Medioevi - Rivista di letterature e culture medievali
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    116 research outputs found

    Qualche considerazione sull’edizione dei testi di medicina e il contesto epistemologico della scienza medica

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    RIASSUNTO: A partire dalla metà dell’Ottocento, le edizioni di testi di medicina hanno accompagnato il cammino della storia della medicina e la rappresentazione del suo ‘progresso’ disciplinare. Illustreremo in questa comunicazione il nesso tra i vari paradigmi del sapere medico e le edizioni dei testi medici nel quadro dall’istituzionalizzazione delle filologie ‘moderne’, romanza e germanica, e della loro relazione con la filologia classica. Considerando le edizioni realizzate a partire dagli anni ’70 del Novecento, la filologia dei testi medici è stata assai più produttiva di altri saperi ‘specialistici’ (matematico-geometrici, computistici, astronomico-astrologici, filosofici, giuridici). L’edizione dei testi medici come degli altri saperi scientifici è ormai definitivamente entrata nel canone disciplinare della linguistica e della filologia.PAROLE-CHIAVE: Filologia – Medicina – Storia – Paradigmi scientifici – Specializzazione ABSTRACT: Since the mid-nineteenth century, editions of medical texts have accompanied the path of medical history and the representation of its disciplinary “progress”. We will illustrate in this communication the connection between the various paradigms of medical knowledge and editions of medical texts within the framework of the institutionalization of “modern” philologies, Romance and Germanic, and their relation to classical philology. Considering the editions produced since the 1970s, the philology of medical texts has been far more productive than other “specialized” knowledge (mathematical-geometric, computational, astronomical-astrological, philosophical, legal). The edition of medical texts like other scientific knowledge has now definitively entered the disciplinary canon of linguistics and philology.KEYWORDS: Philology – Medicine – History – Scientific Paradigms – Specialization

    “N’es pas Guillelmes”. Dialettica e isotopie della non-coincidenza nella geste di Guillaume d’Orange fra poemi e prose

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    RIASSUNTO: A partire da alcune riflessioni critiche sulle Note sul personaggio nelle leggende germaniche di F. de Saussure, propongo uno studio del personaggio di Guillaume d’Orange nel suo ‘salto’ dalle chansons de geste del xii secolo ai più tardi testi in prosa italiano (Andrea da Barberino, Storie Nerbonesi) e francese (roman de Guillaume d’Orange). Al centro delle comparazioni saranno quegli episodi a forte vocazione dialogica che costellano i poemi antico francesi e saranno invece soggetti a una più o meno intensa razionalizzazione nei ‘corrispettivi’ quattrocenteschi. Infine, si cercherà di collocare quest’ordine di osservazioni sul personaggio in un quadro complessivo di poetica storica.PAROLE-CHIAVE: Guillaume d’Orange – teoria del personaggio letterario – pensiero dialettico – chansons de geste ABSTRACT: Starting from some critical remarks on the Notes on the character of the Germanic legends by F. de Saussure, I propose a study of the character of Guillaume d’Orange in his ‘leap’ from the twelfth century chansons de geste to the Italian and French prose romans (Andrea da Barberino, Storie Nerbonesi; roman de Guillaume d’Orange). At the center of this comparisons will be those episodes with a strong dialogical vocation that dot the Old French poems and will be subjected instead to an intense rationalization in the fifteenth century prose texts. Finally, we will try to place this order of observations on the character in an overall historical-poetical picture.KEYWORDS: Guillaume d’Orange – Theory of Literary Character – Dialectical Thought – Medieval French Epics

    Taumaturgie provenzali (dal ms. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 105)

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    RIASSUNTO: Il ms. Ashburnham 105, conservato presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze e composto da due volumi (105a e 105b), è una miscellanea di testi in lingua provenzale databile al xiv secolo ed esemplata per uso personale da un Peyre de Serras che, come si deduce dal ‘livre de raisons’ da lui scritto sulle cc. 1-9r del 105b, era uno speziale attivo nell’area avignonese intorno alla metà del xiv secolo. La maggior parte delle opere che lo compongono sono di carattere devozionale o espressamente riferibili all'attività esercitata dal suo autore, tra cui un Receptari, un Antidotari e altre ricette sparse, annotate tra un testo e l’altro. L’intento di questo studio è quello di analizzare sia le ricette influenzate da credenze e tradizioni popolari al di là delle mere competenze erboristiche-farmaceutiche, sia i vari amuleti testuali che Peyre si prende cura di trascrivere.PAROLE-CHIAVE: Peyre de Serras – farmacopea – tradizioni popolari – ricette farmaceutiche – amuleti testuali  ABSTRACT: The ms. Ashburnham 105, preserved at the Biblioteca Medicea Laurenziana in Florence and composed of two volumes (105a and 105b), is a miscellany of texts in Provençal language datable to the fourteenth century and exemplified for personal use by a Peyre de Serras who, as can be deduced from the ‘livre de raisons’ written by him on cc. 1-9r of 105b, was an apothecary active in the Avignon area around the middle of the fourteenth century. The majority of the works that compose it are devotional in character or expressly referable to the activity exercised by its author, including a Receptari, an Antidotari and other scattered recipes, annotated between one text and another. The intent of this study is to analyze both the recipes influenced by beliefs and popular traditions beyond the mere herbal-pharmaceutical skills and the various textual amulets that Peyre takes care to transcribe. KEYWORDS: Peyre de Serras – pharmacopoeia – popular traditions – medicinal preparations – textual amulets 

    Ricette prognostiche nella letteratura medica in inglese medio. Tipologia e trasmissione nella tradizione della pseudo-ippocratica "Capsula eburnea"

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    RIASSUNTO: Le miscellanee mediche di epoca medievale contengono spesso testi di prognostica il cui scopo era in alcuni casi individuare il decorso di una malattia. Tra i vari tipi di testi di prognostica si individuano numerose ricette di diversa tipologia e struttura. Scopo di questo studio è prendere in esame un particolare tipo di ricette prognostiche, quelle più somiglianti a un esperimento scientifico, a partire dalla loro versione in inglese medio (xiv-xv sec.) attestata in una particolare tradizione manoscritta, analizzandone le fonti latine, le varianti, la struttura e fornendo, ove possibile, un confronto con le attestazioni coeve negli altri volgari europei. PAROLE-CHIAVE: Prognostica – Ricette – Medicina medievale – Esperimenti – Capsula eburnea – Signa mortis – Traduzione medievale  ABSTRACT: Medieval medical compilations often contain prognostictexts, some of which are meant to identify the course of a disease. Among them, numerous recipes of different types and structures exist. This study aims to examine a particular type of prognostic recipe, similar to a scientific experiment, starting from their version in Middle English (14th-15th centuries) attested in a particular manuscript tradition. These recipes are analysed to highlight their variants, structures, and Latin sources; when possible, a comparison with similar attestations in other European vernaculars of the same period is provided.KEYWORDS: Prognostics – Recipes – Medieval medicine – Experiments – Capsula eburnea – Signa mortis – Medieval translation

    L’«imagine torta»: prime indagini sulla pena degli indovini (Inf. XX)

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    RIASSUNTO: Il contributo intende analizzare la pena che Dante riserva agli indovini nel canto xx dell’Inferno, ossia la straordinaria torsione del capo all’indietro per punire coloro che pretesero di «veder troppo davante» (v. 38). Il poeta fiorentino avrebbe potuto trarre qualche suggestione in proposito da fonti iconografiche o letterarie: la questione si pone a partire dalla dichiarazione topica contenuta al v. 18 («ma io nol vidi, né credo ch’e’ sia»). Dopo una breve contestualizzazione del motivo all’interno del canto e della Commedia, l’indagine si concentra prima sui classici con cui Dante ‘dialoga’ nella quarta bolgia (Stazio, Ovidio, Lucano e Virgilio stesso), per passare poi alla Bibbia, dove il ricorso alle arti magiche implica una reale distorsione dalla retta via tracciata dal Signore. Il tema dello stravolgimento del capo, presente nella letteratura italiana (Domenico Cavalca, Filippo degli Agazzari, Straparola, ecc.) e d’oïl (con la poetica del bistournement), anche di probabile matrice folklorica, ricompare in una cantiga de Santa María di Alfonso X (n. 108), in cui Merlino, durante una disputa teologica con un ebreo, prega Maria di far nascere al «traedor» (v. 15) un figlio con il collo torto all’indietro. Infine, lo studio si concentra sull’iconografia dove, al di là di alcune possibili consonanze reperite, riscontri positivi si danno soprattutto sulla raffigurazione del miracolo francescano post mortem relativo alla guarigione della fanciulla dal collo torto e sui testi ad essa sottesi.PAROLE-CHIAVE: Dante Alighieri, Inf. XX; motivo dello stravolgimento del capo; Alfonso X, CSM 108; miracoli post mortem di san Francesco (‘fanciulla dal collo torto’) ABSTRACT: The aim of this contribute is the analysis of Dante’s punishment assigned to the fortune-tellers in Canto xx of the Inferno. Those who pretended to «veder troppo davante» (v. 38) are here punished with an extraordinary backward twist of their heads. The Florentine poet might have taken inspiration from literary or iconographic sources. A topical declaration in v.18 («ma io nol vidi, né credo ch’e’ sia») firstly introduces the question. After a short contextualisation of the topic within the Canto and the Commedia, the study initially focuses on the classics in the fourth bolgia whom Dante talks with (Stazio, Ovidio, Lucano and the same Virgilio). Then it gets ahead to the Bible where the use of magic implies a concrete distortion from the Lord’s straight path. The topic of the twisting of one’s head, which is part of Italian literature (Domenico Cavalca, Filippo degli Agazzari, Straparola, etc.) and oïl (with the poetics of bistournement), both with a possible folkloric origin, reappears in a cantiga de Santa María di Alfonso X (n. 108) during a theological dispute between Merlin and a jew. Merlin prays Mary to give birth to a «traedor» (v. 15), a son with a backward twisted neck. Eventually, the study focuses on the iconographic sources which, beyond the find of some possible consonances, gives way to a positive confirmation in particular regarding the post mortem representation of St. Francis’s miracle related to the healing of the maiden with a twisted neck and the texts referring to it.KEYWORDS: Dante Alighieri, Inf. XX; topic of the twisting of one’s head; Alfonso X, CSM 108; post mortem miracles of St. Francis (‘maiden with a twisted neck’)

    Il canzoniere provenzale N2 (Berlin, Straatsbibliothek, Phillipps 1990). Introduzione e edizione diplomatica, a cura di Susanna Barsotti, Scuola Normale Superiore Pisa, Edizioni della Normale, 2022 (Chiara Cappelli)

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    Rec. a Il canzoniere provenzale N2 (Berlin, Straatsbibliothek, Phillipps 1990). Introduzione e edizione diplomatica, a cura di Susanna Barsotti, Scuola Normale Superiore Pisa, Edizioni della Normale, 202

    Introduction

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    Introduzione alla sezione monografica Filologia e Medicin

    Ludovica Maconi - Mirko Volpi, Antichi documenti dei volgari italiani, Roma, Carocci, 2022 (Rosario Carbone)

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    Rec. a Ludovica Maconi - Mirko Volpi, Antichi documenti dei volgari italiani, Roma, Carocci, 2022

    Il "Libro di Fioramonte da Durazzo": la tecnica di un prosificatore, le difficoltà di un volgarizzatore

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    RIASSUNTO: Il ms. C.M. 243 della Biblioteca Civica di Padova, sottoscritto da Andrea Vitturi nel 1464, conserva una prosificazione veneta del Roman de Florimont di Aimon de Varennes del tutto indipendente da quelle già note e nate su suolo francese. Oltre alla sua unicità testuale, il Libro di Fioramonte presenta anche due altri tratti distintivi: il fatto di legarsi in modo organico a un volgarizzamento della Historia de preliis tanto da costituire un unico testo, più esattamente il Libro di Fioramonte e Alessandro; e il fatto di riarrangiare il materiale narrativo. In vista dell’edizione di questo testo, il presente contributo offre una carrellata delle principali questioni emerse dalla sua analisi: la posizione stemmatica, rispetto allo stemma codicum del Florimont, dell’archetipo poetico da cui deriva questa prosificazione; le modalità di adattamento del testo dal roman alla prosa; gli errori ricorrenti che indicano la dipendenza di questo testo in prosa e in veneto direttamente da un testo francese e, sembra di poter dimostrare, in versi.PAROLE-CHIAVE: Roman de Florimont – Aimon de Varennes – prosificazione – volgarizzamento – cultura veneta quattrocentesca – letteratura cavalleresca – biblioteche private ABSTRACT: The ms. C.M. 243 of the Paduan Biblioteca Civica, signed by Andrea Vitturi in 1464, contains a Venetian prosification of Aimon de Varennes’ Roman de Florimont independent from those already known and produced in a French context. In addition to its textual uniqueness, the Libro di Fioramonte also presents two other distinctive traits: first of all it is linked in a coherent way to a vernacular translation of the Historia de preliis, so as to constitute a single text, the Libro di Fioramonte e Alessandro; secondly, it rearranges the original narrative material. In view of the edition, this contribution offers an overview of the main issues emerged from the textual analysis: the stemmatic position of the poetic archetype from which this prosification derives (with respect to the Florimont stemma codicum); the modalities of adaptation of the text from roman to prose; the recurrent errors indicating the dependence of this text in prose and in Veneto directly from a text in verse and in French.KEYWORDS: Roman de Florimont – Aimon de Varennes – Prosification –Vernacular Translation – Fifteenth-century Venetian Culture – Chivalric romance – Private librarie

    Mouvance du langage anatomique au cours du Moyen Âge. L’exemple des liens anatomiques, à propos du traité d’anatomie de Henri de Mondeville

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    RESUME : Cette étude porte sur la mouvance du langage et des concepts anatomiques au cours du Moyen Âge en s’appuyant principalement sur le traité d’anatomie de Henri de Mondeville dans sa version latine, en moyen français et en moyen anglais. La notion de lien anatomique est à la base des exemples choisis pour illustrer polysémie, terminologie multiple et glissements sémantiques d’une nomenclature qui à l’époque actuelle a choisi le latin dans le cadre d’un consensus international. MOTS-CLES: Henri de Mondeville – Anatomie – Manuscrits – Middle English – Traduction – Nomenclature anatomiqueABSTRACT: This study focuses on the evolution of anatomical language and concepts during the Middle Ages, using mainly Henri de Mondeville’s treatise on anatomy, in Latin, Middle French and Middle English. The notion of the anatomical link is the basis of the examples chosen to illustrate polysemy, multiple terminology, and semantic shifts of a nomenclature which, in the present day, has chosen Latin as part of an international consensus.KEYWORDS: Henri de Mondeville – Anatomy – Manuscripts – Middle English – Translation – Anatomical Nomenclatur

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