8 research outputs found

    In vitro killing of colorectal carcinoma cells by autologous activated NK cells is boosted by anti-epidermal growth factor receptor-induced ADCC regardless of RAS mutation status

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    Treatment of advanced metastatic colorectal cancer (mCRC) patients is associated with a poor prognosis and significant morbidity. Moreover, targeted therapies such as anti-epidermal growth factor receptor (EGFR) have no effect in metastatic patients with tumors harboring a mutation in the RAS gene. The failure of conventional treatment to improve outcomes in mCRC patients has prompted the development of adoptive immunotherapy approaches including natural killer (NK)-based therapies. In this study, after confirmation that patients' NK cells were not impaired in their cytotoxic activity, evaluated against long-term tumor cell lines, we evaluated their interactions with autologous mCRC cells. Molecular and phenotypical evaluation of mCRC cells, expanded in vitro from liver metastasis, showed that they expressed high levels of polio virus receptor and Nectin-2, whereas UL16-binding proteins were less expressed in all tumor samples evaluated. Two different patterns of MICA/B and HLA class I expression on the membrane of mCRC were documented; approximately half of mCRC patients expressed high levels of these molecules on the membrane surface, whereas, in the remaining, very low levels were documented. Resting NK cells were unable to display sizeable levels of cytotoxic activity against mCRC cells, whereas their cytotoxic activity was enhanced after overnight or 5-day incubation with IL-2 or IL-15. The susceptibility of NK-mediated mCRC lysis was further significantly enhanced after coating with cetuximab, irrespective of their RAS mutation and HLA class I expression. These data open perspectives for combined NK-based immunotherapy with anti-epidermal growth factor receptor antibodies in a cohort of mCRC patients with a poor prognosis refractory to conventional therapies

    Patologie alcol-relate e trattamento dell\u2019alcolismo.

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    L\u2019abuso cronico di alcol rappresenta un problema sociale ed una patologia relativamente frequente nei Paesi occidentali. L\u2019uso inadeguato di alcol rappresenta la causa di circa il 4% di tutte le patologie. Tra le patologie alcol-correlate, l\u2019alcol-dipendenza (altres\uec definita alcolismo) costituisce il problema pi\uf9 severo ed interessa approssimativamente il 14% della popolazione generale. Ma tale percentuale tende a salire se si considerano anche altre forme di consumo patologico di alcol, quali l\u2019abuso alcolico ed il fenomeno sempre pi\uf9 frequente dello heavy drinking. L\u2019Italia rimane una delle Nazioni ad alto consumo di bevande alcoliche e si stima che l\u2019abuso possa interessare 5 milioni di persone, valutabile attorno ai 4 milioni di individui, definiti come \u201cbevitori eccessivi\u201d e che di questi circa 1 milione sono identificabili come \u201calcoldipendenti\u201d. La mortalit\ue0 alcol-correlata, che comprende, oltre alla mortalit\ue0 per patologie croniche degenerative e neoplastiche, anche la quota derivante da incidenti stradali, omicidi e suicidi, viene quantificata in Italia in circa 30.000 ecessi/anno; inoltre \ue8 lecito avanzare l\u2019ipotesi che si tratti di una sottostima se si considera che una notevole quota di cause, con particolare riferimento alle malattie neoplastiche, sfugge alla correlazione con l\u2019abuso etilico

    Patologie alcol-relate e trattamento dell’alcolismo.

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    L’abuso cronico di alcol rappresenta un problema sociale ed una patologia relativamente frequente nei Paesi occidentali. L’uso inadeguato di alcol rappresenta la causa di circa il 4% di tutte le patologie. Tra le patologie alcol-correlate, l’alcol-dipendenza (altresì definita alcolismo) costituisce il problema più severo ed interessa approssimativamente il 14% della popolazione generale. Ma tale percentuale tende a salire se si considerano anche altre forme di consumo patologico di alcol, quali l’abuso alcolico ed il fenomeno sempre più frequente dello heavy drinking. L’Italia rimane una delle Nazioni ad alto consumo di bevande alcoliche e si stima che l’abuso possa interessare 5 milioni di persone, valutabile attorno ai 4 milioni di individui, definiti come “bevitori eccessivi” e che di questi circa 1 milione sono identificabili come “alcoldipendenti”. La mortalità alcol-correlata, che comprende, oltre alla mortalità per patologie croniche degenerative e neoplastiche, anche la quota derivante da incidenti stradali, omicidi e suicidi, viene quantificata in Italia in circa 30.000 ecessi/anno; inoltre è lecito avanzare l’ipotesi che si tratti di una sottostima se si considera che una notevole quota di cause, con particolare riferimento alle malattie neoplastiche, sfugge alla correlazione con l’abuso etilico
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