37 research outputs found

    A universal scaling relationship between body mass and proximal limb bone dimensions in quadrupedal terrestrial tetrapods

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    I tumori in Emilia-Romagna 2007

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    Dati di incidenza, mortalitĂ , prevalenza e sopravvivenza per tumori nella Regione Emilia-Romagn

    I tumori in Emilia-Romagna - 2004

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    La Regione Emilia-Romagna copre il 7,3% del territorio nazionale con un’estensione di oltre 22.000 kmq costituita per il 47,8% da pianura, per il 27,1% da aree collinari e per il 25,1% da montagna. La Regione è articolata in nove province e 341 comuni, con un’assistenza sanitaria organizzata in 11 Aziende USL (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Imola, Ferrara, Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini ), 4 Aziende Ospedaliere-Universitarie (Parma, Modena, Ferrara, Bologna), dall’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia e dagli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna. La popolazione regionale (dati 2008) ammonta a 4.275.843 residenti (maschi 48,6%); la proporzione di popolazione anziana (75 anni ed oltre) al Censimento 2001 è risultata del 10,8% (11,1% al 2005) contro l’8,4% della popolazione nazionale. Nella regione sono attualmente attivi cinque Registri Tumori di popolazione che rilevano sistematicamente ogni nuovo caso di neoplasia maligna che insorge nella popolazione di riferimento; attualmente essi coprono una popolazione complessiva di oltre 3.150.000 residenti (73,9% del totale regionale) Sono inoltre attivi due Registri di patologia collegati agli screening nelle aree non coperte da un Registro Generale (province di Bologna e Piacenza) e tre Registri specializzati: A partire dal 1995 i Registri sono stati riconosciuti “di interesse per la programmazione regionale” e finanziati con specifiche priorità articolate sui seguenti filoni: - miglioramento della qualità e della disponibilità dei dati relativi all’incidenza dei tumori in Emilia-Romagna; - creazione di una base di dati regionale per il monitoraggio continuo dell’incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumori - fornitura tempestiva e sistematica di informazioni sull’epidemiologia regionale dei tumori ai fini di ricerca, valutazione e pianificazione sanitaria, con particolare riguardo alle campagne regionali di screening oncologici. Questa pubblicazione, in continuità con le precedenti4,5,6, si propone di offrire uno strumento di agile consultazione di dati di incidenza, mortalità, sopravvivenza e prevalenza tratti dai cinque Registri generali di popolazione. L’ampia copertura della popolazione regionale da cui i dati provengono rappresenta la principale fonte di solidità per le stime relative all’intera Regione ed un affidabile riferimento anche per studi comparativi relativi a sub-aree regionali o a periodi diversi da quello considerato

    I tumori in Emilia- Romagna 2

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    none3---noneFERRETTI S.; FINARELLI AC; REPETTO FFerretti, Stefano; Finarelli, Ac; Repetto, F

    I tumori in Emilia-Romagna 2015

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    Rispetto a quanto già noto sull’epidemiologia descrittiva dei tumori in ambito nazionale, la diffusione della patologia oncologica in Emilia-Romagna, illustrata dai diversi indicatori, presenta alcune peculiarità legate al territorio e all’organizzazione sanitaria. I “casi” di tumore, insorgenti nella popolazione (incidenza), tradizionalmente considerati conseguenza del rischio biologico di malattia, sono oggi spesso anche legati alla sensibilità e alla diffusione di pratiche diagnostiche in grado di rilevare anche tumori silenti, di per sé destinati a non dare sintomi nella vita di una persona. I programmi di screening oncologici, soprattutto nei primi anni dopo l’avvio, producono un aumento dell’incidenza, determinato dai primi esami effettuati su ampi settori della popolazione: questa anticipazione diagnostica è alla base della diminuzione della mortalità, che dei programmi di screening rappresenta l’obiettivo finale e che è stata registrata in questa Regione per tutte e tre le patologie oggetto di screening. Pertanto solo la lettura integrata di tutti gli indicatori epidemiologici presentati nel rapporto consente una valutazione illustrativa di tutti i determinanti della patologia oncologica in Regione, e facilita la comprensione delle peculiarità di questo territorio rispetto ad altre aree del Paese e delle differenze osservabili rispetto alle statistiche nazionali. L’Emilia-Romagna presenta complessivamente alti livelli di prevenzione e cura delle patologie oncologiche, verosimilmente alla base della diminuzione nel tempo della mortalità per la maggior parte dei tumori (superiore alla media italiana per le patologie oggetto di screening), con una sopravvivenza dei pazienti ai livelli delle eccellenze nazionali e internazionali. Di seguito è presentata una sintesi dei dati più rilevanti riguardanti gli indicatori epidemiologici di base; nelle tabelle sono illustrati i dati in dettaglio relativi a 48 sedi/sottosedi e tipi di neoplasia

    I programmi di screening oncologici in Emilia-Romagna. I dati dei seminari regionali 2016

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    In Regione Emilia-Romagna (RER) sono attivi su tutto il territorio i tre programmi di screening oncologici di popolazione, secondo le modalità raccomandate dalle più recenti linee guida europee: · screening per la diagnosi precoce dei tumori della mammella mediante mammografia annuale nelle donne fra i 45 ed i 49 anni e con mammografia biennale fra i 50 e i 74 anni1; · screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero con Pap test triennale nelle donne fra i 25 ed i 29 anni e con test HPV quinquennale fra i 30 e i 64 anni (con completamento della transizione da Pap test a test HPV previsto entro il 2018)2; · screening per la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto nelle persone (donne e uomini) fra i 50 ed i 69 anni mediante test per la ricerca del sangue occulto nelle feci (FIT) biennale. Per garantire equità di offerta a tutta la popolazione che vive sul territorio regionale, gli screening sono rivolti non solo alla popolazione residente, ma anche alla popolazione domiciliata. I numeri assoluti sono imponenti: ogni anno vengono invitate quasi 1.600.000 persone (555.000 allo screening mammografico, 440.000 allo screening cervicale e 582.000 allo screening colorettale) e circa 900.000 eseguono il test proposto a seguito dell’invito

    Autochthonous chikungunya virus transmission may have occurred in Bologna, Italy, during the summer 2007 outbreak

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    The paper describes the identification of a secondary cluster of chikungunya infection in Bologna, following the primary outbreak in Romagna, during the summer of 2007
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