openLa psicologia moderna nutre l’ambizione di essere considerata una scienza. Per comprendere a fondo questa ambizione, è necessario approfondire cosa possa significare per una disciplina definirsi tale. La critica che questo scritto vuole rappresentare è rivolta sostanzialmente alla cieca fiducia nelle presupposte qualità scientifiche della psicologia che moltissimi professionisti, praticando la disciplina dentro e fuori dal laboratorio, nutrono. Nello specifico, la problematica di maggiore rilievo che si viene a riscontrare è l’assenza di consapevolezza troppo spesso palese dei limiti degli strumenti e delle premesse filosofiche che determinano la “scientificità” della psicologia – scientificità a cui la disciplina, fin dalle sue origini, si aggrappa per cercare disperatamente di legittimarsi ed emanciparsi dal seno filosofico in cui nasceva. L’indagine, dunque, di queste assunzioni aprioristiche – siano esse epistemologiche, metodologiche o morali – porta con sé l’intenzione di guadagnare una più ampia e, allo stesso tempo, approfondita prospettiva sulle capacità e sui limiti della psicologia scientifica