9 research outputs found

    Sustainability and Hospitality in Tourism Experiences

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    Concepts of sustainability have been prominent in international discourse and development policy for at least 35 years. According to the Brundtland Commission: \u201cSustainable development is development that meets the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs\u201d (1, p. 43). Sustainability in tourism is a continuous process of making a positive impact on the environment, economy, and society. It is a concept of visiting a place with great respect for the inhabitants of the area and their cultures, customs, and socio-economic systems. At the same time, "Tourism for All" is a concept that addresses a growing segment of travelers with a diverse range of needs and requirements. That is why becoming more inclusive is a more appropriate goal for the tourism industry than focusing just on "accessible tourism". Sustainability in tourism activities cannot be secured unless researchers and policy-makers pay attention to the different needs of tourists. In particular, such considerations include changes in access to resources when the tourist is a man or a woman, is a young or an old person, or has or does not have a disability. Social equality must logically be extended to old and new generations. Inclusion and equality are influenced not only by gender and age but also by other factors, including the local and cultural context, that affect incentives and the ability to adopt sustainable provision practices. This Special Issue intends to cover aspects related to the measurement of tourists\u2019 preferences (case studies, surveys, instruments, etc.) regarding the degree to which they accept (or prefer) experiences in tourism facilities or cultural programmes with sustainable characteristics. We aim to gather papers related to psycho-social and/or environmental sustainability with a particular focus on gender, age, and physical differences in tourists

    Extending the Current Theorization On Cyberbullying: Importance of Including Socio-Psychological Perspectives

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    Despite an abundance of research from multiple perspectives and disciplines, to date cyberbullying research has been fragmented and is often conducted atheoretically, using theories borrowed from general psychology and/or criminology, or considers only individual-level explanations such as demographics, personalities, and psychological conditions which may be insufficient to fully understand and explain the behaviour. Social psychological approaches that examine the everyday power relations in children\u2019s lives and the study of identity, relationships, and belonging systems may provide meaningful context and a more holistic perspective. The purpose of this paper is to demonstrate the positive impact of applying identity theories and a sociological perspective to the study of cyberbullying. This paper provides an overview of cyberbullying, followed by examples of how general psychological theories and theories borrowed from criminology and aggression have been applied to cyberbullying, including a cyberbullying-specific theory. Several key theories of identity that could be employed in the study of cyberbullying are then identified. Lastly, the utility of using a socio-psychological perspective using social identity theory and social network analysis to study of cyberbullying is explored. In order to manage cyber violence, we need to act on multiple levels, including individual, relational, organizational, and community levels

    Identit\ue0 di genere e percorsi di riflessivit\ue0 negli adolescenti: il ruolo della famiglia nel processo di socializzazione alla vita adulta

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    (1) Da alcuni anni le ricerche hanno messo in luce una profonda trasformazione nella socializzazione al genere degli adolescenti, anche se la direzione dei cambiamenti appare tutt'altro che scontata. Questo evidenzia la necessit\ue0 di ripensare i processi di costruzione dell'identit\ue0 come processi riflessivi morfogenetici, basati sull'attivazione di una capacit\ue0 di rielaborazione dei propri interessi personali (ultimate concerns), delle risorse identitarie personali (\u201cIo\u201d), familiari e sociali (\u201cNoi\u201d) all'interno dei condizionamenti strutturali preesistenti (Archer, 2003, 2007, 2010). (2) Gli adolescenti di oggi si trovano su questo fronte in una situazione molto pi\uf9 svantaggiata rispetto alle generazioni precedenti; in particolare alla luce delle mutate relazioni familiari e dei processi socializzativi rispetto alle differenze di genere. In tal senso lo studio delle relazioni socializzative diventa elemento indispensabile per capire i processi individuali di costruzione dell'identit\ue0. (3) In una societ\ue0 complessa si evidenzia una dimensione di rischio nella formazione di una identit\ue0 di genere, ai cui estremi troviamo da un lato il riemergere di stereotipi di vario genere nei rapporti uomo-donna, dall'altro le tendenze all'unisex, alla indifferenziazione tra maschio e femmina, con la perdita di una preziosa diversit\ue0 fino all'alternativa di \u201cscegliere il proprio sesso\u201d, ricorrendo anche alla modificazione anatomica del proprio corpo. Quale ruolo dunque per la famiglia nella costruzione riflessiva dell'identit\ue0 di genere in adolescenza? A partire da questa breve riflessione dovremo quindi prevedere strumenti di rilevazione che da un lato registrino il panorama delle risorse personali e familiari a disposizione dei soggetti, e dall'altro ci permettano di individuare anche le sfide che si presentano nel corso di questo processo riflessivo di costruzione della propria identit\ue0 di genere per gli adolescenti. A partire dalla riflessione teorica, la nostra unit\ue0 dell'Universit\ue0 di Macerata ha sviluppato il seguente progetto di ricerca. Dal punto di vista operativo, tre sono i nodi fondamentali: 1) Il processo di costruzione dell'identit\ue0 di genere come processo riflessivo nell'adolescenza; 2) Il ruolo delle relazioni familiari nella costruzione di tale identit\ue0 come potenziale risorsa, ma anche come sfida, nel percorso di socializzazione; 3) Il rapporto tra le differenze di genere e le diverse generazioni a confronto, come possibile attivatore di nuovi processi riflessivi e innovativi o come potenziale riproposizione di stereotipi e modelli culturali precostituiti. Nella prima fase, la parte comune alle diverse unit\ue0 operative ci permetter\ue0 di individuare a livello nazionale le dimensioni caratterizzanti l'adolescenza e il rapporto con le figure genitoriali relativamente al tema delle differenze di genere. La possibilit\ue0 di osservare come maschi e femmine identificano risorse e sfide in questo processo far\ue0 da sfondo alla parte di ricerca pi\uf9 specifica dell'unit\ue0 di ricerca, in cui si approfondir\ue0 lo studio sui processi individuali e riflessivi con cui i diversi soggetti mettono in atto comportamenti e scelte per il futuro. La seconda fase, in collaborazione con tutte le altre unit\ue0 di ricerca servir\ue0 alla costruzione di uno strumento di rilevazione comune alla rete di ricerca, che verr\ue0 somministrato da tutte le unit\ue0 operative. Parallelamente, la nostra unit\ue0 di ricerca di Macerata svolger\ue0 lungo tutto il corso dell'anno un approfondimento a livello locale che avr\ue0 come oggetto i processi riflessivi di costruzione dell'identit\ue0 di genere negli adolescenti. Sulla base dei risultati emersi dall'analisi quantitativa, verranno individuate aree di particolare criticit\ue0 e interesse che saranno approfondite mediante metodi di ricerca qualitativi. In particolare si utilizzer\ue0 la tecnica del focus group: nello specifico saranno svolti 12 focus group con adolescenti e 6 focus group con genitori di ragazzi adolescenti al fine di approfondire come gli adulti costruiscano un atteggiamento valoriale di genere e come lo rappresentino nel sociale divenendo a loro volta modelli o \u201cpromotori\u201d per la costruzione dell'identit\ue0 di genere. La nostra unit\ue0, ritenendo fondamentale comprendere le nuove forme di socializzazione \u201cvirtuale\u201d in Internet, favorir\ue0 il confronto e il dialogo, in via sperimentale, anche tramite l'apertura di un \u201cgruppo di lavoro\u201d su un social network individuato insieme agli stessi adolescenti coinvolti nell'indagine (es. Facebook) aperto agli adolescenti che parteciperanno ai focus group. L'ultima fase della ricerca prevede l'analisi e rielaborazione dei materiali forniti dai focus group, attraverso tecniche di analisi qualitativa e programmi di analisi specifici per i dati testuali e la stesura del rapporto di ricerca, all'elaborazione di una pubblicazione comune e di altre pubblicazioni delle unit\ue0 locali e all'organizzazione di seminari e convegni per la disseminazione dei risultati

    I giovani e la transizione alla vita di coppia: modelli familiari, differenze di genere e percorsi di riflessivit\ue0

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    Da alcuni anni le ricerche hanno messo in luce una profonda trasformazione nella formazione della coppia. Il nostro progetto si focalizza sulla transizione alla partnership, intesa come \u201cprima\u201d transizione familiare e quindi collocata nel periodo della vita in cui i giovani diventano adulti ed entrano (o rimangono) in tipologie di coabitazione oggi molto differenziate, tra le quali il matrimonio non costituisce pi\uf9 la forma principale e, in alcuni Paesi, anche la forma prevalente, a vantaggio di modalit\ue0 di coabitazione non istituzionalizzate. La transizione riguarda tutto il gruppo familiare, perch\ue9 \ue8 un processo in cui genitori e figli si trovano a rinegoziare le loro relazioni sulla base delle esigenze di questi ultimi e delle aspettative dei primi; in altre parole, i genitori forniscono ai ragazzi dei modelli culturali rispetto ai quali identificarsi o distanziarsi attraverso un percorso di riflessivit\ue0. Quale ruolo hanno dunque la famiglia e i modelli culturali in essa presenti nella transizione alla vita di coppia nella costruzione riflessiva dei percorsi di giovani uomini e giovani donne? Dal punto di vista operativo l\u2019unit\ue0 di Macerata ha individuato tre obiettivi fondamentali: \u2022 comprendere come si configura oggi il processo di costruzione alla transizione alla vita di coppia come processo riflessivo nella giovinezza; \u2022 capire il ruolo delle relazioni familiari nella transizione alla vita di coppia dei giovani come potenziale risorsa; analizzare il rapporto tra le differenze di genere e le diverse generazioni a confronto, come possibile attivatore di nuovi processi riflessivi e innovativi nella transizione alla vita di coppia o come potenziale riproposizione di stereotipi e modelli culturali precostituiti; \u2022 cogliere l\u2019intreccio con fattori strutturali e culturali \ue8 importante perch\ue9 in quest\u2019intreccio nascono i principali ostacoli o facilitazioni alla transizione alla genitorialit\ue0, con la quale si compie in modo definitivo il passaggio di consegne tra una generazione e l\u2019altra. Per raggiungere tali obiettivi occorre prevedere strumenti di rilevazione che da un lato registrino il panorama delle risorse personali e familiari a disposizione dei soggetti, e dall\u2019altro ci permettano di individuare anche le sfide che si presentano nel corso di questo processo riflessivo di costruzione della propria identit\ue0 sessuale e di genere per i giovani. La prospettiva ecologica assunta analizza come i giovani, per affrontare la transizione alla vita di coppia apprendono e rielaborano riflessivamente stimoli personali, confrontandosi con una cultura comune, con ruoli e aspettative relative all\u2019identit\ue0 maschile e al femminile, con la famiglia. La prima fase consister\ue0 in una revisione critica della letteratura nazionale e internazionale. La seconda fase, in collaborazione con tutte le altre unit\ue0 di ricerca, servir\ue0 alla costruzione di uno strumento di rilevazione comune alla rete di ricerca, che verr\ue0 somministrato da tutte le unit\ue0 operative. In particolare, l\u2019unit\ue0 di Macerata contribuir\ue0 nello specifico all\u2019individuazione di quelle variabili legate transizione alla vita di coppia, in un\u2019ottica di genere e tenendo conto della struttura familiare di provenienza dei giovani Sulla base dei primi risultati emersi dall\u2019analisi quantitativa, verranno individuate aree di particolare criticit\ue0 e interesse approfondite mediante metodi di ricerca qualitativi. Ad un primo livello l\u2019unit\ue0 di ricerca condurr\ue0 delle interviste biografiche con giovani (25-34 anni) per comprendere in dettaglio alcuni degli aspetti pi\uf9 rilevanti relativamente alla transizione alla vita di coppia e analizzare i processi di costruzione dell\u2019esperienza personale e di chiarire eventi e scelte nelle traiettorie di vita. Ad un secondo livello, per stimolare la riflessivit\ue0 sociale, si utilizzer\ue0 la tecnica del focus group che permette sia di raccogliere il punto di vista dei partecipanti sia di esaminare la co-costruzione di significati condivisi all\u2019interno di un gruppo

    Acting to Break the Children's Disadvantages in Education

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    Extensive research has shown that inequality affects children from an early age, with lasting personal and societal consequences, and that childhood education and learning is effective in tackling it, with significant long term returns on investment. Educational poverty can be described as \u201ca process of limitation of children\u2019s right to education and deprivation of their opportunities to learn and develop the skills they will need to succeed in a rapidly changing society. Educational poverty also affects the emotional growth and the establishment of relationships with others, jeopardising the possibilities for children to discover themselves and the world\u201d (Save the Children). The concept was introduced in the 1990s by Cecchi (1998) and Allmendinger (1999) with reference to the precarious social situations in which educationally deprived individuals face greater difficulties participating in different economic, social and cultural activities (Botezat, 2016). For a greater part, educational poverty is linked to inclusion. Inclusiveness is characterised as a quality of the educational environment that creates the conditions for each difference, cultural, gender, and need to be accepted and valued. The challenge is to promote equality and combat stereotypes and prejudices. This goal will be achieved by means of a continuous dialogue with families, starting from the educational institutions as a place of action and mediation and focusing on minors, who will be involved in experimental workshops, using innovative and diversified languages (e.g., gamification). The quality of school inclusion improves with the conscious commitment of everyone involved: schools, teachers, students, families, organised civil society, universities as well as through the creation of tools and models that can be replicated in other European countries aimed at developing basic methodologies of educational differentiation for inclusive purposes. In today's school environment, difficulties in reading comprehension affect a much more significant percentage of children than those with a specific text comprehension disorder. There are several reasons for this situation. Certainly, family contexts that give little importance to reading in the educational process of their children and the affirmation of new technologies that have led to greater use of simultaneous intelligence than sequential intelligence can be essential factors in determining this situation. A common denominator in pupils with difficulties in text analysis, highlighted in the results of standardised tests and interviews with teachers, is poor language skills. Poverty in vocabulary and syntax, difficulty in producing simple lexical inferences, inadequate verbal exposition skills are elements that in recent years have become increasingly evident from the third year of primary school. Naturally, these shortcomings become more important as the school progresses. In secondary school, pupils confirm their linguistic deficiencies and show difficulties in the processing of read text. There are difficulties in identifying implicit information, in the ability to create a hierarchy in the fundamental elements of the text. In conclusion, the process of meaningful learning is not activated, but exclusively mnemonic. Difficulties in understanding the text influence the children's school choices on an emotional-relational level, and they are then oriented towards professional studies or even abandoning school. The general objective of the project is to promote a school model as a central and inclusive community actor in supporting the growth of minors and their families in solid synergy with the third sector. This would encourage active participation and consider difficult situations by all subjects, ensuring that the personal or social circumstances of minors are not an obstacle to the achievement of full realisation of their talents, aptitudes, and completion of the educational cycle (prevention of school drop-out)

    The impact of motherhood on women\u2019s retirement in Italy and Spain: family factors, job career and life paths

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    The risk of poverty in later life is forecasted to rise for women, thus becoming one of the most problematic conditions worldwide by 2020. Much of the discussion surrounding women\u2019s pensions has been restricted to their work histories. This focus, however, reflects a male perspective on pensions, as the amount of retirement income for men largely depends on their own work histories. For women, however, family factors play a large role together with welfare state models (based on the male breadwinner in Southern Europe). The key research question is: \u201cHow is women\u2019s retirement affected by family and job-related factors in Southern European welfare systems, such as those of Italy and Spain?\u201d These two countries are considered examples of the Mediterranean, familistic model. This paper is about a study based on the Survey of Health and Retirement in Europe (SHARE) for Italy and Spain (Wave 1). An analysis of data from this survey has highlighted the impact of diverse experiences of motherhood, as well as marriage and career, on women\u2019s economic wellbeing during their retirement years. SHARELIFE contains standard questions concerning an \u201corderly career\u201d so that motherhood can be analysed independently from female presence in the workforce. Using 2004 SHARE data (release 1) on Italian and Spanish women aged 50 or over, this study explores socio-demographic and job-related indicators associated with pension income and composition, as well as the patterns and structures within them. The samples thus obtained will provide cases for further research on the financial and social situation of older men and women, including those who live alone

    I giovani e la transizione alla vita adulta: strategie riflessive e differenze di genere

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    Il progetto intende esplorare alcuni aspetti specifici della transizione all'et\ue0 adulta in un contesto di crisi economica e sociale. Ad oggi le ricerche sui giovani hanno fornito un quadro preciso della peculiarit\ue0 delle transizioni alla vita adulta e delle principali problematicit\ue0: il fenomeno dei giovani-adulti in famiglia, la procrastinazione delle scelte di coppia e riproduttive, il difficile e precario inserimento nel mondo del lavoro. Alcuni aspetti restano per\uf2 da indagare: da un lato l'analisi delle strategie riflessive e delle potenzialit\ue0 di scelta attuate dai giovani, e le loro capacit\ue0 di confrontarsi con un contesto socio-economico caratterizzato da nuove sfide, personali e sociali; dall'altro la tematizzazione della differenza di genere come una caratteristica peculiare che condiziona e orienta i percorsi biografici e le scelte compiute. Se le transizioni che i/le giovani affrontano nel passaggio all'et\ue0 adulta si caratterizzano da sempre come un tema classico della sociologia (e della psicologia), oggi la differenziazione sociale e la temporalit\ue0 accelerata, oltre alle mutate e mutevoli condizioni socio-strutturali, rendono queste transizioni un imperativo che chiede la mobilitazione di risorse aggiuntive e soprattutto di una riflessivit\ue0 e di una responsabilit\ue0 personale pi\uf9 ampie. Il nostro progetto mira ad indagare se e come queste risorse aggiuntive sono rese disponibili e attivate e in che misura sono utilizzate nelle transizioni. Il progetto di ricerca ha i seguenti punti chiave: (1) i/le giovani/ e le loro caratteristiche socio-demografiche, i condizionamenti sociali e le tappe di transizione compiute e incompiute; (2) la loro capacit\ue0 progettuale riferita alla loro vita e a loro stessi; (3) la riflessivit\ue0, nel senso non solo di sapersi rappresentare un futuro, ma anche di essere in grado di compiere scelte decisive nel quadro complesso della situazione e delle sue sfide, partecipando a produrre cambiamento sociale. L'indagine sar\ue0 realizzata incrociando due dimensioni: (i) da un lato le transizioni alla vita adulta (la scelta universitaria, l'ingresso nel mondo del lavoro, nella vita di coppia e familiare) che costituiscono uno spazio di espressione della riflessivit\ue0 ' e dell\u2019 identit\ue0 personale e sociale; (ii) dall'altro la dimensione di genere nella sua qualit\ue0 di variabile indipendente cruciale in quella elaborazione identitaria che si svolge riflessivamente e continuamente come risposta a sfide situazionali e culturali. Dal punto di vista metodologico, l'indagine sar\ue0 svolta tramite tecniche di indagine quantitative e qualitative: un questionario somministrato con il metodo CAWI (Computer assisted web interviewing) ad un campione statisticamente rappresentativo della popolazione giovanile italiana (19-34); interviste e focus group, che saranno impiegate per cogliere l'elaborazione di una riflessivit\ue0 individuale e sociale, e per studiare rappresentazioni e capacit\ue0 progettuali dei/delle giovani /ledi fronte alle diverse transizioni
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