Si analizza la tradizione manoscritta dei Moralia in Iob, l'opera gregoriana che ha avuto la genesi pi\uf9 complessa, caratterizzata da continue rielaborazioni, numerosi interventi e ripensamenti d'autore (l'ultimo a Moralia XIV, 54, 67 databile al 602). I codici rivelano le tracce delle diverse tappe redazionali e dell'inserimento nell'opera - alla fine considerata dall'autore come un centone esegetico - di brani che Gregorio aveva scartato durante la revisione di altre sue opere (in particolare le Homiliae in Hiezechielem prophetam). Lo studio presenta un censimento dei manoscritti pi\uf9 alti dell'opera e viene analizzata e vagliata anche la tradizione indiretta della stessa (in particolare l'Egloga di Lathcen e il Libellus responsionum del notarius Paterio)