Ethical judgment and radical business changes: the role of entrepreneurial perspicacity

This study examines the implications of practical reason for entrepreneurial activities. Our study is based on Thomas Aquinas’ interpretation of such virtue, with a particular focus on the partition of practical reason in potential parts such as synesis, or common sense, and gnome, or perspicacity. Since entrepreneurial acts and actions deal with extremely uncertain situations, we argue that only this perspicacity, as the ability of correctly judging in exceptional cases, has the power to find wisdom under such blurred conditions. Perspicacity frees entrepreneurs from their cognitive schemata rendering them able to be truly entrepreneurial. Based on this vision and thanks to a semantic analysis of the meaning of the Greek word gnome, we construct an interpretative model for entrepreneurial judgment composed of three dimensions, specifically, knowledge-cognitive, external-affective and personal-reflective. The model highlights how a ‘successful’ entrepreneurial judgment is also such from a holistic point of view

I movimenti dei corpi celesti nel commento dello pseudo-Alessandro alla \uabMetafisica\ubb di Aristotele

Il contributo analizza il commento di pseudo-Alessandro al capitolo VIII del libro Lambda della Metafisica di Aristotele, in cui si espone la dottrina aristotelica delle sfere controagenti e si descrivono i sistemi astronomici di Eudosso e Callippo. In particolare si identifica la fonte della spiegazione di pseudo Alessandro relativamente al sistema di Eudosso nel commentario di Simplicio al De Caelo di Aristotele

Le estensioni dell'individuo. Seconda natura e mondo delle cose

Il concetto di “seconda natura” è stato largamente utilizzato nella storia del pensiero per indicare lo statuto metafisico dell’essere umano in quanto agente razionale e membro di una comunità. L’obiettivo di questo saggio è di analizzare il modo in cui il concetto di “seconda natura” è stato adoperato in questo senso all'interno di una ben precisa linea di pensiero (in particolare da autori come Aristotele, Hegel e McDowell), e di mostrare che il riferimento alla dimensione intersoggettiva non è sufficiente a descrivere in modo adeguato il modo d’essere dell’uomo, e che un’ulteriore e necessaria dimensione da tenere in considerazione è quella del rapporto tra essere umano e oggetti artificiali, sotto forma di oggetti tecnici o merci. La nozione di “seconda natura” sembra lo strumento teorico perfetto al fine di affrontare questa relazione, come l’antropologia e la teoria dei media del XX secolo hanno ampiamente dimostrato