13 research outputs found

    Manuale di Medicina e Chirurgia - Tomo 5 Malattie infettive e immunologiche

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    Il tomo 5 del Manuale di Medicina e Chirurgia si rivolge ai candidati alle selezioni del Concorso nazionale per le Scuole di specializzazione o del Corso di formazione specifica in Medicina generale. Il volume, ricco di illustrazioni, tabelle e schemi di sintesi, presenta, in linea con quanto previsto dalle nuove metodologie didattiche, all’inizio di ciascuna parte mappe concettuali contenenti una panoramica sulle patologie oggetto della trattazione. La prima sezione, Malattie infettive, è dedicata alla microbiologia clinica, alle differenze tra i vari tipi di febbre, a malattie infettive a decorso benigno, a quelle causate da varie specie di parassiti patogeni per l’uomo, alle patologie fungine: per ciascuna patologia si delineano il quadro clinico, la sintomatologia, i criteri diagnostici, le eventuali complicanze e le modalità di trattamento. Nella seconda sezione, Dermatologia e Venereologia, dopo aver illustrato la struttura e le funzioni dell’apparato tegumentario, si descrivono le lesioni elementari della cute e i segni patognomonici che ne permettono il riconoscimento, le neoplasie dermatologiche più comuni (tra cui il carcinoma basocellulare, il carcinoma squamocellulare, il melanoma), le patologie cutanee su base immunologica (come la psoriasi, la dermatite seborroica, l’orticaria), le patologie infettive della cute e dei tessuti molli, le malattie sessualmente trasmissibili. La terza sezione, Immunologia clinica e Reumatologia, analizza le patologie causate dalla perdita di tolleranza verso il self, come le vasculiti, il Les, la sclerodermia, e le malattie reumatologiche, tra cui la gotta, l’artrite reumatoide, le spondiloartropatie sieronegative. Ciascuna sezione è corredata da quiz a risposta multipla per la verifica delle conoscenze acquisite

    Manuale di Medicina e Chirurgia - Tomo 2 Malattie dell'apparato digerente

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    Il tomo 2 del Manuale di Medicina e Chirurgia intende facilitare il processo di memorizzazione delle basi teoriche per quanti vogliano partecipare alle selezioni del Concorso nazionale per le Scuole di specializzazione o del Corso di formazione specifica in Medicina generale. In accordo con le nuove metodologie didattiche, in questa quarta edizione del manuale, sono state inserite all’inizio delle sezioni che compongono ciascun tomo mappe concettuali contenenti una panoramica sulle principali patologie oggetto di trattazione. La prima sezione del Tomo 2, Gastroenterologia, illustra l’embriologia e l’organogenesi dell’apparato digerente nonché l’anatomia e la fisiologia degli organi che lo compongono. Vengono poi descritte le patologie del fegato, della colecisti e delle vie biliari extraepatiche, le patologie gastroesofagee, dell’intestino tenue e del colon-retto con i relativi quadri clinici, procedimenti diagnostici e modalità di trattamento. La seconda sezione, Chirurgia generale, tratta le patologie gastro-intestinali di interesse chirurgico, la patologia traumatica e il tumore della mammella. La terza sezione, Scienze dell’alimentazione, riguarda le patologie del metabolismo lipidico, i principi di valutazione dello stato nutrizionale e le ipovitaminosi. La presenza di mappe concettuali riassuntive e di una seconda parte più approfondita costituiscono una importante innovazione nell’ambito dei testi dedicati alla preparazione dei concorsi medici, perché permettono sia il ripasso veloce iniziale che l’approfondimento successivo e infine la verifica delle conoscenze mediante un cospicuo numero di quiz a risposta multipla

    A Narrative Review about Prosocial and Antisocial Behavior in Childhood: The Relationship with Shame and Moral Development

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    We conducted a literature review aimed at identifying the origins of shame as well as its effects on moral development, especially in terms of behavioral outcomes, and we reflected on the practical implications of our findings. We explored the role of shame in moral development through cultural differences and parental influences, collecting evidence of psychopathological consequences of primary moral emotion dysregulation. These studies showed a dichotomous feature of shame, as a prosocial behavior enhancer in morally relevant situations and, simultaneously, a risk factor for aggressive and antisocial behaviors on other occasions. Dysregulated shame leads to maladaptive interpersonal behaviors, which could evolve towards psychopathological paths. Therefore, an integrated intervention is recommended in children with emotional/behavioral problems

    Minilinfectomia radioguidata (SeRAD) nelle pazienti affetta da cancro della mammella cN0: proposta di tecnica e risultati preliminari

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    Introduzione La scelta di eseguire la tecnica del linfonodo sentinella (SLNB), preferibilmente in pazienti con carcinoma della mammella in stadio 1-2, nasce dalla bassa probabilità che il tumore possa metastatizzare ai linfonodi ascellari e che il numero dei linfonodi coinvolti sia più di tre, numero questo che molti oncologi, basandosi sui dati oggi disponibili, ritengono lo “spartiacque” per impostare una corretta terapia adiuvante. Recenti studi hanno confermato che, in caso di 2 o 3 linfonodi positivi per macrometastasi, la linfectomia ascellare non fornisce benefici clinici alle pazienti. Quindi l’asportazione di 4-5 linfonodi è da considerare adeguata sia per lo staging che per i successivi approcci terapeutici. Materiali e metodi Lo scopo dello studio è di codificare una tecnica di dissezione ascellare selettiva radio assistita (Selective Radioassisted Axillary Dissection, o SeRAD), in grado di fornire all’oncologo tutte le informazioni richieste al fine di una corretta stadiazione e della conseguente terapia, e di valutare le complicanze a breve e medio termine. La tecnica è basata sull’identificazione intraoperatoria, previa iniezione di radio tracciante, del linfonodo sentinella e di 3-4 ulteriori linfonodi “parasentinella”, situati sulla stessa catena linfonodale, individuati in base a livelli di radioattività decrescente. La nostra esperienza si basa su una casistica di 110 pazienti operate negli ultimi 6 mesi (gennaio-giugno 2017) presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università “Sapienza” di Roma per tumore alla mammella cT1-cT2 cN0. Risultati Le prime 110 pazienti arruolate nello studio sono state randomizzate e assegnate a chirurgia ascellare conservativa tradizionale (52 casi) o chirurgia ascellare con tecnica SeRAD (58 casi). Delle 52 pazienti sottoposte a SLNB, in 7 (13.46%) è stato riscontrato il linfonodo sentinella macroscopicamente positivo, e in tutti e 7 i casi si è reso necessario un allargamento ad ALND come da linee guida. Nel braccio SeRAD, invece, abbiamo riscontrato uno o più linfonodi positivi per macrometastasi in 12 casi, ma abbiamo dovuto procedere ad ALND in un secondo tempo solo in 2 casi (3,45%) per coinvolgimento di più di 3 linfonodi. In queste pazienti sono stati asportati dai 4 ai 6 linfonodi. Il tasso di complicanze delle due procedure (SLNB e SeRAD) è stato sovrapponibile. Discussione e conclusioni In accordo con questo studio, grazie alla nostra “minilinfectomia radioguidata” (SeRAD), abbiamo potuto ridurre il tasso di re-interventi in caso di metastasi linfonodali, evitando a 10 pazienti di essere sottoposte ad un secondo intervento di linfectomia ascellare, con vantaggi dal punto di vista psicologico e fisiologico per la paziente un risparmio di costi per l’azienda ospedaliera. Abbiamo quindi ottenuto un accurato staging dello stato linfonodale con tassi di complicanze minimi. Per questi motivi, alla luce delle attuali conoscenze, riteniamo di poter considerare la SeRAD come una tecnica promettente che potrebbe risultare come valida alternativa per lo staging linfonodale in pazienti con tumori della mammella in stadio T1 e T2 con cavi ascellari clinicamente negativi alla diagnosi. Sono tuttavia necessari ulteriori studi su numeri maggiori di pazienti

    "Disturbo depressivo maggiore e carcinoma mammario: esperienza in un singolo centro"

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    Introduzione: Il Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) e l’uso di antidepressivi risultano essere frequenti tra le pazienti oncologiche, in particolare in quelle affette da carcinoma mammario. Gli studi presenti in letteratura non sono concordi sulla connessione dei due eventi né tantomeno sull'aumento di prevalenza del DDM nelle pazienti con diagnosi di carcinoma mammario. È chiaro però ormai che tra variabili quali l’età della paziente, lo stile di vita, lo stadio e le caratteristiche della malattia, anche il DDM rientri tra i fattori prognostici per valutare la sopravvivenza della paziente. Non bisogna dunque sottovalutare il disturbo dell’umore al momento della diagnosi di cancro. Materiali e metodi: Il nostro campione di studio comprende 817 pazienti affette da carcinoma mammario, arruolate nel nostro Centro dal 2014 ad oggi (maggio 2019), con età media di 52 anni (30-94 anni). La diagnosi di DDM è stata effettuata attraverso il Patient Health Questionnaire-9 che ha fornito un punteggio basato sull'algoritmo del Diagnostic And Statistical Manual Of Mental Disorders per il DDM (sintomi somatici esclusi). L'onere della sintomatologia è stata valutata sommando i punteggi sui sintomi somatici della scala di valutazione di Edmonton Symptom Assessment Scale, esclusi depressione, ansia e benessere. Inoltre le pazienti hanno risposto a questionari standard che valutavano la Quality Of Life. Risultati: Delle 817 pazienti il 40% aveva DDM. Tra queste il 22% presentava depressione da moderatamente grave a grave, le quali presentavano complessivamente una scarsa qualità della vita. 22 pazienti hanno riferito che la loro QOL complessiva era scarsa e 34 pazienti hanno riferito di essere insoddisfatte della loro salute. È stata rilevata inoltre un'associazione tra DDM e punteggi QOL: le pazienti con depressione avevano punteggi più bassi in tutti i domini rispetto alle altre. Inoltre la diagnosi di DDM è risultata essere più frequente tra le pazienti con diagnosi istologica di Carcinoma Duttale Infiltrante Triple Negative, CDI HER-2 Like, stadio di malattia più avanzato, scolarità inferiore, mancanza di occupazione e stato civile celibe, divorziata, o comunque con scarso sostegno familiare. Discussione e conclusioni: Le donne che guariscono dal cancro al seno risultano maggiormente predisposte a DDM, disturbi di ansia, del sonno e altri problemi di natura psichica. La depressione clinica non è un disturbo solo psicologico, ma una malattia che può indebolire l’organismo anche sul piano biologico. Le pazienti colpite da DDM hanno un maggiore rischio di recidive e di mortalità. Gli effetti biologici della depressione si esprimono con un indebolimento delle difese immunitarie ma anche con alterazioni di diversi sistemi di regolazione ormonale e aumento di produzione di citochine. Inoltre tale disturbo dell’umore è spesso causa di non aderenza alla terapia, negazione della patologia e disconoscimento della stessa, interferendo con l’andamento della patologia e riducendo la risposta ai trattamenti proposti dai sanitari. Ancora alcuni chemioterapici e altre sostanze utilizzati per trattamento del tumore, possono indurre depressione. Pertanto, incentivando la diagnosi precoce e il trattamento di problemi di salute mentale che si presentano già alla diagnosi, possiamo aiutare le donne ad affrontare meglio malattia e sue conseguenze

    Premio "miglior abstract" Congresso AIS 2019, Firenze 6-8 novembre 2019

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    Introduzione: Il Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) e l’uso di antidepressivi risultano essere frequenti tra le pazienti oncologiche, in particolare in quelle affette da carcinoma mammario. Gli studi presenti in letteratura non sono concordi sulla connessione dei due eventi né tantomeno sull'aumento di prevalenza del DDM nelle pazienti con diagnosi di carcinoma mammario. È chiaro però ormai che tra variabili quali l’età della paziente, lo stile di vita, lo stadio e le caratteristiche della malattia, anche il DDM rientri tra i fattori prognostici per valutare la sopravvivenza della paziente. Non bisogna dunque sottovalutare il disturbo dell’umore al momento della diagnosi di cancro. Materiali e metodi: Il nostro campione di studio comprende 817 pazienti affette da carcinoma mammario, arruolate nel nostro Centro dal 2014 ad oggi (maggio 2019), con età media di 52 anni (30-94 anni). La diagnosi di DDM è stata effettuata attraverso il Patient Health Questionnaire-9 che ha fornito un punteggio basato sull'algoritmo del Diagnostic And Statistical Manual Of Mental Disorders per il DDM (sintomi somatici esclusi). L'onere della sintomatologia è stata valutata sommando i punteggi sui sintomi somatici della scala di valutazione di Edmonton Symptom Assessment Scale, esclusi depressione, ansia e benessere. Inoltre le pazienti hanno risposto a questionari standard che valutavano la Quality Of Life. Discussione e conclusioni: Le donne che guariscono dal cancro al seno risultano maggiormente predisposte a DDM, disturbi di ansia, del sonno e altri problemi di natura psichica. La depressione clinica non è un disturbo solo psicologico, ma una malattia che può indebolire l’organismo anche sul piano biologico. Le pazienti colpite da DDM hanno un maggiore rischio di recidive e di mortalità. Gli effetti biologici della depressione si esprimono con un indebolimento delle difese immunitarie ma anche con alterazioni di diversi sistemi di regolazione ormonale e aumento di produzione di citochine. Inoltre tale disturbo dell’umore è spesso causa di non aderenza alla terapia, negazione della patologia e disconoscimento della stessa, interferendo con l’andamento della patologia e riducendo la risposta ai trattamenti proposti dai sanitari. Ancora alcuni chemioterapici e altre sostanze utilizzati per trattamento del tumore, possono indurre depressione. Pertanto, incentivando la diagnosi precoce e il trattamento di problemi di salute mentale che si presentano già alla diagnosi, possiamo aiutare le donne ad affrontare meglio malattia e sue conseguenz

    Tumore sincrono a primitività cutanea e mammaria: case report e revisione della letteratura

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    Introduzione Le neoplasie maligne primitive multiple (MPMNs) sono patologie maligne multiple che si manifestano con pattern patologici differenti. Possono essere sincrone o metacrone e si manifestano in organi singoli o in più organi. I criteri d’inclusione per la diagnosi di MPMNs secondo Warren e Gates, sono le seguenti: ciascuna lesione deve avere caratteristiche di malignità e deve presentare pattern istopatologici differenti e nessuna lesione può essere manifestazione metastatica dell’altra. Per quanto riguarda le MPMNs in letteratura è molto più frequente il riscontro di neoplasie doppie mentre quelle triple sono molto meno frequenti (0,5% dei pazienti) ed ancora più rare sono le neoplasie quadruple e quintuple (meno dello 0,1% dei pazienti). Materiali e metodi Giunge alla nostra attenzione una donna di 58 anni presentando una vasta lesione eritematosa ed ulcerata con aree necrotiche, che si estendeva dalla linea parasternale sinistra alla linea emiclaveare destra e coinvolgente anche la cute della mammella destra con croste ed ulcerazioni del complesso areola-capezzolo, con intenso dolore, sanguinamento dalla lesione e secrezione ematica dal capezzolo, in assenza di sintomi di accompagnamento. Una biopsia su lesione cutanea mostrava: “carcinoma spinocellulare”. Lo studio ecografico della mammella destra mostrava la presenza di 4 noduli ipoecogeni a margini irregolari, che bioptizzati risultavano: “carcinoma duttale invasivo di alto grado”. Una TC di stadiazione non mostrava metastasi a distanza. Si trattava quindi di due diverse neoplasie a comparsa sincrona. Risultati Dopo discussione in sede multidisciplinare abbiamo deciso di iniziare un trattamento chemioterapico neoadiuvante contenente carboplatino e taxani, al termine del quale una RM di controllo mostrava una risposta clinica del 100%. La paziente veniva quindi sottoposta ad intervento chirurgico di mastectomia ed exeresi dei focolai rimanenti di carcinoma squamocellulare e confezionamento di lembo libero. La paziente è stata dimessa in terza giornata in buone condizioni generali e locali. Nelle settimane successive non si sono evidenziate complicanze di natura infettiva o immunitaria. L’esame istologico definitivo mostrava un residuo di carcinoma duttale in situ (ypTis) e risposta patologica completa della lesione cutanea (ypT0). A 2 anni dall’intervento chirurgico la paziente risulta libera da recidiva locale o a distanza ed in buone condizioni generali. Discussione e conclusioni La nostra analisi della letteratura ha mostrato che dal 1974 al 2016 sono stati documentati solo 18 casi di MPM che coinvolgano tumori cutanei o mammari e solo 2 casi di MPMN che coinvolgano tumori cutanei e mammari. Dalla nostra analisi, questo è il primo caso che riporta la combinazione di tumore spinocellulare e carcinoma duttale invasivo mammario sincroni ed è il primo caso di risposta patologica completa di due differenti tumori utilizzando una singola linea chemioterapica. I meccanismi concernenti la fisiopatologia dei MPMN sono ancora poco noti. Nonostante questo basandosi sulla comune origine embriogenetica delle due componenti tumorali e sullo stato locale delle lesioni è possibile intuire il corretto approccio terapeutico nei casi di MPMN

    NIpple-sparing mastectomy e ricostruzione con protesi definitiva e mesh biologica - impatto sulla qualità di vita

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    Introduzione Dopo mastectomia per neoplasia la ricostruzione mammaria in due tempi con posizionamento di espansore e successivo inserimento di protesi definitiva è una metodica ben consolidata. Oggi l’introduzione nella pratica clinica di matrici dermiche di origine animale (ADM) sta lentamente spostando l’attenzione nei confronti della ricostruzione in tempo unico. Lo studio si propone di valutare il grado di sicurezza, l’efficacia delle membrane acellulari di bovino fetale (in termini di risultati cosmetici, parametri clinici, parametri ematochimici e complicanze post-operatorie) e le ripercussioni sulla qualità di vita salute-correlata delle pazienti. Materiali e metodi Dal gennaio 2014 a maggio 2017 sono state arruolate 105 pazienti ed impiantate 43 matrici dermiche acellulari di derma bovino fetale. Le pazienti coinvolte nello studio sono state suddivise in tre gruppi in base al tipo di intervento chirurgico ricevuto: • GRUPPO A: 35 pazienti (33,3%) ricostruzione in un unico tempo con protesi e membrana biologica; • GRUPPO B: 34 pazienti (33%)ricostruzione in un unico tempo con protesi; • GRUPPO C: 36 pazienti (33%) ricostruzione in due tempi con espansore e in un secondo tempo sostituzione con protesi definitiva. La decisione di effettuare un intervento piuttosto che un altro è stata dettata dalla somma delle valutazioni pre-operatorie ed intraoperatorie. Tutte le pazienti prima dell’intervento hanno firmato tutti e tre i consensi informati e per ogni paziente è stata ordinata una protesi una membrana ed un espansore. A tutte le pazienti è stato somministrato il questionario BREAST-Q al tempo 0: pre operatorio e a 6-8 mesi dal posizionamento della protesi definitiva. Risultati Nel confronto tra i tre gruppi è emerso che il Gruppo A ha riportato un aumento della concentrazione media dei GB alla dimissione, rispetto al Gruppo B e al gruppo C una elevata produzione media di siero (1072cc) ed un maggior tempo di persistenza dei drenaggi (media 13,8gg). Relativamente alle complicanze, nel Gruppo A la formazione di sieroma (11%) e l’infezione 2/35 (6%) si sono manifestate con percentuali superiori sia al Gruppo B sia al Gruppo C, al contrario nel Gruppo B sono state più elevate le percentuali relative ad altre complicanze (26%), quali ritardo della cicatrizzazione (17%) e deiscenza della ferita (9%). Nel Gruppo A infine è stata riscontrata una maggiore soddisfazione personale (punteggi del questionario Breast-Q superiori) sia rispetto al Gruppo B sia rispetto al Gruppo C. Il Gruppo C, invece, risulta essere caratterizzato da una minore incidenza di complicanze totali: 9% (infezione 3%; sieroma 6% ) a fronte di una minore soddisfazione personale che influenza negativamente la qualità della vita-salute correlata. Discussione e conclusioni Nella senologia moderna il chirurgo senologo dovrebbe effettuare, qualora possibile, un intervento demolitivo e ricostruttivo nella stessa seduta operatoria. Le pazienti che effettuano una ricostruzione in due tempi hanno, come ribadito dai punteggi del questionario Breast-Q, una alterazione della percezione soggettiva di se stesse. Al contrario le pazienti che effettuano una ricostruzione immediata manifestano una soddisfazione maggiore relativa all’outcome ricostruttivo. L’intervento di NSM e ricostruzione immediata con protesi e ADM permette la ricostruzione di un volume mammario ben distribuito, con particolare attenzione al solco sottomammario. Questa tecnica ricostruttiva, se utilizzata in pazienti ben selezionate, non solo offre garanzie e risultati sovrapponibili a quella in due tempi con l’indubbio vantaggio di effettuare un unico intervento chirurgico, ma garantisce anche un più alto tasso di soddisfazione personale dal punto di vista estetico

    Oncofertility and Reproductive Counseling in Patients with Breast Cancer: A Retrospective Study

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    Introduction. Improving the prognosis of breast cancer patients is of utmost importance in terms of increasing survival rates. Modern medicine has therefore prioritized better quality of life for patients, even after the disease, through a better management of the potential long-term side effects induced by anticancer treatments. Fertility preservation and family planning are therefore crucial issues to be addressed in all cancer patients of reproductive age. Along those lines, a new branch of medicine with distinct multidisciplinary characteristics has developed over the years: oncofertility. Although both national and international guidelines value reproductive counseling as an essential aspect of the diagnostic-therapeutic pathway, part and parcel of the informed consent process, it is not included within the protocols adopted by the operating units for the care and management of neoplastic diseases. Objective. This study aimed to evaluate the activity of the Breast Unit of the Policlinico Umberto I Hospital, Rome, Italy, and the degree of compliance with guidelines. By knowing the strengths and weaknesses of such approaches, the standards of care offered to breast cancer patients can be improved. Materials and methods. A retrospective study based on a review of medical records was conducted between 2014 and 2021. Patients under 40 years of age diagnosed with non-metastatic malignancies were included who received chemotherapy treatment, namely neoadjuvant, adjuvant or adjuvant hormone therapy. Results. The data were extracted from the medical records of 51 patients who met the inclusion criteria, 41% of whom received reproductive counseling, and of these, 43% decided to undertake a path of fertility preservation. Factors such as the absence of children and young age reportedly favored both the interest in counseling proposals by the medical staff and the decision to undertake a path of fertility preservation. Conclusions. The study shows that there has been growing interest in the topic of oncofertility, especially in light of law 219/2017. Therefore, since 2018, multiple proposals for reproductive counseling have been set forth, but there was not an equally growing demand for fertility preservation practices, which can be explained by the invasive nature of such practices, the patients’ concern about their own state of health, and poor or inadequate information. Such impediments highlight the importance of standardized counseling and the need for a multidisciplinary medical team to support the patient in the decision-making process. The study also revealed a drop in the number of patients receiving counseling due to the COVID-19 pandemic, contrary to the positive trend that was recorded prior to the pandemic

    Bedside surgery in the newborn infants: survey of the Italian society of pediatric surgery

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    This is the report of the first official survey from the Italian Society of Pediatric Surgery (ISPS) to appraise the distribution and organization of bedside surgery in the neonatal intensive care units (NICU) in Italy
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