9 research outputs found

    Economia e istituzioni a Como sotto gli Asburgo: il ruolo di Giambattista Giovio.

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    Lo studio ricostruisce la carriera politica di uno dei protagonisti del patriziato comasco in etĂ  asburgica, Giambattista Giovio. Per analizzare compiutamente il cursus honorum del conte, sono state analizzate le dinamiche di governo locale investigando il funzionamento della maggiore magistratura cittadina, il Consiglio generale (o decurionale), le caratteristiche e le prerogative della Ă©lite dirigente e il suo rapporto con il potere centrale. Ne sono emerse le caratteristiche genetiche del patriziato comasco, saldamente ancorato al mondo commerciale con un legame che non si era mai interrotto nel corso dei secoli (pur mutando nelle forme), che lo fecero portatore di interessi economici non antagonisti con quelli del ceto mercantile. E il dinamismo economico concorre a spiegare l’insolito quadro del centralismo asburgico costellato, per Como, da quelle che ho chiamato eccezioni che lasciarono aperti alcuni spazi nell’amministrazione civica che il Consiglio generale riuscĂŹ, con la sola eccezione dei quattro anni di «terremoto giuseppino» a mantenere. Giovio impersona, alla luce della documentazione qui riunita, il miglior rappresentante dell’uomo colto, poligrafo instancabile e dedito al bene pubblico dell’Antico Regime, prodigo verso tutti ma fiero del suo rango, ben consapevole dei suoi privilegi e delle sue responsabilitĂ  e capace, non ultimo, di ampliare considerevolmente il proprio patrimonio. Queste capacitĂ  che lo renderanno il protagonista dei difficili anni Novanta, gli saranno riconosciute dai funzionari dei regimi che negli anni si susseguono. Apprezzato da tutti gli imperatori Asburgo, fu riabilitato non a caso nella stagione dell’impero napoleonico, quando cioĂš il regime si istituzionalizzĂČ lo Stato riassume l’aspetto tradizionale

    Economia e istituzioni a Como sotto gli Asburgo: il ruolo di Giambattista Giovio.

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    Lo studio ricostruisce la carriera politica di uno dei protagonisti del patriziato comasco in et\ue0 asburgica, Giambattista Giovio. Per analizzare compiutamente il cursus honorum del conte, sono state analizzate le dinamiche di governo locale investigando il funzionamento della maggiore magistratura cittadina, il Consiglio generale (o decurionale), le caratteristiche e le prerogative della \ue9lite dirigente e il suo rapporto con il potere centrale. Ne sono emerse le caratteristiche genetiche del patriziato comasco, saldamente ancorato al mondo commerciale con un legame che non si era mai interrotto nel corso dei secoli (pur mutando nelle forme), che lo fecero portatore di interessi economici non antagonisti con quelli del ceto mercantile. E il dinamismo economico concorre a spiegare l\u2019insolito quadro del centralismo asburgico costellato, per Como, da quelle che ho chiamato eccezioni che lasciarono aperti alcuni spazi nell\u2019amministrazione civica che il Consiglio generale riusc\uec, con la sola eccezione dei quattro anni di \uabterremoto giuseppino\ubb a mantenere. Giovio impersona, alla luce della documentazione qui riunita, il miglior rappresentante dell\u2019uomo colto, poligrafo instancabile e dedito al bene pubblico dell\u2019Antico Regime, prodigo verso tutti ma fiero del suo rango, ben consapevole dei suoi privilegi e delle sue responsabilit\ue0 e capace, non ultimo, di ampliare considerevolmente il proprio patrimonio. Queste capacit\ue0 che lo renderanno il protagonista dei difficili anni Novanta, gli saranno riconosciute dai funzionari dei regimi che negli anni si susseguono. Apprezzato da tutti gli imperatori Asburgo, fu riabilitato non a caso nella stagione dell\u2019impero napoleonico, quando cio\ue8 il regime si istituzionalizz\uf2 lo Stato riassume l\u2019aspetto tradizionale

    Economia e istituzioni a Como sotto gli Asburgo: il ruolo di Giambattista Giovio.

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    Lo studio ricostruisce la carriera politica di uno dei protagonisti del patriziato comasco in etĂ  asburgica, Giambattista Giovio. Per analizzare compiutamente il cursus honorum del conte, sono state analizzate le dinamiche di governo locale investigando il funzionamento della maggiore magistratura cittadina, il Consiglio generale (o decurionale), le caratteristiche e le prerogative della Ă©lite dirigente e il suo rapporto con il potere centrale. Ne sono emerse le caratteristiche genetiche del patriziato comasco, saldamente ancorato al mondo commerciale con un legame che non si era mai interrotto nel corso dei secoli (pur mutando nelle forme), che lo fecero portatore di interessi economici non antagonisti con quelli del ceto mercantile. E il dinamismo economico concorre a spiegare l’insolito quadro del centralismo asburgico costellato, per Como, da quelle che ho chiamato eccezioni che lasciarono aperti alcuni spazi nell’amministrazione civica che il Consiglio generale riuscĂŹ, con la sola eccezione dei quattro anni di «terremoto giuseppino» a mantenere. Giovio impersona, alla luce della documentazione qui riunita, il miglior rappresentante dell’uomo colto, poligrafo instancabile e dedito al bene pubblico dell’Antico Regime, prodigo verso tutti ma fiero del suo rango, ben consapevole dei suoi privilegi e delle sue responsabilitĂ  e capace, non ultimo, di ampliare considerevolmente il proprio patrimonio. Queste capacitĂ  che lo renderanno il protagonista dei difficili anni Novanta, gli saranno riconosciute dai funzionari dei regimi che negli anni si susseguono. Apprezzato da tutti gli imperatori Asburgo, fu riabilitato non a caso nella stagione dell’impero napoleonico, quando cioĂš il regime si istituzionalizzĂČ lo Stato riassume l’aspetto tradizionale

    ALTARI IN MARMO FRA STATO SABAUDO E DUCATO DI MILANO Modelli, maestranze e materiali nel lungo Settecento

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    Sulla base di una schedatura, che ha coinvolto 95 altari, la tesi affronta uno studio storico-artistico degli altari in marmo del Piemonte orientale, in particolare Monferrato, Astigiano Alessandrino e Vercellese. La ricerca ha evidenziato uno stretto legame fra i modelli e i territori, lasciando emergere dinamiche specifiche per ogni zona geografica. Il censimento degli altari ha messo in luce le aree di influenza delle correnti di gusto mentre lo studio bibliografico e documentario ha permesso di indagare le dinamiche storico-artistiche sottese. Lo studio delle botteghe, dei materiali lapidei e della loro provenienza, delle tecniche esecutive, dei modelli di riferimento e della loro circolazione fra Piemonte e Lombardia, intende dare una visione completa di questo aspetto della storia dell'arte e della cultura

    Massachusetts Domestic and Foreign Corporations Subject to an Excise: For the Use of Assessors (2004)

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    International audienc

    L’attività dei Centri Antifumo italiani tra problematiche e aree da potenziare: i risultati di un’indagine svolta attraverso un questionario on-line

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    Introduzione. In Italia sono 295 i Servizi per la cessazione dal fumo di tabacco (Centri Antifumo - CA) afferenti al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) censiti nel 2011 dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di SanitĂ . La presente indagine, condotta dall’OssFAD in collaborazione con i CA, Ăš stata volta a rilevare alcune delle problematiche con le quali il personale dei CA si confronta per portare avanti la propria attivitĂ  e le iniziative ritenute utili per migliorarla. Materiali e metodi. L’indagine Ăš stata condotta dal 7 al 21 maggio 2012, mediante un questionario compilabile on-line composto da 5 brevi sezioni di domande con un totale di 38 items da completare. Il link al questionario on-line Ăš stato inviato per e-mail a 322 indirizzi dei CA censiti nel 2011 dall’OssFAD. I dati raccolti sono stati elaborati statisticamente con il programma SPSS 20. Risultati. All’indagine hanno risposto 146 operatori dei CA (45,3%). Sebbene ci siano aspetti ormai consolidati dell’attivitĂ  dei CA, sono ancora molte le criticitĂ  che gli operatori riscontrano nella loro attivitĂ . Le principali problematiche che influiscono in modo fondamentale/rilevante per la buona attivitĂ  del centro sono le “Scarse o nulle risorse economiche” per il 60,7% del personale, “la mancanza di personale dedicato” per il 52,4% del personale; il “riconoscimento/mandato istituzionale del CA” per il 40,9% del personale. Tra le azioni ritenute piĂč efficaci per facilitare l’accesso ai CA sono risultate la sensibilizzazione del personale sanitario (91%), in particolare dei medici di famiglia e l’inserimento delle prestazioni antitabagiche nei LEA (76,8%). Conclusioni. È auspicabile che l’attivitĂ  dei CA riceva una maggiore attenzione, attraverso la dotazione di strutture, personale e finanziamenti adeguati a svolgere un importante ruolo nella tutela e promozione della salute
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