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[Effectiveness of school-based interventions to prevent traffic accidents: an overview of secondary literature].
INTRODUZIONE: gli incidenti stradali sono l'ottava causa di morte al mondo e la prima tra i giovani di 15-29 anni. In Italia il Piano nazionale sicurezza stradale raccomanda l'educazione scolastica per la prevenzione degli incidenti stradali; ad oggi non esistono documenti che raccolgano evidenze di efficacia sugli interventi educativi stradali e le rapportino al contesto italiano. OBIETTIVI: riassumere e discutere ciò che è noto in letteratura riguardo agli interventi scolastici per la prevenzione degli incidenti stradali. METODI: sono state ricercate linee guida e revisioni sistematiche usando i seguenti criteri di inclusione: popolazione di età inferiore ai 25 anni di entrambi i sessi; interventi scolastici di educazione stradale; effetti su indicatori primari di esito come riduzione degli incidenti stradali, astinenza dalla guida sotto l'effetto di alcol e dall'accettare passaggi in macchina da guidatori che sono sotto l'effetto di alcol; effetti su indicatori secondari di esito come conoscenze e competenze sui comportamenti di guida sicura. RISULTATI: sono state identificate due revisioni sistematiche. L'educazione stradale nelle scuole non mostra evidenza di efficacia (rischio relativo 1,03; IC95% 0,98-1,08) nel ridurre gli incidenti. Programmi scolastici più specifici mostrano risultati solo in parte convincenti per l'adozione di comportamenti sicuri come l'astinenza dal guidare sotto l'effetto di alcol e dall'accettare passaggi in macchina da guidatori che sono sotto l'effetto di alcol. DISCUSSIONE: le revisioni incluse non hanno trovato programmi efficaci nella riduzione degli incidenti stradali o dei fattori che possano determinarli. Nell'attesa di studi più recenti, appare opportuno promuovere l'implementazione di interventi misti, scolastici e di comunità , che hanno mostrato maggiori prove di efficacia
Efficacia degli interventi scolastici per la prevenzione degli incidenti stradali: una overview della letteratura secondaria
INTRODUZIONE: gli incidenti stradali sono l'ottava causa di morte al mondo e la prima tra i giovani di 15-29 anni. In Italia il Piano nazionale sicurezza stradale raccomanda l'educazione scolastica per la prevenzione degli incidenti stradali; ad oggi non esistono documenti che raccolgano evidenze di efficacia sugli interventi educativi stradali e le rapportino al contesto italiano. OBIETTIVI: riassumere e discutere ci\uf2 che \ue8 noto in letteratura riguardo agli interventi scolastici per la prevenzione degli incidenti stradali. METODI: sono state ricercate linee guida e revisioni sistematiche usando i seguenti criteri di inclusione: popolazione di et\ue0 inferiore ai 25 anni di entrambi i sessi; interventi scolastici di educazione stradale; effetti su indicatori primari di esito come riduzione degli incidenti stradali, astinenza dalla guida sotto l'effetto di alcol e dall'accettare passaggi in macchina da guidatori che sono sotto l'effetto di alcol; effetti su indicatori secondari di esito come conoscenze e competenze sui comportamenti di guida sicura. RISULTATI: sono state identificate due revisioni sistematiche. L'educazione stradale nelle scuole non mostra evidenza di efficacia (rischio relativo 1,03; IC95% 0,98-1,08) nel ridurre gli incidenti. Programmi scolastici pi\uf9 specifici mostrano risultati solo in parte convincenti per l'adozione di comportamenti sicuri come l'astinenza dal guidare sotto l'effetto di alcol e dall'accettare passaggi in macchina da guidatori che sono sotto l'effetto di alcol. DISCUSSIONE: le revisioni incluse non hanno trovato programmi efficaci nella riduzione degli incidenti stradali o dei fattori che possano determinarli. Nell'attesa di studi pi\uf9 recenti, appare opportuno promuovere l'implementazione di interventi misti, scolastici e di comunit\ue0, che hanno mostrato maggiori prove di efficacia
PARP Inhibitors in Biliary Tract Cancer: A New Kid on the Block?
Poly adenosine diphosphate-ribose polymerase inhibitors (PARPi) represent an effective therapeutic strategy for cancer patients harboring germline and somatic aberrations in DNA damage repair (DDR) genes. BRCA1/2 mutations occur at 1–7% across biliary tract cancers (BTCs), but a broader spectrum of DDR gene alterations is reported in 28.9–63.5% of newly diagnosed BTC patients. The open question is whether alterations in genes that are well established to have a role in DDR could be considered as emerging predictive biomarkers of response to platinum compounds and PARPi. Currently, data regarding PARPi in BTC patients harboring BRCA and DDR mutations are sparse and anecdotal; nevertheless, a variety of clinical trials are testing PARPi as monotherapy or in combination with other anticancer agents. In this review, we provide a comprehensive overview regarding the genetic landscape of DDR pathway deficiency, state of the art and future therapeutic implications of PARPi in BTC, looking at combination strategies with immune-checkpoint inhibitors and other anticancer agents in order to improve survival and quality of life in BTC patients
Specific Toxicity of Maintenance Olaparib Versus Placebo in Advanced Malignancies: A Systematic Review and Meta-analysis
Background/Aim: We performed a systematic review and meta-analysis to investigate the safety of maintenance with
olaparib after platinum-based chemotherapy in cancer patients. Materials and Methods. Eligible studies included randomized controlled trials (RCTs) regarding the clinical role of olaparib maintenance therapy versus placebo in BRCA-mutated, advanced cancers. Safety profile from each selected study was investigated for all-grade and G3-G4 haematological and nonhaematological adverse drug events (ADEs). Results: Four RTCs that involved 1099 patients were included in the analysis. Overall incidences of all-grade and G3-4 ADEs in olaparib group were 97.6% and 41%, respectively. Patients treated with maintenance olaparib showed higher risk of all-grade and G3-G4 anaemia, all-grade neutropenia and thrombocytopenia. Moreover, all-grade and G3-G4 fatigue, all-grade vomiting, diarrhoea, nausea and decreased appetite were more common in the olaparib group compared to placebo. Conclusion: Despite an increased risk and incidence of several haematological and non-haematological toxicities, olaparib is a relatively safe agent for the treatment of advanced solid tumors. Prompt identification of ADEs is mandatory to avoid therapy discontinuation and optimize treatment