Set-Theoretic Types for Polymorphic Variants

Polymorphic variants are a useful feature of the OCaml language whose current definition and implementation rely on kinding constraints to simulate a subtyping relation via unification. This yields an awkward formalization and results in a type system whose behaviour is in some cases unintuitive and/or unduly restrictive. In this work, we present an alternative formalization of poly-morphic variants, based on set-theoretic types and subtyping, that yields a cleaner and more streamlined system. Our formalization is more expressive than the current one (it types more programs while preserving type safety), it can internalize some meta-theoretic properties, and it removes some pathological cases of the current implementation resulting in a more intuitive and, thus, predictable type system. More generally, this work shows how to add full-fledged union types to functional languages of the ML family that usually rely on the Hindley-Milner type system. As an aside, our system also improves the theory of semantic subtyping, notably by proving completeness for the type reconstruction algorithm.Comment: ACM SIGPLAN International Conference on Functional Programming, Sep 2016, Nara, Japan. ICFP 16, 21st ACM SIGPLAN International Conference on Functional Programming, 201

Ipotesi progettuale per il recupero ambientale di una ex discarica sita in c. da Palma, agro di Licata

Il recupero ambientale delle discariche dismesse rappresenta un problema ambientale per la notevole complessità degli aspetti e per le rilevanti competenze richieste. E’ necessario, pertanto, negli interventi di rinaturalizzazione predisporre piani di risanamento mirati e sviluppati sulla base di accurate indagini. Per rinaturalizzazione o rinaturazione si intende quella serie di operazioni di recupero ambientale che, con interventi di bio-ingeneria e con la mitigazione degli impatti, favoriscono il reinstaurarsi di relazioni ecologiche in un’area fortemente degradata come quella in studio. Si tratta di ricreare un ambiente “ospitale” per la flora e per la fauna autoctona, favorendo l’integrazione dell’area con l’ambiente circostante. Le problematiche per il raggiungimento di tali obiettivi riguardano, principalmente, due fattori: lo stato fisico-chimico del substrato utile, la cui profondità è molto ridotta, e la presenza di flussi gassosi incontrollati. (Del Val et al, 1999; Tribis, 2000). Questi suoli inospitali consentono solamente lo sviluppo di una vegetazione ruderale e solo in rari casi possono favorirne l’evoluzione. Fino ad oggi i tentativi di rinaturalizzazione con specie legnose, hanno spesso previsto in genere l’aggiunta di suolo fertile in buca e/o di fertilizzazione chimica ed altre cure colturali con risultati variabili soprattutto in termini di sopravvivenza (Adversi e Monti, 1996; La Marca et al., 1998). Nel presente lavoro viene riportata una proposta progettuale per il recupero e la valorizzazione di una ex discarica inserita in un contesto ad alto valore ecologico al fine di innescare processi evolutivi

A survey of wild plant species for food use in Sicily (Italy) - results of a 3-year study in four Regional Parks

Background: This paper illustrates the results of a study carried out in four Regional Parks of Sicily (Italy), concerning traditional knowledge on food use of wild plant species. The main aims of the paper were: (i) to verify which wild plant species are used for food purpose in the local culture based on information provided by elderly inhabitants (ii) to verify the presence of wild plant species which have not been cited for food use in previous studies in the Mediterranean area (iii) to determine how many of the most frequently cited wild plant species are cultivated by the local population in the four Sicilian Parks. Methods: Semi-structured interviews were carried out in the local communities of the four Regional Parks between 2007 and 2010. A total of 802 people over the age of 60 were interviewed. Cultural Importance Index was used to evaluate the level of importance given to any wild plant species as a food in the local culture. The level of appreciation of the wild plant species and the possible effects of wild plants on human health were also investigated. Results: Local communities currently use a total number of 119 wild species for food purposes. Asteraceae and Brassicaceae were the most represented botanical families. In each of the four Sicilian Parks, Cichorium intybus L. and Foeniculum vulgare Mill. obtained the highest Cultural Importance Index values. Sixty-four species were indicated as also having medicinal properties. Leaves and other aerial plant parts were the parts most-used for the preparation of traditional recipes. Conclusions: The research shows that the level of traditional knowledge on the food uses of wild plant species in the study area is poor. The food uses of plants which are most likely to survive over time are those at the interface of food and medicine. Further agronomic studies are needed for a number of species with a view to introducing them as a crop into non-intensive agricultural systems

La dinamica evolutiva del comparto floristico del territorio di Palma di Montechiaro (AG) dalla prima metà dell’ottocento ad oggi

Lo scopo di questo lavoro è quello di presentare le dinamiche evolutive del comparto floristico del territorio di Palma di Montechiaro. Sono state analizzate tre diverse epoche, dalla prima metà dell’800 a oggi. Lo studio è partito dall’analisi dei dati presenti in un vecchio manoscritto risalente alla prima metà dell’ottocento. Le notizie ottenute dal corposo elenco di specie vegetali, riportato in questo manoscritto, sono state utilizzate per effettuare una analisi comparativa con i risultati delle ricerche condotte sullo stesso territorio nel 1966 dal Prof. M. Sortino e con i i rilievi effettuati nel biennio 2004-2005. L’attenzione è stata posta sulle variazioni della qualità e consistenza delle risorse tipiche del comparto floristico facendo uso del valore ecologico, del coefficiente generico, del valore corologico e dello spettro biologico. Dagli andamenti di questi indicatori e indici floristici è stato possibile evidenziare come nel corso dei due secoli analizzati la biodiversità del territorio di Palma di Montechiaro abbia subito delle notevoli variazioni. Tali variazioni sono stati imputati agli accadimenti storici e socio-economici che si sono succeduti a partire dalla prima metà dell’800. Particolarmente importanza hanno avuto l’azione devastatrice dell’uomo sulla flora naturale e l’abusivismo edilizio sulle fasce costiere che hanno portato, intorno agli anni sessanta, ad una drastica diminuzione di tutti e quattro gli indici investigati. L’inversione di tendenza registrata invece negli ultimi anni è imputabile al crescente interesse popolare verso la tutela e il rispetto delle risorse ambientali che hanno portato ad un notevole miglioramento della biodiversità del territorio preso in esame

Bio-agronomic behaviour and an initial study of the energy properties of Carthamus tinctorius L. and Brassica carinata A. Braun crop residues

In recent years, the agro-energy sector has become of considerable importance, both as a vehicle towards realising the objectives established by the Kyoto protocol and as a means of meeting the ever increasing demand for energy. Biofuels represent one of the most promising forms of renewable energy due to their wide range of applications, although limited by the fact that they do not compete on a cost level with fossil fuels. This study takes a look at the bio-agronomic response and the physical and energetic properties of crop residues of a selection of Carthamus tinctorius L. and Brassica carinata A. Braun accessions in order to evaluate integrating oilseed production with lignocellulosic residues, which remain in the field after harvesting, for energy production purposes and, as a consequence, render crop production more competitive on the renewable energies market. Results of the study show a good level of adaptability of the two species to the experimental area with satisfactory yields, and crop residues with moderate potential for use in energy production

Caratterizzazione bio-agronomica ed energetica di alcune specie presenti nella flora spontanea siciliana

La biomassa ligno-cellulosica, proveniente da numerosi arbusti della macchia mediterranea, grazie alla loro diffusa disponibilità sul territorio, rappresenta sicuramente una fonte rinnovabile di energia facilmente reperibile. Il crescente interesse verso tali fonti ha sollecitato la ricerca ad approfondire le conoscenze su quelle specie che, da un lato possano fornire una notevole quantità di biomassa, dotata di un elevato rendimento energetico, e che, dall’altro, richiedono bassi input energetici (concimazioni, lavorazioni, apporti irrigui, ecc.) per la loro coltivazione. In quest’ottica, è stato svolto uno studio per individuare specie arbustive della macchia mediterranea, contribuendo con criteri d’indagine scientifica alla scelta delle specie più opportune da coltivare e da destinare alla conversione energetica. Nel presente lavoro, è stata effettuata la caratterizzazione bio-agronomica, fisica ed energetica di alcune specie quali Pistacia lentiscus L., Rosmarinus officinalis L., Myrtus communis L., Spartium junceum L., e Rhamnus alaternus L. La sperimentazione ha avuto luogo presso il Podere didattico sperimentale “Orleans” dell’Università degli Studi di Palermo. I risultati della ricerca appaiono soddisfacenti sia per le capacità produttive delle piante in termini di biomassa che per le caratteristiche funzionali ai fini della loro valorizzazione nell’uso energetico

Bio-Agronomic Evaluation of Brassica Carina A. Braun in a Semi-Arid Area of Sicily

The need to reduce fossil fuel consumption for environmental and economic reasons is placing the farming sector in a whole new light with a new set of tasks to face. Concerns arising from climate change and decisions resulting from the Kyòto Protocol have helped reinforce the idea that multifunctional farms can make a real contribution to achieving the targets set for 2012. As a producer of dedicated energy crops – crops used to supply biomass for energy – the farm becomes a supplier of raw materials for fuel production or of energy directly. For economic, social and environmental reasons, agro-energy may be the way forward to encourage multi-functionalism in farming and, therefore, increase opportunities for farmers. To make this possible, research must address the economic sustainability of the system to ensure feasibility. The issue of energy sustainability proposed in this study was addressed by evaluating the introduction of Brassica carinata A. Braun into crop farming systems in Sicily and making use of the lignocellulosic crop residue biomass in addition to the seeds (for which it is traditionally cultivated). Trials from 2007-09 showed a group of Ethiopian mustard accessions with both good performance and energy production level

Bioagronomic and energy potential of Carthamus tinctorius L. in the Mediterranean area

In recent years, interest in dedicated energy crops, in particular oilseed crops, in the Mediterranean area has risen. This is due both to an increase in energy demand in various sectors and the need to meet the objectives set by the European Union. The agro-energy sector may become an important economic opportunity for farms, especially when considering the use of the whole plant – the oil-rich seeds and the lignocellulosic crop residues. However, in economic terms, further study is needed in the management, quantification and subsequent use of crop residues. This research looks at the productive and energy potential of the seed and crop residues of safflower with the aim of introducing this oilseed into crop systems in Sicily. Research showed a good level of adaptability of the species to the test environment with satisfactory yields and crop residues showed a modest level of aptitude for energy purposes