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    Eating Disorders and Disturbed Eating Behaviors Underlying Body Weight Differences in Patients Affected by Endometriosis: Preliminary Results from an Italian Cross-Sectional Study

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    Abstract: This study aimed to characterize the prevalence of eating disorders(EDs), disturbed eating behaviors (DEBs), and emotional eating attitudes (EEAs) among patients affected by endometriosis in order to understand a potential crosslink between this impacting gynecological disease and a Body Mass Index shift. A total of 30 patients were recruited at an endometriosis outpatient clinic in Bologna and were assessed by using standardized instruments and specific questionnaires for EDs, DEBs, and EEAs. Sociodemographic information and endometriosis clinical features and history information were collected by adopting a specific questionnaire. Retrospective reports of lifetime Body Mass Index (BMI) changes, current BMI, peak pain severity during the last menstrual period, and the average of pain intensity during the last intermenstrual period were used for a correlation with the mean score from eating-behavior scales’ assessment. The preliminary results indicate that, although only 3.33% of endometriosis patients are affected by ED, statistically significant differences at the mean scores of DEBs and EEAs assessment scales were found by strati-fying patients on the basis of BMI levels at risk for infertility and coronary heart disease and on the basis ofmoderate/severe pain levels. The enrichment of the sample size and the recruitment of the control group to complete the study enrollment will allow us to investigate more complex and strong correlation findings and to assess the prevalence of EDs among endometriosis patients. Keywords: endometriosis; BMI; pain; eating disorders;disturbed eating behaviors; emotional eating attitude

    The Psychological Impact of COVID-19 among Women Accessing Family Care Centers during Pregnancy and the Postnatal Period in Italy

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    none21noThere has been concern about the impact of the COVID-19 outbreak on women’s mental health during the perinatal period. We conducted a cross-sectional web-based study aimed at evaluating the psychological impact (BSI-18) of the COVID-19 pandemic on this population and collecting information on the perinatal experiences (COPE-IS) during the second Italian wave. Overall, 1168 pregnant women, and 940 within the first six months after childbirth, were recruited in selected Italian Family Care Centers from October 2020 to May 2021. The prevalence of psychological distress symptoms during pregnancy was 12.1% and 9.3% in the postnatal group. Financial difficulties, a previous mood or anxiety disorder and lack of perceived social support and of support provided by health professionals were associated to psychological distress symptoms in both groups. A third of the women felt unsupported by their social network; 61.7% of the pregnant women experienced changes in antenatal care; 21.2% of those in the postnatal period gave birth alone; more than 80% of the participants identified access to medical and mental health care and self-help as important resources in the present context. Health services should assure enhanced support to the most vulnerable women who face the perinatal period during the pandemic.mixedLega, Ilaria; Bramante, Alessandra; Lauria, Laura; Grussu, Pietro; Dubini, Valeria; Falcieri, Marcella; Ghiani, Maria Carmen; Giordano, Antonia; Guidomei, Stefania; Mignuoli, Anna Domenica; Paris, Serena; Bettinelli, Maria Enrica; Proietti, Patrizia; Andreozzi, Silvia; Brenna, Valeria; Bucciarelli, Mauro; Martelli, Gabriella; Ferraro, Claudia; Torrisi, Melissa; Carrozzino, Danilo; Donati, SerenaLega, Ilaria; Bramante, Alessandra; Lauria, Laura; Grussu, Pietro; Dubini, Valeria; Falcieri, Marcella; Ghiani, Maria Carmen; Giordano, Antonia; Guidomei, Stefania; Mignuoli, Anna Domenica; Paris, Serena; Bettinelli, Maria Enrica; Proietti, Patrizia; Andreozzi, Silvia; Brenna, Valeria; Bucciarelli, Mauro; Martelli, Gabriella; Ferraro, Claudia; Torrisi, Melissa; Carrozzino, Danilo; Donati, Seren

    RACCOMANDAZIONI PER L\u2019ASSISTENZA ALLA DONNA VITTIMA DI VIOLENZA SESSUALE

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    Di fronte ad una vittima di violenza sessuale la priorit\ue0 assistenziale dovr\ue0 essere la tutela della sua salute e del suo benessere. \uc8 importante restituire alla donna il suo valore di persona in ogni fase del percorso clinico. Trattare la donna con rispetto ed empatia pu\uf2 essere di aiuto nella successiva elaborazione del trauma. \u2022 L\u2019esame fisico e la raccolta delle prove dovrebbero avvenire nello stesso tempo per evitare visite ripetute e lo stress a queste correlato. La completezza dell\u2019esame comporta un inevitabile impegno di tempo e di risorse da parte del personale sanitario. \u2022 Sar\ue0 importante riservare una stanza predisposta per accogliere la vittima per tutto il tempo che rimane nella struttura (in caso di Ospedale la stanza dovr\ue0 essere preferibilmente nel punto di ac\u2011 cesso e cio\ue8 il Pronto Soccorso). Il personale dovr\ue0 rivolgersi alla vittima con voce calma, senza esprimere sorpresa o incredulit\ue0, con parole e atteggiamento assolutamente non giudicante. \u2022 Per aiutare il sanitario ad applicare correttamente le procedure diagnostiche e terapeutiche validate, \ue8 suggerito l\u2019impiego di una SCHEDA CLINICA GUIDATA che si applica alle ragazze di et\ue0 superiore ai 13 anni e alle donne adulte. \u2022 La scheda costituisce documentazione clinica da archiviare e da consegnare eventualmente alla donna in copia per gli usi che ritiene opportuni (per es. la denuncia) oltre al verbale di Pronto Soc\u2011 corso che viene abitualmente compilato. \uc8 inoltre uno strumento che favorisce la raccolta di dati epidemiologici per lo studio del fenomeno. \u2022 Si dovr\ue0 ottenere il consenso per tutta la procedura e per la comunicazione delle informazioni a terzi. Le domande e le scelte della donna saranno assecondate in ogni fase. Nel caso in cui il personale sanitario debba procedere con la denuncia d\u2019ufficio all\u2019Autorit\ue0 Giudiziaria, la donna deve esserne informata ma non \ue8 richiesto consenso. \u2022 La scheda clinica guidata dovr\ue0 inserirsi in una PROCEDURA di accoglienza pi\uf9 ampia sviluppata in modo MULTIDISCIPLINARE che preveda un iter specifico fin dal momento in cui la donna incontra la struttura (generalmente il pronto soccorso) per la risposta standardizzata a ogni problematica presente in caso di violenza sessuale. In particolare si dovr\ue0 definire un protocollo per il metodo di raccolta e conservazione delle prove forensi, un protocollo per la profilassi dell\u2019HIV, un protocollo per i test tossi\u2011 cologici dato che spesso la violenza \ue8 facilitata dall\u2019uso di sostanze, infine un protocollo per la presa in carico successiva della vittima che non pu\uf2 essere abbandonata dopo la prima valutazione. \u2022 La costituzione di una RETE multidisciplinare composta dalle varie competenze e risorse presenti nello specifico ambito territoriale garantir\ue0 la coerenza della presa in carico in fase iniziale e di quella nei tempi successivi, per una tutela della vittima non solo sanitaria ma anche psicologica e sociale nonch\ue9 legale. La legge prevede la denuncia a querela di parte entro dodici mesi, quando non sono presenti le condizioni per denuncia d\u2019ufficio
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