2,829 research outputs found

    La lingua in Traiano Boccalini

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    Nell'ambito della sofisticata retorica riinascimentale, Boccalini elabora una interessante tragitto fra le poetiche della sua epoca

    Il «Giornale critico della filosofia italiana». Storia di una rivista (1920-1946)

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    La tesi di dottorato ricostruisce la storia del "Giornale critico della filosofia italiana" tra il 1920 e il 1946, gli anni della direzione di Giovanni Gentile, analizzando i motivi ideali e materiali che hanno portato alla fondazione della rivista e ripercorrendo la storia filosofica della rivista nelle prime due serie e dando uno sguardo al tema politico-culturale della questione dell'educazione nazionale italiana in quegli anni, così come compare ed è trattata nelle pagine del periodico filosofico

    Filosofia e psicologia nel giovane De Sarlo (1887-1893)

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    Il presente contributo è rivolto all’approfondimento dei primi anni dell’attività e della produzione di Francesco De Sarlo, a partire dall’anno della sua laurea in medicina nell’Ateneo napoletano, avvenuta nel 1887. Dopo avere esercitato la professione medica per alcuni anni, il giovane De Sarlo si è dedicato alla psichiatria e alla neurologia. A partire dal 1892/1893 ha insegnato filosofia nei licei, seppure aspirando a quello universitario; infatti, nel 1897 ha conseguito la libera docenza in Filosofia teoretica e tre anni dopo ha ottenuto il suo primo insegnamento nell’Istituto di Studi Superiori di Firenze. Si è prestata attenzione anche ai primi studi di De Sarlo, relativi agli anni 1887-1893, incentrati prevalentemente sui temi dell’inconscio e della teoria darwiniana dell’evoluzione. Dalla sua vasta e articolata produzione, si evince il ricorrere, già da parte del giovane medico, a temi classici, sia nei campi della scienza che della filosofia. Inoltre, il lavoro riporta un elenco completo delle opere dell’Autore, suddiviso in due sezioni, che riportano, rispettivamente, da una parte le monografie e dall’altra i saggi e le recensioni. Si tratta di un indice per la prima volta esaustivo, comprendente i duecentoventiquattro titoli che costituiscono l’intera bibliografia di De Sarlo. Infine, si è ritenuto opportuno riportare il testo delle lettere inviate da De Sarlo a Carlo Cantoni, a Angelo De Gubernatis, a Giacomo Barzellotti e a Pio Rajna; infatti, attraverso i contenuti di questo materiale inedito, è possibile ricostruire le tappe del percorso che ha portato il giovane medico dalla medicina alla filosofia e dalla psichiatria alla psicologia.This work aims to examine in depth earlier years of Francesco De Sarlo’s activity and production, from the year of his degree in medicine at the University of Naples, in 1887. After the exercising of the medical profession, young De Sarlo he dedicated himself to psychiatry and neurology. Starting to the years 1892/1893 he taught philosophy at the high schools, even though striving to teach this subject at the university; indeed, in 1897 he earned the “libera docenza” in “Filosofia teoretica” and three years later he obtained his first teaching chair at the “Istituto di Studi Superiori” in Firenze. We paid attention also to the earlier De Sarlo’s studies and works, in the years 1887-1893, mainly concerned on the unconscious on Darwin’s theory of evolution. By his wide work, it is clear his interest in classical themes, deriving from science and from philosophy. Moreover, this work contains a complete list of the Authors works, divided in two sections, respectively containing “monographs” and “essays and reviews”. It is the first exhaustive index of De Sarlo’s whole bibliography, including all the 224 titles. Finally, it was considered appropriate to report the text of some letters De Sarlo sent to Carlo Cantoni, Angelo De Gubernatis, Giacomo Barzellotti and Pio Rajna; indeed, by the contents of these unreleased papers, it is possible to retrace the stages of the path that leaded this young medical doctor from medicine to philosophy and from psychiatry to psychology

    Camillo Bellieni e la Sardegna romana

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    La riflessione di Camillo Bellieni sulla storia della Sardegna romana si concentra quasi esclusivamente nei quattro anni che vanno dal 1928 al 1931: a questo periodo risale tutta la sua produzione sull'argomento, ad iniziare dai due tomi del volume La Sardegna e i Sardi nella civiltà del mondo antico. L'interesse per questa fase della storia dell'isola è stato dunque limitato nel tempo, evidentemente fondato su precise motivazioni politiche, ma profondo e veramente cospicuo nei risultati, considerato anche che l'autore era nato a Sassari nel 1893 e dunque non aveva ancora compiuto 35 anni

    I caratteri della rivista (struttura, inchieste, almanacchi)

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    Fra una serie di studi apparsi nel volume Spiritualit\ue0 e utopia: la rivista \u201cCoenobium\u201d (1906-1919) (Lugano, 10 novembre-Milano, 11 novembre 2005), a cura di Fabrizio Panzera e Daniela Saresella, Milano, Cisalpino. Istituto Editoriale Universitario \u2013 Monduzzi Editore, 2007, il saggio esamina il contenuto e la struttura editoriale della rivista, in relazione al dibattito che aveva portato alla sua nascita. La rassegna luganese era sorta grazie al sodalizio fra Enrico Bignami e Arcangelo Ghisleri, con il contributo di figure quali Giuseppe Rensi, caporedattore fino al 1914, Angelo Crespi e Alfredo Poggi, passando da un primo periodo improntato alla riflessione filosofica e religiosa, con evidenti simpatie moderniste, a una seconda e pi\uf9 difficile fase legata al pacifismo ispirato da Romain Rolland, senza per\uf2 riuscire a durare nel tempo, nonostante un ultimo e coraggioso tentativo di riprendere le pubblicazioni nel 1919. Il successo della rivista \u2013 che ospita contributi sia in italiano sia in francese e diviene ben presto un\u2019autorevole tribuna della cultura italiana ed europea \u2013 si lega indubbiamente all\u2019originalit\ue0 della struttura, che prevede una nota della Direzione, una serie di articoli e saggi di varie tendenze, spesso di grande importanza culturale e speculativa, una successione di rubriche. Vanno ricordate la Tribuna del Coenobium, che accoglie i numerosi e continui interventi dei lettori, Intorno all\u2019ignoto, Nel vasto mondo, Documenti e ricordi personali, Pagine scelte (poco note o obliate), la Rassegna critica di recensioni di volumi, la Rivista delle riviste, con segnalazioni da un vasto numero di periodici nazionali e internazionali, Consensi e appunti, altro momento d\u2019incontro con il pubblico, le Note a fascio di cronaca culturale, a cui si aggiungono le Inchieste e i Concorsi di grande risonanza, destinati a fornire il materiale per gli Almanacchi. \u201cCoenobium\u201d rivendica di essere un convito di spiriti liberi e un punto d\u2019incontro di liberi studi storico-religiosi, da quelli buddistici e orientalistici a quelli ebraici, da quelli segnati dalle inquietudini del modernismo cattolico ad altri legati al radicalismo protestante, dagli orientamenti ateistici a quelli esplicitamente rivolti alla trascendenza. Prima della Pascendi e della condanna di \u201cCoenobium\u201d rivista nello stesso 1907 e in realt\ue0 anche dopo, il riscontro nel mondo cattolico \ue8 notevole, ma soprattutto sono i grandi nomi della cultura europea del primo Novecento a incontrarsi sulle pagine di una rivista capace di fornire gli strumenti adatti a una discussione fin dall\u2019inizio basata sul metodo della \u201clibert\ue0\u201d di ricerca e di giudizio

    Il Mezzogiorno di Bandi e Abba tra esotismi e stigmatizzazioni

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    Ad eccezione di taccuini, articoli di giornale o lettere, la maggior parte dei memorialisti garibaldini si dedicò alla scrittura solo alcuni anni dopo le imprese della Spedizione dei Mille. Considerando la provenienza non meridionale della maggior parte di loro, è interessante vedere come il Sud sia stato per lo più caratterizzato in senso esotico e memoriale: luogo misterioso e fonte di stereotipi, cullato nella memoria e testualizzato attraverso una scrittura che esalta il dato leggendario

    "In voce assai piĂą che la nostra viva" (Pg. XXVII 9). Ancora qualche esempio sulle trasformazioni musicali interne al percorso purgatoriale

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    Alla luce del recente fenomeno riguardante il considerevole incremento degli studi danteschi orientati in senso musicologico in questo contributo ci si propone di ritornare su determinati luoghi della Commedia caratterizzati dalla presenza del lessico musicale. Si esamineranno alcuni passaggi della seconda cantica, particolarmente segnati dall'uso di tale terminologia, per dimostrare come una lettura di essi isolata dal contesto letterario di riferimento non renda giustizia dell'elaborata costruzione linguistica ed ideologica del poema e come gli strumenti delle discipline scientifiche relative agli studi musicali debbano necessariamente rimettersi al servizio di un'interpretazione complessiva del testo.Due to the considerable increase of Dante studies focused on musicological themes as a recent academic phenomenon, in this paper we propose to revisit certain topoi in the Commedia characterized by the presence of musical vocabulary. We will examine some passages of the second cantica that are specially marked by the use of that kind of terminology. We will try to demonstrate that an analysis of these, isolated by the literary context of reference, does not do justice to the elaborated linguistic and ideologic construction of the poem. Thus, the scientific disciplines concerning the musical studies should necessarily be put to use in the overall interpretation of the text

    "In voce assai piĂą che la nostra viva" (Pg. XXVII 9). Ancora qualche esempio sulle trasformazioni musicali interne al percorso purgatoriale

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    Alla luce del recente fenomeno riguardante il considerevole incremento degli studi danteschi orientati in senso musicologico in questo contributo ci si propone di ritornare su determinati luoghi della Commedia caratterizzati dalla presenza del lessico musicale. Si esamineranno alcuni passaggi della seconda cantica, particolarmente segnati dall'uso di tale terminologia, per dimostrare come una lettura di essi isolata dal contesto letterario di riferimento non renda giustizia dell'elaborata costruzione linguistica ed ideologica del poema e come gli strumenti delle discipline scientifiche relative agli studi musicali debbano necessariamente rimettersi al servizio di un'interpretazione complessiva del testo.Due to the considerable increase of Dante studies focused on musicological themes as a recent academic phenomenon, in this paper we propose to revisit certain topoi in the Commedia characterized by the presence of musical vocabulary. We will examine some passages of the second cantica that are specially marked by the use of that kind of terminology. We will try to demonstrate that an analysis of these, isolated by the literary context of reference, does not do justice to the elaborated linguistic and ideologic construction of the poem. Thus, the scientific disciplines concerning the musical studies should necessarily be put to use in the overall interpretation of the text

    Matteo Bandello : studi di letteratura rinascimentale

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    Curriculum cntonio carile 1964-2009

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