AIB studi (E-Journal - Associazione italiana bibliotech)
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Gli archivi dei dati della ricerca nel ciclo RDM: sfide e punti di forza per curatori/data steward
This paper is concerned with academic research data repositories, and their curators, in different locations across five global regions. Using an ad-hoc sample, we explore the roles of curators in research data repositories and their perceptions of skills and training, research data management (RDM) practices, and the limitations, strengths, and opportunities they encounter in relation to their work. In addition, the study examines the functions of academic research repositories and the extent to which FAIR principles are integrated into repository strategies. Our results show that while some repositories are operated by consortia of higher education institutions and research centers, in some countries research data repositories are still in their infancy, often with only a limited representation led by one institution. Moreover, curators encounter problems with how researchers submit datasets with unclear information for the reuse of the data. We argue that although data repositories are built to comply with FAIR principles, there is still a lot of work to be done in relation to training researchers on how to use data repositories.Questo articolo si occupa degli archivi accademici di dati della ricerca, e dei loro curatori, in diverse località sparse su cinque regioni globali. Con l’ausilio di un campione costruito su misura, esploriamo i ruoli dei curatori negli archivi di dati della ricerca e le loro impressioni su competenze e formazione, su pratiche e limiti nella gestione dei dati della ricerca (RDM), sui punti di forza e le opportunità con le quali si confrontano nel loro lavoro. Contestualmente lo studio esamina le funzioni svolte dagli archivi accademici della ricerca e indaga fino a che punto i principi FAIR vengano effettivamente integrati nelle strategie di archiviazione. I nostri risultati mostrano che, mentre certi archivi vengono gestiti da consorzi di istituzioni per l’educazione superiore e centri di ricerca, in alcuni paesi essi sono ancora agli inizi, spesso hanno una rappresentatività solo parziale, con una singola istituzione alla guida. Per di più, i curatori si scontrano con il fatto che i ricercatori corredano i set di dati depositati con informazioni poco chiare sul loro riuso. Nonostante gli archivi di dati siano costruiti per aderire ai principi FAIR, siamo convinti che ci sia ancora molto lavoro da fare per insegnare ai ricercatori come usarli
Per Paolo Traniello
For Paolo TranielloPer Paolo Traniell
Beyond the score: l’indicizzazione della musica notata per la performance
Proceeding from the shift, in the perspective of librarianship, from the centrality of book and library collections to that of the user, the paper intends to explore the informational potential of semantic indexing for notated music, to be considered as a pervasive tool for the organization of an integrated information retrieval service based not only on musical performance but also on fruition. Through a case study, insights will be offered on the practice of indexing notated music in Anglo-Saxon countries through the projects developed by the Library of Congress (LCSH, LCGFT, and LCMPT). Practical proposals will be offered to streamline the retrieval of music resources in the National Library Service by means of the Nuovo soggettario (the Italian New Subject Heading system). After analyzing the information needs of the users of a music library, the authors will propose a FRBRization for SBN OPAC (the Catalogue of the Italian National Library Service), moving from the categorization of Musical Works according to form/genre, and, by exploiting the ‘logical connections’ that link works with related subject entities provided by LRM, they will propose that subject headings may function as a flywheel to enable the transformation of the SBN OPAC into library linked data.Il contributo, partendo dalla constatazione del cambiamento di prospettiva della biblioteconomia, dalla centralità del libro e delle collezioni alla centralità dell’utente, intende esplorare le potenzialità informative dell’indicizzazione semantica delle risorse di musica notata come strumento pervasivo per l’organizzazione del servizio di information retrieval finalizzato alla performance, intesa non solo come esecuzione ma anche come fruizione della musica. Tramite un caso di studio, si offriranno spunti di riflessione sulla pratica dell’indicizzazione semantica della musica notata nei paesi anglosassoni attraverso i progetti elaborati dalla Library of Congress (LCSH, LCGFT e LCMPT), e si formuleranno proposte operative per rendere maggiormente efficiente il recupero delle risorse musicali nel Servizio bibliotecario nazionale con il Nuovo soggettario. Analizzando i bisogni conoscitivi degli utenti di una biblioteca specializzata in ambito musicale, le autrici avanzeranno una proposta di FRBRizzazione dell’OPAC SBN, a partire dalla categorizzazione delle opere musicali per forma/genere e, sfruttando le ‘connessioni logiche’ che collegano le opere con le entità soggetto correlate previste da LRM, proporranno di utilizzare le voci di soggetto come volano per consentire la trasformazione dell’OPAC SBN in library linked data.
Dino Provenzal: i lettori nell’Italia che scrive
The paper examines the rich production and the reflections by the writer Dino Provenzal (1877-1972) on his relationship with reading and on the world of books, on readers’ behaviour, on the inadequacy of libraries in Italy between the two wars. The author focuses especially on the many articles by Provenzal published in L’Italia che scrive, the journal by Angelo Fortunato Formiggini, between 1922 and 1938.Il saggio esamina la ricca produzione e le riflessioni dello scrittore Dino Provenzal (1877-1972) sul suo rapporto con la lettura e sul mondo dei libri, i comportamenti dei lettori, le inadeguatezze delle biblioteche in Italia tra le due guerre. L’autore si sofferma, in particolare, sui numerosi articoli di Provenzal usciti nella rivista di Angelo Fortunato Formiggini, L’Italia che scrive, fra il 1922 e il 1938
Fra testualità e iconologia: spunti sull'indicizzazione per soggetto delle carte geografiche
In recent decades in the library world maps have gained increasingly greater consideration, partly due to the projects of digitization undertaken. Their special characteristics make them interesting especially from the perspective of integrated catalogs and in relation to the use of descriptive standards and of shared tools, such as, for example, controlled vocabularies. From the point of view of subject indexing, it is important to look at maps taking into account various factors: the period of their creation (old or modern), the medium, the techniques used, the thematic types, and the ‘visual’ components that undoubtedly prevail over the textual ones. In this context, issues such as the type of documentary language to be preferred (pre-coordinated or post-coordinated), the type of conceptual analysis to be applied and the methods for controlling terminology, including toponyms, become of interest. In other countries, multiple ‘tags’ of various types are normally implemented in library catalogs, so as to express the semantic contents of these resources and to enable their exploration. In Italy, our Servizio bibliotecario nazionale (SBN, the National Library Service), thanks to its most recent developments, will play a key role in overcoming a jagged and not always consistent situation. The system of the Nuovo soggettario, the Italian official subject headings and indexing tool, is being more and more widely used in the treatment of non-bibliographic resources, including cartography. Its thesaurus already contains a very rich variety of terms useful in this field. Some of them are already interoperable both with similar indexing tools in other languages (e.g., LCSH, Rameau, GND) and with museum and archival databases that describe maps, albeit with different standards.Nel mondo delle biblioteche le carte geografiche hanno conquistato negli ultimi decenni una considerazione sempre maggiore anche grazie ai progetti di digitalizzazione avviati. Le loro particolarità le rendono risorse interessanti soprattutto nell’ottica dei cataloghi integrati e in relazione all’impiego di standard descrittivi e di strumenti condivisi, ad esempio, vocabolari controllati. Dal punto di vista dell’indicizzazione per soggetto, è importante considerare le carte geografiche tenendo conto di vari fattori: il periodo della loro realizzazione (antiche o moderne), il supporto, le tecniche impiegate, le tipologie tematiche, le componenti ‘visive’ senza dubbio prevalenti su quelle testuali. In questo contesto assumono interesse problematiche come il tipo di linguaggio documentario da preferire (pre-coordinato o post-cordinato), il tipo di analisi concettuale da applicare, le modalità per il controllo della terminologia fra cui anche i toponomi. Nei cataloghi di biblioteche di altri paesi vengono normalmente implementati tag plurimi e di vario tipo per esprimere i contenuti semantici di queste risorse e renderne possibile l’esplorazione. In Italia, per superare una situazione frastagliata e non sempre coerente, avrà un ruolo fondamentale il nostro Servizio bibliotecario nazionale (SBN) con i suoi più recenti sviluppi. Il sistema Nuovo soggettario, strumento ufficiale impiegato in Italia nell’indicizzazione per soggetto, si sta diffondendo sempre più per il trattamento di risorse non bibliografiche, fra le quali anche le cartografiche. Il suo thesaurus contiene già una ricchissima varietà di termini utili in questo ambito. Da alcuni di essi, è già attivata interoperabilità sia con analoghi strumenti di indicizzazione in altre lingue (ad esempio, LCSH, Rameau, GND), sia con data base di musei e archivi che descrivono carte geografiche, seppur con standard differenti
Il lato oscuro del libro medievale: alcune riflessioni su recenti progetti di descrizione degli incunaboli
The paper presents a methodological focus on recent projects related to the description of incunabula, which started in 2015 in Sicily, in Syracuse, and then landed in other Italian regions and even across the border, in San Marino and Nova Gorica. The praxis applied addresses the study and description of incunabula with a codicological method, an approach that is not considered more scientific than others, but – according to those who practice it – is the one that allows one to observe details of both textual and material nature with greater attention, and also to highlight certain descriptive difficulties. One could perhaps speak, therefore, of an experimental methodology for describing incunabula– although almost ten years have already passed since its first application – which looks back to the manuscript model, but points forward to the description of the ancient printed book.Il contributo propone una riflessione metodologica sui recenti progetti legati alla descrizione degli incunaboli, avviati nel 2015 in Sicilia, a Siracusa, e poi approdati in altre regioni italiane e anche oltre confine, a San Marino e a Nova Gorica. La prassi applicata si rivolge allo studio e alla descrizione degli incunaboli con una metodologia di ambito propriamente codicologico, un approccio non considerato più scientifico di altri, ma, secondo chi lo pratica, quello che permette di osservare con maggiore attenzione i dettagli di natura sia testuale sia materiale, e anche di mettere in luce talune difficoltà descrittive. Si potrebbe forse parlare, quindi, di una metodologia di descrizione di incunaboli in fase sperimentale, sebbene siano trascorsi già quasi dieci anni dalla sua prima applicazione, che guarda indietro al modello del manoscritto, ma punta in avanti verso la descrizione del libro antico a stampa
Il riconoscimento della figura professionale del bibliotecario e la nuova edizione della UNI 11535
The characteristics of the UNI 11535:2023 standard describing the library professional are illustrated. A periodical revision is routine procedure of the Italian Organization for Standardization (UNI): each technical standard is periodically subject to revision. Though retaining the original structure and articulation, the text is modified according to the evolution of Italian and international regulations. Consequently, the main innovations introduced in this edition are related to: the introduction of the concept of autonomy and responsibility, the assignment of the eighth professional level, the close connection to the regulations defined by AIB on the requirements for access, validation, and revalidation of its associates’ membership.
The article also traces back some meaningful moments of the way towards professional recognition, with reference to AIB context and to Law no. 4/2013, highlighting how the rules on unregulated professions have in fact made it possible to create a synergy between legislation, technical standards, and the role of associations.Si illustrano le caratteristiche dell’edizione 2023 della norma UNI 11535 sulla figura professionale del bibliotecario. Rientra infatti nel normale iter procedurale dell’Ente italiano di normazione UNI che ogni norma tecnica venga sottoposta periodicamente a revisione, conservando l’impianto e l’articolazione originale e modificando il testo in funzione dell’evoluzione della normativa italiana e internazionale. Conseguentemente le principali novità introdotte in questa edizione sono relative a: l’introduzione del concetto di autonomia e responsabilità, l’attribuzione della fascia di ottavo livello, lo stretto collegamento alle disposizioni definite dall’AIB in merito ai requisiti per accesso, mantenimento e rinnovo dell’attestazione dei propri associati.
L’articolo ripercorre inoltre alcuni momenti del riconoscimento professionale con riferimento al contesto AIB e alla legge n. 4 del 2013, che evidenzia come le disposizioni in materia di professioni non organizzate hanno di fatto reso possibile una sinergia tra legislazione, normazione tecnica e ruolo delle associazioni
La collezione spagnola di rulli per pianoforte dell'Università di Stanford: un raro caso di studio dell’Archive of Recorded Sound
The present collection of piano rolls was donated in 2015 to one of the five most outstanding sound archives within the United States of America, in particular, the Archive of Recorded Sound which belongs to Stanford University. This collection was found after several documentary searches through the web and its study turned out to be an interesting project. After two months of field research, we were able to obtain all the data necessary for the preparation of a complete catalogue of this collection, which allowed us both to compile the names of the authors and the titles of the works, and to identify and describe the related typologies, musical styles or genres. Furthermore, we photographed the documents and collected further information for a subsequent and exhaustive bibliographic catalogue.L’attuale collezione di rulli per pianoforte è stata donata nel 2015 a uno dei cinque archivi sonori più importanti degli Stati Uniti d’America, ossia all’Archive of Recorded Sound che appartiene all’Università di Stanford. Questa collezione è stata trovata dopo diverse ricerche sul web e il suo studio si è rivelato un progetto interessante. Dopo due mesi di ricerca sul campo, siamo riusciti a ottenere tutti i dati necessari per la redazione di un catalogo completo del fondo citato, che ci hanno permesso sia di compilare i nomi degli autori e i titoli delle opere, sia di identificare e descrivere le relative tipologie, stili o generi musicali. Inoltre, abbiamo fotografato i documenti e raccolto ulteriori informazioni per un successivo ed esaustivo catalogo bibliografico
«Ma il protagonista non era un uomo?» Il ribaltamento dei ruoli di genere nell’arte di Daniela Comani
Using gendering as an artistic strategy, Daniela Comani rewrites not only the history of literature and publishing, but also the canon of general history, blockbusters movies and daily news. Over the years, Comani’s artistic research has included photographic and video material produced by herself, as well as images and articles collected from magazines and newspaper which she put together into an ongoing archive, from which she has drawn since the 1990’s and from which she continues to draw to create her works of art and her artist books.Utilizzando il gendering come strategia artistica, Daniela Comani riscrive non solo la storia della letteratura e dell'editoria, ma anche la storia mondiale, il canone del cinema e delle notizie quotidiane. Nel corso degli anni, la ricerca artistica di Comani ha incluso materiale fotografico e video prodotto da lei stessa, ma anche immagini e articoli raccolti da riviste e giornali che ha riunito in un archivio disorganico ma continuo, da cui ha attinto a partire dagli anni Novanta e dal quale continua ad attingere per realizzare le sue opere d’arte e i suoi libri d’artista