Molecular characterization of strains of Clostridium difficile isolated from hospitalized geriatric patients

Introduction. Clostridium difficile (Cd) is a spore-forming, gram positive anaerobic bacillus. It can be found as commensal in the human intestinal flora. Cd is the etiologic agent of pseudomembranous colitis and the most common cause of nosocomial antibiotic-associated diarrhea. The pathogenic strains produce toxins (A and B) with cytotoxic effects on intestinal epithelium. Some strains producing binary toxin, cause more severe infections. So far it is not known the specific role of this toxin. The major risk factors for acquiring this infection are: advanced age (over 65), underlying disease, severity of illness, antibiotic exposure and prolonged hospitalization. The purpose of our work was to perform a molecular characterization of Cd strains isolated from patients hospitalized at ASP Pio Albergo Trivulzio. We also performed the analysis of sequential isolates in order to verify if the recurrent infections were due to relapse or reinfection. Methods. A total of 100 C.d. isolates were collected from 75 symptomatic patients from 6 different hospital wards. The strains were cultured on blood agar plates (CD agar \u2013 bioM\ue9rieux) in an anaerobic atmosphere for 48 h at 37\ub0C. The identification of species was performed using Vitek automated system (bioM\ue9rieux). The molecular typing was performed by "ribotyping" according to the method described by Bidet et al., using the 16 S (5'-GTGCGGCTGGATCACCTCCT-3 ') and 23 S (5'-CCCTGCACCCTTAATAACTTGACC-3') sequences. Furthermore, all strains were subjected to PCR to detect the presence of the gene coding for binary toxin. Results. The analysis of patterns obtained by ribotyping showed 14 different ribotypes. None of the strains tested was found to produce binary toxin. Conclusions. The data obtained indicate that there is a considerable spread between the same ward in respect of the spread between different wards. For this phenomena we can assume that the spread has been fostered by the movements of patients in different rooms and that the environment is a possible source of infection. Most of the sequential samples belong to the same ribotype indicating that the recurrent infections may be due to relapse from treatment failure or reinfection with the same strain. The lack of toxin-producing strains binary allows for the time being, not to further increase the rate of mortality

Il rischio di infezione nelle U.O. di riabilitazione in Regione Lombardia

Nel presente lavoro sono stati analizzati i codici ICD-9-CM delle SDO relativi alle principali patologie infettive riscontrate negli anni 2005 e 2006 presso 123 strutture di Riabilitazione Ospedaliera in Regione Lombardia per un totale di 7830 posti letto; sono state esaminate 184.916 SDO per un totale di 149.471 pz. e 14.201 casi accertati di infezione; sono state considerate per validazione 3246 cartelle cliniche provenienti da 33/123 unit\ue0 di Riab. I risultati ottenuti hanno evidenziato t. di degenza in pz. con infezioni mediamente pi\uf9 lunghi da 9 a 13 giorni rispetto a pz. senza infezioni; i fattori di rischio aumentano progressivamente da 1,38 a 5,26 passando da et\ue0 di 45-54 anni fino +85; il rischio di contrarre infezione \ue8 maggiore nelle U.O. di Riab. Generale Geriatrica (incidenza x 1000: 220,7) piuttosto che nelle Riab. Specialistiche (incidenza x 1000 U.O cardiorespiratorie: 70,3; incidenza x 1000 U.O. neuromotorie: 74,4); il rischio secondo la provenienza \ue8 maggiore nei pz. ospedalizzati (incidenza x 1000: 91,6) che dalla comunit\ue0 (incidenza x 1000: 57,9). Il rischio per patologia \ue8 il seguente: infezioni respiratorie 13,7\u2030, urinarie 38,3\u2030, intestinali 2,2\u2030, sepsi 2,5\u2030, candidasi 0,6\u2030, batteriche varie 14,0\u2030, cutanee 13,4\u2030, iatrogene 8,0\u2030, cardiache 1,8\u2030, ossee 0,5 \u2030 . Lo studio ha evidenziato, in 33 U.O. di Riab, una non omogeneit\ue0 nei protocolli per gestione del cateterismo, antibiotici usati in fase di riscontro di batteriuria in assenza di infezione, cateteri non rimossi prima di iniziare l'antibioticoterapia, non tutti gli operatori lavarsi le mani prima e dopo l\u2019esecuzione del cateterismo, mancata consultazione di specialisti di antibioticoterapia. L\u2019impiego della SDO \ue8 importante per indicazioni al trattamento riabilitativo vs. outcome, per definire i profili di comorbidit\ue0 (BDA) e per la potenzialit\ue0 nella descrizione dei fenomeni per la coerenza dei risultati sull\u2019 incidenza e sui fattori di rischio rispetto all\u2019atteso. La validazione delle cartelle cliniche \ue8 tuttora in corso

Studio epidemiologico di infezioni sostenute da Clostridium difficile isolato da pazienti geriatrici ospedalizzati

Clostridium difficile (Cd) e\u2019 il principale agente eziologico di diarrea associata a terapia antibiotica acquisita in ambiente ospedaliero. I ceppi patogeni producono tossine (A e B) con effetti citotossici ed infiammatori a carico dell\u2019epitelio intestinale; ceppi produttori di tossina binaria, sono causa di infezioni pi\uf9 severe. A tutt\u2019oggi non \ue8 noto il ruolo specifico di questa tossina. Nei pazienti istituzionalizzati con et\ue0 superiore ai 60 anni aumenta il rischio di infezione in relazione a patologie predisponenti, a modifiche della flora batterica intestinale dovuta alla pressione selettiva degli antibiotici, ed all\u2019esposizione all\u2019ambiente ospedaliero. Scopo del lavoro \ue8 stato quello di caratterizzare gli isolati clinici a livello molecolare al fine di comprendere l\u2019epidemiologia locale su pazienti ospedalizzati presso ASP Pio Albergo Trivulzio. Inoltre per verificare se le infezioni ricorrenti fossero dovute a recidive o a reinfezioni, si \ue8 proceduto all\u2019analisi di campioni sequenziali