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    Le Alpi Carniche: scrigno geologico. Die Karnischen Alpen ein geologisches Schatzkastchen.

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    Leggere un territorio, comprenderne la lunga storia geologica e le ragioni per cui i fiumi seguono certi percorsi o perch\ue9 alcune pareti rocciose sono verticali, appare spesso un ostacolo insormontabile, reso ancora pi\uf9 ostico dall\u2019uso di termini strani (cos\u2019\ue8 il Siluriano, cosa sono i graptoliti?) e unit\ue0 di tempo difficilmente raffrontabili a quelle cui siamo abituati (centinaia di migliaia, milioni di anni\u2026). E poi ancora, cosa vuol dire \u201cla Carnia era vicina ai tropici\u201d? Come facciamo a saperlo? A ci\uf2 si unisce spesso l\u2019idea semplificata che le montagne nascono dal mare, quasi che il monte Cogli\ue0ns, nella sua forma attuale, fosse in origine sul fondo di un oceano dal quale \ue8 emerso come un sottomarino. \uc8 difficile spazzare via con un volume i luoghi comuni, o fornire, in maniera accessibile, quelle informazioni che gli studiosi hanno ricostruito con anni di ricerche. \uc8 vero, per\uf2, che la geologia pu\uf2 essere pi\uf9 semplice di quel che si crede e che il fascino delle nostre montagne, dei fossili che celano (e, a volte, fortunatamente, restituiscono\u2026), rappresenta un elemento che ci sprona a indagare nel \u201cdietro le quinte\u201d. \uc8 anche vero che spesso i geologi stessi non hanno la pazienza (o la capacit\ue0\u2026) di spiegare con termini semplici ma appropriati, usando quei paragoni e quelle metafore che possono facilitare la comprensione di meccanismi altrimenti complessi, di svelare le chiavi di lettura che rendono leggibile quell\u2019enorme libro della storia, le cui pagine sono gli strati rocciosi che costruiscono le nostre montagne e nei quali i fossili sono le sempre apprezzate illustrazioni a colori! Uno \u201cSmall Project\u201d finanziato dall\u2019Unione Europea nell\u2019ambito dell\u2019Interreg Italia-Austria, ha consentito alla Comunit\ue0 Montana della Carnia e al Museo Friulano di Storia Naturale, in collaborazione con il Geopark Karnische Alpen di Dellach e la Comunit\ue0 Montana Comelico-Sappada, di realizzare iniziative destinate ad avvicinare al loro territorio gli abitanti delle aree interessate dal progetto (ma anche tutti gli appassionati della natura e della montagna). Non solo: attraverso un progetto didattico condiviso con alcuni Istituti Scolastici coinvolti come partner associati, alcune scolaresche delle Scuole Secondarie di primo grado di Paularo e Villa Santina hanno potuto esplorare la storia geologica, insieme ai compagni del Cadore e della Carinzia che hanno condiviso con loro progetto ed interessi. La volont\ue0 comune \ue8 quella di aprire la strada alla realizzazione di un vero e proprio Geoparco delle Alpi Carniche, strada maestra per una \u201cvalorizzazione sostenibile\u201d del territorio in chiave geologica. Ecco perch\ue9, a conclusione dell\u2019iniziativa, \ue8 stata realizzata una pubblicazione che suggerisce qualche \u201cidea\u201d per viaggiare nel tempo e per leggere alcune pagine di questo libro di roccia \u201cspesso\u201d quasi 500 milioni di anni

    Volcanic related methylmercury poisoning as the possible driver of the end-Devonian Mass Extinction

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    The end-Devonian global Hangenberg event (359 Ma) is among the most devastating mass extinction events in Earth\u2019s history, albeit not one of the \u201cBig Five\u201d. This extinction is linked to worldwide anoxia caused by global climatic changes. These changes could have been driven by astronomical forcing and volcanic cataclysm, but ultimate causes of the extinction still remain unclear. Here we report anomalously high mercury (Hg) concentration in marine deposits encompassing the Hangenberg event from Italy and Austria (Carnic Alps). The Hangenberg event recorded in the sections investigated can be here interpreted as caused by extensive volcanic activity of large igneous provinces (LIPs), arc volcanism and/or hydrothermal activity. Our results (very large Hg anomalies) imply volcanism as a most possible cause of the Hangenberg event, similar to other first order mass extinctions during the Phanerozoic. For the first time we show that apart from anoxia, proximate kill mechanism of aquatic life during the event could have been methylmercury formed by biomethylation of a volcanically derived, huge concentration of inorganic Hg supplied to the ocean. Methylmercury as a much more toxic Hg form, potentially could have had a devastating impact on end-Devonian biodiversity, causing the extinction of many pelagic species
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