16 research outputs found

    Insolita causa di addome acuto in paziente adulto: l’ileo biliare

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    L’ileo biliare è una condizione morbosa rara descritta tra le complicanze della litiasi della colecisti. È causa dell’1-3% delle ostruzioni meccaniche del piccolo intestino. Interessa più frequentemente pazienti di età compresa tra 63 e 85 anni. La diagnosi pre-operatoria è generalmente posta con ritardo variabile da 1 a 10 giorni per l’assenza di una sintomatologia specifica. Caso clinico. Gli Autori riportano il caso di un uomo di 50 anni in cui è stata posta diagnosi di occlusione meccanica del piccolo intestino da voluminosa concrezione litiasica. L’occlusione ileale è stata dimostrata con la TC. Il paziente è stato sottoposto in urgenza ad intervento chirurgico, in un unico tempo, di enterolitotomia, colecistectomia e riparazione della fistola duodenale. Il decorso clinico è stato regolare e il paziente è stato dimesso in XIV giornata. Discussione. Nel nostro caso la diagnosi di ileo biliare è stata posta con un ritardo di 5 giorni. L’ecotomografia del fegato e delle vie biliari non è stata in grado di visualizzare la colecisti. La diagnosi è stata posta con la TC che si conferma gold standard diagnostico. Conclusioni. Lo stato clinico del paziente influenza la strategia chirurgica. Nel nostro paziente, considerato a basso rischio, è stato possibile l’intervento chirurgico in un unico tempo. La procedura in due tempi, enterolitotomia e successiva colecistectomia con riparazione della fistola, va riservata ai pazienti ad alto rischio

    Investigation of hospital discharge cases and SARS-CoV-2 introduction into Lothian care homes

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    Background The first epidemic wave of severe acute respiratory syndrome coronavirus-2 (SARS-CoV-2) in Scotland resulted in high case numbers and mortality in care homes. In Lothian, over one-third of care homes reported an outbreak, while there was limited testing of hospital patients discharged to care homes. Aim To investigate patients discharged from hospitals as a source of SARS-CoV-2 introduction into care homes during the first epidemic wave. Methods A clinical review was performed for all patients discharges from hospitals to care homes from 1st March 2020 to 31st May 2020. Episodes were ruled out based on coronavirus disease 2019 (COVID-19) test history, clinical assessment at discharge, whole-genome sequencing (WGS) data and an infectious period of 14 days. Clinical samples were processed for WGS, and consensus genomes generated were used for analysis using Cluster Investigation and Virus Epidemiological Tool software. Patient timelines were obtained using electronic hospital records. Findings In total, 787 patients discharged from hospitals to care homes were identified. Of these, 776 (99%) were ruled out for subsequent introduction of SARS-CoV-2 into care homes. However, for 10 episodes, the results were inconclusive as there was low genomic diversity in consensus genomes or no sequencing data were available. Only one discharge episode had a genomic, time and location link to positive cases during hospital admission, leading to 10 positive cases in their care home. Conclusion The majority of patients discharged from hospitals were ruled out for introduction of SARS-CoV-2 into care homes, highlighting the importance of screening all new admissions when faced with a novel emerging virus and no available vaccine

    SARS-CoV-2 Omicron is an immune escape variant with an altered cell entry pathway

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    Vaccines based on the spike protein of SARS-CoV-2 are a cornerstone of the public health response to COVID-19. The emergence of hypermutated, increasingly transmissible variants of concern (VOCs) threaten this strategy. Omicron (B.1.1.529), the fifth VOC to be described, harbours multiple amino acid mutations in spike, half of which lie within the receptor-binding domain. Here we demonstrate substantial evasion of neutralization by Omicron BA.1 and BA.2 variants in vitro using sera from individuals vaccinated with ChAdOx1, BNT162b2 and mRNA-1273. These data were mirrored by a substantial reduction in real-world vaccine effectiveness that was partially restored by booster vaccination. The Omicron variants BA.1 and BA.2 did not induce cell syncytia in vitro and favoured a TMPRSS2-independent endosomal entry pathway, these phenotypes mapping to distinct regions of the spike protein. Impaired cell fusion was determined by the receptor-binding domain, while endosomal entry mapped to the S2 domain. Such marked changes in antigenicity and replicative biology may underlie the rapid global spread and altered pathogenicity of the Omicron variant

    Pianificazione ed elusione fiscale nei gruppi internazionali.

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    Il presente lavoro mira a fornire una breve trattazione circa la pianificazione fiscale aggressiva nei gruppi societari internazionali, e circa le misure prese a livello internazionale e domestico per contrastare tali fenomeni elusivi. Negli ultimi anni a livello internazionale, comunitario, e nel nostro ordinamento sono stati apportati importanti cambiamenti legislativi per cercare di far fronte al mutato contesto economico, e per cercare di arginare i fenomeni di aggressive tax planning, i quali mirano ad erodere la base imponibile nei Paesi a fiscalità ordinaria e a spostare i profitti nei Paesi con fiscalità agevolata. Il primo capitolo tratta della pianificazione fiscale in generale, e delle misure messe in atto negli ultimi anni dall’OCSE, dall’Unione Europea, e dall’Italia ai fini del contrasto di queste pratiche abusive. Il secondo, terzo, quarto e quinto capitolo trattano rispettivamente dell’esterovestizione societaria, della stabile organizzazione, del transfer pricing, e delle controlled foreign companies, andando ad analizzare i risvolti elusivi di tali istituti di diritto tributario e le rispettive normative sia domestiche che internazionali; in particolare, poi, nel secondo capitolo dedicato alla trattazione dell’esterovestizione, si è approfondito il caso Dolce e Gabban

    Emoperitoneo massivo da rottura di epatocarcinoma multifocale del lobo destro. Case report

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    Il trauma epatico, importante causa di morte nei pazienti di età inferiore ai 40 anni, rappresenta ancora un problema irrisolto. Raramente isolato, è di più frequente riscontro nei politraumatizzati dove è causa possibile di emoperitoneo massivo. Gli Autori riportano il caso di una paziente con massivo sanguinamento intraperitoneale da neoformazione misconosciuta del lobo destro del fegato. La TC spirale mostrava una neoformazione con segni di stravaso perilesionale del mezzo di contrasto nell’VIII segmento epatico. L’instabilità emodinamica indicava una laparotomia d’urgenza con accesso sottocostale destro. All’apertura della cavità addominale si dimostrava massivo emoperitoneo (3000 ml di sangue) per una lesione del VI segmento epatico. Coesisteva neoformazione estesa dal VI all’VIII segmento epatico. Si tentava il controllo locale dell’emostasi con adesivo tissutale in gel (Floseal) con scarsi risultati. Si procedeva quindi al confezionamento di un packing mediante pezze laparotomiche, cui seguiva una chiusura temporanea dell’addome. La necessaria embolizzazione dei rami dell’arteria epatica destra completava l’emostasi e nel corso dell’esame angiografico si dimostrava un epatocarcinoma multifocale insorto su base malformativa angiomatosa in paziente affetta da cirrosi HCV-correlata. A 72 ore di distanza si procedeva al depacking. In conclusione: a) l’angio-TC spirale è la procedura diagnostica elettiva; b) la gestione, conservativa o chirurgica, dipende dallo stato emodinamico; c) le procedure di angio-embolizzazione arteriosa contribuiscono all’azione emostatica; d) la nostra preferenza va al packing periepatico con interposizione di “steril drape” da rimuovere entro le 72 ore

    Endometriosi primitiva ombelicale. Caso clinico

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    L’endometrioma primitivo ombelicale è una rara localizzazione extrauterina di tessuto endometriale funzionante. L’importanza della patologia è nel rischio di trasformazione maligna. In molti casi, essa pone inoltre problemi di diagnostica differenziale con le tumefazioni benigne e maligne, primitive e secondarie della parete addominale. Gli Autori riportano un raro caso di endometriosi ombelicale in una donna di 36 anni. La diagnosi clinica è stata facilitata dalle variazioni delle caratteristiche semeiologiche della lesione e dallo stillicidio ematico correlati al ciclo mestruale, diagnosi successivamente confermata dall’esame istologico. L’indagine TC ha escluso una endometriosi extrapelvica associata. L’approccio è stato chirurgico in anestesia generale. Si è proceduto ad un’ampia escissione della cicatrice ombelicale, dei tessuti soprafasciali, della fascia e del peritoneo con ricostruzione mediante plastica senza utilizzo di materiale protesico. L’entità dell’exeresi è stata finalizzata alla riduzione del rischio di recidiva locale. Gli Autori consigliano di eseguire l’intervento di escissione nei primi 3-4 giorni della fase follicolare del ciclo mestruale per minimizzare il rischio di disseminazione di cellule endometriosiche per via ematica o linfatic

    Cholecystectomy by single incision laparoscopic surgery (SILS): early experience and technique standardization

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    Single Incision Laparoscopic Surgery (SILS) is a recent surgical technique, first described in the 1990s. Its aim is to optimize the esthetic result offered by laparoscopy by minimizing the number of abdominal incisions. Various preliminary studies have been carried out on the application of SILS, especially in cholecystectomy and appendectomy. This study evaluates the preliminary results of cholecystectomy by SILS (SILS™ Port) conducted between October 2009 and February 2011 on 21 patients (4 men and 17 women) with a mean age of 49.9 years and a mean Body Mass Index (BMI) of 22.8. All patients were treated by the same team, which had previously undergone six months’ simulator training. There were two main selection criteria, both evaluated intraoperatively: absence of adhesions and of significant inflammatory sequelae from previous cholecystitis; and suitable distance between gallbladder and SILS access port. Conversion to traditional laparoscopy was necessary in just two cases, while an accessory trocar was introduced in another two cases. Conversion to open surgery was not necessary in any case. One case of SILS cholecystectomy was complicated by postoperative bile leakage, which was treated conservatively, as the fistula had a low output. The mean duration of hospitalization was 3.6 days. This preliminary experience led us to conclude that SILS is safe and highly satisfactory in the postoperative phase, thanks to the reduced need for painkillers and the improved esthetic result

    Technique and outcomes about a new laparoscopic procedure: the Pelvic Organ Prolapse Suspension (POPS)

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    Pelvic organ prolapse suspension (POPS) is a recent surgical procedure for one-stage treatment of multiorgan female pelvic prolapse. This study evaluates the preliminary results of laparoscopic POPS in 54 women with a mean age of 55.2 and a BMI of 28.3. Patients underwent at the same time stapled transanal rectal resection (STARR) to correct the residual rectal prolapse. We had no relapses and the preliminary results were excellent. We evaluated the patients after 1 year follow-up and we confirmed the validity of our treatment. The technique is simplier than traditional treatments with an important reduction or completely disappearance of the pre-operative symptomatology

    Technique and outcomes about a new laparoscopic procedure: the Pelvic Organ Prolapse Suspension (POPS)

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    Pelvic organ prolapse suspension (POPS) is a recent surgical procedure for one-stage treatment of multiorgan female pelvic prolapse. This study evaluates the preliminary results of laparoscopic POPS in 54 women with a mean age of 55.2 and a BMI of 28.3. Patients underwent at the same time stapled transanal rectal resection (STARR) to correct the residual rectal prolapse. We had no relapses and the preliminary results were excellent. We evaluated the patients after 1 year follow-up and we confirmed the validity of our treatment. The technique is simplier than traditional treatments with an important reduction or completely disappearance of the pre-operative symptomatology

    Single-Incision laparoscopic appendectomy is comparable to conventional laparoscopic and laparotomic appendectomy: Our single center single surgeon experience

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    Several studies have demonstrated the clinical and technical benefits of the laparoscopic surgery for complicated and uncomplicated appendicitis. Our retrospective study included 12 patient who underwent SILS appendectomy (SILS-A), 14 who received conventional laparoscopic surgery (VL-A), and 12 who received laparotomic appendectomy (OA); performed in all cases by the same surgeon (C.F.). The aim of this study was the comparison between this three different surgical techniques on same features: post operative leukocytosis, post operative pain, need abdominal drainage, esthetic viewpoint, incidence of complication, hospital stay. The results showed no significant differences between SILS-A and VLS-A, while an evident improvement shows versus O-A, even though not statistically significative. SILS was more effective in decreasing the risk of postoperative wound infection. © 2013, CIC Edizioni Internazionali, Roma
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