977 research outputs found

    ADAPT

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    Da escludere, per la preparazione all'esame, le pagine da 17 a 8

    Alex Zanardi and Obiettivo 3: Introduction to Paralympic sport

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    openLa sera prima delle Paralimpidi di Rio, nel 2016, Alex Zanardi ripensa alla sua storia, alla sua carriera agonistica e realizza ancora una volta come la vita lo abbia messo a dura prova, ma anche come gli abbia dato moltissime opportunità che purtroppo non tutti hanno. È dalla voglia di condividere, di rinascere, di poter far provare anche ad altri le sue stesse emozioni che è nato in lui il desiderio di regalare un’opportunità e di voler sostenere coloro i quali vogliano avvicinarsi allo sport ma non possono. Nel maggio 2017 nasce il progetto Obiettivo3 che punta a far apprendere e diffondere la pratica sportiva tra i disabili che ancora oggi sono una categoria fortemente penalizzata dagli alti costi e soprattutto dalla difficoltà nell’essere avviati all’attività paralimpica. Nel primo capitolo vi è la descrizione e l’evoluzione dell’attività fisica adattata. Le prime attività adattate e pensate per il disabile agonista furono istituite grazie alle intuizioni del Dott. Ludwig Guttman neurochirurgo, direttore del National Spinal Injures Centre dell’ospedale Stoke Mandeville nel 1952. Successivamente, nel 1960, Antonio Maglio, direttore del Centro paraplegici dell'INAIL di Villa Marina di Ostia istituì la prima paralimpiade a Roma. Nel secondo capitolo viene approfondita la disciplina paralimpica del paraciclismo con un excursus sulla nascita, l’evoluzione e le disposizioni tecniche di questo sport. Nel terzo capitolo viene spiegato e dettagliato il progetto Obiettivo3 mentre nel quarto capitolo vengono riportate e commentate alcune domande e risposte somministrate a 72 atleti paralimpici che hanno aderito al progetto. Infine, l’ultima parte della tesi è dedicata alle conclusioni e ad una riflessione su quanto Alex Zanardi, tramite il suo staff di supporto, sia riuscito nell’impresa di trasmettere il messaggio sportivo e far nascere così un gruppo di persone fortemente motivato a continuare la divulgazione dello sport paralimpico.The evening before the Paralympids in Rio, in 2016, Alex Zanardi thinks back to his history, his competitive career and realizes once again how life has put him to the test, but also how it has given him many opportunities that unfortunately not everyone has. It is from the desire to share, to be reborn, to be able to make others feel his same emotions as well that the desire to give an opportunity and to want to support those who would like to get closer to sport but cannot. In May 2017 the Obiettivo3 project was born, which aims to make sports practice learn and spread among the disabled who are still a category heavily penalized by the high costs and above all by the difficulty in understanding how to start. In the first chapter there is the description and evolution of adapted physical activity, the first activities adapted and designed for the disabled agonist are very recent and by Dr. Ludwig Guttman neurosurgeon, director of the National Spinal Injures Center at Stoke hospital Mandeville in 1952. Subsequently, in 1960, Antonio Maglio, director of the INAIL Paraplegic Center of Villa Marina di Ostia, set up the first Paralympics in Rome. In the second chapter of this thesis the Paralympic discipline of para-cycling is explored with an excursus on the birth, evolution and technical dispositions of this sport. The third chapter explains and details the Obiettivo3 project, while the fourth chapter reports and comments on some questions and answers given to 72 Paralympic athletes who have joined the project. Finally, the last part of the thesis is dedicated to the conclusions and a reflection on how Alex Zanardi, through his support staff, has succeeded in the enterprise of transmitting the sporting message and thus giving birth to a group of people strongly motivated to continue the dissemination of Paralympic sport.

    L'Analisi di Movimento per il miglioramento delle performance nel Canottaggio

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    L'Analisi del Movimento, oltre alle numerose applicazioni in ambito medico e riabilitativo, ne possiede altre in ambito sportivo. Per il canottaggio ad esempio, si possono applicare elettromiografia di superficie, sensori e piattaforme di forza e sensori inerziali per analizzare i numerosi parametri della vogata e migliorare l'allenamento e le performance. Il canottaggio si basa su delle gare, principalmente di 2000 m, a bordo di imbarcazioni a remi che sfruttano la forza fisica dei vogatori, i quali compiono un movimento ripetuto detto "Ciclo di voga", la cui tecnica è molto importante per la trasmissione della spinta del vogatore alla barca. A tale scopo l'elettromiografia di superficie permette l'analisi delle contrazioni muscolari, lo studio della loro durata e visualizzare la frequenza di contrazione per capire quali muscoli si siano affaticati; le piattaforme di forza permettono di studiare le forze e i momenti scambiati tra il vogatore e la barca nei punti di appoggio come remi, pedaliera e carrello scorrevole; i sensori inerziali infine permettono di analizzare velocità, accelerazione e molti altri parametri della barca e della vogata, permettendo di individuare errori nella tecnica dei vogatori.Motion Analysis, in addition to its many applications in the medical and rehabilitation fields, has others in the sports field. For rowing, for example, surface electromyography, force sensors and platforms, and inertial sensors can be applied to analyze numerous rowing parameters and improve training and performance. Rowing is based on races, mainly of 2000 m, aboard rowing boats that exploit the physical strength of the rowers, who perform a repeated movement called "Rowing Cycle", whose technique is very important for the transmission of the thrust of the rower to the boat. That purpose, the surface electromyography allows the analysis of muscle contractions, the study of their duration and visualize the frequency of contraction to understand which muscles are fatigued; the force platforms allow to study the forces and moments exchanged between the rower and the boat in the support points such as oars, pedals and sliding seat; the inertial sensors finally allow to analyze speed, acceleration and many other parameters of the boat, allowing to identify errors in the rowing technique

    Special Olympics: progetto Basket correlato alla disabilita' mentale

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    Con questo elaborato, intendo soffermarmi su un argomento molto particolare, un mondo pieno di volti da scoprire, pieno di emozioni, di sorrisi, di stupori, ma anche di paure e di frustrazioni che vanno eliminate il prima possibile per raggiungere un risultato che regala inevitabilmente soddisfazioni e gratificazioni enormi. Tratterò quindi il mondo dello sport, principalmente quello della pallacanestro, correlato al mondo della disabilità mentale. Vedremo come il Basket sia uno sport di squadra particolarmente indicato per qualsiasi tipo di persona con disabilità intellettiva, una disciplina unica per entrare in contatto con l’essenza più nascosta di questi ragazzi. Quindi, dopo aver fatto un quadro generale su cosa è la Special Olympics, e in particolare la mia realtà dell’“Allegra Brigata”, ho pensato opportuno soffermarmi sugli aspetti più pratici del progetto, andando nello specifico delle sedute di allenamento che credo ottimali per ragazzi con disabilità di tipo mentale, motivando le mie scelte e portando esempi concreti di obiettivi raggiunti

    Il diorama simbolico del Salone degli Specchi di Villa Igiea

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    Villa Igiea, costruita fra il 1899 e il 1901 nella contrada costiera dell’Acquasanta a nord di Palermo, è un’opera paradigmatica dell’Arte Nuova Italiana; in essa la celebrazione della “misura umana” attraverso l’esaltazione estetizzante del quotidiano assume toni da epifania dell’epopea della rinascita dell’individuo e della sua lotta contro il “mal sottile”. La trasformazione da sanatorio in albergo, avvenuta in corso d’opera, avrebbe in realtà comportato una semplice “correzione del tiro” nelle fasi finali di definizione di alcuni degli arredi (essenzialmente delle suite più esclusive e di qualche salone d’uso collettivo), rimanendo legata alla destinazione originaria l’impronta simbolica, con l’esaltazione struggente della nuova misura introspettiva di “luogo del non essere”, deputato alla passione di una società di eletti ormai nello status di superamento del proprio apogeo. La realizzazione di questo complesso sanatoriale, che impegna Basile per un biennio alquanto intenso, è il risultato della fortunata convergenza degli interessi e dei moventi ideologici dei suoi tre artefici. Oltre a Basile, infatti, il carattere di questa architettura, nei suoi più particolari risvolti (non ultimi quelli simbolici ed ergonomico-sanitario), deve la sua eccezionalità anche alla collaborazione apportata dal committente, Ignazio Florio, e dall’ideatore della funzione originaria, il medico Vincenzo Cervello. La decisione di realizzare un sanatorio di lusso era stata innescata dai successi dei procedimenti farmacologici ottenuti da Cervello nella cura dei malati di tisi ricoverati nell’ospedale della Guadagna, da lui diretto. Villa Igiea avrebbe dovuto costituire una sorta di privilegiato laboratorio di ricerca applicata per il lancio clinico del metodo curativo di Cervello. Contemporaneamente avrebbe dovuto fornire, con i proventi, parte dei necessari finanziamenti e, soprattutto, promuovere un continuo miglioramento nella terapia della lotta alla tisi, da riversare nell’impresa, di stampo filantropico, del Sanatorio Popolare istituito dallo stesso Cervello e per il quale Ernesto Basile progetterà dal 1903 il complesso della contrada dei Petrazzi (realizzato entro il 1909). Anche alla realizzazione di questa impresa contribuirà Ignazio Florio che, nel quadro delle iniziative umanitarie condivise con la moglie (Franca Iacona di Notarbartolo), è uno dei principali e più attivi sostenitori dell’Associazione Siciliana per il Bene Economico. E’ certo, pertanto, che l’avventura di Villa Igiea si colloca nell’alveo di un movimento di interessi molteplici; da quelli per il turismo a quelli scientifici, da quelli industriali a quelli umanitari. Opera prima del modernismo italiano il complesso sanatoriale dell’Acquasanta viene ideato con una configurazione volumetrica articolata; il suo controllato ordinamento generale per aggregazione di corpi fabbrica prismatici, risulta alquanto insolito nel panorama italiano (per quanto riguarda le tipologie alberghiere, termali o sanatoriali). Anche per Ignazio Florio Villa Igiea è carica di significati complessi, che non si limitano alla strategia imprenditoriale e trascendono i diretti interessi economici. Il complesso avrebbe dovuto rappresentare, infatti, un’ineguagliabile testimonianza della rinascita siciliana quale opera tra le più prestigiose e “moderne” fra quelle salutifere delle località elitarie deputate ai rituali mondani della société du plaisir. Oltre alla consapevolezza che il sanatorio di lusso avrebbe promosso l’immagine di Palermo come stazione climatica invernale, si palesava la previsione di una positiva ricaduta commerciale nel settore dell’industria farmaceutica, con il potenziamento della produzione di sostanze da utilizzare nella cura della tisi che avrebbe permesso un’estensione del fatturato della vicina Chimica Arenella, non molto distante dall’antica residenza dei Florio della tonnara dei “Quattro Pizzi” e dalla stessa Villa Igiea. È con il contributo Vittorio Ducrot per la realizzazione degli arredi e delle decorazioni lignee di Giuseppe Enea per le pitture decorative, di Gaetano Geraci per le sculture decorative e, soprattutto, di Ettore De Maria Bergler, autore con Luigi Di Giovanni e Michele Cortegiani del ciclo di figurazioni allegoriche del Salone degli Specchi (la Sala da Pranzo), che Basile sperimenta con successo l’idea dell’“opera d’arte in tutto”. È in particolare il Salone degli Specchi, che nella sua complessità accoglie le molteplici componenti che vanno dalla metafora tensionale delle capriate al plasticismo ergonomico delle maniglie, a connotare con la “perfetta fusione” tra decorazioni architettoniche e pittoriche (anche su un piano sintattico coerente persino nei reconditi significati alchemici legati al mito della dea Igiea e della Rinascita) l’operare di Basile comune il più originale contributo del modernismo italiano di inizio XX secolo

    Religion and sport. Between rite and spectacle

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    There are many convergences and affinities between religion and sport. This happens since long time ago. Greece is a good example for this. The Olympics were born there because of a religious context.The modern Olympics started in 1896 as a turning point in the history of the sport. Their roots were both ethical and religious, if we consider the person of the founder, de Coubertin.Today the link between religion and sport is well evident, and it is more and more stressed through rites, prayers, gestures, symbols, and many other modalities, that are present in sport events, their preparation, and following moments.Sociological studies confirm a relevant presence of religious inspiration for sport activities, which are accompanied by religious practices and behaviors, from their foundation till the legitimation of past memories.Namely in soccer competitions para-religious movements and cults are active in order to reach positive results, in a continuous search for the victory.Sono numerosi i punti di contatto e le affinità fra religione e sport. Il che avviene sin dai tempi più antichi. Esemplare è il caso della Grecia, dove non a caso sono sorte le Olimpiadi in un contesto e con motivazioni a carattere tipicamente religioso.La stessa ripresa dei Giochi Olimpici nel 1896 rappresenta un momento di svolta per la storia dello sport ma evidenzia anche le ragioni profondamente etiche (e religiose) che animavano il loro fondatore, il barone de Coubertin.Oggi sotto diverse forme ed in situazioni favorevoli il legame fra religione e sport si va rafforzando tanto da poter verificare la presenza di riti, preghiere, formule, gesti, simboli e ruoli tipicamente religiosi anche in avvenimenti sportivi, nel corso della loro preparazione come nelle fasi successive allo svolgimento delle competizioni.Vari studi sul campo mostrano che specialmente entro modelli d'ispirazione cristiana vigono e si diffondono pratiche religiose che accompagnano da vicino le dinamiche relative all'organizzazione di gare in diversi sport, a partire dai momenti fondativi per giungere sino ai processi di legittimazione delle memorie del passato.Soprattutto nel campo del calcio esistono forme di divismo, movimenti parareligiosi e culti propiziatori ed esorcistici tesi ad ottenere risultati agonistici continuamente positivi

    Il Palio di San Michele di Bastia (Umbria): un nuovo modello festivo

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    Bastia is a small town in Umbria; in recent decades it has become a great commercial and industrial development, with the presence of so many immigrants. The Palio di San Michele, from 50 years, is the city festival, which takes place during one week in September, with sports competitions, theater performances, the "lizza" (the relay game).Bastia is not a major city, it is not a destination for cultural tourism, but the Palio represents in an exemplary way as a festival can "create" a community, a place of gathering of young and adolescents. Analyzing some festive models, the essay reflects on new perspectives for the study of the festival, with an emphasis on new categories of festival in relation to the territorial identity

    Valutazione funzionale delle capacità fisiche nel giocatore di basket in carrozzina d'alto livello

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    Valutazione funzionale delle capacità fisiche nel giocatore di basket in carrozzina d’alto livello vuole esser d’aiuto a tutti i preparatori che si interessano di questo sport, al fine di fornire delle linee guida utili ad una programmazione metodologica più rispondente alle esigenze biomeccaniche e neuromuscolari del basket in carrozzina. La valutazione, è avvenuta testando giocatori con punteggio di classificazione 1; 2; 3; 4; 4,5, maschi e femmine delle Nazionali italiane. Nel basket in carrozzina, il punteggio viene attribuito dalla commissione classificatrice (1 medico ed 1 tecnico), in relazione al grado di disabilità motoria ed alle capacità funzionali dell’atleta, dimostrate in campo durante il gioco. L’obiettivo della ricerca è stato raggiunto attraverso lo svolgimento dei seguenti test: test “20 m sprint” (che valuta la capacità di “accelerazione”); test “lancio della palla zavorrata dal capo/petto” (che valuta la capacità di “forza”); test “dell’8 con e senza palla” (che valuta la capacità tecnica di “conduzione del mezzo meccanico”); test del “tiro dalla zona della campana” (che valuta la capacità tecnica di “tiro a canestro”); test del “tiro di precisione al bersaglio” (che valuta la capacità tecnica di “passaggio”); match analysis delle fasi di “gioco effettivo” (che valuta tempo, posizione, velocità, distanza e direzione, di ogni giocatore durante la partita). I test sono stati svolti nel campo da basket regolamentare. Materiali utilizzati: cronometro; metro avvolgibile; nastro adesivo; palla zavorrata di 3Kg; coni in plastica; fischietto; software sistema SPI 10 (GPSport Systems, Pty. Ltd. 2003, Australia). Risultati: dai dati ottenuti si evince che il preparatore fisico, deve porre attenzione al raggiungimento dell’assetto ottimale tra giocatore e mezzo meccanico e mirare ad una preparazione fisica personalizzata, che in generale punti sullo sviluppo della forza degli arti superiori e della parte superiore del tronco, al fine di ottenere il massimo livello di prestazione. Esercitazioni personalizzate nell’ambito dello sport disabili permettono la miglior espressione motoria delle capacità residue e la possibilità di meglio tutelare il giocatore da naturali disequilibri biomeccanici relativi alla tecnica sportiva. Nel basket in carrozzina, la forza espressa dai giocatori rimane più elevata di quella espressa dalle giocatrici. Nel gioco, le velocità intermedie sono quelle più rappresentative e il play percorre le distanze maggiori, le accelerazioni più importanti in attacco e in difesa, ma subisce il maggior numero di forti impatti destabilizzanti.Thesis aims to help all those involved in thereparation of this sport by laying down useful guidelines for a methodical approch to ascertain the biomechanical and neuromuscolar requirements of wheelchair basket ball. An evaluation was made testing both male and female Italian national players with a points classification of 1; 2; 3; 4 and 4.5. In wheelchair basketball points are attributed by the classification commission (one medical and one technical), in relation to the degree of physical disability and the functional capabilities of the athlete, as demonstrated on court during play. Research evaluation used the following tests: (i) a 20 metre sprint (to asses the ability to accelerate), (ii) tossing a weighted ball from the head or chest (to asses strength), (iii)performing a figure of eight (with and without a ball) , ( to asses the players technical ability to drive the wheel chair) ; (iv)throwing within the bell zone (to asses technical ability to shoot for goal), (v)throwing at a target ( to asses technical ability to pass the ball ); (vi) a match analysis of “effective play” (evaluating the time, position, speed, distance and direction of each player during the match). All tests were carried out in a standard basketball court. Materials: stop watch, extendable tape measure, adhesive tape, 3kg medicine ball, plastic cones, whistle , SPI 10 soft ware system (GPSport Systems, Pty. Ltd. 2003 Australia). Results: from the data obtained it was clear that physical preparation must seek to find the optimum relationship between the player nd his mechanical means of propulsion and aim at personalized physical preparation, in general concentrating on developing strength in the arms and upper body, thereby achieving a maximum level of performance. Personalized training in the field of disabled sport allows the best physical expression of residual abilities and protects te player from naturally occurring biomechanical imbalances in technique. In wheelchair basketball, the force produced by a male player is still higher than that produced by a female player. During play an intermediate speed is most common and more distance is covered, acceleration is most important during attack and defence but the greatest number of hard destabilizing impact

    Sport vs Ginnastica: modelli comunicativi in opposizione? Lo studio delle fonti a stampa del Mezzogiorno in Età liberale

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    Nel presente contributo l’autore intende indagare sui periodici stampati in Puglia durante l’Età Liberale per verificare l’esistenza, già nei primi esempi di comunicazione ginnico/sportiva della presenza di due modelli antagonistici, ginnastica e sport. Attraverso le pubblicità, le rubriche, i commenti agli eventi, i media diffondevano nella società italiana un’idea di quelli che erano gli scopi dell’attività fisica e dei comportamenti conformi ai sistemi valoriali che alla ginnastica e agli sport si accompagnavano, in una dialettica dai toni molto accesi; la ginnastica era così considerata metafora del conservatorismo sociale e della militarizzazione della nazione, mentre agli sport, accusati di instillare negli alunni «l'abitudine del disordine e della indipendenza» era attribuita una valenza democratica e degenerativa dello spirito nazionale
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