Le nuove dipendenze comportamentali

Le nuove dipendenze sono un argomento spinoso in quanto mancano di una classificazione diagnostica ufficiale che ne permetta una valutazione certa. Esse non sono legate all’abuso di una sostanza, ma fanno riferimento a comportamenti, oggetti o relazioni disfunzionali che rivestono un particolare significato per quella persona, talmente forte da portare alla reiterazione di quel comportamento. Nel presente lavoro saranno descritte le principali nuove forme di dipendenza: tecnologica, sessuale, da lavoro, da sport, shopping compulsivo, affettiva. Da questa disamina emergono diversi punti in comune sia tra le nuove forme di dipendenza, sia con le “vecchie” dipendenze. Ed infine verrà fatta una considerazione in merito all’impatto che le nuove dipendenze hanno negli adolescenti, periodo di sviluppo dell’identità, dell’autonomia. Ma anche di vulnerabilità e in cui non c’è ancora un pieno possesso degli strumenti di discernimento necessari per essere pienamente consapevoli

La solitudine e l’isolamento in adolescenza

Nel presente articolo la solitudine verrà indagata secondo un costrutto che la distingue nelle sue molteplici dimensioni. È quindi all’interno delle varie forme che la solitudine può assumere che collochiamo, tra le altre, anche quel tipo di solitudine che “sconfina” nell’isolamento. Partendo proprio dalle dimensioni che la compongono, attraverso la letteratura esistente, proveremo ad analizzare la distinzione tra un comportamento solitario adattivo, una risorsa, inteso come un momento per stare soli con se stessi, scelto e voluto; da una solitudine di tipo negativo e disadattivo non sempre ricercato ma a volte imposto o subito. Sul punto, la letteratura sostiene che un contributo importante, sia indagare la motivazione sottostante ad un comportamento solitario nell’adolescente, e quindi l’autodeterminazione

Performance of Italian zeolitic tuffs and pozzolana in 2-chlorophenol removal from contaminated groundwater. Lab-scale experience

The physical and chemical properties of zeolites and the availability of localized deposits of naturally occurring zeolitized tuffs and pozzolana, make them desirable for and applicable to the remediation of contaminated groundwater. This paper documents the results of a laboratory study to test the capacity of native Italian zeolites to remove 2-chlorophenol (2-CP) from water. Italian zeolitic tuff and pozzolana were characterized in terms of their chemical and structural properties and of their adsorption capacities. Moreover, the experimental activity investigated their adsorption behaviour: time and pH dependence of the adsorption process was evaluated. The results of the time-dependence adsorption study under a constantly stirred condition showed that the adsorption increases with a longer contact time for all samples; the highest adsorption occurred at pH=8 divided by 8.5. Due to the good removal efficiencies obtained, a column test simulating the condition of an in situ permeable reactive barrier was carried out, in order to estimate the removal kinetics and the long-term behaviour. The removal efficiencies reached values higher than 90%, even if some long-term performance worsening occurred, due to the progressive exhaustion of the adsorption sites. These experiments demonstrate the capacity of naturally occurring zeolites to remove 2-CP from water and the opportunity to make economic use of these native deposits for in situ groundwater remediation

L'aggressività nelle prime relazioni sentimentali

Un fenomeno poco indagato in Italia, ma che ha catturato l’attenzione e anche la preoccupazione delle ricerche in diverse parti del mondo, sono i comportamenti aggressivi che possono avvenire nelle prime relazioni sentimentali, tra adolescenti. La ricerca si è concentrata principalmente sulla violenza nelle coppie adulte, sulla violenza domestica, trascurando quelle condotte aggressive che avvengono nelle prime relazioni intime, in quanto ritenute poco stabili e fugaci. Diverse ricerche dimostrano che non è così e che anzi, spesso gli adolescenti “investono” molto in queste prime esperienze. Tra i principali motivi che spingono gli studiosi ad indagare questo fenomeno, vi è la considerazione della gravità delle stime di prevalenza, le conseguenze per il benessere psico-fisico, ed il valore predittivo che tali comportamenti potrebbero assumere rispetto al fenomeno della violenza nelle coppie adulte

Separazioni conflittuali e minori

All’interno di separazioni altamente conflittuali, non è infrequente che si presentino situazioni in cui un figlio rifiuta, in maniera ingiustificata, un genitore. Esclusi i casi in cui sono presenti abusi, trascuratezza o condizioni reali di paura per cui il rifiuto è motivato, come mai un figlio può arrivare a rifiutare in maniera totale e permanente di incontrare un genitore? Può capitare che durante la separazione tra i coniugi siano presenti e persistano conflitti esasperanti, che in alcuni casi evolvono in dinamiche relazionali disfunzionali. Capita anche che a volte, all’interno di queste dinamiche, un genitore metta in atto una sorta di “alienazione” nei confronti dell’altro genitore, a cui corrisponde un rifiuto da parte del figlio del genitore cosiddetto “alienato”. Il minore, coinvolto in maniera attiva in queste dinamiche, si trova quindi in una condizione di rischio. Al di là del “dibattito” scientifico in merito alla definizione del fenomeno, ciò che risulta fondamentale è non disconoscerlo

Minori e patologie delle cure

Nel presente articolo verrà presa in considerazione una forma di abuso che ha colto l’attenzione degli operatori da non molti anni: la patologia delle cure. Saranno trattate le tre forme di patologia nella somministrazione delle cure che la costituiscono, soffermandoci principalmente sull’incuria e su una forma di ipercura quale la Sindrome di Munchausen per procura, sindrome rara e difficile da riconoscere. Assistiamo ad un paradosso, da un lato l’incuria: bambini abbandonati, denutriti, trascurati fisicamente e psicologicamente; e il suo contrario l’eccessiva cura, che porta in casi estremi ad “un’eccessiva medicalizzazione”. Quantificare il fenomeno del maltrattamento in ogni sua forma è difficile e lo è ancora di più quantificare quello di una forma di abuso piuttosto recente, ma riconoscere il fenomeno è il primo passo per preparare il terreno alla prevenzione

Consumo di sostanze nei giovani

La comunità scientifica testimonia di come sia in aumento l’utilizzo di sostanze in fasce d'età sempre più giovani. Gli stili di consumo di sostanze e, conseguentemente, le forme del consumo giovanile sono mutati nel tempo; atteggiamenti diversi hanno condotto anche a differenti interventi e strategie di prevenzione in base all'epoca in cui questi erano e sono inseriti. Negli ultimi anni sono oggetto di studio i modelli di consumo giovanile di sostanze a scopo ricreazionale. Tali cambiamenti richiedono efficaci strategie validate e innovativi programmi di prevenzione e contrasto, dove diviene fondamentale intercettare precocemente quei comportamenti a rischio in cui il giovane si avvia ad un uso problematico della sostanza, con il rischio legato allo sviluppo di una dipendenza, ma anche il rischio di problemi sanitari rilevanti

Degradation of aspartyl peptides: studies on the isomerization and enantiomerization of aspartic acid in model peptides by capillary electrophoresis and high performance liquid chromatography

Degradation pathways of peptides and proteins comprise chemical and physical instability. These processes can lead to loss of structure and physiological activity as well as to the formation of toxic degradation products. The present study was conducted in order to investigate the degradation of aspartyl peptides in acidic and alkaline media, specifically with respect to the isomerization and enantiomerization of the Asp residue. The tripeptides Phe-Asp-GlyNH2 and Gly-Asp-PheNH2 were used as model compounds. A capillary electrophoresis (CE) and a high performance liquid chromatography (RP-HPLC) method were developed for the analysis of the degradation products. Separations that were difficult to achieve with one technique proved to be easily accomplished by the other method. The degradation products were first identified by coinjection of reference substances. Additional on-line MS detection was performed for both techniques in order to unequivocally identify the compounds. Analysis of the MS spectra of the peptides allowed the assignment of the substances to the alpha-Asp or ß-Asp series. In order to quantify the compounds the CE assay was validated with respect of linearity, intraday and interday precision. The degradation of the model peptides and the formation of products were invetigated. At pH 2, the major degradation pathway was cleavage of the peptide backbone amide bonds yielding dipeptides and amino acids, C-terminal deamidation as well as formation of succinimidyl peptides. In alkaline medium (pH 10) both deamidation of the C-terminal amide as well as isomerization and concomitant enantiomerization of Asp were observed for the native amide as well as for the resulting deamidated tripeptides. Peptide, Proteine und Peptidomimetika können chemischen bzw. physikalisch-chemischen Abbauprozessen unterliegen. Diese können sowohl zu Strukturveränderungen und somit zum Funktionsverlust als auch zur Entstehung toxischer Abbauprodukte führen. Ziel der vorliegenden Arbeit waren Studien zu Abbauprodukten von Aspartylpeptiden in sauren und basischen Milieu, besonders aber zu Isomerisierung und Enantiomerisierung der Asparaginsäurereste. Die Tripeptide Phe-Asp-GlyNH2 und Gly-Asp-PheNH2 wurden als Modellverbindungen verwendet. Eine Kapillarelektrophorese (CE) und eine Hochleistungs-Flüssichromatographie (RP-HPLC) Methode zur Beurteilung des Abbaus von den Aspartyl-Modellpeptiden wurden entwickelt. Trennungen, die sich bei einer der Methoden als schwierig erwiesen, waren mit der jeweils anderen Methode erreichbar. Die Abbauprodukte der Tripeptide wurden zuerst durch Koinjektion von Referenzsubstanzen identifiziert. Sowohl für CE als auch für HPLC wurde zusätzlich online-MS Detektion durchgeführt, um die Identifizierung über koinjizierte Referenzsubstanzen zu bestätigen und vor allem, um unbekannte Abbauprodukte zu bestimmen. Die Analyse der MS-Spektren der Peptide erlaubte die Zuordnung der Abbauprodukte zur alpha-Asp- und ß-Asp-Reihe. Zur Quantifizierung der Abbauprodukte wurde die CE-Methode kalibriert und validiert. Der Verlauf des Abbaus der Modellpeptide und der Entstehung der Folgeprodukte wurde analysiert. Inkubation im Sauren führte hauptsächlich zur Hydrolyse der Peptidbindungen zu Dipeptiden und Aminosäuren, zu C-terminaler Deamidierung und zur Bildung von Succinimidyl-Peptiden. Bei pH 10 wurden sowohl für die nativen Amide als auch für die entstehenden deamidierten Tripeptide Isomerisierung und Enantiomerisierung von Asp beobachtet

Mass balance of emerging organic micropollutants in a small wastewater treatment plant

Emerging organic micropollutants are compounds measured in water in μg/l or ng/l which may have long-term negative effects on both wildlife and humans. The purpose of this work was to perform a mass balance of emerging organic micropollutants on activated sludge tank and on secondary settling tank in a small wastewater treatment plant in the Municipality of Rome. The analytes monitored in this work were: Estrone (E1), 17β-Estradiol (E2) and 17α- Ethinylestradiol (EE2) for steroid hormones, 4-Nonylphenol (4-NP) and Bisphenol A (BPA) for substituted Phenols and Alkylphenols, Amphetamine (AM), Methamphetamine (MET), Benzoylecgonine (BEG) and 11-nor-Δ9-THC- 9carboxy (THC-COOH) for drugs of abuse. Mass balance on activated sludge tank showed that the emerging organic micropollutants removed were BPA (59%), EE2 (34%), AM (56%) and THCCOOH (35%). The processes occurring in the secondary settling tank were able to reduce 4-NP (26%), BPA (74%), E1 (82%), EE2 (93%), AM (44%), MET (80%), BEG (72%) and THC-COOH (39%). The residual amount of each substance was distributed between the effluent, the return sludge line and the excess sludge. Since the removal of emerging organic micropollutants was partial, the conventional wastewater treatment plant is not able to completely break down these substances. Accordingly, these compounds are found in water body potentially active and dangerous to wildlife and humans. © 201 WIT Press