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    ENTRY MODE CHOICE : BROWNFIELD VS GREENFIELD FDI AND SERVITIZATION STRATEGY

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    L’approccio multidisciplinare adottato in questa tesi mira a fondere metodologie e concetti microeconomici come la massimizzazione del profitto, ad argomenti più propriamente di carattere sociologico-manageriale. Verrà utilizzata la funzione di utilità nelle scelte di portafoglio, tipica degli studi del comparto finanziario, per modellare il comportamento del manager avverso al rischio. In quest’ottica, elementi di rischiosità quali la cultural distance o la distanza fra paesi, non impatteranno direttamente sulle analisi empiriche attraverso le regressioni lineari, ma condizioneranno il manager e la sua funzione di utilità mutuata dal modello delle scelte di portafoglio di Tobin(1956). Grazie al modello di Porter e Stern (2000) sull’incremento della produttività di un’impresa dovuta all’acquisizione di brevetti, si modificherà saranno inserite nella massimizzazione del profitto, determinanti studiate nel primo capitolo, quali l’acquisizione di nuova tecnologia e conoscenza, al fine di pervenire ad uno stimatore di carattere finanziario che consente di evidenziare lungo il continuum di cui al capitolo precedente, la migliore scelta tra le diverse modalità di ingresso . In questo lavoro verrà analizzato il processo di “servitization”, definito come strategia mediante la quale un impresa manufacturing decide di accrescere il valore aggiunto inserendo servizi nella propria value chain (Vandermerwe and Rada 1988). Tale scelta competitiva consente alle imprese di innalzare il grado differenziazione rispetto ai diretti competitors ed al contempo di innalzare i livelli di customer loyalty (Neely 2008). Seguendo la tassonomia proposta da Ferran Vendrell-Herrero, James R. Wilson (2017) che riorganizza la letteratura in materia di servitization in relazione agli aspetti di organizzazione, piuttosto che alle performance aziendali; in questo lavoro verranno utilizzati come framework teorico solo quei contributi che mettono in rilievo il link fra profittabilità e strategia servitization (Benedetti et al..2015, Neely 2008, Visnjic and Van Looy2013). Per tale motivo verranno analizzati con estrema attenzione quei driver che creano vantaggio competitivo (Frambach et al1997 Gebauer e Fleisch 2007). In questa tesi si adotta un modello matematico che esamina la concorrenza tra il canale convenzionale (cioè, offrendo separatamente beni e servizi) e “canale servitizzato” (cioè offrendo beni e servizi integrati), e discute alcune implicazioni strategiche critiche con varie ipotesi. L’attenzione viene posta sulla dipendenza del prodotto dal servizio (d) e sulla sostituibilità del canale (cs) per comprenderne l’impatto in termini di performance della strategia di servitization. Dopo aver esaminato il modello analitico di S. Lee a, S.Yoo, D. Kim che dimostra la correlazione tra i parametri cs e d e la performance di un’azienda servitizzata rispetto ad un canale ordinario, si è integrato tale modello con quello di scelta delle modalità di ingresso del capitolo precedente, costruendo un secondo modello analitico per le strategie di internazionalizzazione. Da tale modello se ne deduce che il grado d’ investimento (E), già analizzato nel capitolo 2, è influenzato dai due parametri cs e d. L’implicazione manageriale che ne può conseguire è quella di supportare i processi di international servitization suggerendo al management la modalità di ingresso ottimale

    Cell-to-Cell Signaling Influences the Fate of Prostate Cancer Stem Cells and Their Potential to Generate More Aggressive Tumors

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    An increasing number of malignancies has been shown to be initiated and propelled by small subpopulations of cancer stem cells (CSC). However, whether tumor aggressiveness is driven by CSC and by what extent this property may be relevant within the tumor mass is still unsettled. To address this issue, we isolated a rare tumor cell population on the basis of its CD44+CD24− phenotype from the human androgen-independent prostate carcinoma cell line DU145 and established its CSC properties. The behavior of selected CSC was investigated with respect to the bulk DU145 cells. The injection of CSC in nude mice generated highly vascularized tumors infiltrating the adjacent tissues, showing high density of neuroendocrine cells and expressing low levels of E-cadherin and β-catenin as well as high levels of vimentin. On the contrary, when a comparable number of unsorted DU145 cells were injected the resulting tumors were less aggressive. To investigate the different features of tumors in vivo, the influence of differentiated tumor cells on CSC was examined in vitro by growing CSC in the absence or presence of conditioned medium from DU145 cells. CSC grown in permissive conditions differentiated into cell populations with features similar to those of cells held in aggressive tumors generated from CSC injection. Differently, conditioned medium induced CSC to differentiate into a cell phenotype comparable to cells of scarcely aggressive tumors originated from bulk DU145 cell injection. These findings show for the first time that CSC are able to generate differentiated cells expressing either highly or scarcely aggressive phenotype, thus influencing prostate cancer progression. The fate of CSC was determined by signals released from tumor environment. Moreover, using microarray analysis we selected some molecules which could be involved in this cell-to-cell signaling, hypothesizing their potential value for prognostic or therapeutic applications

    Pharmacophore Modelling: A Forty Year Old Approach and its Modern Synergies

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    A pharmacophore represents a simple and intuitive concept that can be used in many different drug discovery applications. Ligand-based and structure-based pharmacophore models continue to play a pivotal role in hit discovery and may guide lead optimization. Moreover, owing to the versatility of the pharmacophore concept, pharmacophore modelling has been routinely used in combination with other molecular modelling techniques. The synergistic use of different tools in drug discovery workflows may allow to fully exploit the advantages, while compensating for some of the intrinsic limitations, of each methodology. This review will focus on the synergistic combination of pharmacophore modelling with other molecular modelling approaches such as the hot spot analysis of protein binding sites, molecular dynamics, and docking
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