AIB studi (E-Journal - Associazione italiana bibliotech)
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    437 research outputs found

    Le donne nell’editoria del ‘900: fonti e casi di studio (Università degli studi di Milano, 8 marzo 2023)

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    The paper offers both a synthesis and a reflection on the topics addressed during the conference “Women in 20th century’s publishing: sources and case studies”, promoted by Apice Center and the Department of Historical Studies at the University of Milan. The conference aimed at enhancing a field of study that is still little explored, highlighting the challenges involved in the retrieval and use of sources and in the research methodologies applicable to the reconstruction of biographies and activities of female protagonists in 20th century publishing.The day was divided into two sessions, “Sources of the self” and “A room all for one’s self? Case studies and digitization projects”, both encompassing a rich and intensive program that revisited and delved deeper into the themes of feminization in the publishing industry and the use of publishing as a lens into women’s work, at the same time providing important methodological guidelines to approach sources such as the archives of publishing houses and authors, as well as autobiographies.What characterized the conference was the proposal of a complex and interdisciplinary path across history of gender, history of professions, and history of culture. Such path should present female authors, translators, editors, and publishers who show vibrant and multifaceted profiles, but whose narratives have often been obscured by their male counterparts. At the same time, attention should be given to the historical context, to pivotal moments, in the development of the publishing and cultural system at large, as well as to the treatment of sources, of which, in this circumstance, the complexity and criticality fully emerged.L’articolo propone una sintesi e una riflessione circa le tematiche affrontate durante il convegno “Le donne nell’editoria del ‘900: fonti e casi di studio”, iniziativa promossa dal Centro Apice e dal Dipartimento di Studi storici dell’Università degli studi di Milano che si è posta l’obiettivo di valorizzare un ambito di studi ancora poco esplorato, sottolineando le sfide rappresentate dall’individuazione e dall’utilizzo di fonti e metodologie di ricerca applicabili alla ricostruzione delle biografie e delle attività relative alle protagoniste femminili dell’editoria novecentesca.La giornata è stata divisa in due sessioni, “Fonti del sé” e “Una stanza tutta per sé? Casi di studio e progetti di digitalizzazione”, a racchiudere un programma ricco e intenso che riprende e approfondisce il tema della femminilizzazione del lavoro editoriale e quello dell’utilizzo dell’editoria come sonda del lavoro femminile, fornendo importanti linee metodologiche relative all’approccio a fonti quali archivi editoriali e autoriali e autobiografie.A caratterizzare il convegno è la proposta di un percorso complesso e interdisciplinare che attraversa la storia di genere, la storia delle professioni e la storia della cultura, e che presenta autrici, traduttrici, editrici, redattrici dal profilo vivace e sfaccettato, difficile da restituire poiché soffocato spesso dagli uomini, rivolgendo lo sguardo ai tempi, agli snodi e allo sviluppo del sistema editoriale e culturale in generale, oltre che al trattamento di fonti di cui, in questa circostanza, emerge tutta la complessità e la criticità

    I nostri valori, la nostra professionalità: rileggendo i temi strategici di mandato CEN AIB 2023-2026

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    I grandi assenti: i bibliotecari negli archivi di Stato

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    The paper traces the history, including legislation, of the libraries of the State archives, born, often thanks to the will and tenacity of the directors who, through a capillary correspondence network with the cultural institutions of the national territory, fleshed out the newly erected libraries with volumes as a gift or obtained through exchanges of book doubles. The purchase on the antiquarian market and from private citizens of single volumes but also of entire book collections, important for reconstructing the history – including literary history – of the territory of competence, makes these libraries unique in their kind. Established for the updating of archivist officials and to allow them to study, reorganize and inventory documentary collections, over time they have changed their mission by expanding the audience of consultation to external users but only if they are unable to find publications in other libraries. To date, despite boasting a library heritage of a certain importance and often unique, they are managed in the absence of personnel in the role of librarian with all the problems that this entails in terms of cataloguing, planning of purchases and assistance for bibliographic research.L’articolo ripercorre la storia, anche normativa, delle biblioteche degli archivi di Stato, nate spesso per la volontà e la tenacia dei direttori che, attraverso una rete epistolare capillare con le istituzioni culturali del territorio nazionale, rimpolpavano le erigende librerie di volumi in dono o ottenuti attraverso scambi di doppi librari. L'acquisto sul mercato antiquario e da privati cittadini di singoli testi ma anche di intere collezioni librarie, importanti per ricostruire la storia – anche letteraria – del territorio di competenza, rende queste biblioteche uniche nel loro genere. Istituite per l'aggiornamento dei funzionari archivisti e per permettere loro lo studio, il riordino e l'inventariazione dei fondi documentari hanno nel tempo mutato la loro mission ampliando la platea della consultazione agli utenti esterni ma solo nel caso in cui questi non riescano a reperire le pubblicazioni in altre biblioteche. Ad oggi, nonostante vantino un patrimonio librario di un certo rilievo e spesso unico, vengono gestite in assenza di personale inquadrato nel ruolo di bibliotecario con tutte le problematiche che ciò comporta in termini di catalogazione, pianificazione degli acquisti e assistenza per la ricerca bibliografica

    Un' autobiografia dell’editoria italiana

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    The paper analyzes the various themes addressed in Storia confidenziale dell’editoria italiana by Gian Arturo Ferrari, published by Marsilio in 2022. The author is one of the main protagonists of Italian publishing industry: he worked for almost fifty years in Mondadori and for other publishers, as well as presided over the Centro per il libro e la lettura. From this privileged observatory, he reconstructs atmospheres and anecdotes and provides a wealth of data and information on the events that have characterized the main Italian publishers’ life, extending his reflection to the development of Italian society in general. The work is not (only) an historiographical essay but also a story written by someone who was witness and protagonist of the narrated facts, representing, at the same time, a handbook for those who want to work in this world and learn the publisher’s profession: it is a book that was not there until now and that certainly fills a gap.Il contributo analizza i diversi temi affrontati nella Storia confidenziale dell’editoria italiana di Gian Arturo Ferrari, edito da Marsilio nel 2022. L’autore è uno dei principali protagonisti dell’industria editoriale del nostro paese, avendo lavorato per quasi cinquant’anni in Mondadori e presso altre sigle editoriali, oltre ad aver presieduto il Centro per il libro e la lettura. Da questo osservatorio privilegiato ricostruisce atmosfere e aneddoti e fornisce una grande quantità di dati e informazioni sulle vicende che hanno caratterizzato la vita delle principali case editrici italiane, allargando la riflessione allo sviluppo della società italiana nel suo complesso. L’opera non si offre (soltanto) come un saggio di ricostruzione storiografica ma come un racconto scritto da chi è stato testimone e protagonista dei fatti narrati, offrendo al tempo stesso un vero e proprio vademecum per chi volesse operare in questo mondo e apprendere il mestiere dell’editore: un libro che finora non c’era e che senz’altro colma una lacuna

    Andrea Caronti (1798-1882) e il suo catalogo degli incunaboli

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    The article focuses on the figure of Andrea Caronti, librarian at the Bologna University Library (BUB) from 1830 until the year of his death, 1882, and in particular on his catalogue of incunabula. The aim of the article is to reconstruct the librarian’s life and to highlight the modernity and quality of his work, so as to rescue this fascinating Bolognese character from anonymity. Although Caronti produced a substantial number of catalographic tools of paramount importance for librarianship (one above all, the catalogue by authors), his figure is completely unknown outside the BUB. The article, therefore, illustrates Caronti’s life and career, adding references to all the main sources consulted for the research, in particular an anomalous letter-copier that the librarian used for both note-taking and bookkeeping. The article offers a brief description of the general catalogue by authors, and then it focuses on the manuscript catalogue of incunabula compiled by Caronti and edited, in preparation for printing, by Lodovico Frati and Alberto Bacchi della Lega. Next, the sources Caronti possibly used to compile his catalogue are listed, and eventually the article describes the manuscript cards and the changes implemented by the curators during the revision for printing, with a comparison between Caronti’s original project and the final version of the catalogue.L’articolo si concentra sulla figura di Andrea Caronti, bibliotecario della Biblioteca universitaria di Bologna (BUB) dal 1830 fino all’anno della sua morte, il 1882, e in particolare sul suo catalogo degli incunaboli. Lo scopo è ricostruire la vita del bibliotecario ed evidenziare la modernità e la qualità del suo operato, in modo da tirare fuori dall’anonimato questo affascinante personaggio bolognese. Sebbene Caronti abbia prodotto un numero significativo di strumenti catalografici di grande importanza per la biblioteca (uno su tutti, il catalogo a schede per autori), la sua figura è del tutto sconosciuta al di fuori della BUB. All’interno dell’articolo, perciò, si ripercorre la vita e l’attività lavorativa di Caronti, facendo riferimento alle fonti principali utilizzate durante la ricerca e in particolar modo all’anomalo copialettere che il bibliotecario utilizzava anche per prendere appunti e fare conti. Si propone una breve descrizione del catalogo generale per autori, per poi concentrarsi sul catalogo degli incunaboli manoscritto compilato da Caronti e revisionato, in vista della stampa, dai collaboratori Lodovico Frati e Alberto Bacchi della Lega. Si prosegue presentando le fonti studiate da Caronti per la compilazione del suo catalogo, infine si descrivono le schede manoscritte e le modifiche apportate dai curatori nella fase di revisione del catalogo, confrontando il progetto originario di Caronti con la versione finale a stampa.  

    Biblioteche, infrastrutture culturali e polifunzionalità: una mappatura data driven

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    This paper deals with a topic that results still little discussed and which seems to be central to imagining what trasformations libraries will undergo in the near future. This is the concept of multifunctionality. Starting from the data analysis of the first three Istat Census’s editions, this concept was explored in relation to the characteristics of Italian libraries and thanks to a data driven approach a detailed geography is offered, reflecting variations that occurred between 2020 and 2022. The physiognomy of the libraries’s multifunctionality before and after the Covid-19 pandemic was therefore reconstructed. Thanks to the results of an ongoing survey, it was also possible to combine this study with a mapping of the so-called ‘new multidisciplinary and independent cultural centres’ which are widely spread nationwide and which seem to stand out precisely for their multifunctionality. By comparing different visions and analyses, the intention was to set up a comparative reflection between multifunctional libraries and new cultural centers to discover the characteristics that make them contemporary places.Il contributo affronta un tema ancora poco discusso e che sembra invece centrale per immaginare quali trasformazioni interesseranno le biblioteche nel prossimo futuro. Si tratta del concetto di polifunzionalità. A partire dall’analisi dei dati delle prime tre edizioni del Censimento dell’Istat, questo concetto è stato approfondito in relazione alle caratteristiche delle biblioteche italiane e grazie a un approccio data driven ne viene offerta una dettagliata geografia che rispecchia le variazioni avvenute tra il 2020 e il 2022. È stata quindi ricostruita la fisionomia della polifunzionalità delle biblioteche prima e dopo la pandemia da Covid-19. Presentando i risultati di un’indagine in corso, è stato anche possibile affiancare a questo approfondimento una mappatura dei cosiddetti ‘nuovi centri culturali multidisciplinari e indipendenti’ che sono ampiamente diffusi a livello nazionale e che sembrano contraddistinguersi proprio per la loro polifunzionalità. Mettendo a confronto visioni e analisi diverse, si è voluto dare avvio a una riflessione anche di tipo comparativo tra le biblioteche polifunzionali e i nuovi centri culturali per rintracciare le caratteristiche che li rendono dei luoghi della contemporaneità

    Pratiche di lettura e altre ‘porte’ di accesso ai mondi narrativi: un questionario per gli utenti delle Biblioteche civiche torinesi

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    The paper illustrates the results of a survey conducted in the period January-February 2023 involving the users of the Turin Public Libraries, an urban system currently affected by a significant strategic rethinking process. Through the analysis of the answers to questionnaire provided by 3,926 people, it was possible to bring to light the complexity and the multidimensionality of the act of reading and to gather interesting information on three central issues: the process that leads readers to choose the book; the libraries’ role in fostering and enriching the reading experience; the complementarity between book and other form of access to narrative world, both outside and within libraries. These cognitive elements can help both to improve the collection development policies and to favor the meeting between readers and collections, also through their integrated and transmedial organization within an enriched physical and virtual bibliographic space, which stimulates and enhances the reading experience.Il contributo illustra i risultati di un’indagine condotta nel periodo gennaio-febbraio 2023 attraverso la somministrazione di un questionario online agli utenti delle Biblioteche civiche torinesi, sistema urbano attualmente interessato da un rilevante processo di ripensamento strategico. Attraverso l’analisi delle risposte fornite dalle 3.926 persone che hanno partecipato attivamente alla ricerca, è stato possibile portare alla luce la complessità e la multidimensionalità dell’atto della lettura e raccogliere indicazioni interessanti su tre questioni centrali: il processo che conduce le persone alla scelta del libro; il ruolo delle biblioteche nel favorire e arricchire l’esperienza di lettura; la complementarietà tra la lettura dei libri e le altre forme di accesso ai mondi narrativi, all’esterno e all’interno delle biblioteche. Questi elementi conoscitivi possono aiutare sia a migliorare le politiche di sviluppo delle raccolte, sia a favorire l’incontro tra lettori e collezioni, anche attraverso la loro organizzazione integrata e transmediale all’interno di uno spazio bibliografico fisico e virtuale arricchito, che stimola e potenzia l’esperienza della lettura

    Della definizione di infodemia e del ruolo dei bibliotecari: conversazione con Tina Purnat dell’OMS

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    If in 2017 the buzzword was ‘fake news’, since 2020 it was replaced by ‘infodemic’, a different phenomenon, yet connected to information disorder. In 2020, the World Health Organization (WHO) opened a call for a training for infodemic managers, within the strategy to counter Covid-19. Tina Purnat is Team Lead for Infodemic Management, Epidemic and Pandemic Preparedness and Prevention at WHO and, with a background in medical informatics, among librarians she feels at home. The article is the report of a conversation with Tina on the actions undertaken by WHO and how librarians could be involved to fight infodemic, of their participation to the training for infodemic manager and how, according to WHO, they could help. Questions and answers are synthesised and integrated with references to literature and further details on specific aspects emerging either during the conversation or during the webinar organised in October 2022 by IFLA SC CPDWL. Actually, the webinar was the reason for the first contact between the conversants. The conclusion is that at WHO there actually is awareness that librarians can play an important role both in fostering health literacy and spreading reliable information among the populations they serve. The greater goal is fostering citizens’ awareness while facing the seeming uncertainties generated by science which, in its progress, especially in emergencies, offers results which might look contradictory. Health libraries are already counted among everyday partners to manage the infodemic, but an effort is needed from both sides (health and library science) to find a common language and establish good practices to foster cooperation with different sorts of libraries.Se nel 2017 la parola d'ordine era ‘fake news’, dal 2020 si parla di 'infodemia', un fenomeno diverso, ma pur sempre collegato alla sfera del disordine informativo. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) inaugura nel 2020 un training per infodemic manager nell'ambito della strategia di contrasto alla pandemia di Covid-19. Tina Purnat è a capo del team per la gestione dell'infodemia e, con una formazione in scienza dell'informazione applicata alla medicina, tra i bibliotecari si sente a casa. Quanto segue è il resoconto di una conversazione con Tina a proposito delle azioni messe in campo dall'OMS e del coinvolgimento dei bibliotecari nei programmi sull'infodemia, della loro partecipazione al training per infodemic manager e di come potrebbero essere coinvolti dal punto di vista dell'OMS. Domande e risposte sono state sintetizzate e integrate con ulteriori riferimenti (bibliografici e non) e approfondimenti su aspetti specifici della questione, alcuni dei quali erano emersi già durante il webinar organizzato a ottobre 2022 dallo SC IFLA CPDWL, che era stato la ragione del primo contatto tra le due parti.La conclusione è che all'OMS c'è una certa consapevolezza che i bibliotecari possono giocare un ruolo importante sia nel promuovere la competenza informativa in ambito sanitario che nel diffondere informazione affidabile all'interno delle comunità servite. L'obiettivo più grande è aiutare i cittadini ad affrontare consapevolmente le apparenti incertezze generate dalla scienza che nel suo continuo progredire, specie nelle situazioni di emergenza, restituisce risultati che possono talvolta sembrare contraddittori. Le biblioteche sanitarie sono già incluse tra i partner con i quali gestire l'infodemia, ma occorre uno sforzo congiunto tra mondo della salute e delle biblioteche perché sia possibile trovare un linguaggio comune e stabilire buone pratiche di cooperazione anche con tipologie diverse di biblioteche

    I fumetti in biblioteca: una palestra per la catalogazione

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    Comics are a steady presence both in publishing and in libraries; although their status compared to other media is no longer questioned, a re-examination of comics’ cataloguing practices may be needed. Comics are not per se different from other resources that libraries hold and cataloguing rules deal with; nevertheless, they exhibit some peculiar features. As works, comics are the inseparable result of several creative processes, each pertaining to their constituents (text and image); most comics, moreover, underwent a non-linear publishing history: cataloguing comic books and magazines calls for a few caveats. Cataloguing rules in general do not mention comics as exceptional cases, albeit comics are largely used as examples in order to explain rules in place for monographs and serials; in the United States, libraries show greater interest in comics’ cataloguing, especially regarding classification and indexing. Some specific problems arising from comics’ cataloguing are: sorting monographs from serialised comics; recognising the preferred source for the title, as well as separating title proper and subtitles; selecting relevant statements of responsibility; dealing with variants and reprints; noting manga’s reading direction. Comics provide some sort of a training ground for cataloguing since they present peculiar issues and borderline cases; amendments to cataloguing rules may be necessary to deal with some of these issues, but cataloguers may especially benefit from a rich collection of examples that depict comics’ eccentricities.La presenza dei fumetti nella produzione editoriale e nelle collezioni delle biblioteche è ormai consolidata; alla ritrovata considerazione dei fumetti deve seguire una riflessione delle pratiche di catalogazione. I fumetti non sono materiali di per sé diversi dai materiali già conservati nelle biblioteche e considerati nelle norme catalografiche; tuttavia hanno delle loro peculiarità. Il fumetto inteso come opera è combinazione inscindibile di più processi creativi relativi alle parti di cui è composto (testuale e grafica); gran parte dei fumetti hanno poi avuto storie editoriali complesse per cui anche la catalogazione delle pubblicazioni a fumetti richiede particolare attenzione. Le regole di catalogazione non menzionano esplicitamente i fumetti come casi particolari, ma ne fanno largo uso come esempi per illustrare la casistica di monografie e periodici; negli Stati Uniti si osserva maggiore interesse nel definire buone pratiche sulla catalogazione, con particolare attenzione alla semantica. Tra gli elementi più problematici della catalogazione dei fumetti vi sono: la scelta della natura monografica o seriale delle pubblicazioni; la scelta della fonte del titolo, la suddivisione tra titolo e complementi e la selezione delle formulazioni di responsabilità; il trattamento di varianti e ristampe; l’indicazione del verso di lettura dei manga. La catalogazione dei fumetti è una palestra: offre problemi particolari e casi limite, per la soluzione dei quali può servire integrare le norme catalografiche, ma soprattutto può essere utile ampliare la casistica con esempi che illustrino le particolarità bibliografiche dei fumetti.

    Per il centenario di Angela Vinay: impegno civile, costruzione e attualità dei servizi bibliotecari nazionali (Roma, Biblioteca nazionale centrale, 24 novembre 2022)

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    Angela Vinay (1922-1990) was a leading personality in the history of Italian libraries of the twentieth century. Among the numerous and prestigious positions she held, she was the first female president of the Italian Library Association as well as the director of the Central Institute for the Union Catalogue (ICCU), where she conceived and promoted the National Library Service (SBN). This dossier collects the papers of the conference “For Angela Vinay’s centenary: civil commitment, construction and modernity of nationwide library services”, held in her honour at the Central National Library of Rome on the 24th of November 2022.Angela Vinay (1922-1990) è stata un’importante protagonista della storia delle biblioteche italiane del Novecento. Tra i numerosi e prestigiosi incarichi ricoperti è stata la prima donna presidente dell’Associazione italiana biblioteche nonché direttrice dell’Istituto centrale per il catalogo unico (ICCU) dove ideò e promosse il Servizio bibliotecario nazionale (SBN). Il presente dossier raccoglie le relazioni del convegno in suo onore “Per il centenario di Angela Vinay: impegno civile, costruzione e attualità dei servizi bibliotecari nazionali”, svoltosi presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma il 24 novembre 2022

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