La durata dell’esposizione: informazione negletta nella valutazione del rischio da pesticidi

Abstract

Introduzione In ambito di valutazione preliminare all\u2019autorizzazione all\u2019impiego, ma anche in studi sul campo, la valutazione del rischio da antiparassitari \ue8 condotta ipotizzando che la durata di una giornata lavorativa sia pari a 8 ore. Purtroppo, in agricoltura, la giornata lavorativa non ha praticamente mai una durata standard, e nella raccolta di dati condotta in corso di studi sul campo, con stima dell\u2019assorbimento cutaneo, non si tiene conto del fatto che i lavoratori lavano le mani pi\uf9 volte durante la giornata lavorativa. In questi casi, considerare la durata di esposizione del corpo e delle mani 8 ore senza considerare eventuali lavaggi effettuati nel corso della giornata potrebbe portare un errore nella valutazione della dose assorbita e, quindi, del rischio per la salute. Obiettivi Lo scopo di questo studio era di stimare la dose di antiparassitario assorbita in corso di applicazioni in agricoltura e quantificare l'influenza della durata dell'esposizione sulla dose interna usando una nuova tecnica statistica. Metodi In una serie di studi sul campo su 29 lavoratori che avevano applicato il fungicida etilenbisditiocarbammato di manganese e zinco (mancozeb) su vigneti per 38 giorni lavorativi, sono stati raccolti tre set di dati: informazioni dettagliate sulle attivit\ue0 lavorative svolte per ogni giornata lavorativa, dose cutanea \u201cpotenziale\u201d (al disopra dell\u2019abbigliamento) e effettiva (sulla cute) attraverso l\u2019applicazione di pads cutanei. \uc8 stata inoltre determinata la concentrazione del principale metabolita del mancozeb, etilentiourea (ETU) sia nella 24 ore precedenti l\u2019esposizione sia nelle 24 successive, La valutazione statistica \ue8 stata condotta utilizzando il linguaggio e l'ambiente per il calcolo statistico \u201cR\u201d. Risultati L\u2019aver considerato nei nostri calcoli la durata dell\u2019esposizione ha portato a una riduzione significativa e quindi a stime pi\uf9 realistiche della dose assorbita rispetto aalle stime condotte ipotizzando una giornata lavorativa standard. In particolare, la dose totale assorbita (escluse le mani), la dose assorbita attraverso le mani, e la dose totale sono risultate pari a meno di 1 ng/kg pc, 3 ng/kg pc e 3 ng/kg pc rispettivamente considerando un turno di 8 ore. La correzione per tempo reale del turno e lavaggio delle mani ha portato ad una riduzione, rispettivamente, del 50%, 81% e 80%. Dopo tale elaborazione, la dose totale assorbita correlava meglio con i livelli di ETU delle urine delle 24 ore post-esposizione rispetto alla dose delle mani, sebbene pi\uf9 del 90% della dose totale assorbita stimata provenga dalle mani. Conclusioni Una migliore capacit\ue0 di stimare la dose totale di antiparassitari assorbita, unitamente alla identificazione di indicatori biologici di dose affidati e validati, come nel nostro caso l'ETU urinaria, possono facilitare la modellizzazione dei livelli di esposizione e permettere di mettere a punto strumenti per la valutazione del rischio senza necessit\ue0 di ricorrere a misure (\u201cprofili\u201d), o anche promuovere l'uso del monitoraggio biologico nella valutazione del rischio da antiparassitari in un ambito critico come l\u2019agricoltura

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