27 research outputs found

    Letter of intent for KM3NeT 2.0

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    The main objectives of the KM3NeT Collaboration are ( i ) the discovery and subsequent observation of high-energy neutrino sources in the Universe and ( ii ) the determination of the mass hierarchy of neutrinos. These objectives are strongly motivated by two recent important discoveries, namely: ( 1 ) the high- energy astrophysical neutrino signal reported by IceCube and ( 2 ) the sizable contribution of electron neutrinos to the third neutrino mass eigenstate as reported by Daya Bay, Reno and others. To meet these objectives, the KM3NeT Collaboration plans to build a new Research Infrastructure con- sisting of a network of deep-sea neutrino telescopes in the Mediterranean Sea. A phased and distributed implementation is pursued which maximises the access to regional funds, the availability of human resources and the syner- gistic opportunities for the Earth and sea sciences community. Three suitable deep-sea sites are selected, namely off-shore Toulon ( France ) , Capo Passero ( Sicily, Italy ) and Pylos ( Peloponnese, Greece ) . The infrastructure will consist of three so-called building blocks. A building block comprises 115 strings, each string comprises 18 optical modules and each optical module comprises 31 photo-multiplier tubes. Each building block thus constitutes a three- dimensional array of photo sensors that can be used to detect the Cherenkov light produced by relativistic particles emerging from neutrino interactions. Two building blocks will be sparsely con fi gured to fully explore the IceCube signal with similar instrumented volume, different methodology, improved resolution and complementary fi eld of view, including the galactic plane. One building block will be densely con fi gured to precisely measure atmospheric neutrino oscillations. Original content from this work may be used under the ter

    Letter of intent for KM3NeT 2.0

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    Impiego della manza di razza Piemontese per la produzione di embrioni. I. Nota preliminare

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    Nell'ambito di un'ampia sperimentazione finalizzata all'ottimizzazione dell'efficienza della tecnica del trasferimento embrionale nella bovina da carne, vengono riportati i primi risultati relativi alla utilizzazione della manza di razza Piemontese come 'donatrice'. Sono stati effettuati 3 cicli di superovulazione: il 1. (16 aprile÷21 maggio 1991) ha interessato 6 donatrici e 9 riceventi; il 2. (25 luglio÷29 agosto 1991) 6 donatrici e 7 riceventi; il 3. (8 novembre÷13 dicembre 1991) 2 donatrici e 6 riceventi. Tutte le riceventi appartenevano al tipo genetico Bruna. Dalle donatrici e dalle riceventi utilizzate per il 3. ciclo sono stati prelevati giornalmente campioni di sangue a partire dal 3. giorno precedente l'inizio del trattamento superovulatorio e fino al giorno del flushing, ai fini della determinazione del livello di progesterone con metodo immunoenzimatico (ELISA). I risultati di maggiore interesse possono essere cosí sintetizzati: (a) la variabilità di risposta delle donatrici al trattamento di superovulazione è risultata notevolmente elevata, sia entro che tra i cicli; (b) la distribuzione dei corpi lutei tra le due ovaie non è risultata statisticamente differente; (c) è stata evidenziata una notevole differenza fra corpi lutei rilevati ed embrioni + oociti raccolti, imputabile, oltre che a una serie di cause di varia natura, alle difficoltà operative di raccolta dovute alla eccessiva tonicità della muscolatura cervicale della manza; (d) la modifica apportata al primo protocollo di superovulazione non ha comportato un miglioramento in termini di attività ovarica, per cui viene ravvisata la necessità di giungere alla definizione di uno schema operativo che massimizzi la risposta dei soggetti trattati attraverso ripetuti tentativi sulla base dei risultati di volta in volta conseguiti; (e) si ritiene che alcuni fattori di natura ambientale (microambiente termico, alimentazione, ecc.) abbiano influito negativamente sulla percentuale di gravidanze ottenute nelle riceventi; (f) il dosaggio del livello ematico del progesterone può fornire utili indicazioni per il miglioramento dell'efficienza del trasferimento embrionale che, però, devono essere integrate da quelle desumibili attraverso lo studio del profilo di altri ormoni interessanti il momento riproduttivo (LH, FSH, estrogeni)
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