464 research outputs found

    Amartya Sen: la speranza di un mondo “migliorabile”

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    Amartya Sen come filosofo politico e teorico della giustizia: l'unico, forse, che abbia proposto una convincente mediazione fra le etiche formali del "giusto" e quelle sostantive della "vita buona"

    Un educatore di frontiera: intuizioni, contributi e sfide interculturali

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    L’educatore di frontiera, nei termini e significati che di seguito si svilupperanno, è l’immagine emergente da una rilettura della teoresi di Claudio Desinan, ma è anche paradigma delle funzioni e dei compiti di un educatore che oggi operi in prospettiva interculturale. Questo già dice dell’attualità costituita dal contributo di questo Autore, che qui mi propongo di tratteggiare, in effetti, non secondo un esaustivo ordine storico, quanto piuttosto nella prospettiva della sua “attuabilità” nel contesto e nelle sfide interculturali contemporanee. Per cercare di svolgere tale intento nel modo migliore, farò ampio recupero dei testi e delle parole dello stesso Autore, “liberamente” annodate e tessute tra di loro intrecciando diversi contributi, periodi di produzione e tematiche. Il libero percorso così intrapreso, va subito detto, molto è costretto a lasciare al margine del proprio passaggio, ma certo per lo scrivente, il breve itinerario scelto è di sicura suggestione e importanza. Un ultimo criterio espositivo è annunciato nella seconda parte del titolo, in relazione ai tre tempi del presente contributo: 1) intuizioni (significato), 2) contributi (insegnamenti), 3) sfide interculturali (impegno)

    Affondare i piedi nella terra in cui viviamo: Juan Grela e l'opzione precolombiana

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    Entre 1954 y 1965 una serie de lecturas le abrieron a Juan Grela nuevos horizontes estéticos centrados en los aspectos constructivos de las sociedades indígenas americanas, a la par que direccionó su discurso hacia la posibilidad de un arte nacional y moderno fundado en esas expresiones.Between 1954 and 1965, a series of readings opened new aesthetic horizons for Juan Grela focused on the constructive aspects of indigenous American societies, at the same time that he directed his discourse towards the possibility of a national and modern art based on those expressions.Tra il 1954 e il 1965 una serie di letture aprono a Juan Grela nuovi orizzonti estetici focalizzati sugli aspetti costruttivi delle società indigene americane, che lo indirizzano verso la possibilità di un'arte nazionale e moderna basata su queste espressioni

    “La realtà è caotica”: il Nuovo Realismo Giuridico americano fra universalismo e relativismo dei driritti umani

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    Abstract  The Universal Declaration of Human Rights has fueled an intense theoretical discussion between two opposite poles: on one side, the defendants of the universalism and, on the other side, the supporters of cultural relativism. Indeed, the former scholarship have explained many relevant theories in order to find a moral basement for the human rights global expansion, whereas the latter trend have always asserted that the entire system of human rights law is a “gift from the West” and, for that reason, unenforceable all over the world.  However, today it is impossible to discuss about this issue without an empirical approach that, starting from an “on ground” studies, allows us to understand the real way through the international provisions are applied to the dissimilar socio-legal contexts of destination.  The research proposal of New Legal Realism confirms this kind of purpose and, thanks to its methodology, currently embodies an effective tool to deeply understand the complexity of the so called human rights practice and to analyze, from a critical point of view, both universalist and relativist thesis. Key words: New Legal Realism, Empiricism, Human Rights, Universalism, Cultural Relativism.   Riassunto Con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo si è aperto un vivace dibattito teorico fra sostenitori dell’universalismo dei diritti ivi contenuti, da un lato, e difensori del relativismo culturale, dall’altro. Se i primi hanno elaborato rilevanti teorie per fornire un fondamento morale alla divulgazione e all’applicazione globale dei diritti fondamentali, i secondi hanno opposto argomentazioni altrettanto considerevoli a sostegno dell’impossibilità di espandere diritti di matrice occidentale in contesti sociali che presentano sistemi di valori profondamente differenti rispetto a quelli che hanno animato la creazione della c.d. “legge dei diritti umani”.     Tuttavia, si ritiene che oggi non sia possibile discutere di tale argomento senza utilizzare un approccio empirico che, partendo dall’analisi “sul campo”, consenta di comprendere le modalità con cui le disposizioni internazionali vengono implementate nelle differenti realtà socio-giuridiche di destinazione. La proposta di ricerca del Nuovo Realismo Giuridico statunitense va esattamente in questa direzione e pare offrire, oggi, una valida chiave di lettura sia per comprendere la complessità creatosi attorno alla c.d. pratica dei diritti umani sia per analizzare, con occhio più critico, le tesi tanto degli universalisti quanto dei relativisti   Parole chiave: Nuovo Realismo Giuridico Americano, Diritti Umani, Universalismo, Relativismo culturale

    Community without communitarianism.

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    The dispute that divided political philosophy during the eighties into two camps, liberals versus communitarians, would now appear to be over. On both sides an atmosphere of détente seems to be prevailing over the reasons for dissent. Even an author such as Charles Larmore, one of the most well-known advocates of a strictly political view of liberalism, has recently anticipated the possibility of integrating the romantic and the communitarian legacy within the context of liberal individualism.In his latest book, The Romantic Legacy, Larmore elaborates on this possibility by analyzing four fundamental features of romanticism: imagination, a sense of belonging to a community, irony and authenticity. In this essay, the author highlights the ensuing difficulties and defends the need to maintain the liberal distinction between political and cultural rights and the corresponding separation of the respective spheres of pertinence

    LE MIGRAZIONI COME NELLA RAPPRESENTAZIONE DI UN GIANO BIFRONTE. LE STRADE SICURE E LEGALI D’INGRESSO DEI MIGRANTI PROFUGHI IN ITALIA.

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    L’ingresso e la presenza in Italia di persone migranti è, fin da sempre, un tema di confronto fra coloro che ritengono che sia giusto favorire un’adeguata accoglienza e coloro che sostengono il contrario. Il presente contributo intende illustrare le forme possibili di ingresso legale di migranti profughi nei paesi dell’Unione Europea, con particolare attenzione all’ingresso legale in Italia. A partire dal 2014, il governo italiano ha manifestato l’intenzione di sviluppare un programma di reinsediamento al fine di dare ai migranti profughi una adeguata protezione. Attualmente, attraverso la rete dei Corridoi Umanitari, sotto il coordinamento del Dipartimento per le Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, sono previsti percorsi di accoglienza, accompagnamento socio-culturale, per migranti che vivono regolarmente nel nostro territorio. Dal punto di vista pedagogico, secondo la prospettiva interculturale, è necessario porre l’attenzione a queste nuove forme di accoglienza e inclusione dei migranti, in quanto rappresentano un sentiero volto a ridurre le forme di irregolarità che il fenomeno stesso tende a generare.The entry and presence in Italy of migrants has always been a topic of discussion between those who consider it right to promote adequate reception and those who argue the opposite. This contribution aims to provide a picture of the possible legal access channels to the E.U. for migrants and refugees, with particular attention to legal access to Italy. Since 2014 the Italian Government has demonstrated an attempt to develop a resettlement programme, in order to give migrants appropriate protection. At present, through the network of humanitarian corridors, under the coordination of Department for Civil Liberties and Immigration of the Ministry of the Interior, pathways to reception and socio-cultural accompanying are provided for migrants who live in Italy legally. From a pedagogical point of view and an intercultural perspective, it is necessary to focus on these new forms of reception and inclusion of migrants, as they represent a way to reduce irregularities generated by the phenomenon of immigration itself

    Frontiere mobili

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    Guerra e relazioni internazionali dalla fine del XX secolo all'inizio del XX
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