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Le Fortificazioni e le strutture difensive di Alghero (XIV-XV secolo)
Le torri e le mura di Alghero, ancora evidenti e piuttosto consistenti lungo il perimetro a mare della cittadina catalana, più rade o totalmente scomparse nella parte che guarda verso terra, presentano aspetti, caratteristiche e struttura che non appaiono, se non in minima misura, coerenti con quello che era il loro disegno originario. Le diverse vicende storiche e politiche attraverso le quali son passate, i continui aggiornamenti - almeno a partire dalla fine del XIV secolo in poi - delle tattiche militari offensive e soprattutto dei nuovi ordigni da guerra già apparsi nell'isola nella seconda metà del '300, il necessario e susseguente continuo adattarsi dei sistemi difensivi di una città a quelli offensivi, han fatto sì che a tutt'oggi ben poco rimanga di quel che era il primitivo assetto difensivo della villa
San Costantino nell'onomastica giudicale
Un segno dell'elevato prestigio che nella società isolana circondava la figura del santo imperatore viene dall'impressionante frequenza con cui il suo nome, nelle diverse varianti (Gosantine, Gantine, Goantine, Antine), compare nell'onomastica locale di ambito giudicale, a stare alla documentazione disponibile; lo ritroviamo a tutti i livelli, sia negli ambienti più umili, tra i servi, che, in particolare, nei ceti privilegiati, in quell'aristocrazia laica e religiosa detentrice del potere in ogni sua diversificata accezione
L'Amministrazione della giustizia nella Sardegna aragonese
Lo studio dell'amministrazione della giustizia nel tardo Medioevo - come scrive nella presentazione di questo libro Marco Tangheroni - è ormai un tema "emergente" nella storiografia degli ultimi decenni.Esaminando il registro delveguerdi Sassari per gli anni 1341-1343 e quello delveguerdi Alghero per un quindicennio della seconda metà del Trecento (1368-1383) ritrovati presso l'Archivio della Corona d'Aragona, Angelo Castellaccio non soltanto ricostruisce vivaci spaccati di storia sociale e di vita quotidiana di questi due importanti centri della Sardegna settentrionale, ma registra
anche i mutamenti (non di rado sconvolgenti) che dalla conquista catalano-aragonese furono introdotti negli usi e nella stessa struttura di una società che si era governata fino a quel momento secondo i codici e le norme della Sardegna giudicale.A Sassari la nuova legislazione importata dagli Aragonesi si sovrappone a quella, piu solidamente radicata nella nascente società urbana, degli "Statuti" che a Sassari erano stati dati nel periodo dell'egemonia genovese; ad Alghero, conquistata definitivamente solo nel 1354 ma subito volta a diventare un costante punto di riferimento della politica espansionistica aragonese, la legislazione è chiamata a regolamentare una difficile convivenza fra ipobladorsiberici, detentori di privilegi e di abitudini diverse, e l'antico strato indigeno, la cui riottosità ad accettare il nuovo sistema va ad aumentare la conflittualità che è propria di un centro toccato da intensi traffici marittimi: il libro delveguerne è una prova eloquente.Quello che emerge dai tre studi contenuti nel volume (il primo è un'efficace sintesi dei problemi che l'agricoltura e la pastorizia sassaresi si trovano ad affrontare verso la metà del secolo, anch'esse a fronte della nuova situazione
legislativa) è un ritratto documentato e analitico della società urbana della Sardegna nord-occidentale in un momento particolarmente animato della sua storia
Il Periodo bizantino
Studio del periodo bizantino in Sardegna: l'amministrazione, la difesa delle coste, la chiesa sarda, l'economia e la società
Alle radici della statualità del Regno di Arborea: la <i>Carta de Logu</i> ed altre manifestazioni di valenza sovrana
L'esposizione delle vicende arborensi tracciata nel presente lavoro si discosta dall'ottica di lettura tradizionale della gran parte degli studiosi, ed è dunque non facile da accogliere ed assimiliare per chi a lungo ha metabolizzato visioni ed interpretazioni differenti della storia dei regni giudicali. Tuttavia, al di là della organicità di questo testo, della sua validità territoriale, della sua capacità di racchiudere e sintetizzare le problematiche della società che era chiamata a rispettarlo e su cui si calava in forza della sovrana potestà dell'autorità emittente, al momento mi sembra opportuno soffermarsi sulle diverse motivazioni che presiedono alla sua (ri)edizione, cercando di capirne e giustificarne i tanti perché che ne stanno all'origine, la valenza politica oltre che culturale, ed infine appurare quali fossero le precise finalità che gli estensori si ripromettevano con la sua
(ri)edizione
Il Periodo bizantino
Non molto ricca di documenti o di fonti significative è la storia della Sardegna bizantina, vuoi per la lontananza di
questo periodo storico dai giorni nostri, vuoi soprattutto perché eventi storici successivi hanno in buona misura distrutto quel che di concreto (atti amministrativi,
documenti vari) poteva conservare testimonianza sicura.
Ad illuminarci, unitamente a vari resti archeologici e monumentali, interviene in buona misura l'attività epistolare del papa Gregorio Magno, che ci consente di addentrarci non solo nella storia dei rapporti Stato-Chiesa in Sardegna, ma ci offre in più una esauriente panoramica della composizione sociale, del modo di vivere, della questione religiosa, della economia dell'isola intorno alla fine del VI secolo della nostra era
L'Amministrazione della giustizia nella Sardegna aragonese
Lo studio dell'amministrazione della giustizia nel tardo Medioevo - come scrive nella presentazione di questo libro Marco Tangheroni - è ormai un tema "emergente" nella storiografia degli ultimi decenni.
Esaminando il registro del veguer di Sassari per gli anni 1341-1343 e quello del veguer di Alghero per un quindicennio della seconda metà del Trecento (1368-1383) ritrovati presso l'Archivio della Corona d'Aragona, Angelo Castellaccio non soltanto ricostruisce vivaci spaccati di storia sociale e di vita quotidiana di questi due importanti centri della Sardegna settentrionale, ma registra
anche i mutamenti (non di rado sconvolgenti) che dalla conquista catalano-aragonese furono introdotti negli usi e nella stessa struttura di una società che si era governata fino a quel momento secondo i codici e le norme della Sardegna giudicale.
A Sassari la nuova legislazione importata dagli Aragonesi si sovrappone a quella, piu solidamente radicata nella nascente società urbana, degli "Statuti" che a Sassari erano stati dati nel periodo dell'egemonia genovese; ad Alghero, conquistata definitivamente solo nel 1354 ma subito volta a diventare un costante punto di riferimento della politica espansionistica aragonese, la legislazione è chiamata a regolamentare una difficile convivenza fra i pobladors iberici, detentori di privilegi e di abitudini diverse, e l'antico strato indigeno, la cui riottosità ad accettare il nuovo sistema va ad aumentare la conflittualità che è propria di un centro toccato da intensi traffici marittimi: il libro del veguer ne è una prova eloquente.
Quello che emerge dai tre studi contenuti nel volume (il primo è un'efficace sintesi dei problemi che l'agricoltura e la pastorizia sassaresi si trovano ad affrontare verso la metà del secolo, anch'esse a fronte della nuova situazione
legislativa) è un ritratto documentato e analitico della società urbana della Sardegna nord-occidentale in un momento particolarmente animato della sua storia
San Costantino nell'onomastica giudicale
Un segno dell'elevato prestigio che nella società isolana circondava la figura del santo imperatore viene dall'impressionante frequenza con cui il suo nome, nelle diverse varianti (Gosantine, Gantine, Goantine, Antine), compare nell'onomastica locale di ambito giudicale, a stare alla documentazione disponibile; lo ritroviamo a tutti i livelli, sia negli ambienti più umili, tra i servi, che, in particolare, nei ceti privilegiati, in quell'aristocrazia laica e religiosa detentrice del potere in ogni sua diversificata accezione
Il Periodo bizantino
Studio del periodo bizantino in Sardegna: l'amministrazione, la difesa delle coste, la chiesa sarda, l'economia e la società
Il Periodo bizantino
Non molto ricca di documenti o di fonti significative è la storia della Sardegna bizantina, vuoi per la lontananza di
questo periodo storico dai giorni nostri, vuoi soprattutto perché eventi storici successivi hanno in buona misura distrutto quel che di concreto (atti amministrativi,
documenti vari) poteva conservare testimonianza sicura.
Ad illuminarci, unitamente a vari resti archeologici e monumentali, interviene in buona misura l'attività epistolare del papa Gregorio Magno, che ci consente di addentrarci non solo nella storia dei rapporti Stato-Chiesa in Sardegna, ma ci offre in più una esauriente panoramica della composizione sociale, del modo di vivere, della questione religiosa, della economia dell'isola intorno alla fine del VI secolo della nostra era
