103 research outputs found

    Application of Proteomics and Peptidomics to COPD

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    Chronic obstructive pulmonary disease (COPD) is a complex disorder involving both airways and lung parenchyma, usually associated with progressive and poorly reversible airflow limitation. In order to better characterize the phenotypic heterogeneity and the prognosis of patients with COPD, there is currently an urgent need for discovery and validation of reliable disease biomarkers. Within this context, proteomic and peptidomic techniques are emerging as very valuable tools that can be applied to both systemic and pulmonary samples, including peripheral blood, induced sputum, exhaled breath condensate, bronchoalveolar lavage fluid, and lung tissues. Identification of COPD biomarkers by means of proteomic and peptidomic approaches can thus also lead to discovery of new molecular targets potentially useful to improve and personalize the therapeutic management of this widespread respiratory disease

    Update on optimal use of omalizumab in management of asthma

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    Omalizumab is a humanized monoclonal anti-IgE antibody recently approved for the treatment of severe allergic asthma. This drug inhibits allergic responses by binding to serum IgE, thus preventing interaction with cellular IgE receptors. Omalizumab is also capable of downregulating the expression of high affinity IgE receptors on inflammatory cells, as well as the numbers of eosinophils in both blood and induced sputum. The clinical effects of omalizumab include improvements in respiratory symptoms and quality of life, paralleled by a reduction of asthma exacerbations, emergency room visits, and use of systemic corticosteroids and rescue bronchodilators. Omalizumab is relatively well-tolerated, and only rarely induces anaphylactic reactions. Therefore, this drug represents a valid option as add-on therapy for patients with severe persistent allergic asthma inadequately controlled by high doses of standard inhaled treatments

    Interactions among Low Dose of Methotrexate and Drugs Used in the Treatment of Rheumatoid Arthritis

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    Methotrexate (MTX) is a nonbiological disease-modifying antirheumatic drug that has shown both a good control of clinical disease and a good safety. Usually drug-drug interactions (DDIs) represent the most limiting factor during the clinical management of any disease, in particular when several drugs are coadministered to treat the same disease. In this paper, we report the interactions among MTX and the other drugs commonly used in the management of rheumatoid arthritis. Using Medline, PubMed, Embase, Cochrane libraries, and Reference lists, we searched for the articles published until June 30, 2012, and we reported the most common DDIs between MTX and antirheumatic drugs. In particular, clinically relevant DDIs have been described during the treatment with MTX and NSAIDs, for example, diclofenac, indomethacin, or COX-2 inhibitors, and between MTX and prednisone or immunosuppressant drugs (e.g., leflunomide and cyclosporine). Finally, an increase in the risk of infections has been recorded during the combination treatment with MTX plus antitumor necrosis factor-α agents. In conclusion, during the treatment with MTX, DDIs play an important role in both the development of ADRs and therapeutic failure

    La prospettiva dello Sviluppo Umano e delle capacitazioni: le dimensioni pedagogiche di un incontro tra sostenibilità e capabilities

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    Il presente contributo è frutto di un lavoro collettaneo realizzato nell’ambito del laboratorio “La prospettiva dello Sviluppo Umano e delle capacitazioni” all’interno della SIREF Summer School 2020. Attraverso tre passaggi “chiave” quali le prospettive pedagogiche di un incontro tra sostenibilità e capabili-ties, il discorso sulla sostenibilità come “paradigma pedagogico” e il discorso sull’educazione come “cura”, fornisce una possibile lettura circa le nuove fragilità, dovute anche all’emergenza pandemica, e una prospettiva futura, ma auspicabile anche nel presente, in cui si assuma la cultura della sosteni-bilità anche e soprattutto come cultura di un primato educativo che ridisegni il senso e il carattere dell’idea di comunità con un’impronta etica, democratica e di emancipazione

    Diversabili e Lavoro. Il Pedagogista, specializzato nella tessitura di reti tra Università e Territorio

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    La diversità di genere, di provenienza, di abilità, di salute è riconosciuta come un valore sia dalla società sia dalla normativa nazionale ed europea, sebbene ad un livello formale. Nel mondo del lavoro, infatti, anche le imprese attente a questi temi lo fanno per ottenere un ritorno di immagine nel contesto di strategie di marketing nonché per ottenere gli sgravi fiscali garantiti dalla legge. È necessario interrogarsi in profondità sul lavoro in quanto dispositivo di qualificazione dell’umano, nell’ambito di una crisi occupazionale accentuata dalla recessione causata da inquietanti pandemie e guerre. Il tessuto sociale economicamente ed eticamente impoverito ha accentuato le disuguaglianze penalizzando ancor di più le persone con disabilità e vulnerabilità, riducendo le loro opportunità di accesso al lavoro. La globalizzazione delle tecnologie cognitive sta rimodellando processi e stili di apprendimento in ogni ambito di esperienza, e così facendo genera rischi e opportunità rispetto ai quali rivolgere l’attenzione pedagogica e didattica. Tra i rischi vi è quello di assistere alla fine dell’era della competenza, dove la disinformazione si accompagna all’appannamento delle capacità di dialogo, di riflessione, di metacognizione. Tra le inedite inedite opportunità di emancipazione individuale e sociale vi è la possibilità, offerta dalle reti telematiche, di creare inedite sinergie tra soggetti, enti, istituzioni ma anche tra informazioni, saperi e culture, in particolare nel contesto di un organico raccordo tra Università e Mondo del lavoro mediato dalla figura del Pedagogista. Il presente contributo, a partire da una riflessione specifica su una didattica delle differenze che incentivi nel pedagogista mirate competenze di gestione della diversità e disabilità. Ciò in modo da favorire l’emersione di azioni che permettano alla persona con disabilità di autodeterminarsi e ai docenti universitari e datori di lavoro di acquisire/sviluppare abiti mentali inclusivi

    Prefazione

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    La prefazione al presente volume introduce i principali temi trattati: le metodologie didattiche e i software specifici di cui oggi disponiamo per realizzare prodotti multimediali che utilizzano la lingua scritta, a partire dall'opera pionieristica di CĂ©lestin Freinet, che aveva intuito le potenzialitĂ  delle tecnologie per motivare e incrementare le attivitĂ  di scrittura dei ragazzi a scuola. Legati da un filo rosso ai laboratori tipografici, gli attuali ambienti di scrittura digitale offrono innumerevoli opportunitĂ  formative sperimentabili in classe. Per quanto riguarda i software, si offre una esposizione del progetto cl@ssi 2.0

    La formazione dell'insegnante inclusivo

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    Interfacce pedagogiche e didattiche. Manuale per l'insegnante

    Culture del corpo tra Oriente e Occidente. Itinerari formativi

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    Il corpo, al contempo materia pesante e trama simbolica, pone in primo piano i processi con cui ciascuna cultura realizza l’“incarnazione” delle soggettivitĂ , all’incrocio tra componenti biologiche e scritture plurali prodotte nell’ambito della pratiche politiche, educative, economiche, scientifiche, tecnologiche e religiose. Ogni biografia individuale porta con sĂ© le tracce di tali processi e racconta la storia unica e originale in cui si snoda l’interpretazione che la singola persona dĂ  delle istanze formative in cui si esprime la vita di una comunitĂ . Cosa accade quando, lungo le strade delle nostre cittĂ  multietniche, nei luoghi di lavoro, di studio, del tempo libero, finanche negli spazi intimi della vita di coppia e familiare, si incrociano “culture del corpo” diverse? In che modo specifiche concezioni implicite del corpo e del desiderio, del sesso e dell’affettivitĂ , dei rapporti fra i generi incidono sui vissuti relazionali di donne e uomini provenienti da molteplici matrici culturali? Il testo, frutto di un lavoro di ricerca-formazione condotto con donne islamiche immigrate, approfondisce presupposti teorici e prospettive operative di una progettualitĂ  formativa volta a promuovere occasioni di dialogo interculturale attorno alla questione cruciale del riconoscimento e della valorizzazione delle differenze di genere
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