80 research outputs found
Multi-elemental analysis of wood waste using energy dispersive X-ray fluorescence (ED-XRF) analyser
Low dose rate brachytherapy (LDR-BT) as monotherapy for early stage prostate cancer in Italy: practice and outcome analysis in a series of 2237 patients from 11 institutions
OBJECTIVE:
Low-dose-rate brachytherapy (LDR-BT) in localized prostate cancer is available since 15 years in Italy. We realized the first national multicentre and multidisciplinary data collection to evaluate LDR-BT practice, given as monotherapy, and outcome in terms of biochemical failure.
METHODS:
Between May 1998 and December 2011, 2237 patients with early-stage prostate cancer from 11 Italian community and academic hospitals were treated with iodine-125 ((125)I) or palladium-103 LDR-BT as monotherapy and followed up for at least 2 years. (125)I seeds were implanted in 97.7% of the patients: the mean dose received by 90% of target volume was 145 Gy; the mean target volume receiving 100% of prescribed dose (V100) was 91.1%. Biochemical failure-free survival (BFFS), disease-specific survival (DSS) and overall survival (OS) were estimated using Kaplan-Meier method. Log-rank test and multivariable Cox regression were used to evaluate the relationship of covariates with outcomes.
RESULTS:
Median follow-up time was 65 months. 5- and 7-year DSS, OS and BFFS were 99 and 98%, 94 and 89%, and 92 and 88%, respectively. At multivariate analysis, the National Comprehensive Cancer Network score (p < 0.0001) and V100 (p = 0.09) were correlated with BFFS, with V100 effect significantly different between patients at low risk and those at intermediate/high risk (p = 0.04). Short follow-up and lack of toxicity data represent the main limitations for a global evaluation of LDR-BT.
CONCLUSION:
This first multicentre Italian report confirms LDR-BT as an excellent curative modality for low-/intermediate-risk prostate cancer.
ADVANCES IN KNOWLEDGE:
Multidisciplinary teams may help to select adequately patients to be treated with brachytherapy, with a direct impact on the implant quality and, possibly, on outcome
Modelling human choices: MADeM and decision‑making
Research supported by FAPESP 2015/50122-0 and DFG-GRTK 1740/2. RP and AR are also part of the Research, Innovation and Dissemination Center for Neuromathematics FAPESP grant (2013/07699-0). RP is supported by a FAPESP scholarship (2013/25667-8). ACR is partially supported by a CNPq fellowship (grant 306251/2014-0)
Ermeneutica sistemica e intenzionalitĂ nella conversazione terapeutica
This study is part of a bigger research program on systemic thinking and therapeutic change.
In this study we explore another relevant factor of therapeutic change specific of the systemic model: the attribution of unconscious intentionality to the problematic
or symptomatic behavior (Ugazio, 1984, 1985) in order to restore the patients’ sense of agency and control on their lives, undermined by the psychopathology onset. We hypothesized that symptoms are generally explained resorting to causes (hypothesis 1) and that therapists overall introduce more reasons (intentional although unconscious explanations) than patients, who tend to
use more causal explanations (hypothesis 2).
To test our hypotheses, we coded the degree of intentionality of the explanations concerning 2 main areas (symptoms and a significant relation issues) using 3 dimensions of the F.Ex coding system (Malle, 2000) and a brand new category (hypo-reason), we created to gauge the unconscious intentionality. We coded all the explanations concerning the 2 areas provided by patients and therapists and extracted from the verbatim transcripts of the first two (videotaped) sessions of individual systemic therapies with 12 patients.
The interrater agreement between the 2 independent coders was assessed by Cohen’s K (.87). The loglinear analysis performed on explanations provided by patients and therapists mostly confirms our hypotheses. Our results offer interesting considerations regarding the clinical implications of our stud
Elettrodotto nel cunicolo pilota del Brennero. Opportunit\ue0 e valore aggiunto per un'integrazione tra grandi sistemi
L\u2019aumento della domanda di energia elettrica in assenza
di nuove centrali nucleari porta nuovamente in evidenza le
interconnessioni con l\u2019estero (anche in modalit\ue0 merchant
lines);
L\u2019interconnessione tra le reti \ue8 un valore aggiunto per la
stabilit\ue0 del sistema elettrico;
L\u2019interconnessione tra le reti \ue8 una condizione ineludibile
per poter parlare di mercato dell\u2019energia elettrica
paneuropeo
Experimental assessment of XOR-Masking data obfuscation based on K-Clique opaque constants
Data obfuscations are program transformations used to complicate program understanding and conceal actual values of program variables. The possibility to hide constant values is a basic building block of several obfuscation techniques. In XOR-Masking, a constant mask is used to obfuscate data, but this mask must be hidden too, in order to keep the obfuscation resilient to attacks.In this paper, we present a novel extension of XOR-Masking where the mask is an opaque constant, i.e. a value that is difficult to guess by static analysis. In fact, opaque constants are constructed such that static analysis should solve the k-clique problem, which is known to be NP-complete, to identify the mask value.In our experimental assessment we apply obfuscation to 12 real Java applications. We observe that obfuscation does not alter the program correctness and we record performance overhead due to obfuscation, in terms of execution time and memory consumption. (C) 2019 Elsevier Inc. All rights reserved
IMPIANTI ELETTRICI
L'insegnamento di impianti elettrici della facolt\ue0 di Ingegneria dell'Universit\ue0 di Padova ha subito negli ultimi dieci anni inusuali cambiamenti passando da "dimidiamenti" (impianti elettrici I e impianti elettrici II) al definitivo (speriamo) ritorno ad un unico insegnamento di impianti elettrici. Si aggiunga che nell'a.a. 2010/2011 tale insegnamento viene tenuto per la prima volta agli studenti del terzo anno di Ingegneria dell'Energia, corso di laurea triennale che proviene dalla fusione di Ingegneria Energetica ed Ingegneria Elettrica.
Una tale storica coincidenza meritava la pubblicazione di un nuovo testo.
Gli argomenti che vengono classicamente trattati nell\u2019insegnamento di impianti elettrici spaziano dal livello di bassa tensione a quello di media tensione con alcuni riferimenti ai livelli di alta e altissima tensione (che sono maggiormente trattati nelle lauree magistrali). Questa vastit\ue0 di programma ha sempre costretto i docenti ad avere pi\uf9 testi di riferimento con continui "voli" da uno all'altro. Tale "attivit\ue0 aerea" non risultava particolarmente gradita agli studenti. Si \ue8 quindi sentita l'esigenza di avere un unico testo organico che contenesse tutti gli argomenti senza far ricorso a frazioni di altre pubblicazioni. Il presente testo per\uf2 non va confuso con un mero "libro di testo" (dicitura presa in prestito dalle scuole inferiori e superiori) ma si articola su tre livelli che meritano oltre che menzione anche opportuna esegesi.
Il primo \ue8 quello per lo studente universitario pi\uf9 preoccupato per il superamento dell'esame che per l'effettivo apprendimento (per quanto possa sembrare incredibile, questa tipologia di studente non \ue8 puramente virtuale).
Il secondo \ue8 quello dello studente o del dottorando o dello studioso che voglia approfondire le questioni: sparse nel testo vi sono delle "porte" che immettono in "vaste stanze" (ad esempio la trattazione dell'I2t nel Cap. 8) in cui si intravede la profondit\ue0 degli argomenti.
Infine il terzo livello (quasi tutto contenuto negli Approfondimenti) cerca di mostrare gli sviluppi di ricerca di alcuni degli argomenti trattati o la vastit\ue0 delle Norme Tecniche che disciplinano " l'arte " dell'impianto elettrico. Va assolutamente notato che quest'ultimo livello, per il primo aspetto, si basa su attivit\ue0 di ricerca sviluppata dagli autori e dal gruppo di ricerca a cui essi afferiscono e non \ue8 quindi una mera collezione della letteratura tecnica da altri prodotta. Tutto il libro \ue8 comunque corredato di un gran numero di riferimenti bibliografici che vanno anch'essi annoverati nel terzo livello come spunto di approfondimento.
In alcune parti gli autori hanno fatto uno sforzo notevole per rendere comprensibili ai pi\uf9 argomenti complessi (vedi la spiegazione dell'effetto di prossimit\ue0) con la speranza di non averli banalizzati. Il rischio \ue8 sempre in agguato ma vale la pena di correrlo se la possibile ricompensa \ue8 la profusione di un sapere che, per quanto complicato, merita di essere (prima totalmente compreso e poi) reso fruibile a chi ne mostra interesse.
Il taglio "professionalizzante" che il legislatore ha voluto imprimere alle lauree triennali di primo livello ha inoltre indotto a considerare nel testo taluni riferimenti alla normativa tecnica, e segnatamente alle Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (Norme CEI) pur nella consapevolezza che la rapidit\ue0 con cui evolvono i contenuti normativi, nei tempi in cui viviamo, rischia di renderle presto obsolete. Una certa attenzione alle Norme \ue8 d'altro canto indispensabile sotto il profilo pedagogico dato che apre all'allievo ingegnere quell'orizzonte nuovo e disciplinato con cui dovr\ue0 fare i conti nella sua vita professionale
Elettrodotti blindati in galleria
Dal 1484, anno in cui fu ultimato il "buco di Viso", primo traforo alpino, migliaia di chilometri di gallerie stradali e ferroviarie sono state realizzate "intersecando" le Alpi e la dorsale appenninica. Oggi, sul finire del secondo millennio, Francia/Italia (Moncenisio), Germania/Austria/Italia (Brennero), Svizzera (Gottardo e L\uf6tschberg) progettano nuove gallerie ferroviarie di base lungo le quattro grandi vie di transito. A parte le gallerie di base del L\uf6tschberg e del Gottardo, i cui lavori sono in corso e saranno completati nel 2008 e 2013 rispettivamente, per le altre due direttrici si sta lavorando agli studi di fattibilit\ue0. Tali progetti offrono una possibilit\ue0 unica e irripetibile per conciliare nello stesso "corridoio" pi\uf9 servizi tecnologici basilari per l'attivit\ue0 umana. In questa memoria verr\ue0 focalizzata l'attenzione soprattutto sulla coesistenza galleria ferroviaria-trasmissione di energia elettrica tramite la nuova tecnologia degli elettrodotti blindati (Gas insulated transmission lines-GIL).
Queste "linee elettriche" del futuro, costante oggetto di studio nell'ambito del Dipartimento di ingegneria elettrica dell'Universit\ue0 di Padova, presentano ingombri molto contenuti, campo magnetico esterno trascurabile ed eccellenti prestazioni (ridotte perdite pur con elevate potenze trasmissibili); esse costituiscono una soluzione compatibile con le gallerie e consentirebbero una forte interconnessione elettrica paneuropea auspicabile per l'operativit\ue0 del mercato elettrico.
L\u2019idea di sfruttare sinergie che consentano di recuperare gli alti costi che queste grandi opere comportano, si inquadra nel tentativo di realizzare in maniera ben coordinata "corridoi comuni" allo scopo di soddisfare le molteplici e crescenti esigenze di scambi fra aree di grandi sistemi industrializzati. In questo contesto, merita grande attenzione soprattutto l\u2019opportunit\ue0 offerta dalle grandi infrastrutture ferroviarie e autostradali future ed esistenti.
In particolare tale concetto sta trovando applicazione anche in occasione dei vari progetti per la costruzione di gallerie ferroviarie (o stradali) paneuropee, che devono essere programmate e coordinate in maniera razionale, allo scopo di configurare, per quanto possibile, ciascuna galleria come "vettore multiservizio".
In questa sede si ritiene doveroso segnalare le possibilit\ue0 offerte dai trafori alpini, con particolare riferimento al nuovo collegamento ferroviario Bolzano-Innsbruck, essendo essi compatibili con l'installazione di elettrodotti blindati che consentirebbero un notevole incremento degli scambi di energia elettrica Italia-Austria e conseguentemente anche Italia-Nord Europa. La Comunit\ue0 europea ha prontamente recepito la bont\ue0 della proposta, co-finanziando uno studio di fattibilit\ue0, durato dal 2002 al 2005, che ha visto quali partner TERNA (in qualit\ue0 di project leader), il Dipartimento di ingegneria elettrica dell\u2019Universit\ue0 di Padova e l\u2019austriaca TIWAG
Tecnologie innovative per l'utilizzo del nuovo tunnel di base del Brennero per il trasporto dell'energia elettrica
Dal 1 gennaio 2003 il Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell'Universit\ue0 di Padova collabora con il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN, societ\ue0 nata dal vecchio ENEL) e con il gestore della rete austriaca del Sud-Tirolo (TIWAG) per valutare la fattibilit\ue0 tecnico-economica ed ambientale di una nuova linea di trasmissione (a 400 kV) che interconnetta l'Italia e l'Austria.
La Comunit\ue0 Europea ha deciso di co-finanziare tale studio di fattibilit\ue0 con 964.000 \u20ac (altrettanti ne verranno corrisposti dai tre enti interessati).
Un comunicato stampa nazionale (scaricabile dal sito www.grt.it) ha portato l'opinione pubblica a conoscenza dell'assegnazione di tale finanziamento enfatizzandone l'importanza: "Si tratta di un progetto altamente innovativo, sia dal punto di vista tecnologico sia per il limitato impatto ambientale, che potr\ue0 rappresentare un ulteriore passo avanti dell\u2019interconnessione della rete italiana, con ovvi vantaggi in termini di sicurezza ed economia per le imprese e i consumatori. Lo studio di fattibilit\ue0 individuer\ue0 la capacit\ue0 ottimale di trasmissione di elettricit\ue0 del collegamento, anche con l\u2019obiettivo di razionalizzare le porzioni di rete di trasmissione italiana e austriaca interessate dal progetto, con conseguenti vantaggi tecnici, economici ed ambientali. Per il sistema elettrico italiano ed europeo il potenziamento delle linee di interconnessione internazionali \ue8 una delle esigenze prioritarie - hanno dichiarato il Presidente Mach\uec e l\u2019Amministratore Delegato Parcu. In Italia i consumi di energia elettrica sono in costante crescita, ed \ue8 risaputo che il costo di questa energia all\u2019estero \ue8, in questa fase, notevolmente inferiore a quello italiano, cos\uec da costituire un\u2019opportunit\ue0 di risparmio per le imprese e i cittadini. Per questo il Gestore della rete intende favorire, con questa iniziativa, un\u2019occasione di sviluppo per il sistema elettrico italiano, e il finanziamento della Commissione Europea premia i nostri sforzi".
Lo studio di fattibilit\ue0 analizzer\ue0 tutti gli aspetti ingegneristici dell'inserimento di una nuova tipologia di linea elettrica all'interno della galleria di prospezione (galleria ulteriore rispetto alle due mono-binario previste per i treni che viene utilizzata come galleria di soccorso). Si tratta dei cosiddetti GIL ovvero linee di trasmissione isolate in gas: la linea \ue8 essenzialmente costituita, per ognuna delle tre fasi, da due conduttori concentrici tubolari (in alluminio). Nel "tubo" pi\uf9 interno viene trasmessa la potenza elettrica mentre quello esterno, oltre che da contenitore del gas (una miscela di aria con bassa percentuale di esafloruro di zolfo), funge da ritorno della corrente di fase. Questa caratteristica consente di avere un sistema altamente eco-compatibile: i campi elettro-magnetici esterni sono infatti quasi totalmente annullati e non c'\ue8 alcun impatto visivo. Inoltre queste "linee elettriche" del futuro, costante oggetto di studio nell'ambito del Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell'Universit\ue0 di Padova, presentano ingombri molto contenuti, campo magnetico esterno trascurabile ed eccellenti prestazioni (ridotte perdite pur con elevate potenze trasmissibili); esse costituiscono una soluzione compatibile con le gallerie e consentirebbero una forte interconnessione elettrica paneuropea auspicabile per l'imminente operativit\ue0 del mercato elettrico. Infatti, per quanto riguarda le possibilit\ue0 e le esigenze attuali di scambi di energia elettrica della rete italiana con quella europea, va sottolineato come "l'energia a buon mercato pu\uf2 venire praticamente solo dall'estero e, per contro, non sono facili le prospettive di ampliamento delle interconnessioni". In particolare sono evidenti le modeste potenze di scambio oggi attuabili con la rete austriaca a fronte di quelle molto pi\uf9 consistenti con la rete francese e svizzera. Ad esempio gli scambi di energia elettrica della rete italiana realizzati nell'anno 2000, subordinati anche a vincoli introdotti da margini operativi riguardanti la sicurezza dell'esercizio, confermano le ridotte possibilit\ue0 del collegamento a 220 kV Soverzene - Lienz fra Italia e Austria. Manca, infatti, un qualsiasi collegamento a 400 kV tra le due nazioni.
Visto il livello di innovazione di queste nuove linee di trasmissione dell'energia elettrica (ce ne sono solo 100 km in tutto il mondo) lo studio coinvolge oltre agli aspetti ingegneristici anche molti aspetti di ricerca vera e propria: per questo la presenza dell'Universit\ue0 di Padova riveste un ruolo strategico. Sono ormai pi\uf9 di quattro anni che l'unit\ue0 "Sistemi elettrici per l'energia" del Dipartimento di Ingegneria Elettrica studia le linee blindate isolate in gas: sono apparse pi\uf9 di venti pubblicazione in prestigiose riviste e conferenze italiane e straniere.
Il gruppo di studio pu\uf2 avvalersi di uno staff consolidato nell'ambito dei Sistemi Elettrici composto da ricercatori e docenti.
Il responsabile di questo studio \ue8 il nuovo pro-rettore prof. Lorenzo Fellin affiancato dal vice-responsabile ing. Roberto Benato; collaboreranno inoltre ing. Matteo Pittarello, prof. Antonio Paolucci, prof. Roberto Turri, prof. Fabrizio Dughiero, ing. Arturo Lorenzoni.
L'idea di "corridoio multiservizio" \ue8 stata ripetutamente proposta e sostenuta dai ricercatori dell'Universit\ue0 Patavina anche per altre realt\ue0 oltre a quella della futura linea ferroviaria Fortezza-Innsbruck ed ora che la Comunit\ue0 Europea ha premiato l'idea con questo finanziamento ci si augura che non venga tralasciata tale irripetibile possibilit\ue0 per conciliare nello stesso "corridoio" pi\uf9 servizi tecnologici basilari per l'attivit\ue0 umana
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