53 research outputs found

    Pratiche inclusive

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    Il saggio indaga il tema della inclusività e gli effetti da essa prodotti sugli spazi della città e sull’architettura. Vengono messe in evidenza le drammatiche rotture con il passato che la nuova condizione inclusiva impone e le diverse pratiche partecipative ora determinanti nei processi di cambiamento delle città e dei sui spazi, sia esterni che interni. La descrizione di alcuni casi studio supporta gli argomenti trattati

    Letteratura professionale italiana, a cura di Vittorio Ponzani

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    Text mining e network science per analizzare la complessitĂ  della lettura. Principi, metodi, esperienze di applicazione.

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    This paper proposes some reflections concerning the practice of reading, its conceptual structure and its transformations, the blurred profile of the information ecology in which it is inserted. At the same time illustrates some outcomes of a research project conducted with tools of text mining and network science on the social reading platform aNobii. The paper presents these main topics: a) general overview of reading's context; b) short discussion reading as a complex system; c) presentation of some central concepts of network science and of its applications; d) introduction to text mining with some results of analysis of aNobii's reviews; e) conclusions and prospectives

    Letteratura professionale italiana, a cura di Vittorio Ponzani

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    Intervento su "Domanda di sicurezza urbana e videosorveglianza"

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    La videosorveglianza, come ausilio per il controllo del territorio da parte delle Forze dell\u2019Ordine e delle Polizie Locali, \ue8 sperimentata localmente da anni e si caratterizza per potenzialit\ue0 e criticit\ue0 che consentono una riflessione articolata sullo strumento. A fronte della crescente domanda di sicurezza, che si esprime anche in richiesta di installazione di nuove telecamere, \ue8 d'obbligo interrogarsi sul rapporto fra costi e benefici, sugli sviluppi prefigurabili e sulle possibili ulteriori applicazioni per migliorare il controllo del territorio, Il ricorso alla videosorveglianza \ue8 strumento che traduce il modello di sicurezza urbana al quale si fa riferimento. Quando l'approccio privilegia politiche che vedono come "attori" della sicurezza diversi soggetti istituzionali, a livello statale e comunale, la videosorveglianza si fa strumento di integrazione di azioni di carattere strutturale, di prevenzione sociale, di presidio formale del territorio che spinge all'integrazione. La realizzazione e la gestione del sistema di videosorveglianza sono finalizzate - a supporto dell'attivit\ue0 di polizia dei diversi soggetti - a prevenire i fatti criminosi attraverso un\u2019azione di deterrenza che la presenza di telecamere \ue8 in grado di esercitare; a sorvegliare direttamente zone che di volta in volta presentano particolari elementi di criticit\ue0 o in concomitanza di eventi rilevanti per l\u2019ordine e la sicurezza pubblica; a favorire il contrasto agli stessi fatti criminosi ricorrendo alle informazioni che il sistema sar\ue0 in grado di fornire. Nella gestione di dette finalit\ue0 va sottolineata l'importanza del metodo di lavoro interistituzionale sul tema del controllo tecnologico del territorio, che d\ue0 vita ad uno specifico organismo che si riunisce a scadenze periodiche con il compito di monitorare, dal punto di vista tecnico, la funzionalit\ue0 del sistema, rilevarne costantemente le criticit\ue0, migliorare gli elementi gestionali e suggerire possibili sviluppi. telecamere e la definizione degli aspetti gestionali. Oltre alle conoscenze specifiche degli operatori di polizia circa le zone pi\uf9 problematiche, vanno analizzati e "mappati" localmente i dati riguardanti le segnalazioni alla Polizia Municipale, profili specifici come la "raccolta delle siringhe", il sentimento di sicurezza dei cittadini attraverso sondaggi d\u2019opinione. Gli elementi raccoltiin tal modo, nella maggior parte dei casi, hanno confermato le valutazioni tecniche e di polizia sull\u2019opportunit\ue0 di installare nuove telecamere

    MODELLI DIGITALI MULTISCALARI PER LA GESTIONE DELL’INFORMAZIONE TECNICA SUI PATRIMONI EDILIZI. CONOSCENZA E SUPPORTO ALLA DECISIONE PER IL MIGLIORAMENTO ENERGETICO DEL COSTRUITO.

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    La digitalizzazione delle informazioni sull’ambiente costruito è un tema di grande complessità e richiede un approccio multidisciplinare per adattarsi alle esigenze di una pluralità di utenze, che possono avvalersi di diversi modelli degli edifici per il raggiungimento di obiettivi specifici. In questo contesto, con la finalità di fornire rappresentazioni coerenti e non ridondanti, occorre pensare a nuove soluzioni per l’archiviazione e la condivisione delle informazioni tecniche, che siano in grado di capitalizzare le conoscenze già acquisite e di integrare i dati nel corso di tutto il ciclo di vita degli organismi edilizi. In questa direzione, progressivamente i metodi di rappresentazione degli edifici si sono evoluti verso le tecnologie digitali e, tra di esse, sta emergendo l’opportunità di utilizzare sinergicamente la modellazione informativa a scala edile (BIM - Building Information Modeling) e urbana (GIS - Geographic Information System) attraverso la definizione di database spaziali multiscalari. L’impiego di questi strumenti permette di costituire archivi digitali che organizzano la conoscenza sui beni sfruttando le potenzialità delle IT (Information Technology) per la realizzazione di applicazioni rivolte alla visualizzazione, all’interrogazione e all’analisi delle informazioni sul costruito. La ricerca presentata propone un flusso di lavoro per la creazione di un sistema informativo fondato su GIS e BIM, capace di raccogliere e armonizzare in un’unica piattaforma navigabile dati eterogenei sul patrimonio costruito. La struttura si fonda su un nucleo centrale costituito da un database spaziale in formato standard, che è possibile arricchire per mezzo del collegamento a moduli di approfondimento tematici e strumenti di supporto alla decisione, determinando una configurazione modulare ed estensibile. Nel caso in esame, si approfondisce il tema del comportamento energetico degli edifici esistenti e della valutazione comparativa di eventuali scenari di riqualificazione. Nel contesto europeo, l’efficienza energetica dei patrimoni immobiliari costituisce un campo di indagine estremamente stimolante in virtù della natura dei beni coinvolti, che spesso includono manufatti obsoleti dal punto di vista tecnologico, ma fondamentali nella definizione del quadro identitario delle comunità, per i quali coesistono interessi volti alla tutela del valore e all’aggiornamento delle prestazioni. La metodologia è stata applicata al centro storico della città di Pavia, con particolare riferimento all’asset immobiliare dell’Università, un patrimonio di grande interesse sia per l’eccezionale valore culturale, che per la sua vastità e varietà. In relazione al caso studio, sono state sviluppate applicazioni per la consultazione delle informazioni di carattere energetico e per la valutazione degli scenari trasformativi ottimali in funzione dei costi di gestione sul ciclo di vita. Le sperimentazioni dimostrano l’operabilità del flusso di lavoro e consentono di mettere in luce i vantaggi derivanti dalla disposizione di una piattaforma per la raccolta e la condivisione dei dati sull’ambiente costruito, concepita per supportare indagini a diverse scale di dettaglio e per essere inclusiva nei confronti di tutti le classi di utenza.The digitalisation of information on the built environment is a complex theme, which requires a multi-disciplinary approach to suit the needs of different users while each class could make use of specific models to reach their targets. In this context, with the aim of providing coherent and non-redundant representations, we need to think to new solutions for storing and sharing technical information. These should be able to capitalize existing knowledge and to integrate new data during the whole lifecycle of buildings. In this direction, representation methods have progressively evolved toward digital technologies, among those the opportunity of making joint use of GIS (Geographic Information System) and BIM (Building Information Modeling) through multi-scalar spatial database is emerging. The adoption of those tools allows defining digital archives that organize knowledge by taking advantage of the potential of IT (Information Technology) for realizing applications aimed at visualizing, querying and analysing building information. The research proposes a workflow for the creation of an information system based on GIS and BIM, able to collect and harmonize heterogeneous data on the built environment within a single platform. The structure is founded on a central core consisting of a standard spatial database, which can be enriched by linking thematic modules and decision support tools, realizing a modular and extensible configuration. In the present case, the theme of energy behaviour and refurbishment of existing buildings is examined in detail. In the European context, the energy efficiency of the built environment is a field of investigation of great interest given the building typologies that are involved. In fact, they often include constructions that are obsolete from a technical perspective, but crucial in the definition of the identity of the communities. For those buildings, interests addressed to the conservation of value and the upgrading of performance could coexist, determining a complex framework. The methodology was applied to the historical centre of Pavia, with a focus on the property asset of its University, which is extremely interesting due to its exceptional value, other than its vastness and variety. Concerning the case study, some applications for displaying energy information and assessing refurbishment scenarios were developed. The experiments show the operability of the workflow and allow to highlight the advantages deriving from the organization of a platform for collecting and sharing data on the built environment, designed to support investigation at different scales and to be inclusive with regard to all users

    Storytelling digitale nel contesto della Neuromuseologia

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    Le nuove strategie museologiche si focalizzano principalmente sul coinvolgimento e l'esperienza del fruitore nell'ambiente espositivo (reale e/o virtuale). Questo paradigma richiede l'individualizzazione dei punti d'incontro e di interscambio tra la museologia e le scienze neurologiche che studiano le basi mentali della generazione e della percezione della creatività. Ma che cosa esattamente accade nella testa di chi acquisisce un oggetto per collezionarlo, o di chi, in seguito, lo guarda esposto, è sempre stato un incognito. Oggi, finalmente gli studi sulla mente confermano che il cervello umano è organizzato come un museo o, meglio ancora, come il catalogo che narra il museo: la raccolta di diverse categorie di artefatti in diversi spazi espositivi è, in effetti, la reiterazione di quello che accade nella mente umana quotidianamente. Un meccanismo conoscitivo che consiste nella costruzione di immagini interne che "traducono" neuralmente la realtà, trasformandola in una "galleria", in un museo di rappresentazioni, in una narrazione visiva della vita. La mia ricerca si propone, dunque, di tracciare l’anatomia di questo linguaggio museale visivo, inteso come organismo narrante e narrato, quale presenza determina un habitat intrattenitivo d’apprendimento basato sull’interazione tra tre elementi: spazio- uomo-evento creativo. Lo storytelling visuale museale emerge, pertanto, quale linfa vitale di questo organismo, evidenziano la salienza del funzionamento dei meccanismi cognitivi e la loro cruciale importanza nel processo fruitivo quando ci troviamo immersi nell’ambiente eccezionale di un museo.The new museological strategies are mainly focused on the user’s involvement and experience in the exhibition environment as real or virtual it is. This paradigm requires the identification of meeting points and interchange between museology and the neurosciences that study the mental bases of creativity’s generation and perception. Today we know the human brain is organized like a museum or, even better, like a catalog narrating the museum: indeed, the collections of different artifacts categories are the reiteration of what daily happens in the human mind. A cognitive mechanism consisting of the construction of internal images that neurally "translate" the reality, transforming it into a "gallery" of representations, into a visual life’s narration. Therefore, this research aims to trace the anatomy of this visual museum language, considered as a narrating and narrated body, which presence determines an edutainment habitat based on the three main elements interaction: space-human been -creative event. The visual museum storytelling emerges, though, as the lymph of this organism, highlighting the salience of the cognitive apparatus functioning and its crucial importance in the fruition process when we find ourselves immersed in the exceptional environment of the museum

    Digital Rights Management: problemi teorici e prospettive applicative

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    In Italy people is well aware of the fact that Digital Rights Management (DRM) is a fundamental and transversal topic in the digital rights era. DRM is key topic because it represents a decisive hub in the issues related to information and knowledge circulation. It is transversal, too, since it cuts horizontally various legal fields (such as intellectual property, license, personal data protection and protection of competition) and because it involves different kinds of knowledge (information science, economics and law). DRM is the expression of a strict and centralized control of information that tends to reproduce in the digital context the logic of prerogative, central point of author’s rights. People convinced that this kind of information control is not enough should read the document, to find new ideas to reconsider the topic
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