13 research outputs found

    I bias del giornalismo politico alla prova delle piattaforme social

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    L'obiettivo della presente tesi di dottorato è di indagare, tramite alcune interviste ad un campione selezionato di giornalisti politici, come la diffusione e l'implementazione nelle pratiche lavorative delle piattaforme di social media abbia impattato il lavoro dei suddetti giornalisti politici. L'importanza di stabile il rapporto fra giornalisti politici e piattaforme social non si riscontra tanto nella semplice creazione di un profilo sui social media, quanto invece nel capire se queste piattaforme rappresentino oggi una valida alternativa alle fonti tradizionali. L'atto stesso della pubblicazione e della segnalazione di una notizia non esaurisce il racconto che si fa del fatto di cronaca e questo è stato un aspetto che le interviste e la letteratura selezionata per la tesi hanno ben mostrato. Il giornalismo politico italiano rappresenta, nel panorama europeo e non, una sorta di unicum a causa della sua partigianeria e della sua aderenza alle fonti politiche ufficiali e le interviste ai giornalisti hanno evidenziato ciò. I giornalisti intervistati (scelti fra i quotidiani generalisti più venduti in Italia) non rappresentano certo l'intera categoria di giornalisti politici, ma hanno mostrato uno spaccato interessante del loro lavoro e delle componenti che formano la loro routine lavorativa. La letteratura selezionata per la tesi è servita alla costruzione di un questionario qualitativo (con domande semi-strutturate) che ha evidenziato come i giornalisti intervistati sentano, come connaturato alla loro professione, il ruolo di gatekeeping nel selezionare fonti e notizie per il loro giornale. Le domande hanno altresì evidenziato come l'informazione digitale sia ormai un qualcosa di molto presente nella professione giornalistica, non solo perché i giornali cartacei devono difendere la loro quota di mercato e di lettori, ma anche perché ha accelerato di molto i processi di costruzione delle notizie e di verifica delle fonti. Da un lato esiste un ruolo “occulto” di gatekeeper, censori e distributori fusi all’interno delle piattaforme social e non; dall’altro la centralità “manifesta” degli user, i quali distribuiscono, commentano e generano svariati prodotti: ciò è spiegato nel primo capitolo della tesi. La varietà delle interviste ha in più evidenziato come, nonostante la diversità politica dei giornali scelti (dalla sinistra alla destra passando per il populismo), i giornalisti condividano pratiche lavorative e strutture mentali che si sono dovute trasformare a causa dell'informazione digitale. Uno di questi è stata la disintermediazione, che ha portato sia i giornalisti sia i politici a parlare al proprio pubblico senza filtri. La “mano invisibile” dietro la moderazione di social quali Facebook o Twitter o di un portale d’accesso alla rete come Google non va sottovalutata né sottaciuta: fra gli user che frequentano e vivono quelle piattaforme quotidianamente ed i loro gestori si viene a creare una narrazione che talvolta rende opache le rispettive mansioni o aspettative ed incide sui loro discorsi. La tesi ha mostrato, nel corso di tutto il suo svolgimento, come la professione del giornalista politico (anche nel caso specifico italiano) subisca le tensioni fra un ruolo di puro annotatore della cronaca e quello di commentatore e interpretatore dei fatti del giorno prima. Uno dei temi che è più risaltato dalle interviste è stato, infatti, la forte presenza del genere del commento sui quotidiani italiani: da un lato ciò è visto come un aspetto deteriore del giornalismo politico (perché spesso fa passare determinati messaggi anche da parte degli stessi politici), ma dall'altro è considerato come quel qualcosa in più che distingue la cronaca cartacea da quella online e social (ormai ubiqua e presente sempre sugli smartphone e computer di tutti). La presenza di eventuali bias del giornalismo politico nel racconto dei suoi soggetti/oggetti di pertinenza non può prescindere dal constatare che i media sono attori in grado di offrire le proprie descrizioni tanto da influenzare il corso degli eventi o la percezione altrui degli stessi. Le platform societies, dominate da varie maschere indossate dai partecipanti alla conversazione, sussumono - anche di peso - precise regole scritte e non: le piattaforme hanno oscillato (e oscillano ancora) fra l’utopia della rete senza confini né padroni e gli interventi anche legislativi che hanno tentato di frenare gli eccessi degli utenti o delle stesse companies. Il caso analizzato, nel secondo capitolo, sarà l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Questo fatto di cronaca ha mostrato come i cosiddetti “difensori del tradizionale stile di vita (americano/occidentale)” - i gruppi dell’alt-right, del white power e dell’anti-femminismo, solitamente relegati nello spazio di retroscena - abbiano sfruttato le falle/gli strumenti forniti dalle piattaforme online per attaccare un luogo del potere materiale e simbolico (il Campidoglio), con politici che a loro avviso occupavano abusivamente lo spazio di palcoscenico. I giornalisti avrebbero dovuto teoricamente ricoprire un ruolo di gatekeeping fra quanto viaggia sui e tra i social media e la realtà politica, sociale ed economica. La proliferazione di field guides su come riconoscere le fake news o controbattere pratiche quali il doxing o l’hate speech sembrano delineare un forte disagio su come gli algoritmi ne abbiano permesso la diffusione. La seconda parte del lavoro sarà dedicata, a partire dal terzo capitolo, ad unire in unico insieme coerente i vari casi di analisi riguardanti l’aspetto tecnico/algoritmico della disinformazione giornalistica. La piattaforma di social media analizzata con più attenzione nella tesi è stata Twitter: se molta letteratura aveva considerato la piattaforma acquisita da Elon Musk come propriamente giornalistica per alcune sue caratteristiche (brevità e velocità dei tweet, presenza di molte fonti ufficiali, ecc.), le domande dei giornalisti hanno rafforzato questa visione, ma hanno anche indicato il fastidio e la difficoltà dei giornalisti nel giostrare fra disinformazione, fonti incomplete e propaganda da parte dei leader politici. Il quarto capitolo, infine, ha analizzato l'aspetto discorsivo che soggiace all'analisi qualitativa e alle interviste somministrate. Le conclusioni della tesi hanno mostrato la malleabilità della routine lavorativa dei giornalisti intervistati. Alcuni di loro hanno iniziato a lavorare nel giornalismo politico ben prima della rivoluzione digitale, ma allo stesso tempo hanno mostrato uno spirito di adattamento alle innovazioni tecnologiche che sovente viene frustrato dalle ristrettezze economiche del giornalismo come prodotto di mercato e dalle pressioni, più o meno dirette, dei decisori politici

    Teorie e sperimentalismo progettuale per la ricerca in tecnologia dell’architettura / Theories and experimental design for research in architectural technology

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    The volume, which gathers reflections on the theme of the city intended as a field of experimentation, provides an updated overview on doctoral (PhD) and post-doctoral research in Architectural Technology, and offers wide-ranging theoretical insights as well as a broad range of specialized applications. The environmental approach, which welcomes suggestions from the surrounding areas, enhancing their "material culture", shows the common trait on which many of the research topics presented here are based

    Quality of Service Aware Data Stream Processing for Highly Dynamic and Scalable Applications

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    Huge amounts of georeferenced data streams are arriving daily to data stream management systems that are deployed for serving highly scalable and dynamic applications. There are innumerable ways at which those loads can be exploited to gain deep insights in various domains. Decision makers require an interactive visualization of such data in the form of maps and dashboards for decision making and strategic planning. Data streams normally exhibit fluctuation and oscillation in arrival rates and skewness. Those are the two predominant factors that greatly impact the overall quality of service. This requires data stream management systems to be attuned to those factors in addition to the spatial shape of the data that may exaggerate the negative impact of those factors. Current systems do not natively support services with quality guarantees for dynamic scenarios, leaving the handling of those logistics to the user which is challenging and cumbersome. Three workloads are predominant for any data stream, batch processing, scalable storage and stream processing. In this thesis, we have designed a quality of service aware system, SpatialDSMS, that constitutes several subsystems that are covering those loads and any mixed load that results from intermixing them. Most importantly, we natively have incorporated quality of service optimizations for processing avalanches of geo-referenced data streams in highly dynamic application scenarios. This has been achieved transparently on top of the codebases of emerging de facto standard best-in-class representatives, thus relieving the overburdened shoulders of the users in the presentation layer from having to reason about those services. Instead, users express their queries with quality goals and our system optimizers compiles that down into query plans with an embedded quality guarantee and leaves logistic handling to the underlying layers. We have developed standard compliant prototypes for all the subsystems that constitutes SpatialDSMS

    LTE proximity discovery for supporting participatory mobile health communities

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    Advancements in mobile communication technologies and the continuously increasingly diffusion of smartphones equipped with several physical and virtual sensors and with different network support are promoting novel mobile healthcare scenarios where patients with critical physical/behavioral conditions can be provided with anywhere and anytime care assistance even while on the move. In particular, this recent technology evolution simplifies the formation of mobile health communities (MHC) for prompt assistance in the case of emergency situations, where a MHC can be defined as a dynamic team of care givers formed by passing by mobile users physically co-located with the patient in need of help while on the move. Crowdsensing, through the massive use of smartphone sensors, further enhances the potential of supporting participatory management of MHCs for emergency scenarios. This paper presents a crowdsensing-based middleware called COLLEGA that provides several management functionalities for supporting prompt assistance to mobile patients in the case of a medical emergency. In particular, the paper claims to exploit the novel emerging LTE Direct technology to facilitate dynamic formation of MHCs and data dissemination. Our LTE-based support for participatory MHCs is described and experimental results showing the feasibility and effectiveness of the approach are also provided

    COLLEGA Middleware for the Management of Participatory Mobile Health Communities

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    Recent advancements in wireless technologies and the widespread availability of smartphones equipped with several physical and virtual sensors are leading to the emergence of novel mobile healthcare scenarios where patients with critical physical/behavioral conditions can be provided with anywhere and anytime care assistance even while on the move. Crowdsensing, through the massive use of smartphone sensors further enhances the potential of supporting participatory management of emergency scenarios. This paper presents a macro process modelling of crowdsourced-based participatory emergency scenarios and, accordingly, proposes a crowdsensing-based middleware called COLLEGA that provides comprehensive management functionalities for supporting prompt assistance in case of a medical emergency. In particular, through participatory and opportunistic sensing, the COLLEGA framework allows dynamic formation of ad-hoc assistance groups formed by passing-by users capable of assisting mobile patients in need of help while waiting for professional caregivers and provides support for understanding the emergency situation and effectively planning and executing assistance actions

    Design and management of pervasive eCare services

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    ICT nella didattica universitaria: esperienze di blended learning per favorire processi di work-life balance

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    Il lavoro proposto intende presentare un\u2019esperienza di blended learning, nella gestione e organizzazione di un intero corso di studi magistrale, rivolta ad una tipologia di studenti con particolari esigenze di work-life balance (lavoratrici e lavoratori studenti) al fine di indagare e valutare l\u2019efficacia e l\u2019efficienza del modello didattico. In particolare, secondo la prospettiva delle studentesse e degli studenti coinvolte/i, sono state prese in considerazione: l\u2019integrazione e la coerenza progettuale tra le attivit\ue0 in presenza e a distanza; le metodologie, le tecniche e gli strumenti proposti nelle attivit\ue0 online interne agli insegnamenti; il ruolo e la funzione dell\u2019 e-tutor

    Teorie e sperimentalismo progettuale per la ricerca in tecnologia dell'architettura / Theories and experimental design for research in architectural technology

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    Il volume, che raccoglie riflessioni intorno al tema della città, intesa come campo di sperimentazione, traccia un panorama aggiornato della ricerca dottorale e post-dottorale in Tecnologia dell’Architettura, da cui traspare la volontà di offrire spunti teorici di ampio respiro e, contemporaneamente, testimoniare una vasta gamma di applicazioni specialistiche. Nell’approccio ambientale, che accoglie i suggerimenti dei territori valorizzandone la "cultura materiale", appare il tratto comune sul quale sono impostate molte delle tematiche di ricerca qui esposte. The book, that gathers reflections on the theme of the city, intended as field of experimentation, gives an updated panorama of the doctoral (PhD) and postdoctoral research in Architectural Technology, and offers ample theoretical insights as well as a large collection of specialized applications. The environmental approach, that welcomes suggestions from the surrounding areas, highlighting the "material culture", shows the common traits that are present in many of the research themes here exposed
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