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Privatización de la Educación en el Contexto de la Pandemia y Post-Pandemia: viejos y nuevos rostros que desafían la realización del Derecho Humano a la Educación
In recent years, the process of privatization of education has assumed many different forms in the Latin American and Caribbean countries. In the context from beginning of the 2020 COVID-19 pandemic, there was an intensification of some of the already known expressions and the entry of new dynamics, which add to the complex regional framework. This text explores some contemporary manifestations of the privatization of education during the health emergency in in the Latin America and the Caribbean region (LAC). Adopting a conceptual framework that addresses the phenomenon from a human rights perspective, the research analyzes: documents produced by multilateral in 2020; webpages of ministries of education in the region; interviews with researchers and representatives of civil society movements. The data point to a greater participation of technological companies in the educational area and the direct transfer of resources from the States to the private sector, which indicates the need to deepen knowledge about the phenomenon and its impacts on public systems of education.Son muchas las formas que asume el proceso de privatización de la educación en los países latinoamericanos y caribeños en los últimos años. En el contexto del inicio de la pandemia de la COVID-19, del 2020, se observaron la intensificación de algunas expresiones ya conocidas y la entrada de nuevas dinámicas, que se suman al complejo cuadro regional. Este texto busca hacer un primer acercamiento a las manifestaciones contemporáneas de la privatización de la educación en la emergencia sanitaria en la región de América Latina y el Caribe (ALC). Partiendo del marco conceptual que aborda el fenómeno desde una perspectiva de derechos humanos, la investigación analiza: documentos producidos por organismos multilaterales en 2020; páginas de ministerios de educación; y entrevistas con investigadoras/es y representantes de movimientos de la sociedad civil. Los datos apuntan para una mayor participación de las corporaciones tecnológicas en el campo educativo y la transferencia directa de recursos de los Estados al sector privado, lo que indica la necesidad de profundizar el conocimiento sobre el fenómeno y sus impactos en los sistemas públicos de educación
Puesta en valor de estructuras afectadas por un siniestro, ejemplo de aplicación
En vista a la intervención del edificio correspondiente a los hangares del ferrocarril pertenecientes a la Universidad de Lanus, para su restauración y puesta en valor, se llevó a cabo una evaluación de la estructura afectada por el incendio y del estado de conservación del edificio. A tal efecto se analizó la documentación existente, se realizaron relevamientos y determinaciones de parámetros físicos y químicos del acero. En base a los resultados obtenidos se plantea el proyecto de reparación del edificio.Facultad de Ingenierí
Transcriptional regulation and biological role of miR-204 in metastatic melanoma.
Il melanoma metastatico è una neoplasia che origina dalla trasformazione maligna dei melanociti presenti nello strato basale dell’epidermide. Nella sua fase più avanzata (Fase IV), tale patologia è spesso associata ad una prognosi infausta e l’aspettativa di vita dei pazienti si riduce a soli 6 mesi.
La melanomagenesi è un complesso fenomeno in cui fattori ambientali si intrecciano ad alterazioni genetiche e/o epigenetiche a carico di geni coinvolti nel controllo di importanti processi cellulari. Nel melanoma si osserva frequentemente la presenza di mutazioni a carico del pathway delle MAP chinasi, un’essenziale via di trasduzione del segnale addetta alla regolazione della proliferazione e della sopravvivenza cellulare. La mutazione più comunemente osservata (50-60% dei melanomi) si ritrova a carico della proteina BRAF e consiste in una mutazione puntiforme che determina la sostituzione della valina in posizione 600 con un residuo di acido glutammico (BRAFV600E). La proteina mutata, essendo costitutivamente attiva, causa un’iperattivazione del pathway, favorendo così lo sviluppo del tumore.
Per lungo tempo si è pensato che la causa della tumorigenesi fossero solo le alterazioni a carico di proteine che controllano l’omeostasi cellulare. Tuttavia, studi recenti hanno posto in evidenza l’importante ruolo svolto dai non-coding RNA, proponendo un loro coinvolgimento nei diversi stadi della trasformazione maligna, come l’iniziazione, la progressione e la metastatizzazione. La nostra attenzione si è in particolar modo focalizzata sui microRNA (miRNA), che costituiscono una famiglia di piccoli RNA non codificanti (21-25 nucleotidi) in grado di regolare l’espressione genica a livello post-trascrizionale. I microRNA sono implicati nei più importanti processi biologici cellulari, quali il controllo del ciclo cellulare, l’apoptosi, il metabolismo, lo sviluppo e il differenziamento.
Nel contesto del melanoma, sono riportati in letteratura solo pochi esempi di non-coding RNA direttamente regolati da BRAFV600E, attraverso il pathway delle MAPK. Quindi, al fine di approfondire la conoscenza relativa al funzionamento di una chinasi che svolge un così importante ruolo nel melanoma umano, si è ricorso all’utilizzo del Deep Sequencing: identificando i miRNA indotti o repressi dal vemurafenib (BRAFV600E-inhibitor) nella linea parentale A375 ma non in un clone resistente, è stato possibile individuare l’intero spettro dei microRNA che sono regolati da BRAFV600E per mezzo del pathway MAPK. Il miR-204-5p (miR-204) è risultato il top-scoring tra i miRNA indotti. Questo microRNA si trova nella stessa famiglia (miR-204 family) del miR-211-5p (miR-211), che non è però espresso nelle A375. Entrambi i miRNA sono intronici: nello specifico, si trovano nell’introne 6 del gene TRPM1 (miR-211) e del gene TRPM3 (miR-204), e sono co-espressi con i loro geni host.
Il mio lavoro di tesi si è concentrato sullo studio della regolazione trascrizionale del miR-204. Per prima cosa ho confrontato il comportamento del miR-204 con quello del miR-211. Entrambi i microRNA sono risultati indotti dal vemurafenib, ma con un andamento diverso. In particolare, ho osservato che il miR-204/TRPM3 è dotato di un’espressione basale in tutte le linee, ma viene indotto dal vemurafenib solo nelle linee amelanotiche (A375, SK-Mel-28 e WM278) e non in quelle melanotiche (501Mel, SK-Mel-5 e WM35). Al contrario, il miR-211/TRPM1 non è sempre espresso, ma, quando presente (nelle linee melanotiche), è sempre indotto dal vemurafenib. Queste evidenze mi hanno suggerito che, a valle del pathway delle MAPK, la regolazione trascrizionale del miR-204 è diversa da quella del miR-211. In effetti, sebbene sia noto in letteratura che il miR-211 e il suo host gene TRPM1 sono target trascrizionali di MITF (Microphthalmia-Associated Transcription Factor), non ho trovato alcuna correlazione tra i livelli di MITF e i livelli di TRPM3/miR-204. Inoltre, ho ottenuto che uno short interfering RNA contro MITF (si-MITF) non è in grado di prevenire l’induzione del miR-204 causata dal vemurafenib. Una volta scartato MITF, si è cercato un altro possibile candidato. La nostra attenzione si è posata su STAT3 (Signal Transducer and Activator of Transcription 3) e l’utilizzo di un inibitore specifico, S3I-201, mi ha permesso di stabilire che esso funziona da attivatore trascrizionale del miR-204.
Oltre al MAPK pathway, ci sono altre vie di trasduzione del segnale che convergono su STAT3: ERK pathway, SRC chinasi pathway, JAK/STAT pathway e PI3K/AKT/mTOR pathway. Al fine di comprendere se e come queste vie di segnalazione vadano ad influenzare l’induzione del miR-204, si è ricorso all’utilizzo di numerosi inibitori specifici. Ho dunque valutato se l’induzione del miR-204/TRPM3 vemurafenib-dipendente possa essere contrastata dal concomitante trattamento con un inibitore di JAK2, di SRC o di PI3K, che sono a loro volta noti attivatori di STAT3. I risultati ottenuti mostrano che il duplice inibitore di JAK2/STAT3, WP1066, è in grado di impedire l’attivazione di STAT3 e l’induzione del miR-204, mentre l’inibitore specifico di JAK2 (AZD1480), di SRC (PP1) e di PI3K (Wortmannin) non lo sono. Complessivamente, questi risultati suggeriscono che, a valle del pathway delle MAPK, l’attivazione di STAT3 non necessita dei pathway JAK, SRC e PI3K/AKT/mTOR.
Al fine di consolidare a livello cellulare i dati relativi alla regolazione trascrizionale del miR-204 ottenuti a livello molecolare, siamo ricorsi all’utilizzo di un sensore. Tale sistema è dotato di un promotore bidirezionale Tet-inducibile che regola l’espressione di due proteine fluorescenti, la mCherry e la eYFP. Ho dunque ingegnerizzato mCherry, inserendo a valle del suo STOP codon una sequenza “Scrambled” di controllo (Sensor SCR) o un miR-204 binding-site (Sensor 204), cioè una sequenza nucleotidica perfettamente complementare a quella del miRNA endogeno maturo. L’interazione del miRNA con il suo sito di legame determina la degradazione del mRNA della mCherry e quindi, una riduzione della sua fluorescenza. Questo significa che esiste una relazione inversa tra i livelli di fluorescenza di mCherry ed i livelli intracellulari di miR-204. Ho dunque ottenuto delle popolazioni clonali che esprimono stabilmente tali sensori. Una volta valutata la corretta funzionalità del sistema tramite l’overespressione del miR-204 sotto forma di si-miRNA, ho confermato i dati molecolari relativi alla regolazione trascrizionale del miR-204 per mezzo di analisi al FACS. Infatti, a seguito del trattamento delle popolazioni clonali con il vemurafenib, ho ottenuto un abbassamento dei livelli di fluorescenza relativi a mCherry, mentre quelli di eYFP restano costanti. Tuttavia, il trattamento combinato con lo STAT3-inhibitor S3I-201, poiché impedisce l’induzione del microRNA, determina un rescue della fluorescenza.
Tra i propositi futuri, c’è l’idea di utilizzare il Sensor 204 per separare popolazioni cellulari dotate di elevati e bassi livelli di miR-204 endogeno (High and Low miR-204 Populations) sfruttando la tecnologia del Cell Sorter, e di svolgere poi delle analisi funzionali che forniscano ulteriori informazioni sul ruolo biologico di questo microRNA, soprattutto nel contesto della farmaco-resistenza al vemurafenib
Privatización de la Educación en el Contexto de la Pandemia y Post-Pandemia: viejos y nuevos rostros que desafían la realización del Derecho Humano a la Educación
In recent years, the process of privatization of education has assumed many different forms in the Latin American and Caribbean countries. In the context from beginning of the 2020 COVID-19 pandemic, there was an intensification of some of the already known expressions and the entry of new dynamics, which add to the complex regional framework. This text explores some contemporary manifestations of the privatization of education during the health emergency in in the Latin America and the Caribbean region (LAC). Adopting a conceptual framework that addresses the phenomenon from a human rights perspective, the research analyzes: documents produced by multilateral in 2020; webpages of ministries of education in the region; interviews with researchers and representatives of civil society movements. The data point to a greater participation of technological companies in the educational area and the direct transfer of resources from the States to the private sector, which indicates the need to deepen knowledge about the phenomenon and its impacts on public systems of education.Son muchas las formas que asume el proceso de privatización de la educación en los países latinoamericanos y caribeños en los últimos años. En el contexto del inicio de la pandemia de la COVID-19, del 2020, se observaron la intensificación de algunas expresiones ya conocidas y la entrada de nuevas dinámicas, que se suman al complejo cuadro regional. Este texto busca hacer un primer acercamiento a las manifestaciones contemporáneas de la privatización de la educación en la emergencia sanitaria en la región de América Latina y el Caribe (ALC). Partiendo del marco conceptual que aborda el fenómeno desde una perspectiva de derechos humanos, la investigación analiza: documentos producidos por organismos multilaterales en 2020; páginas de ministerios de educación; y entrevistas con investigadoras/es y representantes de movimientos de la sociedad civil. Los datos apuntan para una mayor participación de las corporaciones tecnológicas en el campo educativo y la transferencia directa de recursos de los Estados al sector privado, lo que indica la necesidad de profundizar el conocimiento sobre el fenómeno y sus impactos en los sistemas públicos de educación
Sepsis complicated by brain abscess following ESWL of a caliceal kidney stone: a case report
A 47-year old, Caucasian man underwent extracorporeal shock wave lithotripsy (ESWL) of a 14mm calcium stone in the right renal pelvis, without urinary tract obstruction or sepsis. 24 hours after ESWL septic shock occurred and the patient was admitted to the Intensive Care Unit (ICU). Escherichia coli emerged from the blood and urine culture. The patient developed acute renal failure and it was necessary to start a continuous renal replacement therapy (CRRT). Infection was successfully treated, patient recovered renal function and an improvement of general condition occurred. The patient was then discharged but three day later the patient returned to the hospital to seek treatment for left facial hemiparesis and hypotonia of his left arm. The brain computed tomography showed a wide abscesso (55x75mm) in the frontal right parietal region. A neurosurgical intervention was then performed and the culture of the drained material resulted positive for Escherichia coli. The guidelines of European and American Associations of Urology do not suggest a prophylactic antibiotic therapy for pre-ESWL (except in the presence of risk factors). The serious complication that occurred in the described low risk patient raises the question of whether routine culture and/or antibiotic prophylaxis, is appropriate
Sepsis complicated by brain abscess following ESWL of a caliceal kidney stone: a case report
ABSTRACT A 47-year old, Caucasian man underwent extracorporeal shock wave lithotripsy (ESWL) of a 14mm calcium stone in the right renal pelvis, without urinary tract obstruction or sepsis. 24 hours after ESWL septic shock occurred and the patient was admitted to the Intensive Care Unit (ICU). Escherichia coli emerged from the blood and urine culture. The patient developed acute renal failure and it was necessary to start a continuous renal replacement therapy (CRRT). Infection was successfully treated, patient recovered renal function and an improvement of general condition occurred. The patient was then discharged but three day later the patient returned to the hospital to seek treatment for left facial hemiparesis and hypotonia of his left arm. The brain computed tomography showed a wide abscess (55×75mm) in the frontal right parietal region. A neurosurgical intervention was then performed and the culture of the drained material resulted positive for Escherichia coli. The guidelines of European and American Associations of Urology do not suggest a prophylactic antibiotic therapy for pre-ESWL (except in the presence of risk factors). The serious complication that occurred in the described low risk patient raises the question of whether routine culture and/or antibiotic prophylaxis, is appropriate
AIDS Vaccination Studies Using an Ex Vivo Feline Immunodeficiency Virus Model: Homologous Erythrocytes as a Delivery System for Preferential Immunization with Putative Protective Antigens
Feline immunodeficiency virus (FIV) is a useful model for testing of criteria for AIDS vaccine development. In the protocol we adopted, we used a primary isolate of FIV as a source of antigen and, for challenge, plasma from cats infected with the homologous virus never passaged in vitro. Cat erythrocytes (RBC) were coated with the surface components of freshly harvested and purified FIV by means of biotin-avidin-biotin bridges and used to immunize specific-pathogen-free cats (four doses at monthly intervals; total amount of FIV antigen administered per cat, approximately 14 μg). Immunized cats developed moderate levels of antibodies directed mainly to surface components of the virion and clearly evident lymphoproliferative responses. Four months after the last dose of immunogen, FIV-immunized cats and control cats immunized with bovine serum albumin-coated RBC were challenged. Judged from the results of the subsequent 12-month follow-up, FIV-immunized cats exhibited at least some degree of protection. However, following rechallenge, most of the FIV-immunized animals became virus positive in spite of a booster immunogen dose given 2 months before the second challenge
Early development of Betta splendens under stereomicroscopy and scanning electron microscopy
Betta splendens is a very important ornamental species. The current paper describes the embryonic and larval development of B. splendens under stereomicroscopy and scanning electron microscopy. Eggs and larvae from natural spawning were collected at different developmental stages at previously established intervals and analysed. The eggs of B. splendens are yellowish, clear, spherical, demersal, translucent and telolecithal with a large amount of yolk. Between 0-2 h post-initial collection (hpIC), the eggs were at the egg cell, first cleavage and morula stages. The blastula stage was identified at 2-3 hpIC and the early gastrula phase was observed at 3-4 hpIC with 20% epiboly, which was finalized after 13-18 hpIC. When the pre-larvae were ready to hatch, the appearance of somites and the free tail were observed, at 23-25 hpIC. At 29 hpIC, the majority of larvae had already hatched at an average temperature of 28.4 +/- 0.2 degrees C. The newly hatched larvae measured 2.47 +/- 0.044 mm total length. The mouth opened at 23 h post-hatching (hPH) and the yolk sac was totally absorbed at 73 hPH. After 156 hPH, the heart was pumping blood throughout the entire larval body. The caudal fin, operculum and eyes were well developed at 264 hPH. When metamorphosis was complete at 768 hPH, the larvae became juveniles. The current study presents the first results about early development of B. splendens and provides relevant information for its reproduction, rearing and biology