L\u2019analisi integrata di dati multibeam e sismici ad altissima risoluzione (Chirp Sub-Bottom), acquisiti in
un settore del Golfo di Taranto (Mare Ionio), ha permesso di identificare e classificare strutture sedimentarie
diagnostiche di correnti di fondo (conturiti), formatesi nel tardo Quaternario. La classificazione proposta \ue8
basata sia su criteri sismo-stratigrafici che sulla comparazione con strutture analoge documentate da
precedenti autori nei bacini oceanici [Faugeres et al., 1999 con rif.].
Nell\u2019area in esame sono stati identificati quattro settori (Alto dell\u2019Amendolara, Bacino di Corigliano,
Bacino dell\u2019Amendolara ed Alto di Rossano-Cariati) caratterizzati da morfologia, pendenza e profondit\ue0
differente. Le strutture conturitiche sono state riconosciute prevalentemente nei settori NW e SE dell\u2019alto
dell\u2019Amendolara, ad una profondit\ue0 compresa tra 130 m e 400 m e le geometrie interne ed esterne mostrano
caratteristiche deposizionali ed erosive. Sono state classificate come sheeted drift le strutture sviluppate subparallelamente
al profilo batimetrico, infill drift ed elongated drift le strutture caratterizzate da fosse ben
sviluppate ed elementi erosivi quali fosse ed abraded surface. Sono stati osservati inoltre osservati sediment
waves nel settore SW dell\u2019alto strutturale.
Dall\u2019analisi integrata dei nuovi dati con quelli disponibili in letteratura \ue8 possibile ipotizzare che i
fattori che hanno maggiormente influenzato tipologia, distribuzione areale e batimetrica dei depositi
conturitici e degli elementi erosivi sono: a) morfologia del fondo marino; b) caratteristiche dei sedimenti (es.
tessitura); c) variazione della velocit\ue0 della \u201cLevantine Intermediate Water come conseguenza delle d)
variazioni eustatiche.
Sono stati inoltre applicati in cascata i modelli bidimensionali CMS- Wave [Lin et al, 2006] per la
propagazione dello spettro d\u2019onda, e CMS- Flow [Buttolph et al, 2006] per la circolazione interna,
prendendo in considerazione i dati meteo marini forniti dall\u2019ECMWF nel punto di coordinate 39,5\ub0N, 17\ub0E,
in modo da valutare le condizioni idrodinamiche in prossimit\ue0 del paraggio in esame.
L\u2019integrazione dei dati indicati geologici/geofisici e dei risultati del codice di calcolo numerico ha
permesso di ipotizzare un modello di circolazione della corrente \u201cLevantine Intermediate Water\u201d e valutare
l\u2019influenza delle morfostrutture sulla circolazione delle acque profonde durante l\u2019ultima fase di
abbassamento e stazionamento basso del livello del mare.
Bibliografia
Buttolph, A.,D., Reed, C.W., Kraus N., Wamsley, T.V., Ono, N., Larson, M.,Camenen, B., Hanson, H.
Zundel, A.K., (2006). Two-Dimensional Depth-Averaged Circulation Model CMS-M2D: Version 3.0,
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Lin, L., H. Mase, F. Yamada, and Z. Demirbilek. (2006). Wave-action balance equation diffraction
(WABED) model: Tests of wave diffraction and reflection at inlets. Coastal and Hydraulics Engineering
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Development Center.
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