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Cognitive Reserve Index as predictor of the performance of neurologically healthy participants on a new test of non-verbal intelligence
openNel corso dello sviluppo della ricerca scientifica in ambito psicologico, si è data sempre più importanza al ruolo ricoperto dall'intelligenza non-verbale. Si è cercato di creare nuovi test che si adattassero alla misurazione di questo costrutto, dove primeggia il "Test delle Matrici di Raven". Lo studio presentato in questo elaborato si inserisce nel contesto della standardizzazione di nuovi test neuropsicologici, che possano descrivere in modo accurato la condizione del paziente in esame. Siamo stati guidati da tre obiettivi. Il primo era creare un test con una distribuzione "open", ovvero accessibile a chi lo necessita. Il secondo era ottenere una taratura italiana e aggiornata, rappresentativa della popolazione attuale. Il terzo era indagare l'effetto della riserva cognitiva sulla prestazione al test, attraverso la somministrazione del CRIq (Nucci et al., 2012). Durante la somministrazione del nuovo test delle matrici GAB-30, si sottoponevano al partecipante neurologicamente indenne anche il consenso informato, la scheda anamnestica, il MoCA (Nasreddine et al, 1996), e il CRIq. I dati ottenuti si sono poi analizzati attraverso analisi statistiche con il software JASP. In particolare, ci si è soffermati sull'indagine dell'influenza del CRIq sulla prestazione. I risultati hanno mostrato come né il punteggio totale del CRIq né i vari sotto-test possano definirsi predittori significativi della prestazione al GAB-30. Questo significa che il GAB-30 rientra all'interno dei test "equi culturalmente", in cui scolarità , attività lavorative, attività del tempo libero incidono in modo irrilevante sulla prestazione al test