Phrasis - Rivista di studi fraseologici e paremiologici
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    Julia Sevilla: adalid de la Paremiología

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    Con brillantes ideas y gran capacidad de organización ha establecido hitos fundamentales en la Historia de la Paremiología y en su desarrollo y evolución.Por citar algunos tenemos:En 1993 crea y dirige la Revista Paremia que es la primera y hasta la fecha la única revista española dedicada a la paremiología y que sigue publicándose con toda regularidad. Es la segunda en el mundo, tras Proverbium de la Universidad de Vermont, Estados Unidos.En 1996 organiza y coordina el I Congreso Internacional de Paremiología que tuvo lugar del 17 al 20 de abril en la Facultad de Filología de la Universidad Complutense de Madrid En 1998 formó parte del Comité Coordinador del II Congreso Internacional de Paremiología que se celebró del 6 al 9 de mayo en Córdoba..

    Presentación

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    Con este anejo, Phrasis, en su primer suplemento, pretende brindar homenaje a la Doctora Julia Sevilla Muñoz, promotora y gran difusora de la paremiología española.Quienes como yo, hemos tenido la dicha de conocerla, tanto humana como científicamente, sentimos que nuestra carrera ha sido marcada por su persona. No creo que haya estudiante, docente o no docente interesado de paremiología que no la conozca. Sin embargo, merece aquí recordar parte de su carrera científica y profesional.Julia Sevilla Muñoz es Doctora en Filología Francesa (1987) por la Universidad Complutense de Madrid (España). Su tesis doctoral es la segunda de España sobre paremiología y la primera sobre paremiología comparada, por lo que se considera una de las pioneras en la paremiología moderna y una prestigiosa paremióloga dentro y fuera de España. En la actualidad es Catedrática en Traducción e Interpretación..

    La didattica degli antiproverbi nella classe di italiano LS: riflessioni e proposte

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    As ironic and/or comic manipulations of traditional proverbs, antiproverbs are linked to specific contexts of use and are meant to obtain a specific perlocutionary effect. Consequently, they are useful for fostering linguistic, cultural, and social reflections in the foreign language class. Instructors may create various activities revolving around antiproverbs that can introduce cultural practices and perspectives, especially related to contemporary society, stimulate metalinguistic analyses, and encourage creativity. Proverbial alterations also represent an effective tool to assess students’ intercultural and linguistic competence. Typically, advertising and television include many antiproverbs, which can be used and manipulated in the teaching of Italian as a foreign language.In qualità di manipolazioni ironiche e/o comiche di formule proverbiali tradizionali, gli antiproverbi sono legati a specifici contesti di utilizzo e mirano a ottenere un particolare effetto perlocutorio. Questa caratteristica li rende utili per forme di riflessione linguistica, culturale e sociale nella classe di lingua straniera. Varie attività possono essere create sulla base degli antiproverbi per introdurre pratiche e prospettive culturali, soprattutto relative alla realtà contemporanea, stimolare l’analisi metalinguistica e incoraggiare la creatività. Le alterazioni proverbiali costituiscono anche un valido mezzo per valutare la competenza interculturale e linguistica degli studenti. Generalmente, la pubblicità e il linguaggio televisivo sono particolarmente ricchi di antiproverbi, che possono essere usati e manipolati in fase di didattica dell’italiano come LS.In qualità di manipolazioni ironiche e/o comiche di formule proverbiali tradizionali, gli antiproverbi sono legati a specifici contesti di utilizzo e mirano a ottenere un particolare effetto perlocutorio. Questa caratteristica li rende utili per forme di riflessione linguistica, culturale e sociale nella classe di lingua straniera. Varie attività possono essere create sulla base degli antiproverbi per introdurre pratiche e prospettive culturali, soprattutto relative alla realtà contemporanea, stimolare l’analisi metalinguistica e incoraggiare la creatività. Le alterazioni proverbiali costituiscono anche un valido mezzo per valutare la competenza interculturale e linguistica degli studenti. Generalmente, la pubblicità e il linguaggio televisivo sono particolarmente ricchi di antiproverbi, che possono essere usati e manipolati in fase di didattica dell’italiano come LS

    La costruzione della frase in italiano l2: le prime produzioni scritte di apprendenti universitari internazionali

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    The purpose of this contribution is to investigate how international university students build sentences in their first written production in Italian as a second language. In particular, the goal of this study is to analyse syntactic and morphological factors from an acquisitional point of view. The data presented here has been collected during classes conducted by the researcher at the University of Turin.Nel presente contributo analizzeremo dei dati scritti raccolti durante le lezioni di italiano L2 rivolte a studenti universitari principianti in mobilità internazionale. In particolare, ci soffermeremo ad osservare quei fattori di natura sintattica e morfologica determinanti per la costruzione della frase durante il primo tentativo di costruzione di un testo scritto. I dati sono stati raccolti direttamente dal ricercatore all’Università degli Studi di Torino.Nel presente contributo analizzeremo dei dati scritti raccolti durante le lezioni di italiano L2 rivolte a studenti universitari principianti in mobilità internazionale. In particolare, ci soffermeremo ad osservare quei fattori di natura sintattica e morfologica determinanti per la costruzione della frase durante il primo tentativo di costruzione di un testo scritto. I dati sono stati raccolti direttamente dal ricercatore all’Università degli Studi di Torino

    Il proverbio nei manuali di italiano della scuola primaria

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    Proverbs set up linguistic entities with a high complexity rate, characterized by interterstuality (De Beaugrande/Dressler, 1981), identifying themselves as paremies within the description in Linguistics (Montanari, 2010). In fact, according to the principle of linguistic economics (Hrisztova-Gotthardt/Varga, 2015), a competent speaker is able to reconstruct a corrupt proverb and correctly attribute to it the meaning to which it refers, through the process of metaphorization (Morvay, 1997). In regards to the instruction of Italian as a mother tongue, paremies are generally relegated to the margins of teaching and language education, on the assumption that a native speaker would fully possess them (Kjellmer, 1991). On the basis of these premises, it seemed appropriate to question the presence of proverbs in the school textbooks for the teaching of Italian as a mother tongue, during 2020. Since the primary school represents one of the first moments of contact of the individual with the language teaching (Nitti, 2020b), it was decided to confine the research to the textbooks related to this order of education. The analysis of the sample allowed to identify the role of the proverb within Italian instruction, according to linguistic-educational perspective.I proverbi configurano delle entità linguistiche con un tasso di complessità elevato, caratterizzate dall’intertestualità (De Beaugrande/Dressler, 1981), identificandosi come paremie all’interno della descrizione in linguistica (Montanari, 2010). In effetti, secondo il principio dell’economia linguistica (Hrisztova-Gotthardt/ Varga, 2015), un parlante competente è in grado di ricostruire un proverbio corrotto e di attribuirgli correttamente il significato a cui rimanda, attraverso il processo di metaforizzazione (Morvay, 1997).Le paremie, per quanto concerne l’insegnamento dell’italiano come lingua materna, sono generalmente relegate ai margini dell’azione didattica e dell’educazione linguistica, sulla base dell’assunto che un parlante nativo ne sarebbe pienamente in possesso (Kjellmer, 1991).Sulla base di queste premesse è parso opportuno interrogarsi sulla presenza dei proverbi all’interno della manualistica scolastica per l’insegnamento dell’italiano come lingua materna, nel corso del 2020. Dal momento che la scuola primaria rappresenta uno dei primi momenti di contatto dell’individuo con l’insegnamento della lingua (Nitti, 2020b), si è deciso di circoscrivere la ricerca alla manualistica relativa a tale ordine di istruzione. L’analisi del campione ha permesso di identificare il ruolo del proverbio nella didattica dell’italiano, problematizzandone la questione a seconda di una prospettiva linguistico-educativa.I proverbi configurano delle entità linguistiche con un tasso di complessità elevato, caratterizzate dall’intertestualità (De Beaugrande/Dressler, 1981), identificandosi come paremie all’interno della descrizione in linguistica (Montanari, 2010). In effetti, secondo il principio dell’economia linguistica (Hrisztova-Gotthardt/ Varga, 2015), un parlante competente è in grado di ricostruire un proverbio corrotto e di attribuirgli correttamente il significato a cui rimanda, attraverso il processo di metaforizzazione (Morvay, 1997).Le paremie, per quanto concerne l’insegnamento dell’italiano come lingua materna, sono generalmente relegate ai margini dell’azione didattica e dell’educazione linguistica, sulla base dell’assunto che un parlante nativo ne sarebbe pienamente in possesso (Kjellmer, 1991).Sulla base di queste premesse è parso opportuno interrogarsi sulla presenza dei proverbi all’interno della manualistica scolastica per l’insegnamento dell’italiano come lingua materna, nel corso del 2020. Dal momento che la scuola primaria rappresenta uno dei primi momenti di contatto dell’individuo con l’insegnamento della lingua (Nitti, 2020b), si è deciso di circoscrivere la ricerca alla manualistica relativa a tale ordine di istruzione. L’analisi del campione ha permesso di identificare il ruolo del proverbio nella didattica dell’italiano, problematizzandone la questione a seconda di una prospettiva linguistico-educativa

    L’insegnabilità di fenomeni lessicali complessi. Quando i docenti “vanno a Canossa”

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    This contribution examines the teachability of polirematics, higher lexical units, idiomatisms and paremias.The research method was qualitative, 126 teachers of Italian L2 employed in institutions of all types and levels, public and private, were involved. The surveywas conducted, during 2021, through the administration of an electronic questionnaire disseminated by social media and through mailing lists.The significant results obtained, thanks to the professional variety of the sample questioned, made it possible to answer the research questions and it is hoped that the research will continue with a greater sample.The conclusions allow us to assert that a complex linguistic phenomenon is teachable if teachers allow linguistics and language teaching to have a dialogue on the nature of the phenomenon and on the didactic models. In the absence of this dialogue, the phenomenon is only partially perceived by teachers, who teach these phenomena depriving them of their complexity.Questo contributo esamina l’insegnabilità delle polirematiche, delle unità lessicali superiori, degli idiomatismi e delle paremie.Il metodo di ricerca è stato di tipo qualitativo, sono stati coinvolti 126 docenti di italiano L2/LS, impiegati in istituzioni di ogni ordine e grado, pubbliche e private. L’indagine è stata condotta, nel corso del 2021, mediante la somministrazione di un questionario elettronico, diffuso da social media e attraverso mailing list.I risultati ottenuti, significativi grazie alla varietà professionale del campione interrogato, hanno permesso di rispondere alle domande di ricerca e auspicano il proseguimento della ricerca in un campione numericamente maggiore.Le conclusioni permettono di asserire che un fenomeno linguistico complesso è insegnabile, a condizione che i docenti permettano alla linguistica e alla glottodidattica di dialogare sulla natura del fenomeno e sui modelli didattici. In assenza di questo dialogo, il fenomeno è percepito parzialmente dai docenti, i quali insegnano questi fenomeni privandoli della loro complessità.Questo contributo esamina l’insegnabilità delle polirematiche, delle unità lessicali superiori, degli idiomatismi e delle paremie.Il metodo di ricerca è stato di tipo qualitativo, sono stati coinvolti 126 docenti di italiano L2/LS, impiegati in istituzioni di ogni ordine e grado, pubbliche e private. L’indagine è stata condotta, nel corso del 2021, mediante la somministrazione di un questionario elettronico, diffuso da social media e attraverso mailing list.I risultati ottenuti, significativi grazie alla varietà professionale del campione interrogato, hanno permesso di rispondere alle domande di ricerca e auspicano il proseguimento della ricerca in un campione numericamente maggiore.Le conclusioni permettono di asserire che un fenomeno linguistico complesso è insegnabile, a condizione che i docenti permettano alla linguistica e alla glottodidattica di dialogare sulla natura del fenomeno e sui modelli didattici. In assenza di questo dialogo, il fenomeno è percepito parzialmente dai docenti, i quali insegnano questi fenomeni privandoli della loro complessità

    Julia Sevilla Muñoz y la formación de jóvenes investigadores

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    Julia Sevilla dedica una especial atención a la formación de jóvenes investigadores, como fue mi caso. Yo la conocí al cursar los estudios de doctorado en fraseología y paremiología en la Universidad Complutense de Madrid. No solo me enseñó técnicas de investigación, sino que, gracias a sus consejos, pude mejorar mi curriculum vitae de tal manera que conseguí una beca predoctoral y quedé la primera de la lista.Julia Sevilla no se limitó a dar consejos, sino que me enseñó a redactar en lenguaje académico, a publicar artículos, a hablar en público, a preparar ponencias, conferencias, a dar clase, a organizar seminarios y jornadas científicas,… ¿Cómo lo hacía? Nos llevaba a jornadas para jóvenes lingüistas, de las que hay muchas ahora. Nos llevaba a congresos en los que participaban investigadores consagrados y nos “obligaba” a presentar nuestra propia ponencia como actividad del Doctorado. La víspera de la intervención nos escuchaba y nos daba recomendaciones de cara a la exposición. En sus viajes suele ir acompañada de uno o dos jóvenes investigadores para que se vean en situaciones reales, dando clases, pronunciando conferencias o ponencias. Ese viaje es un continuo y fructífero aprendizaje que permite sacar lo positivo de cada uno y, además, favorece la creación de la relación maestro-discípulo, una relación duradera basada en la admiración y en el respeto mutuo que despierta una gran amistad. Además, Julia Sevilla trata de aprender de sus discípulos, lo que demuestra su humildad y su predisposición a la formación continua..

    Julia Sevilla Muñoz y su labor recopiladora de refranes

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    Empecé a acercarme al estudio de la Paremiología tras la participación en el Seminario Internacional Miguel de Cervantes organizado por la profesora María Antonella Sardelli y celebrado en Bari en abril de 2007. Durante el seminario tuve la posibilidad de conocer a la profesora, Catedrática en Traducción e Interpretación y paremióloga de gran renombre de la Universidad Complutense de Madrid, Julia Sevilla Muñoz y como se engendraba en mí la idea de hacer un Doctorado le pedí, explicándole mi proyecto, que fuera mi Directora. A partir de este encuentro, la colaboración con mi maestra no ha cesado nunca.El interés por querer conocer los enunciados sentenciosos más empleados en la variante siciliana de la ciudad de Mesina, uno de los argumentos principales de mi tesis doctoral, me ha permitido acercarme a la sección dirigida por Julia Sevilla Muñoz «El refranero hoy», alojado en la revista Paremia, que nace con el fin de recopilar paremias populares, en especial, refranes directamente del pueblo y ofrece un valioso material para la investigación paremiográfica en una época en que se observa una pérdida de la competencia paremiológica por parte de la generación más joven. Cabe citar también la existencia en el siglo XXI de bases de datos sobre refranes para cuya recopilación se tienen en cuenta tanto fuentes escritas como fuentes orales. Un ejemplo se encuentra en el corpus de paremias populares Refranero multilingüe, dirigido por Julia Sevilla Muñoz y M.ª I. Teresa Zurdo Ruiz-Ayúcar, publicado en la página web del Centro Virtual Cervantes, que de forma paulatina revisa y amplía sus contenidos e incluye también material proporcionado por los informantes que son los principales usuarios de esta manifestaciones lingüísticas..

    Elementos de pragmática en los diccionarios bilingües italiano español

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    The main aim of this article is to explore the pragmatic information contained in bilingual Italian-Spanish dictionaries, through the analysis of some linguistic elements. Since pragmatics is the study of the word in a context, we will focus on sentece formulas, which represent perhaps the most complex and least defined set of phraseological units. Full of pragmatic meaning and deprived of textual autonomy, they are communicative units without which the language would be much less expressive. In the colloquial discourse they play a key role, but because of their spontaneity and their structural peculiarities, they are not always ascribable to fixed categories and they can result very difficult to be used from a foreign perspective.Esta investigación tiene como principal objetivo explorar la información pragmática contenida en los diccionarios bilingües, a través del análisis de algunos elementos lingüísticos en particular. Considerando la pragmática como el estudio de la palabra en un contexto, nuestro foco de interés serán las fórmulas oracionales, que representan el conjunto quizá más complejo y menos definido de las unidades fraseológicas. Dotadas de un significado pragmático y privadas de autonomía textual, son unidades comunicativas sin las cuales la lengua resultaría mucho menos expresiva. Dentro de un discurso coloquial adquieren mucho peso, pero justo por la espontaneidad que vehiculizan y a menudo por sus peculiaridades estructurales no siempre adscribibles a categorías fijas, pueden plantear problemas de adquisición cuando es un hablante extranjero quien debe aprender a usarlas.Esta investigación tiene como principal objetivo explorar la información pragmática contenida en los diccionarios bilingües, a través del análisis de algunos elementos lingüísticos en particular. Considerando la pragmática como el estudio de la palabra en un contexto, nuestro foco de interés serán las fórmulas oracionales, que representan el conjunto quizá más complejo y menos definido de las unidades fraseológicas. Dotadas de un significado pragmático y privadas de autonomía textual, son unidades comunicativas sin las cuales la lengua resultaría mucho menos expresiva. Dentro de un discurso coloquial adquieren mucho peso, pero justo por la espontaneidad que vehiculizan y a menudo por sus peculiaridades estructurales no siempre adscribibles a categorías fijas, pueden plantear problemas de adquisición cuando es un hablante extranjero quien debe aprender a usarlas

    Presentazione

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    Il panorama della ricerca sulla fraseodidattica trova uno spazio interessante di investigazione e approfondimento, secondo varie prospettive e approcci, nell’ambito della didattica delle lingue, della fraseologia e di altre discipline ad esse collegate. Negli ultimi anni, la fraseodidattica ha acquisito una posizione di rilievo assumendo il ruolo di disciplina applicativa che ha come scopo principale quello di studiare i meccanismi di acquisizione delle unità fraseologiche (da intendere in senso largo) sia nella lingua madre che nelle diverse lingue straniere degli apprendenti. In quanto disciplina applicativa, la fraseodidattica fonda la sua esistenza sulla sperimentazione su campioni rappresentativi di persone, in particolare di apprendenti di una LS o di una L2, oppure di materiale e strumenti, con specifici riferimenti alla manualistica scolastica, seguita dall’applicazione nella realtà delle attività sperimentate e da una o più riflessioni di carattere didattico e metodologico riguardanti l’insegnamento/apprendimento delle unità fraseologiche di una o più lingue.La parte monografica del presente numero della rivista, curata da Paolo Nitti (Università dell’Insubria), illustra con accuratezza i principali tipi di approccio ed esperienze significative sulla didattica della fraseologia, forniti dagli studiosi e specialisti del settore. Quanto proposto in questo numero non solo può costituire un ulteriore stimolo per gli insegnanti, ma vuole anche sensibilizzare maggiormente gli autori e gli editori di manualistica scolastica al tema dell’approccio fraseologico nella fase di insegnamento/apprendimento delle lingue.La seconda parte del numero, che raccoglie i contributi fuori dal tema monografico, ospita un saggio di Damir Mišetić (Università di Mostar) sulle modifiche occasionali e creative di alcuni frasemi, in uso nella lingua italiana, individuate attraverso ricerche su Web corpora

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