro e il Principato Ultra (1293-1528). Attraverso l’esame di una varietà di fonti (documentarie, narrative, iconografiche e architettoniche), con particolare attenzione al secondo Quattrocento, l’Autore riflette sulle forme del radicamento del potere orsiniano, sui suoi rapporti con le élites della contea, sui processi di autorappresentazione. In tal modo egli offre un rilevante contributo allo studio dei signori e delle corti signorili nel Regno di Sicilia. / ENGLISH: The feudal lordship of Southern Italy and in Southern Italy is a long-lasting historiographic theme, which has taken on new life in recent years. The rethinking of the interpretative categories of the medieval lordship, a series of in-depth analyses of the late-medieval rural societies and the characteristics of the feudal powers, the detailed reconstructions of their forms of administration and management, the investigations into the semantics of representations have allowed the overcoming of that historiographic paradigm of a Southern baronial class which was internally homogeneous and monolithic in its orientations. Aiming to follow this path, this book puts a case study forth: the lordship of the Orsini, counts of Nola, between Terra di Lavoro and Principato Ultra (1293-1528). Using a wide variety of sources (documentary, literary, iconographic and architectural), the author reconstructs how the Orsini were able to entrench themselves within this territory, exposing their network of relationships with Nola’s most prominent families, and analysing the processes of their self-representation through artistic patronage
Obblighi di lavoro, patti agrari e dipendenze personali. La gestione del patrimonio dei principi nel Mezzogiorno longobardo (secoli X e XI)
ITALIANO: Questo articolo si propone di analizzare la gestione delle terre dei principi nel Mezzogiorno
longobardo nei secoli X e XI, con particolare riguardo al principato di Salerno, che presenta su questo tema la documentazione più abbondante. Le forme di gestione appaiono molto diverse nelle terre pubbliche e nei patrimoni personali dei principi e sono leggibili in termini di cultura politica, piuttosto che di logica economica. / ENGLISH: This article aims to analyse the management of the lands of princes in Lombard Southern Italy, in the 10th and 11th centuries; the principality of Salerno presents the most abundant documentation on this subject. The forms of management appear very different in the public lands and
in personal patrimonies of the princes. It can be read in terms of political culture, rather than economic logic
Il valore dei gesti e degli oggetti. Monete e altri elementi in contesti funerari
I rituali funerari delle società antiche e medievali sono ricchi di piccoli gesti che non possono passare inosservati. Negli ultimi anni, molti ricercatori che si dedicano all’archeologia della morte hanno concentrato la loro attenzione sulla traccia di questi comportamenti, analizzando in dettaglio molti dei materiali rinvenuti nelle sepolture. Monete, gioielli, ceramiche, ossa, cibo e fiori sono alcuni degli oggetti che venivano frequentemente utilizzati per dare l’addio al defunto. L’analisi dettagliata di questi materiali in ampi contesti funerari dimostra che la loro scelta e collocazione nelle tombe era ricca di significati che variavano a seconda delle epoche, delle regioni e delle comunità. Questo volume riflette proprio su questi ultimi aspetti, studiando in dettaglio la scelta, la collocazione e il valore ideologico di piccoli oggetti tradizionalmente associati a concetti ormai superati. È per questo motivo che gran parte dei lavori presenti in questo volume sono dedicati all’analisi delle monete nelle tombe, poiché si tratta di un oggetto utilizzato con una certa frequenza nei riti funerari di varie culture. Accanto a questi studi numismatici, altri contributi sono dedicati all’esame, secondo approcci aggiornati, degli elementi di decorazione e consumo personale in contesti funerari, fornendo così nuovi dati che permettono di ricostruire e di ripensare con maggiore precisione le concezioni della morte in epoca antica e medievale
L’azione politica dei sudditi
ITALIANO: All’interno di un’ampia e articolata azione politica della società contadina medievale, il saggio si
propone di individuare le specifiche dinamiche relative all’Italia dei secoli XIV e XV. Attraverso un’analisi degli ambiti di azione relativi alla giustizia, al prelievo, alle frontiere, alle chiese, alle villenove e alle solidarietà clientelari, si delinea una specifica attenzione contadina alla ricerca di efficaci strumenti di mediazione tra la società locale e i poteri principeschi. / ENGLISH: Within a broad and articulated political action of medieval peasant society, the essay aims to identify the specific dynamics relating to Italy in the fourteenth and fifteenth centuries. Through an analysis of the domains of action related to justice, tax collection, frontiers, churches, new villages and clienteles, a specific peasant focus is outlined in the search for effective mediation tools between local society and princely powers