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Strutture idrauliche e culto delle acque nei santuari fenici e punici di Sardegna
L’acqua è l’elemento naturale al quale viene data un’importanza notevole in quanto è portatore di vita; il legame tra una sorgente d’acqua e un’area sacra è ben noto in tutte le civiltà e le religioni del Mediterraneo. Il legame è documentabile grazie alle evidenze archeologiche trovate all’interno e nelle vicinanze degli edifici sacri;
tali resti comprendono quelle strutture idrauliche quali canali, bacini, vasche, pozzi, piscine e grotte che venivano usate dai fedeli per le abluzioni rituali. Le diverse strutture per le abluzioni nei vari santuari fenici e punici, tra il Levante e l’area del Mediterraneo, indicano quanto l’acqua fosse usata specialmente a scopo rituale.
Molte strutture sono state localizzate fuori dalle costruzioni, ma occasionalmente si trovano incorporate direttamente nell’edificio sacro; benché il loro uso non sia chiaro, la loro monumentalizzazione convalida l’importanza dell’acqua nei santuari fenici e punici.
Secondo quanto sostenuto dagli studiosi, la presenza di una
fonte e/o una sorgente d’acqua rendeva sacro il luogo dove si costruiva il santuario. Si possono quindi distinguere aree sacre dove la sorgente rende possibile la realizzazione di un santuario ed edifici sacri dove i resti di strutture per le abluzioni (vasche, bacini, piscine, pozzi e cisterne) evidenziano un rapporto rituale con l’acqua. L’esistenza di strutture per le abluzioni mostra come queste servissero molto probabilmente nei riti di purificazione quali l’aspersione e il versare l’acqua; questo aspetto è onnipresente in varie religioni del mondo: il desiderio di una “purificazione sacra” per rimuovere qualsiasi tipo di impedimento alle persone a entrare
nella sfera del sacro è un bisogno profondamente sentito. Una serie di considerazioni sulla presenza di bacini, pozzi sacri, grotte e santuari vicino a sorgenti d’acqua può essere fatta su insediamenti fenici e punici dell’isola di Sardegna. Verranno esposti in questa relazione alcuni esempi di siti sardi nei quali sono presenti strutture
idrauliche e luoghi sacri dove l’acqua sembra essere l’elemento fondamentale per il culto, come nel caso dei pozzi sacri nuragici e delle grotte
Nuovi bronzi nuragici dell’Antiquarium Arborense di Oristano: contributo alle rotte mediterranee della Sardegna
Il presente lavoro analizza un gruppo di bronzi figurati nuragici e d'uso, pertinenti a due collezioni private, attualmente conservati presso l'Antiquarium Arborense di Oristano: alcuni provverrebbero dall’area compresa al confine tra Palmas Arborea e Oristano mentre altri dal Sinis, o comunque dall’area oristanese.
La cronologia dei reperti abbraccia un arco compreso tra il Bronzo Finale e la Prima Età del Ferro, e più precisamente il periodo compreso tra il 1200-1050 a.C. e la seconda metà del IX-prima metà dell’VIII secolo a.C
Il tempio ipogeico di Scala ’e Cresia di Morgongiori (OR) e il riuso di età punica dell’area archeologica
Il tempio ipogeico di Scala ’e Cresia, di etĂ nuragica, è ricavato in una diaclasi naturale; comprende una scalinata costituita da tre rampe alla base delle quali si raccoglie l’acqua piovana. All’esterno si trova una struttura circolare con copertura a tholos, di imÂpianto nuragico e riutilizzata in etĂ storica. Presso tale costruzione è stato identificato un santuario rurale di etĂ punico-romana che ha restituito materiali votivi quali lucerne con tracce d’uso, ceramiche, oggetti in oro e in osso, monete. Nell’area dovevano svolgersi sacrifici di animali, testimoniati dai resti faunistici e delle abbondanti tracce di bruciato.  The hypogeic temple of Scala ’e Cresia, of nuragic age, is located in a natural geologic joint; it comprises a staircase consistÂing of three ramps, at the base of which the rainwater is collected. Outside there is a circular structure with a “tholos” cover, built in nuragic age and riused in the historical age. Near such construction a rural sanctuary of punic-roman age has been identified, what has given back votive materials, as oil lamps with traces of use, pottery, objects in gold and in bone, coins. In the area there were sacrifices of animals, testified by faunal remains and abundant t traces of burning. Â
Dall'archeologia dell'acqua: canali, vasche,piscine, pozzi... alle implicazioni cultuali nei santuari fenici e punici di Sardegna
The goal of this PhD thesis is to study and catalog the hydraulic structures and the hydrologic components into the sanctuaries of the Phoenician-Punic areas in Sardinia.
The object of this paper is to verify the presence of tanks, wells, fountains, pools, basins, and natural lakes related to the sacred areas, and demonstrate their function as water supply or as ritual device.
Usually it is not possible to clearly distinguish between these two functions because they are not mutually exclusive but it is possible to set some hypotheses.
In fact, many water installations are already mapped in all Phoenician and west Mediterranean area, and for this reason it is possible to draw some correspondences over pools, sacred wells and sanctuaries next to spring water on the Phoenician and Punic settlements in Sardinia.
The main difference between the Sardinia and the Mediterranean environment is the dense presence of the Nuraghi substratum in the island.
In fact, Phoenician and Punic peoples reutilized these structures adapting it for their cults. For this reason there aren’t almost any traditional ablution, aspersion, or sacred ritual structures in the Sardinian sanctuaries
Il Santuario costiero di Orri (Arborea)
Il santuario costiero di Orri-Arborea, oggetto di un’indagine archeologica della Soprintendenza per i beni archeologici della Sardegna e dell’Università di Sassari, rappresenta un modello di strutturazione litoranea dell’insediamento nuragico. La persistenza nell’area meridionale del Comune di Arborea di un toponimo preromano – Orri – è un sicuro indizio dell’antropizzazione
di questo territorio in fasi precedenti l’avvento della colonizzazione fenicia, nel corso dell’VIII secolo a.C
Fasi finali e riutilizzo di etĂ storica nel Nuraghe Cuccurada di Mogoro (OR)
Riassunto: Nel sito archeologico in località Cuccurada, in territorio comunale di Mogoro, le ricerche hanno evidenziato un insediamento pluristratificato, con fasi di occupazione del Neolitico recente (cultura di Ozieri), dell’Eneolitico (cultura di Monte Claro) e delle Età del Bronzo e del Ferro, con un riutilizzo dell’area in epoca romana e medievale. Il complesso è già abbastanza noto in letteratura, ma ancora parzialmente inedito per quanto riguarda i materiali e i dati di scavo. Nel presente contributo si vuole presentare nel dettaglio le diverse fasi di occupazione del sito, soprattutto in relazione ai momenti finali della frequentazione protostorica (Bronzo Finale/I Ferro) ed alla rioccupazione del complesso in età romana e medievale.Abstract: In the archaeological site of Cuccurada, in the territory of Mogoro, the researches have evidenced a pluristratified settlement, with phases of occupation of the recent Neolithic (culture of Ozieri), of the Eneolithic age (culture of Monte Claro) and of the Bronze and Iron Ages, with a re-use of the area in roman and medieval period. The complex is already enough famous in literature, but still partially unknown regarding the materials and the excavation data. In the present work we want to present in detail the different occupation phases of the site, especially in relationship to the final moments of the proto-historic frequentation (Final Bronze/I Iron Age) and to the last re-use of the complex in Roman and medieval age
itinerando. Senza confini dalla preistoria ad oggi. Studi in ricordo di Roberto Coroneo
In 3 parts, it has 91 papers about different items: from Prehistory to present days, from literature to archaeology, from history to actuality, from history of art to anthropology and to geology, given to the Death Roberto Coroneo by collegues and friends